Rialzi forse esagerati per tutte e quattro, spinte da notizie non tali da invertire la debolezza degli ultimi mesi. Si parla anche di Telecom Italia, che torna però sotto il livello di 0,30 Eur. Il mercato in realtà festeggia l’aria di distensione (vera o falsa che sia!) del contesto geopolitico e compra quanto trascurato in precedenza.
Buy or sell
Sembrerebbe una sterzata ma c’è bisogno anche di altre conferme perché il mercato avvalori un’effettiva svolta rialzista per quattro azioni rimaste indietro negli ultimi tempi, ovvero Stellantis, Campari, Nexi e Stm. Ecco cosa è successo ieri e soprattutto cosa potrebbe succedere nelle prossime settimane.
In ordine di performance quotidiana a Piazza Affari Stellantis è stata la migliore delle quattro, con un +4,54% e soprattutto con la rottura di livelli tecnici importanti. Cosa sta avvenendo? |
Candela verde totalmente collocata oltre la resistenza dei 12,8 Eur: è un segnale apprezzabile e atteso ma occorre che il trend prosegua. Già altre volte questo livello era stato rotto al rialzo con poi successive ridiscese al di sotto. Oggi quindi si potrebbe rivelare decisivo nel definire se è un riscatto vero oppure no. A spingere il titolo l'annuncio di una nuova partnership con Ayvens, società di noleggio. In realtà l’operazione è abbastanza complessa: prevede infatti che le auto Stellantis noleggiate da Ayvens Italia siano ricondizionate presso il Circular Economy Hub di Mirafiori, a Torino. È di fatto un rinoleggio di veicoli usati, notizia interessante ma non tale da modificare le sorti del gruppo italo-francese! C’è allora dell’altro? Un po' di ottimismo è venuto anche dall’annuncio di riassunzione di tecnici a Mirafiori, oltre che dalla conclusione imminente di un accordo con la cinese Byd per la fornitura di batterie. Insomma una serie di fattori ha spinto l’azione ma ora ci si attende ben altro. Un’effettiva inversione rialzista si registrerà soltanto con un ritorno sopra i 15,18 Eur rispetto alla chiusura ieri a 13,24 Eur |
Seconda in classifica Campari, con un +3,8% e chiusura a 5,35 Eur. E’ stato solo un rimbalzo tecnico? |
A guardare il grafico si direbbe proprio di sì dopo tanta e prolungata debolezza. La rottura al ribasso dei 5,37 Eur era stata interpretata nelle sedute precedenti come un segnale davvero preoccupante. La candela di ieri si è ricollocata in chiusura su questo livello, con un baffo intraday al di sopra. Nessun indicatore tecnico ha però ridato effettivo fiato all’azione, spinta dalle notizie che il settore food & beverage in generale ha riaccelerato in Europa, con Nestlé molto forte a Zurigo e nella seduta precedente con Heineken in rilevante crescita ad Amsterdam |
Terza nella nostra selezione Nexi: ha messo a segno un +2,89% ma in seduta è andata oltre. Quali notizie per questa società? |
Il gruppo dei pagamenti digitali ha beneficiato dell’ipotesi che Poste Italiane darebbe a Cdp la sua quota appunto in Nexi in cambio della partecipazione della Cassa in Tim. Uno swap in realtà poco convincente per chi non abbia notizie di primo piano sui suoi motivi effettivi. I media italiani hanno parlato di una corsa per Nexi, che – graficamente parlando – si è ricollocata in chiusura (4,694 Eur) sopra una resistenza di brevissimo periodo, con un brio irrilevante nell’ambito del trend degli ultimi tempi. Un’effettiva inversione rialzista avverrebbe soltanto con una risalita oltre i 4,97 e poi i 5,26 Eur. E’ pur vero che da settimane le candele rosse hanno avuto il sopravvento su quelle verdi e che quindi il mercato spera ora in un riscatto |
Dalle notizie sopra esposte avrebbe dovuto avvantaggiarsi Telecom Italia, che invece ha chiuso in negativo (-2,55%). Perché? |
Il cda di Tim ha esaminato i risultati preconsuntivi. I ricavi totali di gruppo sono ammontati a 14,5 miliardi di euro, in crescita del 3,1% (+1,5% nel domestico a 10,2 miliardi, +6,8% in Brasile a 4,4 miliardi), mentre i ricavi da servizi sono risultati in progresso del 3,4% anno su anno a 13,5 miliardi (+2,0% nel domestico a 9,3 miliardi, +6,6% in Brasile a 4,2 miliardi). L’Ebitda è aumentato dell'8,3% anno su anno a 4,3 miliardi e infine Tim Consumer ha registrato ricavi totali in crescita (+0,6%) a 6,1 miliardi e confermato il percorso di stabilizzazione. Dal punto di vista dell’azione si evidenzia la ridiscesa sotto il tanto auspicato livello di 0,30 Eur (chiusura ieri a 0,2976 Eur), che frena forse una salita verso obiettivi più ambiziosi. Troppe notizie e spesso incerte hanno forse fatto male al titolo |
Infine Stm: il +2,8% di ieri è poca cosa rispetto alla debolezza strutturale. Eppure il mercato l’ha evidenziato! |
L’unico vero segnale positivo è che la media mobile a 200 continua a scendere precipitosamente, avvicinandosi sempre più alle quotazioni in corso. Il distacco è però ancora rilevante: chiusura ieri a 22,94 Eur contro la 200 a 28,95 Eur. In realtà Stm ha tratto vantaggio dal fatto che l’asiatica Taiwan Semiconductor Manufacturing Company ha registrato una forte crescita nella domanda di semiconduttori |