Tra gli Etf a gestione attiva, che diventano sempre più numerosi, spiazzando anche nell’obbligazionario gli Etf tradizionali e i fondi, arriva una novità targata iShares. Sette trend che caratterizzeranno l’economia nei prossimi anni. Due big di Borsa Italiana annunciano cambiamenti sul fronte degli utili distribuiti: come ottenere un 8% in prospettiva con Eni e oltre un 6% con Stellantis.
Il report della domenica
Aumentare la redditività degli Etf obbligazionari, in altre parole sovraperformarne il grado di efficienza: è lo scopo in base al quale sono stati creati quelli cosiddetti attivi, cioè in cui si ha la presenza di un gestore, come avviene nel caso dei fondi, con la differenza che evitano molti dei problemi di costi e trasparenza di questi ultimi.
In tale ambito entra in scena una novità di BlackRock. L’Etf per ora è quotato ad Amsterdam (ultimo prezzo 5,0518 Eur) e allo Xetra tedesco ma è già registrato anche in Italia e se ne dispone così il documento con le informazioni chiave nella nostra lingua. Intanto alcune piattaforme di trading lo rendono disponibile, in attesa del debutto a Piazza Affari. Si tratta dell’iShares Eur Flexible Income Bond Active Ucits (Isin IE000NHAIBN0), Etf a reddito fisso a gestione attiva, concepito per massimizzare il rendimento dei portafogli contestualmente alla crescita del capitale a lungo termine. Questo lo sostiene l’emittente e le promesse appaiono interessanti per chi voglia diversificare gli asset di investimento con uno strumento appunto a gestione attiva come un fondo ma dai costi nettamente inferiori e dalla totale trasparenza delle quotazioni, essendo trattato in Borsa. Ha un costo totale (Ter) annuo dello 0,40% e distribuirà proventi con cadenza trimestrale. Per ora non se ne conosce l’entità.
Spieghiamo nei dettagli come si struttura questo Etf. Si diceva che l'iShares Eur Flexible Income Bond Active ha come obiettivo la generazione di yield distribuito investendo in asset europei del reddito fisso, mediante un'allocazione senza vincoli rispetto all'andamento dei benchmark tradizionali e mantenendo tipicamente un rating da portafoglio Investment grade. Si basa tuttavia su un'allocazione differenziata nei segmenti appunto del credito IG ma estendendosi anche agli high yield e ai crediti cartolarizzati.
Effettivamente – analizzando i sottostanti – si evidenzia una notevole diversificazione, con titoli di emittenti che solo gli operatori professionali possono mettere in portafoglio. Interessante inoltre la bassa quotazione iniziale, che consente diverse forme di operatività (cassettista con basso capitale, Pac con piccole quote e anche trading non troppo veloce).
È indubbio che il numero di Etf obbligazionari attivi è cresciuto moltissimo negli ultimi tempi: risultano di quasi una cinquantina i quotati su Borsa Italiana. Quello con migliori performance a un anno (+13,8%) è stato l’Axa US High Yield Opportunities (Isin IE000IAPH329 – valuta di denominazione Usd – Ter 0,35% - ad accumulo), che avendo come sottostanti gli high yield in Usd coglie uno dei settori in cui la gestione attiva si esprime al meglio. È a replica totale, con un amplissimo numero di bond in portafoglio.
Al secondo posti nella classifica delle performance a 12 mesi (+13,1%) si colloca il JPMorgan Global High Yield Corporate Bond Multi-Factor (Isin IE00BKKCKJ46 – valuta di denominazione Usd – Ter 0,35% - ad accumulo – a replica totale), che conferma come il comparto high yield si adatti a questa tipologia di strumenti. Probabilmente nei prossimi anni gli Etf attivi spiazzeranno i fondi tradizionali, che purtroppo il mondo dell’intermediazione continua a proporre a larghe mani (e i motivi sono noti!).
Megatrend: come investire sulle rivoluzioni del prossimo futuro
Non se ne parla più, come se fossero quasi scomparsi nel caos dell’economia mondiale. E invece svolgono ancora un ruolo importante in ottica di evoluzione dei business e anche di potenziale crescita in Borsa. Di recente la società svizzera Pictet, leader nel wealth/asset management, ha stilato una valutazione dei megatrend che si attestano con maggiori potenzialità di affermazione nei prossimi anni. Li facciamo nostri, affiancando inoltre una lista di azioni/Etf di ognuno dei sette comparto.
