L'uscita del dato sull’inflazione negli Stati Uniti ha portato una ventata di ottimismo sui mercati finanziari, generando rimbalzi significativi sia negli indici azionari che nel mercato obbligazionario. Tuttavia, un’osservazione attenta rivela una dinamica insolita: mentre gli Stati Uniti hanno mostrato una reazione contenuta e razionale, le borse europee hanno registrato movimenti sorprendenti, con il DAX che ha raggiunto nuovi massimi storici e il FTSE MIB che si è avvicinato al target di 37.570 punti, segnando un massimo relativo.
Europa: Una Crescita Contraddittoria
Questo scenario è particolarmente curioso considerando il contesto economico europeo. L’Europa affronta una dinamica economica debole, con la produzione industriale in contrazione e una mancanza di spinta proveniente da settori innovativi come l’intelligenza artificiale (AI). A differenza degli Stati Uniti, dove le aziende leader nel settore tecnologico e dell’AI contribuiscono in modo decisivo alla crescita dei mercati, l’Europa non dispone di un ecosistema comparabile. Nonostante ciò, gli indici europei sono riusciti a superare i massimi, seppur con volumi di scambio piuttosto bassi, segnalando un movimento che potrebbe essere guidato più dal sentiment che dai fondamentali.
I volumi ridotti europei li vediamo particolarmente sul future del DAX se guardiamo al momento dell'uscita dell'inflazione, mercoledì 15.
La barra volumetrica oraria indica 8400 contratti alle ore 15, un valore molto modesto che fa pensare ad una operatività per lo più arte di operatori istituzionali nel corso di un sentiment, piuttosto che da un vero flusso di investimenti. La differenza è sostanziale.
Dall’altra parte dell’Atlantico, gli indici statunitensi hanno reagito positivamente, ma senza la forza necessaria per avvicinarsi ai loro massimi. Questo comportamento riflette probabilmente una maggiore attenzione ai dati macroeconomici e ai risultati aziendali, elementi che guidano una crescita più ponderata. A differenza dell’Europa, il mercato statunitense continua a essere trainato dall’innovazione e da settori ad alto valore aggiunto, come l’AI, ma le valutazioni rimangono ancora distanti dai livelli record.
Si è rianimata NVIDIA, spostando la nave dal minimo di un canale stretto di recente formazione tra i 128$ e i 153$, creando questa area di trading, come visibile nella foto in basso.
Mentre AMAZON attende il superamento convinto dei 225$ per abbandonare un canale discendente di breve.
Una segnalazione la merita BROADCOM INC. che ha un gap aperto ai 187$.
Sebbene in target di movimento sia ai 275$, ciò non toglie la possibilità di una repentina chiusura di gap, per cui stiamo ben attenti!
Mercati Obbligazionari: Un Rimbalzo Corale
La reazione positiva non si è limitata al comparto azionario. Anche i mercati obbligazionari hanno mostrato segni di ripresa, con il Bund e i T-Bond che hanno invertito la rotta in linea con le aspettative degli investitori. Questo movimento riflette un miglioramento del sentiment generale, ma solleva interrogativi su quanto sia sostenibile in un contesto di politica monetaria che ancora non ha abbandonato del tutto la via restrittiva.
Il Bund tuttavia sta offrendo possibilità di uscita ai sofferenti long dell'utlimo periodo.
La Differenza Strutturale tra Europa e Stati Uniti
La questione centrale rimane: perché l’Europa, priva di un settore tecnologico paragonabile a quello statunitense, riesce a registrare performance così robuste? Una possibile spiegazione risiede nell’effetto di trascinamento: i dati macroeconomici statunitensi continuano a influenzare positivamente il sentiment globale, portando gli investitori a puntare anche su mercati più deboli ma percepiti come meno costosi o rischiosi. Inoltre, il basso livello dei volumi di scambio sui mercati europei potrebbe indicare una partecipazione limitata, con movimenti guidati da operatori istituzionali piuttosto che da un ampio consenso di mercato. La percezione di convenienza è dettata dalla forza del Dollaro nei confronti dell'Euro.
Prospettive Future: Quale Direzione per i Mercati?
L'ultima volta che una dinamica simile si è verificata e quindi solo pochi mesi fa, i mercati statunitensi hanno seguito quelli europei probabilmente solo casualmente, spinti da risultati aziendali solidi che giustificavano un avvicinamento ai massimi storici. Tuttavia, l'attuale contesto economico suggerisce che questa correlazione potrebbe indebolirsi. Gli investitori dovrebbero quindi osservare con attenzione i prossimi sviluppi, in particolare i dati economici e i risultati trimestrali delle grandi aziende, per capire se i mercati europei possano sostenere i loro massimi o se saranno gli Stati Uniti a prendere nuovamente il comando.
Una Divergenza da Monitorare
La divergenza tra Europa e Stati Uniti evidenzia come i mercati possano essere influenzati non solo dai fondamentali economici, ma anche dal sentiment e da fattori esterni. La vera sfida sarà capire se questa differenza di reazione rappresenta un’opportunità o un rischio per gli investitori.
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