Restiamo strettamente nell’ambito delle notizie: l’assemblea per il primo in ottica Ops su Banco Bpm è stata anticipata a marzo. Orcel ha evidentemente premura. Il mercato lo seguirà? Lo stacco per il saldo del dividendo 2024 è previsto per il 22 aprile. Che si rivelerà un mese decisivo nel complesso groviglio del risiko bancario.
Buy or sell
È tempo di grandi strategie sotto pelle per il sistema bancario italiano. Per Unicredit, Banco Bpm, Mps e Mediobanca si attendono evoluzioni nel risiko ma intanto ci si muove in un’ottica di ampliamento dei fronti con il coinvolgimento di Generali. La guerra si allarga quindi e porta a un probabile ribaltamento nell’assetto del gruppo assicurativo triestino dopo la scalata di Piazza Aulenti nel suo capitale, con una partecipazione salita al 5%. Ed è ancora da Unicredit che sono arrivate le maggiori novità nelle ultime ore, novità che coinvolgono i piccoli investitori, per ora rimasti ai margini della scena. Ecco cosa succede.
Perché è azione del giorno? |
Per una notizia passata in secondo piano – anzi quasi trascurata – dai media per questioni forse di orario: Unicredit ha anticipato al 27 marzo l'assemblea per deliberare l'aumento di capitale (con l'emissione di un numero massimo di 278.000.000 azioni ordinarie) relativo all'offerta pubblica di scambio totalitaria su Banco Bpm. Il meeting era stato precedentemente convocato per il 10 aprile |
Cosa si dice del titolo sui mercati? |
La news dell’aumento di capitale era già stata comunicata al momento dell’Ops su Banco Bpm ma allora la si era messa un po' nell’angolo rispetto al clamore dell’annuncio. Il suo rilancio, con un anticipo dei tempi, ha un po' sorpreso, perché nel frattempo è successo proprio di tutto. Ci si domanda allora quali saranno gli effetti sull’andamento del titolo e le immediate reazioni sono state di timore che la diluizione possa non essere presa bene da alcuni soci forti, sebbene la rilevante ripartizione degli azionisti sia un airbag in tal senso. Quando sono circolate le prime voci in merito l’azione ha infatti reagito ieri negativamente |
E il dividendo? |
Dopo l’acconto relativo all’esercizio 2024 di 0,9261 euro, staccato il 18 novembre scorso, tocca ora al saldo di 1,4764 euro previsto per il 22/4/2025. A ieri si è trattato di un dividend yield del 3,09% contro il 5,02% complessivo, certamente inferiore alle aspettative di qualche mese fa, a causa della corsa della quotazione da metà dicembre in poi |
Isin |
IT0005239360 |
Ultima quotazione (chiusura 20/2/2024) |
47,79 Eur |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Sono tutti improntati allo “strong buy” ma in un contesto così evolutivo quale un aumento di capitale e il pagamento di dividendi quest’indicazione può essere soggetta a forti movimenti nell’arco di poco tempo. In particolare aprile potrebbe essere un mese molto caldo. Si tenga poi conto di un fatto: Unicredit aveva previsto il completamento della concretizzazione dell'offerta di scambio con Banco Bpm entro giugno 2025, con la piena integrazione ultimata nei 12 mesi successivi. Tempi davvero record! |
Cosa dice l’analisi grafica |
Massimi, massimi e ancora massimi (non storici ma di lungo periodo): tutto è esasperato sul fronte bancario italiano e soprattutto su Unicredit, con un Rsi stabilmente sopra quota 70 nel corso del 2025. In questo caso quindi l’analisi tecnica serve a poco, poiché è evidente come il mercato sia gestito da mani pesanti |
Prima resistenza importante |
A 51,6 Eur, su un livello che si rifà al 2010. Si sta davvero chiudendo una storia e tutto il merito è di Orcel e del suo team |
Primi supporti importanti |
A 46,4 e a poi a 41,8 Eur |
Rilevatore di rischio |
I vari fronti aperti sono un punto interrogativo dagli esiti imprevedibili |
Segnale di forza |
Se Banco Bpm cadesse nella rete di Unicredit per quest’ultima sarebbe soltanto motivo di gloria |