Quando si parla di lusso nel panorama azionario, pochi gruppi hanno il peso e l’influenza di Kering.
La holding francese, guidata da François-Henri Pinault, controlla alcuni dei marchi più iconici del settore, tra cui Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga. Tuttavia, il 2024 ha confermato le difficoltà già emerse nel 2023, con una performance che evidenzia un rallentamento rispetto agli anni precedenti.
Il titolo è stato messo nella watchlist della rubrica da alcuni mesi nell’attesa che si verifichi un punto di svolta per poter valutare l’idea di un’entrata long. Approfondiamo qui di seguito l'andamento del 2024.
RICAVI DI KERING:
Il trend del secondo semestre (H2) del 2024 ha evidenziato un'ulteriore contrazione rispetto al H2 2023, -13,1%. Il calo dei ricavi è stato più marcato in Asia (-9%) e negli Stati Uniti (-7%), mentre il mercato europeo ha mostrato una maggiore stabilità. Analizzando il dato complessivo del FY, la contrazione è pari al -12%.
La debolezza di Gucci, che ha registrato una flessione del 18% nel secondo semestre, rimane un fattore critico per la performance complessiva del gruppo. Saint Laurent e Bottega Veneta, pur in calo, hanno contenuto le perdite, rispettivamente con un -4% e un -2%.
Questa flessione si inserisce in una dinamica già osservata nel Q3, quando il gruppo aveva registrato un calo del 15,2% rispetto al 2023, con un valore complessivo che si avvicinava ai livelli del 2020. Già allora era evidente come Kering stesse attraversando una fase di difficoltà strutturale, e i dati annuali non fanno che confermare la tendenza.
Il rallentamento della domanda in Cina (-10% su base annua) e negli Stati Uniti (-8%) ha pesato sulle performance, mentre il contesto economico incerto ha reso più prudente la spesa per beni di lusso da parte dei consumatori. A questo si aggiunge una crescente concorrenza da parte di brand emergenti che stanno guadagnando quote di mercato.
MARGINALITA’ DI KERING:
Il margine operativo di Kering ha subito un'ulteriore contrazione nel 2024. Il Gross Profit si attesta a 11,2 miliardi di euro, in calo rispetto ai 12,9 miliardi del 2023, riflettendo il rallentamento dei ricavi e una pressione sui costi di produzione. L’EBITDA Margin si riduce al 27,1%, in flessione rispetto al 33,6% del 2023, segnalando un calo della redditività operativa.
Osservando il grafico qui sotto si nota che la marginalità cala da ogni prospettiva.
Nel secondo semestre (H2), la marginalità ha subito un’ulteriore erosione, con il Net Margin che scende al 3,1% (vs 12,7%), contro il 10,8% del primo semestre, a causa di una maggiore incidenza delle spese operative e delle svalutazioni su asset strategici. Stessa sorte per l'Ebitda Margin.
Questo andamento era già stato anticipato nei risultati del Q3, in cui il management aveva segnalato un peggioramento della redditività operativa a causa della necessità di investimenti per il riposizionamento del brand Gucci. La leva operativa negativa, combinata con investimenti in marketing e retail (+12% su base annua), ha inciso sulle performance di redditività del gruppo.
FLUSSI DI CASSA DI KERING
Nonostante la contrazione dei profitti, Kering mantiene un cash flow operativo solido, con un cash operativo di 4,7 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai 4,5 miliardi del 2023. L’indebitamento netto è aumentato a 4,2 miliardi di euro, principalmente a causa dell’acquisizione di Creed e dell’incremento del capitale circolante.
Tuttavia, il rapporto debito netto/EBITDA rimane sotto controllo a 1,4x, garantendo flessibilità finanziaria per eventuali opportunità future.
GRAFICO DI KERING:
Dal punto di vista tecnico, il titolo Kering si trova vicino a un supporto cruciale a 210 euro. Una rottura al ribasso potrebbe portare le quotazioni sotto la soglia dei 200 euro, segnalando un’ulteriore debolezza di breve termine. Già nel Q3 il titolo aveva mostrato segnali di fragilità tecnica, e la situazione non è migliorata nel corso dell’H2. Il mercato attende segnali più concreti di ripresa prima di un’inversione del trend.
OSSERVAZIONI:
Per rilanciare il business, Kering punta su tre pilastri fondamentali:
Rilancio di Gucci, con un nuovo direttore creativo e un focus su esclusività e posizionamento di alta gamma.
Ottimizzazione della distribuzione, con un maggiore controllo sui canali di vendita e una riduzione delle promozioni.
Espansione nel segmento haute couture, che offre margini più elevati rispetto alle linee di lusso accessibile.
Come già affermato da François-Henri Pinault nel Q3, la trasformazione del gruppo è in corso e richiederà tempo. Il focus sulla selettività degli investimenti e sull’ottimizzazione dei costi rimane centrale per il futuro. L’incertezza macroeconomica e le sfide strutturali del settore del lusso richiedono un approccio prudente, ma Kering ha le risorse per affrontare questa fase di transizione. Tuttavia, prima di un eventuale ingresso nel titolo, sarebbe opportuno attendere segnali di stabilizzazione nei ricavi e nella marginalità, per evitare un’esposizione eccessiva ai rischi di breve termine.
Dal punto di vista dei multipli, la situazione non appare affatto migliore: lo sbriciolamento delle quotazioni del titolo è stata la diretta conseguenza del peggioramento del quadro fondamentale.
Attendiamo, pertanto, elementi più significativi prima di operare in questo senso.
RIEPILOGO SEGNALAZIONI:
PORTAFOGLIO TOTAL RETURN:
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