Megatrend |
Robotica |
Di che si tratta |
Da tempo svolge un ruolo determinante in ambito industriale ma le potenzialità di crescita sono ancora smisurate |
A cosa guardare In Borsa |
Ampia la diversificazione delle aziende attive nella produzione di robot. Meglio allora puntare su un Etf: per esempio l’iShares Automation & Robotics (IE00BYZK4552) o l’ L&G Global Robo and Automation (Isin IE00BMW3QX54) |
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Megatrend |
Intelligenza artificiale per biotech |
Di che si tratta |
Qui si attende una vera e propria rivoluzione, con la creazione addirittura di cure adattate alle specifiche esigenze di ogni singolo paziente |
A cosa guardare in Borsa |
I big Usa AbbVie, Gilead Sciences e Moderna hanno per prime adottato l'intelligenza artificiale nei loro processi di ricerca e sviluppo |
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Megatrend |
Farmaci ad hoc |
Di che si tratta |
Può essere vista come un’evoluzione del settore precedente e in buona parte lo è. L’Osservatorio delle terapie avanzate ricorda come la ricerca in ambito farmaceutico sia costosa e ricca di fallimenti: recenti stime riferiscono che quasi il 90% delle sperimentazioni non porta al risultato desiderato. L’intelligenza artificiale offrirebbe la possibilità di ridurre nettamente questo valore |
A cosa guardare in Borsa |
I nomi che si fanno: Schrodinger (Nasdaq: SDGR), Absci (Nasdaq: ABSI), Bristol-Myers Squibb (Nyse: BMY) e Eli Lilly (Nyse: LLY) |
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Megatrend |
Legname |
Di che si tratta |
Eh sì proprio il caro e vecchio legno! Che sta mettendo a segno evoluzioni tecnologiche in chiave di eco-sostenibilità |
A cosa guardare in Borsa |
Alle azioni Boise Cascade (Nyse: BCC), West Fraser Timber Company (Nyse: WFG) e UFP Industries (Nyse: UFPI) |
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Megatrend |
I semiconduttori in 3D |
Di che si tratta |
Questo progresso consente di impilare vari strati di semiconduttori senza danneggiarli, ottenendo dispositivi più piccoli con maggiore capacità di elaborazione |
A cosa guardare In Borsa |
Sembra che il nome più accreditato sia quello di Samsung. Di dimensioni nettamente inferiori (e quindi con capitalizzazioni da “mid cap”) si segnalano Nano Dimension (Nasdaq: NNDM), Stratasys (Nasdaq: SSYS) e 3D Systems (Nyse: DDD) |
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Megatrend |
Reti elettriche evolute |
Di che si tratta |
Sono nuove catene di distribuzione dell’energia elettrica, dette “intelligenti” in quanto ne ottimizzano l’erogazione, oltre a decentralizzare le centrali di produzione e minimizzare sovraccarichi e variazioni di tensione |
A cosa guardare In Borsa |
Tutte le leader europee dell’energia elettrica ne sono interessate. Quindi Enel e Terna, le spagnole Endesa e Iberdrola, le francesi Engie ed Edf, nonché infine le tedesche Eon, Rwe ed Enbw. Sul fronte Usa la scelta si semplifica grazie all’Etf First Trust Clean Smart Infrastructure (Isin IE000J80JTL1), presente anche su Borsa Italiana |
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Megatrend |
Nutrizione intelligente |
Di che si tratta |
Basta inquinanti e porcherie varie nella nostra alimentazione. Sono alla base della crescita dei tumori |
A cosa guardare In Borsa |
Fra le singole azioni si evidenziano il gigante svizzero Nestlé e la statunitense Herbalife. Nell’ambito degli Etf in risalto Global X Agtech & Food Innovations (Isin IE000EBFYWX3) e Franklin Future Of Food (Isin IE000ZOKLHY7) |
In sintesi: Tre considerazioni si impongono:
1°) È evidente una prevalenza dell’azionario Usa, il che conferma come Wall Street sia più avanti di noi nella finanza con sottostanti iper innovativi.
2°) Molti anni fa indicammo fra i settori emergenti l’intelligenza artificiale e l’azione di riferimento Nvidia. Non fu merito nostro ma di chi cominciava ad analizzare i cambiamenti strutturali dell’economia. Tutto quanto successo dopo è noto. Chi avesse perso quell’occasione può forse rifarsi ora con i nuovi trend.
3°) Seguiremo in futuro queste azioni e questi Etf. Appuntamento quindi con le loro evoluzioni.
Dividendi: cosa succede sui fronti Eni e Stellantis
Novità per due big di Borsa Italiana nella distribuzione di profitti. Questi gli sviluppi.
Eni
Le notizia |
La società ha annunciato che intende accrescere il dividendo 2026 (relativo all'esercizio 2025) a 1,05 euro per azione rispetto a 1 euro complessivo per l'esercizio 2024, mentre si prevede una “cash neutrality” in termini di dividendo nel caso di un petrolio sotto i 40 dollari al barile. Si conferma infine il buyback da 1,5 miliardi di euro, con un potenziale upside fino a 3,5 miliardi |
Il rendimento in corso |
Il 24/3 verrà staccato ancora un dividendo di 0,25 Eur. L’incremento a 1,05 Eur sarà quindi successivo, riferendosi all’esercizio 2025. Al momento comporterebbe un rendimento del 7,57% su base annua (con quattro stacchi trimestrali), in base alla quotazione di chiusura venerdì a 13,854 Eur |
Le eventuali evoluzioni dall’andamento del titolo |
Si conferma nella fase in corso il trend di lateralità con quotazioni fra minimi nell’area dei 13 Eur e massimi sui 14,28 Eur. Un 8% di yield si otterrebbe attorno al supporto in corso dei 13 Eur |
Stellantis
Le notizia |
Sebbene sia crollato l'utile netto, sceso del 70% a 5,5 miliardi di euro, la società ha comunque deciso di distribuire un dividendo di 0,68 euro per azione ordinaria (stacco 22/4/2025 e pagamento 5/5/2025) contro 1,55 euro dell'anno scorso |
Il rendimento in corso |
E’ del 5,5% lordo in base alla quotazione di chiusura di venerdì di 12,368 Eur |
Le eventuali evoluzioni dall’andamento del titolo |
La netta discesa sotto i 12,8 Eur con un atterraggio nell’area dei 12 Eur supera di gran lunga i timori degli analisti. I supporti testati dal 2022 in poi sono stati quelli di 10,85 Eur (yield 6,26%), 9,60 Eur (yield 7,08%) e 8,19 Eur (yield 8,30%) |
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