Qualche seduta fa ho analizzato alcuni indici europei (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/1/1/azioni-montepaschi-azioni-cairo-azioni-bper/) e poco è cambiato, del resto ci sono state solo due sedute di Borsa aperta. Procedo dunque all'analisi dei principali indici statunitensi partendo dall'S&P500 che su scala daily ha fatto un quadruplo minimo ma rimane ancora il gap up da chiudere a 5780 punti. Possibile testa e spalle in formazione ma occorre la rottura della linea di collo (quella dei quadrupli minimi pressoché allineati). Al momento la volatilità rimane comunque sotto controllo e sia il VIX che il VVIX sono in discesa.
Un aspetto da non sottovalutare è la forte correlazione dell'S&P500 con l'ETF homebuilders: un ribasso di quest'ultimo ha spesso (seppur non sempre) anticipato una correzione dell'indice. Nelle ultime sedute l'ETF (colore blu nel grafico di seguito) è sceso piuttosto violentemente mentre l'S&P (colore rosso) è rimasto in alto o comunque in area massimi, quindi cautela.
Il Nasdaq Composite mantiene un'intonazione positiva ed ha testato la media a 50 periodi (colore bianco). L'area da non rompere per la settimana entrante (che sarà di cinque sedute) è quella dei minimi settimanali di giovedì attorno a 19125 punti.
Al momento il Russell2000 è rientrato al di sotto di una vecchia trendline statica collocabile attorno a 2280-2300 punti ma su scala settimanale ha testato una trendline dinamica ascendente.
Un pò più "ingarbugliata" la situazione sul Dow Jones daily che ha fatto un doppio minimo di breve attorno a 42250 (linea tratteggiata) ma estendendo l'osservazione si nota il pullback della scorsa ottava sulla trendline dinamica ascendente e soprattutto l'incrocio della media mobile breve (colore verde) con la media a 50 periodi (colore bianco) come evidenziato nel rettangolo grigio. L'incrocio di medie mobile non deve essere un assioma di ribasso, ma un alert: le medie mobili "arrivano" sempre in ritardo, non mi baso su alcun indicatore in particolare nel trading, ma nel multi day talvolta possono essere di aiuto per seguire un trend.
Personalmente ritengo che fino all'inizio della reporting season, che a memoria avverrà verso la fine del mese, i mercati non dovrebbero avere grosse oscillazioni anche se avremo la pubblicazione di dati macro importanti verso la fine della prossima ottava (NFP venerdì 10 gennaio) e poi i dati sull'inflazione di metà mese.
Fronte watchlist...
Prima di procedere all'analisi di alcune azioni sul nostro mercato, vorrei evidenziare come sono state le prime due sedute dell'anno e fare qualche considerazione a riguardo. La prima giornata, quella di giovedì 2 gennaio, ha visto un ribasso fulminante dopo un'apertura in gap up ed un'altrettanto fulminante inversione a "V" a metà mattinata. Da farsi VERAMENTE male per chi opera in intraday. Questo movimento credo sia stato dettato dal profit taking (che de facto vale per qualunque indice). Sappiamo infatti che spesso i gestori sono restii a vendere a fine anno (discorso dei bonus) e quindi prendono profitto in quello nuovo. Veniamo da un 2024 che ha visto una salita del nostro listino a doppia cifra e di molte azioni (banche in primis) e quindi gli operatori in taluni casi fanno cassa o procedono ad aggiustamenti di portafoglio.
Se gli anni che finiscono col "5", come il 2025, sono tendenzialmente rialzisti, ritengo che avremo MOLTO spesso questi movimenti a "V". Il 20 gennaio si insedierà Trump: volete che non prenda subito qualche -discutibile- provvedimento in ambito economico? Questo fattore provocherà quasi certamente degli scossoni. Se aggiungiamo che a inizio anno ogni giocatore seduto al tavolo (fondi e gestori) guarda le nuove carte che ha in mano (=aggiustamenti di portafoglio) il gioco è pressoché fatto. La mia idea di massima per questo 2025 sarà dunque quella di vendere rialzi forti (magari senza particolari motivazioni) e di comprare vendite forti: buy on deep e sell on strenght, almeno sugli indici.
Per quanto riguarda la parte di trading, nella mia watchlist rimangono i titoli già segnalati mercoledì 1 gennaio (link articolo: https://www.lombardreport.com/2025/1/1/azioni-montepaschi-azioni-cairo-azioni-bper/). Se ricordate avevo parlato di BPER (e Montepaschi) per una possibile continuazione del trend rialzista sul daily, cosa che non si è assolutamente verificata visto che sono stati i due titoli peggiori della prima giornata borsistica dell'anno (con cali attorno al 3%). Un ribasso così veloce su BPER non me lo aspettavo assolutamente, con i software tarati solo sulle vendite nelle prime tre ore. Questo mi ha permesso comunque di fare un'ottima operazione sulla base dell'analisi tecnica e di una "mia" regola -che non è un assioma- ovvero quella di avere tre rotture consecutive dei massimi precedenti delle ultime candele in un trend discendente. Il conteggio parte dalla prima candela in grado di rompere il massimo della candela ribassista precedente. Nell'esempio di BPER il trend ribassista sul 5 minuti era conclamato (e non nascondo la mia frustrazione nel non essere riuscito a coglierlo). Il momento in cui si sono formati tre massimi consecutivi (ovvero tre candele consecutive che hanno rotto il massimo precedente) è stato a 5.83 su cui sono entrato long. Questa banalissima tecnica, che naturalmente non è infallibile, permette almeno di evitare di mettersi corti su rimbalzi di breve in un trend palesemente in discesa in intraday. Il close è poi stato proprio poco sopra quell'area posta a 5,90 che al momento fa da spartiacque tra positività e negatività.
