Per la ricostruzione del martoriato Paese dell’est Europa analisti scatenati alla ricerca di azioni capofila in tale ottica. Sulle quali i mercati si sono già esposti al rialzo da alcuni mesi. Un confronto poi fra i nostri titoli di Stato e i replicanti più generosi pure in euro. Intanto l’IA dà un suggerimento: ha ragione?
Il report della domenica
Difficile prevedere cosa succederà in Ucraina. Si parla tanto di pace e allora il resoconto della domenica di LombardReport non può trascurare questo tema in ottica di società – naturalmente quotate in Borsa – che potrebbero essere maggiormente interessate dalla sua ricostruzione. Nelle ultime settimane sono giunti sui tavoli della stampa specializzata molti studi specifici e addirittura Goldman Sachs ha annunciato un particolare indice, l’Ukraine Ceasefire, riferito alle 50 potenziali leader del nuovo “business”, derivante da una tragedia incommensurabile. Confrontato con altri report evidenzia una certa sovrapposizione dei titoli più citati. Li estraiamo appunto e ve li proponiamo.
Azione (Paese) |
Heidelberg Materials (Germania) |
Isin |
DE0006047004 |
Settore attività |
Materiali per le costruzioni (cemento ecc.) |
Borsa di quotazione |
Francoforte |
Quotazione (21/2/25) |
138,2 Eur |
Performance a 1 anno |
+61,3% |
Andamento grafico |
Ha messo a segno da ottobre 2024 un rush senza fine. Dopo un recente massimo a 150 Eur è iniziata una fase di consolidamento che potrebbe trovare un’area di assestamento proprio sui livelli attuali. Di qui l’attesa per le prossime sedute: importante la tenuta di 137,2 Eur |
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Azione (Paese) |
Basf (Germania) |
Isin |
DE000BASF111 |
Settore attività |
Prodotti chimici |
Borsa di quotazione |
Francoforte |
Quotazione (21/2/25) |
48,9 Eur |
Performance a 1 anno |
+4,4% |
Andamento grafico |
È un titolo molto volatile. La resistenza dei 51,4 Eur l’ha una volta di più stoppato in settimana. Solo una netta rottura al rialzo di tale livello consentirà un’ulteriore fase rialzista. Un supporto? A 44,5 Eur |
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Azione (Paese) |
ArcelorMittal (Olanda) |
Isin |
LU1598757687 |
Settore attività |
Leader mondiale settore acciaio |
Borsa di quotazione |
Amsterdam |
Quotazione (21/2/25) |
27 Eur |
Performance a 1 anno |
+11,0% |
Andamento grafico |
Dal 6 gennaio una netta accelerazione rialzista con massimi sui 28 Eur. Debolezza sotto i 25,97 Eur |
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Azione (Paese) |
Siemens (Germania) |
Isin |
DE0007236101 |
Settore attività |
Tecnologie e infrastrutture |
Borsa di quotazione |
Francoforte |
Quotazione (21/2/25) |
221,4 Eur |
Performance a 1 anno |
+28,7% |
Andamento grafico |
In questo caso l’accelerazione era partita nella scorsa estate. Comportamento simile a quello di altri titoli qui selezionati: dopo i recenti massimi a 227 Eur si è delineato uno storno, sebbene meno accentuato. Attenzione al gap rialzista determinatosi fra il 12 e il 13 febbraio. È un’insidia di cui tenere conto. Primo supporto sui 204 Eur |
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Azione (Paese) |
Holcim (Svizzera) |
Isin |
CH0012214059 |
Settore attività |
Materiali da costruzione |
Borsa di quotazione |
Zurigo |
Quotazione (21/2/25) |
94,3 Chf |
Performance a 1 anno |
+36,7% |
Andamento grafico |
Sembra quasi un copia-incolla. Dopo un massimo storico, che ha bissato quello registrato nel 2007 tre sedute in rosso hanno riportato il titolo sotto i 100 Chf, con i 92 Chf che rappresentano ora un’area di delimitazione sotto cui si evidenzierebbe debolezza |
In sintesi – Come sempre i mercati hanno messo le mani avanti. I rimbalzi di tutti questi titoli degli ultimi mesi li rende storicamente cari ed è difficile prevedere quanti margini di crescita abbiano ancora. I report dell’industria finanziaria riferiscono di flussi sproporzionati verso i settori e le stock legati al tema del cessate il fuoco in Ucraina. Ipotizzano comunque ulteriori spazi di rialzo, in certi casi addirittura ingenti. Tutto sta quindi ormai nelle mani dei “mediatori” internazionali. Se qualcosa di concreto si manifestasse è inevitabile che queste (così come altre) azioni andrebbero ancora più insù. Segnaliamo infine come nella classifica ci siano anche – ma più indietro – tre azioni italiane: Unicredit, Buzzi e Prysmian.
