Iniziamo un esame di quanto sta succedendo sul fronte del risiko bancario. E partiamo dal caso più eclatante, quello dell’Ops di Siena sull’istituto milanese. Le possibili evoluzioni, le anomalie dell’andamento in Borsa degli ultimi giorni e una valutazione finale. Il caso comunque è destinato a essere protagonista delle cronache finanziarie ancora per non poco tempo.
Buy or sell
Foto tratta da www.flickr.com
Le banche sono state protagoniste assolute dei mercati finanziari europei negli ultimi due anni. C’era chi non ci avrebbe messo un euro nel 2023, quando si annunciava l’avvio di un risiko che si pensava molto più timido rispetto alle evoluzioni successive. Ipotizzare allora una Mps predatrice addirittura di Mediobanca sarebbe stato come immaginare che una Mid cap facesse sua una delle leader del Ftse Mib. Eppure è successo! Ci sarà allora da attendere altri colpi di scena nei prossimi mesi? Tutto ormai è possibile. Facciamo allora il punto sulle evoluzioni delle operazioni in corso, partendo oggi proprio dal caso Siena-Milano.
Monte dei Paschi di Siena
Il problema è quello del concambio previsto per l’operazione su Mediobanca, giudicato insufficiente. I big della finanza internazionale – cioè le grandi banche globalizzate – stanno bocciando l’offerta di Mps, perché non capiscono i benefici del potenziale deal. Per Deutsche Bank ci sarebbero tuttavia dei vantaggi: l’acquisizione consentirebbe a Mps di diversificare il proprio profilo di guadagno, accedendo alla redditizia divisione di investment banking di Mediobanca, al suo business nel credito al consumo e alla partecipazione del 13% in Generali. Ora si prevedono questi passi per Siena: entro il 20 febbraio presenterà il documento d’offerta alla Consob ma sarà obbligata a ottenere anche l’approvazione di Bce, Bankitalia e Antitrust. Dovrà poi chiedere agli azionisti l’ok per un aumento di capitale: data annunciata il 17 aprile. Infine ci sarà l’Ops, attesa per inizio estate. Sempre che tutto vada come da programma! |
È evidente come lo sviluppo dell’operazione – se andrà in porto – possa alimentare non poca volatilità per il titolo. Si è già registrata nelle ultime sedute e lo evidenzia il fatto che dai massimi sui 7,1 Eur del 21/1/2025 si sia registrato un consistente e progressivo calo fino ai 6,206 Eur di ieri. Di fatto il colore rosso ha dominato la scena, dimostrando come il mercato non abbia voluto promuovere l’offerta su Mediobanca. Sconta infatti un maggiore impegno e non è sicuro che Siena ce la possa fare. La considerazione poi che gli azionisti forti di Mps, Delfin e Caltagirone, puntino ad arrivare così al controllo delle Generali viene giudicato un passaggio complesso e non privo di rischi. Attenzione comunque per l’azione Mps al livello dei 6 Eur: un calo verso questo livello indebolirebbe ulteriormente l’azione, che al momento non viene vista in potenziale recupero verso i 7 Eur. Elemento decisivo sarà quello di eventuali annunci del concambio su Mediobanca. Ecco che si ritorna allora da dove si era partiti. |
Mediobanca
L’offerta di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca è da ritenersi ostile e contraria agli interessi dell’istituto di credito milanese: lo fa sapere quest’ultima. Fermo restando che Mediobanca si esprimerà sull'offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, il suo consiglio di amministrazione ritiene l’operazione priva di logica industriale e finanziaria: dunque distruttiva di valore. Parole molto dure da Piazzetta Cuccia. Cos’altro si può aggiungere? Che saranno certamente affilate le armi per una risposta adeguata a questa situazione. Da aggiungere poi che viene estremamente mal vista l’ipotesi di un delisting da Borsa Italiana. |
È chiaro che per guadagnare su Mediobanca occorre che il concambio previsto da Mps sia reso più favorevole. Quello iniziale è stato fissato a 2,3 azioni ordinarie di nuova emissione di Mps per ogni azione esistente di Mediobanca, comportando un prezzo implicito di offerta pari a 15,992 Eur per azione, con un premio pari al 5,03% rispetto ai prezzi ufficiali del 23 gennaio. Troppo poco! L’impostazione grafica del titolo è apparsa molto particolare negli ultimi tre giorni: candela verde venerdì scorso con apertura a 15,78 Eur e chiusura a 16,47 Eur e candela rossa ieri con apertura a 16,46 Eur e chiusura a 15,78 Eur: si direbbe che il tutto sia stato gestito millimetricamente e ciò non è certamente casuale. Fra le due sedute lunedì una candela senza quasi corpo, a conferma di una momentanea attesa sul da farsi. È lampante come mani forti stiano operando sul titolo, il che rischia di costare al piccolo investitore che volesse seguire movimenti tanto anomali. Attenzione comunque ai 15,51 Eur, supporto sotto il quale tutto tornerebbe più normale, con la chiusura fra l’altro del gap di annuncio Ops. Se così fosse ci si potrebbe aspettare una fase laterale di consolidamento. Naturalmente il condizionale è però d’obbligo in un contesto dalle evoluzioni imprevedibili. |
I grafici dei due titoli evidenziano una tale pressione rialzista e nelle ultime sedute una tale volatilità da suggerire estrema prudenza. È certamente possibile che il concambio sia reso più attraente ma l’ipotesi anche di una guerra sui due fronti appare un rischio da non trascurare. Il cassettista di lungo termine probabilmente ha già tratto vantaggio da tutto quanto avvenuto, mentre l’investitore più veloce trova nell’andamento dei due titoli la conferma che mani forti stanno gestendo gli scambi. Forse è meglio lasciarli fare e restare a guardare.