Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Le azioni dicono cose diverse dagli indici azionari


Se guardo agli indici di Wall Street ho paura. E’ innegabile che abbiamo avuto una rottura della trendline rialzista di cui andiamo cianciando da settimane. Ed è altrettanto innegabile che l’obiettivo della rottura della trendline è in basso, anche se a dire il vero l’ampiezza della trendline rispetto al punto di massimo (così calcoliamo noi la proiezione dell’obiettivo) è davvero risicata e quindi ci dovremmo aspettare un minimo del ritracciamento poco sotto, talmente poco sotto da non inficiale la prosecuzione del rialzo. E abbiamo forti divergenze tra Nasdaq (in caduta libera), Dow Jones (rimbalzo su minimo precedente) ed SP500 (al rialzo). Provo a fare questo gioco con il Nasdaq e voi vedete che l’obiettivo minimo (dato dalla distanza minima del canale) è stato quasi raggiunto:

La realtà è che la previsione di bassi tassi di interesse è svanita e i tassi sono in crescita ovunque nel mondo con il rendimento dei Treasuries a 10 anni che vola verso la luna e questo è il merito di una economica USA che va alla grande, lo dobbiamo ammettere, inutile fingere. Lo ha dimostrato il report sulla forza lavoro di venerdì scorso, non esiste il landing di nessun tipo. Punto e a capo.

Ora i mercati puntano sulla earning season negli Usa per recuperare il terreno perduto e molto probabilmente, scrivo con molta attenzione molto probabilmente, sarà questo il motivo del recupero delle quotazioni. Se la forza lavoro venerdì è cresciuta oltre le aspettative perché non dovrebbero volare gli utili ? Questo il ragionamento che starà anche in poco posto ma è quello che sta succedendo. E i mercati amano essere stupiti al rialzo, anche di poco, ma lo amano.

E questa settimana il piatto è servito con i risultati JP Morgan Chase, Wells Fargo e Citigroup.

L’inflazione al consumo esce questo mercoledì.

Secondo Factset le aziende dell’SP500 dovrebbero vedere un salto del 12% nei profitti rispetto al quarto trimestre dell’anno scorso. Ma come sempre si tratta di previsioni e le attese sulle previsioni sono sempre fumose e soprattutto mai sai in anticipo come verranno percepite le variazioni sul tema.

Ci si mettono poi le valutazioni delle azioni, con le azioni dell’SP500 che in media sono 22 volte gli utili contro una media a 18.5, sempre secondo FactSet, dato sbandierato su diversi media tra cui il serio Wall Street Journal. Ma sappiamo che se il price / earning è alto è perché gli utili crescono più della media storica e quindi la media a 18.5 non vuole dire molto se non sappiamo qual è il tasso medio di crescita degli utili a cui si riferisce questo rapporto. Quindi vuole dire poco.

Se invece guardo alle singole azioni mi pare che molte stiano segnando un minimo importante o abbiamo svoltato. Di seguito alcuni commenti:

AZIONI ITALIANE

WEBUILD: sempre forte, arrampicata sui massimi, appena scende la comprano

UNIPOL: ieri sembrava la fine del mondo ma l’hanno comprata

UNICREDIT: forza relativa mostruosa, vicino ai massimi, ed è tutto dire

TXT E-SOLUTIONS: non ha avuto nemmeno il ritegno di scendere un poco, congestione stretta e breakout dei massimi

SAIPEM: indistruttibile

FINECO: non molla, sempre sui massimi

FERRARI: sempre sul supporto

BANCO BPM: vicino al breakout dei massimi. Sui bancari c’è poco da dire, vanno tutti su, siamo una Borsa bancocentrica e le banche sono sempre al rialzo. Basta che ne scegli una e va su, dobbiamo ammetterlo, ci vuole poca fantasia.

BANCA MONTE DEI PASCHI: uno spettacolo

Veniamo ora alle azioni USA:

AMAZON: non la fanno scendere nemmeno con le cannonate, supporto apocalittico a 218

APPLE: barra rialzista ieri sera a cavallo di un supportone su cui l’azione è navigata per almeno 6 mesi. Vorremmo vedere o una barra rialzista e ritracciamento o un doppio minimo. Ma seguiamola da vicino, questo è il prossimo buy ?

DEERE & COMPANY: ha fatto quello che ci aspettavamo, una barra apocalittica rialzista sempre su un supporto importante

EXXON MOBIL: congestione di rovesciamento in corso come predichiamo da un po’ di tempo

META: non la tira giù nessuno.

TESLA: questo è il secondo prossimo buy ? Sicuramente esprime quello che vorrei da parte di Apple ovvero un doppio minimo in formazione con un basso rischio di acquisto ovvero stop loss molto vicino. Sicuramente si tratta della migliore occasione di tutti questi titoli di cui vi ho parlato finora. Ci aspettavamo il ritracciamento, lo abbiamo avuto .... 

L’autore del presente articolo è iscritto all’Ordine dei Giornalisti e non detiene gli strumenti oggetto delle sue analisi.
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