Un caso analogo, che però non ho colto, è stato quello su BMPS: sul grafico a 5 minuti osservate la rottura di tre massimi consecutivi delle candele precedenti che non è mai stata invalidata.
Molto spesso scrivo di come, a mio avviso, le azioni vengano manipolate dai software che agiscono all'unisono indisturbati. Questo è l'ennesimo esempio di come lo stesso sistema (ovvero la stessa mano algoritmica) abbia agito simultaneamente facendo "ribaltare" sia Montepaschi che BPER esattamente nella stessa ora e nello stesso minuto: alle 11.55 del mattino (potete tranquillamente verificare voi). Per questo motivo, essendo tendenzialmente tarati allo stesso modo, è interessante osservare come colgono massimi o minimi (come in questi due esempi) visto che non vengono -per fortuna ed al momento- vietati.
Nei casi esposti i software che sappiamo manipolare le quotazioni si "ribaltano" all'unisono e revocano mano a mano la lettera diminuendo la pressione in vendita (che ovviamente c'è). E' come se volessero mandare le azioni fino ad un certo punto, sondando il mercato, raccogliendo ordini per far poi riprendere fiato ai titoli.
Molto buona la performance su Edison Risparmio nella seduta di venerdì (link: https://www.lombardreport.com/2025/1/1/azioni-montepaschi-azioni-cairo-azioni-bper/), con massimi storici in corso di formazione su scala mensile, anche se naturalmente il mese è appena iniziato. Ci muoviamo dunque in territori inesplorati. Segnalo che nelle settimane addietro era stata oggetto di pesanti ordini asteriscati (link articolo del 5 ottobre 2024: https://www.lombardreport.com/2024/10/5/azioni-digital-bros-azioni-recordati-azioni-poste-italiane/). Ricordo che gli ordini asteriscati costituiscono una forma "opaca" per far salire o scendere ad arte i titoli. Quando un operatore decidere di comprare/vendere un grosso pacchetto di titoli, questa tipologia di ordine serve per "turbare" (o non "turbare"?? decidete voi) il mercato. Altresì noti come ordine iceberg (si vede la punta ma non la profondità), viene rigenerato in automatico finché non viene completamente evaso. Molto spesso si parla di mercati trasparenti. A mio avviso credo che scambi fuori mercato, ordini asteriscati, ordini TON, ordini OCO, dark pools, frammentazione di mercato etc..siano il modo migliore per rendere sempre meno trasparenti le Borse e favorire così dubbie operatività.
Quanto al Bond EUR 2053 3% con ISIN ISIN EU000A3K4DY4 notiamo come abbia raggiunto l'area 92 la cui rottura potrebbe portare ad una ulteriore accelerazione verso l'area critica collocabile attorno a 90-90.20. Se l'obiettivo è quello del trading la size, vista la scadenza lunga (28 anni), deve essere estremamente modesta. A titolo di esempio, pensiamo di voler destinare il 5-6% del solo portafoglio obbligazionario alla parte iper speculativa (che comunque è una tripla A e non una obbligazione senza rating seppur con una durata lunga e la cui volatilità è paragonabile ad un derivato): la prima tranche deve essere leggerissima (1%???), la seconda leggermente maggiore (2%???) e la terza coprire il residuo (3%???). Così facendo il prezzo medio di carico tenderebbe verso il basso. Su eventuali rimbalzi sarebbe opportuno alleggerire la parte del 3% e lasciare il resto (salvo poi rientrare successivamente). Personalmente non amo mediare, specialmente al ribasso e su uno strumento così volatile, ma considerando anche l'ipotesi di andare a 82 punti credo che grossi danni non se ne farebbero utilizzando size piccole (personalmente dubito possa tornare a 82-83 quando i tassi dell'area euro hanno raggiunto i massimi). Poi tutto è possibile come la Borsa insegna QUOTIDIANAMENTE e lo sapete meglio di me: l'Europa può essere declassata, qualche Stato potrebbe indire un referendum e uscirne (BREXIT docet), può saltare l'UE, etc., etc.... Però personalmente non mi dispiace l'idea di un rendimento netto fissato al 3% su una tripla A per qualche mese (difficilmente avremo movimenti a "V"),con cedola del 3% che viene naturalmente calcolata sul nominale (100) e non sui 92 pagati (in altri termini ogni mille pezzi acquistati ovvero mille euro è come se costassero 920 euro circa). Naturalmente sono mere considerazioni e NON sollecitazioni all'investimento o all'acquisto, come sempre del resto: spunti di riflessione, niente di più.
Sul grafico weekly dal collocamento a fine 2022 notiamo gli alti volumi, un RSI vicino alla zona di ipervenduto e uno stocastico in ipervenduto. Questo mi fa pensare che ci possano ancora essere sedute di eccesso ma non è una brutta area di ingresso.
Buona serata.
Ad maiora!
PNA
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