Settimana rialzista per i principali listini europei. Il nostro FTSEMIB Future ha allungato il passo fino ai 38mila punti ma ci troviamo nella parte alta del canale quindi credo sia lecito aspettarsi un minimo di correzione o comunque di consolidamento. Gli oscillatori segnalano infatti un forte ipercomprato di breve.
Il Dax continua a macinare massimi su massimi storici anche se nell'ultima seduta ha formato una sorta di bearish harami per gli amanti delle candele giapponesi: un possibile segnale di indebolimento del trend in corso che interpreto come cautela sul versante long.
Situazione analoga anche per l'Eurostoxx50 che si trova a contatto con la parte alta del canale ascendente in una situazione di forte ipercomprato. Motivo per shortare ? Assolutamente NO. Motivo per attendersi una correzione o un consolidamento? Assolutamente Sì.
Sul fronte americano troviamo l'S&P500 che rimane stabile sui massimi storici e non è da escludere una rottura rialzista con uno stop sotto i 6000 punti anche se personalmente non mi piacerebbe un rientro già sotto i 6070 punti circa.
Anche il Nasdaq Composite sta cercando di allungare il passo e rimane sempre attorno ai 20mila punti quindi ad un soffio da quella soglia dei 20200 che è il massimo storico. Questo a dispetto di quanto evidenziato la scorsa ottava riguardo alla stagionalità della seconda metà di febbraio che vedrebbe un indebolimento di mercato. Rispetto agli indici europei notiamo come l'America non sia in ipercomprato e quindi ci si potrebbe anche aspettare un ulteriore allungo. Da notare come sia in formazione una sorta di triangolo con massimi allineati e minimi crescenti (soprattutto di breve).
Fronte watchlist....
La scorsa ottava ho segnalato il trend parabolico su Banco Desio e Brianza, evidenziando come, nonostante l'ottima -fino a quel momento- impostazione grafica non sarei comunque riuscito ad entrare. I dati di bilancio, sui quali il titolo praticamente NON si è mosso, sono stati pubblicati il 12 febbraio: utile netto di 125,54 milioni (-47,8% rispetto al 2023 anche se in quell'anno il risultato era stato influenzato da poste straordinarie per circa 129,1 milioni di euro). La gestione operativa è passata da 260,23 milioni a 277,1. Detto questo nel giorno di uscita dei dati l'azione è rimasta completamente IMMOBILE come vedete nel grafico successivo a 5 minuti.
Anche nella seduta successiva le cose non sono andate poi così diversamente: azione sostanzialmente invariata....ma il punto è quanto successo venerdì: un crollo del 14% !!!! Da 8,60 euro a 7,40 euro ed il movimento è partito alle ore 14.45 circa. In UNA SOLA SEDUTA (o meglio in TRE ore scarse di contrattazioni) l'azione si è rimangiata il rialzo di due mesi !!!
Il grazie a questi movimenti lo si deve a software, algoritmi e quotatori, quindi NON alla componente umana (se non a quella di chi li utilizza). E fortunatamente nessuno ne vieta ancora l'utilizzo (a danno dei risparmiatori però).
Graficamente mi aspetto una possibile continuazione del movimento in essere fino alla trendline di lungo periodo o addirittura verso un vecchio box da cui era uscita al rialzo verso la fine di novembre.
Un altro esempio di movimento folle (in due ore di negoziazione) è quanto successo a Interpump venerdì 14 febbraio. Premetto che dal mio punto di vista i dati pubblicati a metà novembre 2024 erano stati brutti (in quella data il MOL era sceso a -14,6%, marginalità scesa dal 24,7% al 22,9% ed utile netto passato a 179,3 milioni di euro dai 238,2 contabilizzati nei primi nove mesi del 2023). Osservate quella che era stata la reazione: prima movimento in giù dell'algo e poi sono stati fatti partire in su i quotatori spazzolando la lettera e facendo alzare le macchinette (con titolo passato da 41,50 euro a 44 euro ovvero +6%)...ma poi il giorno successivo nei primi 15 minuti qualcuno ha pensato bene di far impazzire nuovamente le macchinette ed Interpump è tornata a 41,50 euro rimangiandosi il movimento rialzista del giorno precedente.
Osservate ora cosa è successo venerdì 14 febbraio 2025: dopo i dati delle 14.00 il titolo è passato da 47,20 euro a 39,44 (-16,4%).
De facto in tre ore scarse di contrattazione ci si è rimangiati il rialzo partito a metà settembre dello scorso anno.
Perché ho citato i casi di Banco Desio e di Interpump? Per un motivo tanto semplice quanto banale. Non c'è più liquidità sul mercato e quando i software vendono non trovano compratori e affondano i titoli (nessuno ne vieta l'utilizzo ed è stato permesso lo sviluppo (forse sarebbe meglio parlare di inviluppo) di una finanza a dir poco sbarazzina con strumenti a leva che non trovano controparte). Le prime dieci azioni del FTSEMIB40 scambiano talvolta il 50-60% dell'intero controvalore di mercato e un terzo dei volumi vengono fatti con incroci nelle aste di chiusura.
Qualcosa di analogo è capitato anche su Telecom Italia che ha tentato di bucare vecchie resistenze e poi in sole due sedute ha perso l'11% annullando così la forte salita delle ultime due settimane.
Il mercato è estremamente rischioso come potete ben vedere e l'errore di un mancato stop, di uno stop tardivo piuttosto che un problema del broker può costare CARISSIMO.
E tutto questo accade con una volatilità di mercato bassissima, ma i software immettendo e revocando ordini o saltando in continuazione davanti alla singola proposta e revocando la lettera riescono a creare micro volatilità sulla singola azione anche in totale assenza di una news come è invece stato per Interpump.
IGD
Già analizzata sabato scorso (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/2/12/azioni-kering-azioni-moncler-azioni-newlat/) ha effettivamente rotto i massimi nella seduta di giovedì. Peccato però che venerdì si sia rimangiata il movimento ed abbia potenzialmente annullato il breakout seppur con scarsi volumi. Onde evitare di correre rischi lo stop andrebbe posizionato a 2.75 euro (linea tratteggiata) rispetto al close settimanale a 2.86.
Antares Vision
Analizzata sabato scorso e oggetto di update infrasettimanale (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/2/12/azioni-kering-azioni-moncler-azioni-newlat/), ha tentato il breakout rialzista nella seduta di venerdì dopo una caccia agli stop in quella di mercoledì. Mi sarei aspettato una chiusura settimanale diversa ma in questi casi preferisco uscire in pari anche se tecnicamente lo stop andrebbe collocato proprio sui minimi di mercoledì ovvero 3,245 euro.
Come vedete le azioni sono ricche di insidie e se i movimenti non vengono confermati nella seduta o nelle sedute immediatamente successive preferisco uscirne indenne o limitare il più possibile l'eventuale loss.
Un caso simile (ragionando naturalmente sul daily e non sul lungo periodo) è quanto successo venerdì all'argento che ha strappato al rialzo una resistenza chiave salvo poi rientrare sotto il livello nella seconda metà della seduta. Osservate il chart giornaliero: i 32,50 hanno rappresentato una forte resistenza in passato e sarebbe stata fondamentale una chiusura daily e weekly sopra tale area per ambire ad un ulteriore allungo. Al momento tuttavia non si è concretizzato tale scenario.
Buona domenica e buon inizio settimana.
Ad maiora!
PNA
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