L’azione del giorno – Poste Italiane, siete pronti al secondo collocamento in Borsa?


Un’altra tranche di capitale arriva sul mercato. E si scatenerà di certo una corsa a oltranza del retail per accaparrarsi qualcosa della quota del 15% offerta dal ministero dell’Economia. Di questa però solo il 30% andrà ai privati. Il riparto sarà quindi inevitabile, con tutti i giochetti che di solito ne conseguono.

Buy or sell

Dal 2016, quando fu fatta la collocazione in Borsa di Enav, le privatizzazioni di società pubbliche si sono interrotte. In seguito molto si è parlato di offerte pubbliche per vari gruppi controllati dallo Stato ma nei fatti nulla è successo negli ultimi anni. Ora c’è una novità: consiste nell’Opv – la seconda – di Poste Italiane, che amplierà il capitale detenuto dai privati dopo la prima dell’ottobre 2015.

Perché è azione del giorno?

Non certo per la performance ieri a Piazza Affari, visto che il titolo ha chiuso in negativo dello 0,12%, quanto per la diffusione delle prime notizie relative all’Opv 2, prevista per la seconda parte di ottobre. Si tenga presente che l’azionariato è così suddiviso: 35% Cassa Depositi & Prestiti – 29,26% Ministero dell’economia e finanze – 22,88% investitori istituzionali – 12,05% investitori privati – 0,82% azioni proprie. La tranche si aggirerà sul 15%

Cosa si dice del titolo sui mercati?

Le indiscrezioni parlano di un’offerta che potrebbe durare sette giorni contro i dieci della prima edizione. Allora si trattava di un debutto e si temeva che il mercato fosse prudente. Oggi il quadro è diverso. La quota proposta sarà suddivisa per il 70% a istituzionali e per il 30% a retail, di cui una quota riservata ai dipendenti. Quasi certo quindi un riparto, con il retail che forzerà la mano in prenotazione, allo scopo di ottenere il massimo possibile. C’è poi da dire che i canali utilizzati saranno più numerosi rispetto al passato: si aggiungono infatti agli sportelli bancari, all’online bancario e alle filiali della società anche il sito di Poste e l’app Poste Pay. Si prevede quindi una corsa a oltranza. Il prezzo di Opv? Per ora impossibile prevederlo

Isin

IT0003796171

Ultima quotazione (chiusura 23/9/2024)

12,375 Eur

Cosa segnala la sintesi degli indicatori

Il panorama di medio periodo resta favorevole ma nelle ultime sedute si è registrata una certa debolezza, non tale però da inficiare la positività di un titolo che resta uno dei favoriti da parte degli investitori più prudenti, grazie anche a una volatilità piuttosto contenuta

Cosa dice l’analisi grafica

Le indiscrezioni sulla seconda tranche di privatizzazione hanno alimentato debolezza, che in realtà alcuni analisti attribuiscono anche al difficile tentativo di rompere al rialzo la resistenza dei 12,68 Eur, già ostica a fine luglio. Ora occorre monitorare la tenuta o meno dei 12,37 Eur, su cui il titolo si è appoggiato proprio ieri

Prima resistenza importante

C’è solo quella dei 12,68 Eur, che corrisponde a un massimo storico rivelatosi alquanto difficoltoso da superare

Primo supporto importante

Un vero e confermato punto di appoggio è nettamente sotto le ultime quotazioni. Si identifica infatti sui 10,88 Eur, ipotizzabile solo in presenza di un crollo dei mercati. In mezzo c’è poco, salvo l’area degli 11,39-11,4 Eur toccati ad agosto

Rilevatore di rischio

Ottobre e novembre rappresenteranno mesi caldi per Poste Italiane, a causa della concomitanza di varie eventi: ● avvio della seconda privatizzazione; ● presentazione dei risultati dei primi nove mesi dell’anno; ● pagamento dell’acconto sul dividendo dell’esercizio 2024. Da segnalare in merito che il piano della società prevede un importo che passerà da 80 centesimi ad almeno 1 euro nel 2026 e un monte dividendi nei 5 anni (2024-2028) di 6,5 miliardi contro i 3,8 miliardi del quinquennio precedente

Segnale di forza

In presenza della rottura al rialzo dei 12,68 Eur e di un avanzamento verso i 13 Eur