Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Aggiornamento portafoglio: nuovi ingressi


Abbiamo incassato la scadenza del governativo spagnolo Bonos 0% 31.01.2025 e ora abbiamo una buona liquidità da utilizzare in parte.

Come sappiamo la Bce ha proseguito il ciclo di allentamento monetario con il primo taglio dei tassi del 2025 di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,75%. La decisione arriva in un contesto di stagnazione economica, con il Pil dell’eurozona fermo nel quarto trimestre 2024 e segnali di debolezza nelle principali economie europee.

I mercati obbligazionari hanno naturalmente reagito con una fase di riallineamento dei rendimenti, ma con un’elevata volatilità che riflette ancora un po’ di incertezza sulle prossime mosse della banca centrale. Gli analisti stimano ulteriori tre tagli nel 2025, con il tasso neutrale atteso tra il 2% e l’1,75%.

La fase di assestamento dei mercati obbligazionari rappresenta quindi un’opportunità per ribilanciare i portafogli, sfruttando il trend di discesa dei tassi con un’allocazione mirata sugli emittenti e sulla curva dei rendimenti.

Per questo entriamo in acquisto su quattro titoli, un bond a tasso variabile e tre ETF diversificati per tipologia, valuta ed emittenti. Nel dettaglio:

- Acquistiamo Cct-eu Fr Eur6m+1.1% Apr33 Eur (IT0005620460) per un 10% del portafoglio, pari a 10.000 euro di valore nominale
- Acquistiamo Amundi Eur Gvrmnt Infl-Lnkd Bond ETF (LU1650491282) per un 5% del portafoglio pari a circa 5.000 euro di controvalore
- Acquistiamo iShares Core Euro Corporate Bond ETF (IE00B3F81R35) per un 5% del portafoglio pari a circa 5.000 euro di controvalore
- Acquistiamo Pimco Us Short Term High Yield Euro Hdg ETF (IE00BF8HV600) per un 5% del portafoglio pari a circa 5.000 euro di controvalore

Il Cct, con uno spread di ben l’1,10% su Euribor 6 mesi arriverebbe a pagare cedole in area 3% (anche superiori se il tasso neutrale sarà il 2%), garantendo un buon flusso cedolare e una modesta volatilità.

L’ETF Amundi, indicizzato ai governativi europei indicizzati all’inflazione è una sorta di assicurazione che mettiamo in portafoglio per pura protezione

L’ETF sui corporate bond  investite in obbligazioni aziendali in euro ad alta affidabilità (investment grade) e stacca dividendi a fine gennaio e fine luglio di ogni anno. Il rendimento dell’ultimo dividendo è stato del 3,37%.

L’ETF sui bond a brevissima scadenza in dollari investe in obbligazioni aziendali USA ad alto rendimento senza rischio di cambio valutario poiché è a cambio coperto. Paga dividendi ogni fine mese e il rendimento dell’ultimo dividendo è stato del 6,75%.

Passando al nostro portafoglio, alla valorizzazione di oggi all’ultimo close disponibile valorizza un NAV a 111,88 in ottimo recupero dall’ultima fase di volatilità negativa e nuovamente in tendenza positiva diretto verso il precedente massimo storico (112,42) registrato a fine 2024.  

La performance storica cumulata si attesta così al +11,88%, con volatilità totale stabile all’1,94% mentre sale un po’ quella negativa, che va all’1,23%.

Portafoglio aggiornato nella consueta sezione.