Nella follia di questo momento, dove vale veramente il detto di Lenin per cui ci sono settimane nella storia che valgono anni e ci sono anni che valgono settimane, oggi la giornata almeno al momento di andare in stampa si conclude tutto sommato positivamente.
Noi siamo convinti che questo per il momento sia un bottom di mercato e lo si è visto oggi nel più classici dei “Juda swings” come gli indici americani abbiano aperto alto e poi siano scesi a pulire gli stop losso il minimo della congestione. Da quel punto solo su.
Mi aspetto una chiusura a doji del Nasdaq se non al rialzo. E un SP500 futures emini appoggiato su 5 minimi giornalieri che non molla la presa e rimane sempre sopra questo supportone di 5 minimi:
Oggi la seconda stima della crescita economica degli Stati Uniti nel quarto trimestre, nonostante i segnali di debolezza in alcuni indicatori e nelle misure sulla fiducia dei consumatori, è stata confermata al 2,3% su base annua. Quindi tutto sotto controllo.
Discorso diverso per l’indice dei prezzi PCE core, che esclude alimentari ed energia e che è il parametro di riferimento della Federal Reserve per misurare l’inflazione: questo è stato rivisto al rialzo di due decimi, attestandosi al 2,5% nel periodo. Secondo alcuni analisti le indicazioni secondo cui le pressioni inflazionistiche potrebbero riprendere slancio ancor prima dell’eventuale impatto dei nuovi dazi dovrebbero lanciare un segnale di prudenza sulle prospettive di inflazione a breve termine. Domani i mercati verranno movimentati appunto dal PCE core.
Intanto, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione hanno registrato un aumento superiore alle attese, raggiungendo quota 242.000 rispetto alle 220.000 della settimana precedente e alle 221.000 previste dal consenso degli analisti.
Oggi sul mercato italiano Banca Desio e Brianza ci saluta e parte al rialzo.
Sul mercato americano aspettiamo domani mattina per fare la conta dei morti e dei feriti.
L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica clicca qui >>