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Fase delicata per Eurozona e BCE


L’ultima settimana ha evidenziato un quadro economico ancora fragile per l’Eurozona, con segnali contrastanti tra stabilità e nuovi fattori di incertezza.

Sul fronte politico, le elezioni in Germania hanno consegnato un risultato frammentato, con la CDU di Friedrich Merz al 28,5% e l’SPD del cancelliere Olaf Scholz ridimensionata al 16,5%. La crescita dell’AfD al 20,7% aggiunge ulteriore complessità alla formazione del nuovo governo, con un impatto che potrebbe estendersi all’intera area euro. Il mercato, per ora, ha accolto il risultato con moderato ottimismo, spingendo l’euro in rialzo dello 0,5% contro il dollaro.

Dal punto di vista macroeconomico, l’Eurozona continua a muoversi in un contesto di stagnazione. L’ultimo PMI composito si è attestato a 50,2, confermando l’assenza di una ripresa marcata. Il settore manifatturiero ha mostrato segnali di risalita, con il PMI che ha raggiunto il valore massimo in nove mesi a 47,3, mentre il comparto dei servizi è sceso a 50,7, segnalando una domanda ancora debole.

L’inflazione resta sotto osservazione, con una crescita dei prezzi di vendita ai massimi degli ultimi dieci mesi. Questo scenario mette la BCE in una posizione delicata: mentre alcuni analisti si aspettano un ciclo di tagli più aggressivo per contrastare il rischio di stagnazione, altri hanno espresso prudenza, segnalando la necessità di monitorare il costo dell’energia e le pressioni salariali prima di prendere decisioni affrettate.

L’andamento dei mercati obbligazionari e l’evoluzione delle politiche monetarie restano giocoforza i principali driver da monitorare nelle prossime settimane.

Passiamo ai numeri e all’analisi delle curve.

Analisi ZC-Yield Curve Eur
L’ultima lettura della ZC-Yield Curve conferma un contesto di forte volatilità e incertezza nei mercati obbligazionari. Il rendimento sulla scadenza a 10 anni è leggermente aumentato al 2,43%, mentre il trentennale ha registrato un incremento più sostenuto al 2,23%, segnalando un maggiore nervosismo nella parte lunga della curva.

Nel tratto breve della curva (2025-2027), l'inclinazione rimane pesantemente negativa, con un minimo in area 2,23%, riflettendo la persistente incertezza sulle future mosse della BCE. I mercati restano in attesa di segnali più chiari sulla direzione della politica monetaria, in un contesto di crescita debole e inflazione ancora incerta.

Nel segmento medio-lungo (2027-2041), la curva mantiene un’inclinazione positiva in aumento, con un massimo che ha toccato il 2,50%. Questo suggerisce che gli investitori continuano a prezzare un graduale processo di stabilizzazione nei prossimi anni, sebbene il quadro resti fragile.

Oltre il 2041, la curva torna ad assumere un’inclinazione negativa marcata, evidenziando una crescente sfiducia sulle prospettive economiche di lungo termine. Questo scenario è coerente con le attese di una crescita strutturalmente debole nell’Eurozona e con l’incertezza sulle future dinamiche di indebitamento pubblico.

Il differenziale tra i rendimenti a 10 e 2 anni si è ampliato a 0,19%, un segnale che il mercato sta iniziando a prezzare un allentamento monetario più marcato nei prossimi mesi. Sul fronte dei tassi forward, l’Euribor a 6 mesi ha subito una lieve flessione, attestandosi al 1,94%, tornando a rinverdire le aspettative di un ciclo di tagli BCE più incisivo per contrastare il rischio di stagnazione economica.

Analisi Integrata Trendycator
L’aggiornamento settimanale dei principali rendimenti decennali, basato sul modello Trendycator, evidenzia un quadro abbasta uniforme, senza variazioni nei segnali di tendenza.

Nel Regno Unito, il rendimento dei Gilt decennali è salito al 4,60%, segnando un incremento rispetto alla settimana precedente. Il Trendycator conferma lo stato LONG, indicando che il trend rialzista del mercato obbligazionario britannico rimane intatto, supportato da aspettative di politica monetaria ancora restrittiva.

In Germania, il Bund decennale ha registrato un rialzo al 2,53%, confermando una dinamica di mercato ancora orientata al rialzo. Il Trendycator resta LONG, segnalando una fase stabile di rendimenti in crescita, con i tassi che si mantengono sopra i livelli di supporto tecnico.

Sul fronte italiano, il BTP decennale ha visto un incremento dei rendimenti al 3,61%, mentre lo spread rispetto al Bund si è leggermente ridotto a 108 punti base. Il Trendycator rimane in stato NEUTRAL, riflettendo una fase di equilibrio tra pressioni rialziste e ribassiste, senza indicazioni chiare di una direzione dominante nel breve periodo.

Negli Stati Uniti, il Treasury decennale si è attestato al 4,50%, segnando una leggera flessione rispetto alla scorsa settimana, ma mantenendosi su livelli storicamente elevati. Il Trendycator conferma lo stato LONG, coerente con un contesto in cui la Federal Reserve continua a monitorare da vicino i dati macroeconomici prima di decidere eventuali variazioni nella politica monetaria.

Rendimenti bond governativi benchmark mondiali
Tabella dei rendimenti, su base settimanale, delle obbligazioni governative mondiali con qualunque rating. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo.

Conclusioni operative
Il contesto obbligazionario continua a essere caratterizzato da elevata incertezza, senza variazioni significative rispetto alla settimana precedente. I dati macroeconomici più recenti confermano uno scenario fragile, in cui la direzione della politica monetaria resta poco chiara e i mercati scontano un possibile allentamento dei tassi nel medio termine.

I rendimenti a breve termine si mantengono compressi, limitando le opportunità per chi cerca un ritorno interessante con un profilo di rischio prudente. Al contrario, le scadenze più lunghe continuano a subire pressioni, con oscillazioni dei prezzi che rendono più complessa l’allocazione ottimale del capitale.

Di fronte a questo quadro, la strategia di investimento deve rimanere prudente, evitando un’esposizione eccessiva a strumenti soggetti a forte volatilità e alle incertezze legate alle mosse delle banche centrali. Un posizionamento più equilibrato lungo la curva dei rendimenti tra il 2027 e il 2041 può rappresentare un’opzione valida, consentendo di beneficiare delle attuali condizioni di mercato senza assumere rischi eccessivi.

Un approccio efficace in questa fase è l’adozione della strategia di laddering. Questo metodo consiste nella costruzione di un portafoglio obbligazionario con scadenze distribuite nel tempo, evitando di concentrare gli investimenti su un’unica scadenza.

Acquistando titoli con scadenze diversificate, man mano che le obbligazioni più vicine alla scadenza vengono rimborsate, si reinveste il capitale in nuove emissioni, mantenendo sempre un equilibrio tra breve e lungo termine.

Questo sistema consente di ridurre il rischio di tasso d’interesse, assicurando flessibilità e stabilità dei rendimenti nel tempo.

L’attuale fase di mercato impone quindi estrema selettività nelle scelte obbligazionarie. Le decisioni devono essere prese con attenzione, tenendo conto del proprio profilo di rischio, dell’orizzonte temporale e delle opportunità di rendimento disponibili, senza forzare ingressi in un mercato ancora dominato da molteplici incognite.

Qui sotto, ad esempio, una selezione di governativi europei con scadenza 2027.

L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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