Btp decennale con yield al 3,5%. C’è chi lo batte come rendimento fra gli Etf
È inutile lanciare il sasso e nascondere la mano: sui mercati c’è preoccupazione per Btp e titoli di Stato in euro. A mezze parole molti la esprimano celandosi poi dietro la cortina del “tutto è in evoluzione”. Effettivamente lo è ma i numeri e soprattutto i trend confermano che i grandi investitori stanno vendendo. Lo dimostra il rendimento del decennale italiano, tornato oltre il 3,5%, che in tempi di taglio dei tassi è quasi irrealistico, così come lo è il 2,46% del Bund. Meglio rifugiarsi allora sulla diversificazione dei sottostanti di un Etf? Può essere una scelta giusta, volendo stemperare il rischio di concentrazione dei portafogli. Eccone così tre in euro che fanno meglio dei Btp in termini di rendimento distribuito. Hanno tuttavia come sottostanti dei bond high yield, potenzialmente a elevata volatilità.
Denominazione |
iShares Eur High Yield Corporate Bond |
Sottostanti |
Obbligazioni high yield (cioè con rating sotto BBB-) in euro |
Isin |
IE00B66F4759 |
Valuta denominazione |
Eur |
Ter |
0,50% |
Periodicità cedole |
Semestrale |
Rendimento in corso (stima) |
6,0% |
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Denominazione |
iShares Usd High Yield Corporate Bond EUR Hedged |
Sottostanti |
Obbligazioni high yield (cioè con rating sotto BBB-) in dollari ma con cambio coperto |
Isin |
IE00BF3N7102 |
Valuta denominazione |
Eur |
Ter |
0,55% |
Periodicità cedole |
Semestrale |
Rendimento in corso (stima) |
6,2% |
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Denominazione |
Pimco Euro Short-Term High Yield Corporate Bond |
Sottostanti |
Obbligazioni high yield in euro con scadenze 0-5 anni |
Isin |
IE00BD8D5H32 |
Valuta denominazione |
Eur |
Ter |
0,44% |
Periodicità cedole |
Mensile |
Rendimento in corso (stima) |
4,4% |
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L’intelligenza artificiale (ma anche gli istituzionali) dicono: meglio andare corti
Un veloce test su cosa consiglia di scegliere nella fase in corso l’intelligenza artificiale, relativamente ai titoli obbligazionari quotati su Borsa Italiana, e una verifica di quali preferisce il mercato degli istituzionali portano a una stessa conclusione: anteporre le scadenze corte, anzi molto corte.
Chat Gpt indica solo Btp e un Btp Italia 2025. Gli scambi sulle piattaforme professionali evidenziano Bund 2025, 2026 e 2027, con qualche puntata qua e là su corporate altrettanto corti.
È un segnale in prospettiva di tensioni sul fronte obbligazionario? Difficile dirlo. La casualità dell’abbinamento merita comunque di essere presa in considerazione. È possibile che proprio i mercati trainino l’IA nella stessa direzione. C’è comunque da tenere conto delle troppe incertezze sulle evoluzioni future di inflazione e andamento dei tassi. I computer in grado di ragionare sembrano spaventati dalla coincidenza di molteplici fattori di indecisione ed esprimono un consiglio: prudenza! Gli istituzionali invece attendono i risultati elettorali tedeschi e nelle ultime sedute hanno scelto altrettanta prudenza. Vedremo presto se entrambi hanno avuto ragione.
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