Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Il Borsino – Come andrà l’economia? In base ai diversi scenari i tre portafogli più adatti


Atterraggio morbido o pesante? Oppure l’alternativa più insidiosa, quella della stagflazione? A seconda di ciascuna di queste evoluzioni si possono ipotizzare dei portafogli differenti, strutturati in ogni caso solo con Etf.  

Il report della domenica

Foto di Arthur Ogleznev da Pexels

Il confronto fra ottimisti e pessimisti sulle evoluzioni future dei mercati vede prevalere i secondi, in base a tutti i sondaggi effettuati negli ultimi giorni. Il risultato è inevitabile ma da più parti vengono suggerimenti di cominciare a ipotizzare dei portafogli in base alle possibili evoluzioni future dell’economia. Già, ma quali saranno queste evoluzioni? Sul tema c’è l’unica convergenza: il mondo sta cambiando e le conseguenti mutazioni porteranno a un sistema economico diverso rispetto a quello del passato. Con probabilmente un ruolo sempre maggiore dei Paesi emergenti, non fosse altro per il crescente peso dei loro consumi interni.

Non entriamo però in questa disanima e – andando subito al concreto – ipotizziamo tre scenari di evoluzione macroeconomica, magari simile o magari divergente fra le due coste dell’Atlantico. In base a ciascuno di essi si possono costruire dei portafogli adeguati – basati sugli Etf - in misura maggiore o minore rispetto alle mutazioni che interverranno, salvo che tutto quanto sta avvenendo attorno all’oscena commedia dei dazi non si sgonfi in un nulla di fatto davanti ai rischi di una pesante recessione mondiale.

Se l’atterraggio fosse morbido

Al momento appare la probabilità più ragionevole. Si manifesterebbe con un’economia in rallentamento ma non in recessione e in presenza di un’inflazione sotto controllo. Ciò potrebbe determinare due effetti: politiche monetarie tranquille e strategie fiscali favorevoli per l’economia. Se ne avvantaggerebbero le cosiddette “mid cap”, ovvero le medie capitalizzazioni, che sia in Europa sia negli Usa hanno grandi potenzialità di sviluppo, business o assolutamente nazionali o all’opposto totalmente internazionali, ma con marginalità tali da sopportare cali della domanda per i motivi più diversi. È un settore comunque interessante e spesso trascurato dagli investitori, eccessivamente attratti dai grandi nomi della tecnologia e dell’economia globalizzata.

Tre Etf per questo scenario

Usa

Spdr S&P 400 US Mid Cap

IE00B4YBJ215

Valuta denominazione Usd

Performance 1 anno: -12,8%

Europa

iShares Euro Stoxx Mid (a distribuzione dividendi)

IE00B02KXL92

Valuta denominazione Eur

Performance 1 anno: -1,06%

Emergenti (solo Cina)

Invesco S&P China A MidCap 500 Swap

IE0000FCGYF9

Valuta denominazione Usd

Performance a 1 anno: +10,7%

In questo caso è consigliabile collocarsi su un lotto iniziale di una certa entità e poi eventualmente integrare con quote aggiuntive in presenza di fasi di debolezza.    

Se l’atterraggio fosse duro

L’opzione successiva è quella opposta: i dazi si traducono in una vera e propria guerra commerciale fra Usa e Cina ma non solo e determinano una caduta dei consumi. Ne conseguirebbe una recessione pesante, che scapperebbe di mano rispetto alle attuali previsioni più fiduciose dei decisori mondiali. Le politiche monetarie diventerebbero di colpo iper espansive e l’inflazione tornerebbe sui valori minimi di alcuni anni fa. Ne beneficerebbero le azioni riferite a società con ottimi fondamentali e bassi indebitamenti, attive in settori dai business stabili e più globalizzati possibile.

Tre Etf per questo scenario

Mondo

iShares Edge Msci World Quality Factor

IE00BP3QZ601

Valuta denominazione Usd

Performance a 1 anno: -5,4%

Usa

WisdomTree US Quality Dividend Growth (ad accumulo)

IE00BZ56RG20

Valuta denominazione Usd

Performance a 1 anno: -2,9%

Europa

Amundi Msci Europe Quality Factor

LU1681041890

Valuta denominazione Eur

Performance a 1 anno: -5,7%

In questo caso è preferibile un piano di acquisto con rate ogni due mesi o più frequenti se i mercati accelerassero con movimenti rialzisti o ribassisti.

Se l’atterraggio fosse il più temuto

Meglio una crisi dura e pura, che durasse un breve periodo di tempo, rispetto all’opzione più paventata, quella che si chiama stagflazione, ovvero a una stagnazione dell’economia che si manifestasse in concomitanza con una fase inflattiva. È da oltre 50 anni che ciò non avviene ma siccome tutto si ripete l’ipotesi non può essere esclusa. La Banche centrali in tal caso si troverebbero ad attuare politiche monetarie nervose e forse senza una direzione precisa, mentre l’economia rallenterebbe di brutto la sua crescita. In questo caso l’unica opzione sarebbe quella difensiva, attuabile con azioni di società ad alta capitalizzazione, molto solide e con rilevanti flussi di cassa, quindi con alti dividendi, in altre parole quelle che in gergo vengono definite “aristocratiche”, cioè che siano state capaci di aumentare con regolarità i dividendi pagati negli ultimi 25 anni. 

Tre Etf per questo scenario

Usa

SPDR S&P Usa Dividend Aristocrats (a distribuzione di dividendi)

IE00B6YX5D40

Valuta denominazione Usd

Performance a 1 anno: -7%

Europa

SPDR S&P Euro Dividend Aristocrats (a distribuzione di dividendi)

IE00B5M1WJ87

Valuta denominazione Eur

Performance a 1 anno: +4,6%

Emergenti

SPDR S&P Emerging Markets Dividend Aristocrats (a distribuzione di dividendi)

IE00B6YX5B26

Valuta denominazione Usd

Performance a 1 anno: -2,1%

In questo caso – come nel primo – è preferibile un lotto iniziale di una certa entità e successive quote aggiuntive in presenza di eventuale debolezza. Il fatto che tutti gli Etf siano di uno stesso emittente dipende dalla sua elevata specializzazione nell’ambito degli “Aristocrats”.

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