La recente decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse di 50 punti base, portandoli nel range compreso tra il 4,75% e il 5,00%, segna una svolta importante nella politica monetaria americana. Questo è stato il primo taglio di tale portata dal 2020 e arriva in un momento cruciale per l'economia statunitense. Sebbene l'annuncio iniziale abbia fatto brindare brevemente Wall Street, con i principali indici in rialzo, i mercati hanno rapidamente invertito la rotta, mostrando un misto di euforia e preoccupazione per il futuro.
Secondo diversi analisti, il maxi-taglio potrebbe essere visto come una sorta di polizza assicurativa per proteggere il mercato del lavoro da ulteriori peggioramenti. Il tasso di disoccupazione è aumentato negli ultimi mesi, e questa riduzione dei tassi mira a mitigare il rischio di un ulteriore deterioramento. Tuttavia, molti esperti avvertono che la Fed potrebbe dover rivedere la sua politica se i dati economici dovessero mostrare segnali negativi nei prossimi trimestri.
La situazione ricorda la svolta che la Fed di Powell fece alla fine del 2023, quando il processo di disinflazione rallentò a causa di un aggiustamento delle politiche senza tagli significativi dei tassi. Questo precedente alimenta i timori che la banca centrale possa trovarsi a dover gestire nuovamente un equilibrio delicato tra il controllo dell'inflazione e il sostegno all'economia.
D'altro canto, numerosi osservatori vedono questo taglio come l'avvio di un più ampio ciclo di allentamento monetario. Le previsioni attuali indicano che la Fed potrebbe ridurre gradualmente i tassi nel corso delle prossime riunioni, portando la politica monetaria verso una posizione neutrale. Questo approccio sarebbe in linea con un'economia che, sebbene in fase di raffreddamento, appare più stabile rispetto agli anni precedenti, segnati da shock inflazionistici.
Tuttavia, la Fed dovrà procedere con cautela e il parere degli analisti è unanime nel sottolineare l'importanza di un'accurata calibrazione delle prossime mosse della banca centrale. Infatti, guardando al futuro, la Fed si trova a dover affrontare una sfida complessa. Da un lato, c'è la necessità di continuare a sostenere l'economia attraverso politiche monetarie accomodanti. Dall'altro, persiste il rischio di non essere in grado di prevenire una crisi economica più profonda se i segnali di rallentamento dovessero intensificarsi. Le proiezioni attuali prevedono ulteriori tagli dei tassi fino al 2026, con l'obiettivo di riportare l'inflazione al target del 2,00%.
Gli analisti concordano sul fatto che, sebbene un atterraggio morbido sia ancora possibile, la Fed dovrà adottare un approccio flessibile, pronto a intervenire in modo più deciso se le condizioni economiche lo richiedessero. L'incertezza economica e i segnali misti che provengono dai mercati continueranno a influenzare le prossime mosse della banca centrale.
Analisi ZC-Yield Curve Eur
La lettura della ZC-Yield Curve Eur mostra una leggera risalita dei rendimenti su tutto il tratto della curva. Infatti, rispetto alla scorsa lettura il rendimento della scadenza a 10 anni sale in area 2,48%, mentre la scadenza trentennale sale in area 2,32%.
Il movimento di appiattimento della curva (flattening) è definitivamente concluso, con il restringimento del differenziale 10Y-2Y, che è ora a 0 bps, rispetto ai precedenti -3 bps. Rimane ancora la pronunciatissima inclinazione negativa nel tratto a brevissimo (in fase di progressivo assorbimento), con la curva che esprime ora un massimo di rendimento sulle scadenze corte ad inizio 2025 in area 3,25%.
In progressiva riduzione le previsioni fornite dai tassi forward su Euribor 6 mesi sulle scadenze a breve, con tassi attesi sempre in area 3,20% per inizio 2025. Ancora verticale la discesa sulla parte a breve, con la curva che scende repentinamente e si porta sotto area 2,00% per i primi mesi del 2026. Sostanzialmente stabili le previsioni di risalita dei tassi oltre area 2,50%, verso inizio 2033.
Analisi Integrata Trendycator
Analizzando con il Trendycator le curve dei rendimenti su scala settimanale dei principali benchmark decennali si confermano le aspettative sull’inizio di un ciclo di tagli dei tassi d’interesse, nonostante il debole rimbalzo dei rendimenti nell’ultima settimana.
L’area UK vede il rendimento per il GILT salire in area 3,87% con Trendycator che però conferma lo stato SHORT. In lieve salita anche i rendimenti del BUND che si portano in area 2,19% con Trendycator che però consolida lo stato SHORT. Stabili e in consolidamento i rendimenti del nostro Btp decennale, sempre in area 3,55% con uno spread anch’esso stabile nell’intorno di area 137; anche in questo caso il modello Trendycator conferma lo stato SHORT. Infine, l’area USA con i rendimenti del Treasury decennale in lieve salita che si portano in area 3,71% con Trendycator stabile in stato SHORT.
Rendimenti bond governativi benchmark mondiali
Tabella dei rendimenti, su base settimanale, delle obbligazioni governative mondiali con qualunque rating.
Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.
In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo.
Titoli in evidenza
Pare abbastanza evidente che un nuovo ciclo di politica monetaria sia iniziato, in modo particolare per la Fed. Tuttavia, anche per la Bce non potrà essere molto diverso, a maggior ragione visto che l’inflazione è ormai prossima al livello del 2,00% e l’economia versa in condizioni tutt’altro che incoraggianti.
Ne consegue che, visti i potenziali target di arrivo dei tassi a fine ciclo di tagli, per entrambe le banche centrali, e vista anche l’impostazione del Trendycator su tutte le aree valutarie, sembra ragionevole considerare ogni correzione dei bond come occasione per accumulare rendimenti in ottica di medio e lungo periodo, così come accumulo di posizioni in ottica più speculativa di trading di posizione su titoli ad elevata duration e convexity.
In conclusione, la strategia per i prossimi mesi dovrebbe essere quella di accumulare bond in base alla proprie personali esigenze finanziare, in base alla propria attitudine agli investimenti e alla propria propensione al rischio.
Di seguito una serie di estrazioni dal mio database per un’ottica di investimento per flusso cedolare e rendimento a scadenza di medio/lungo termine. Tutti i titoli selezionati hanno cedola lorda su base annua non inferiore al 2,50%, prezzo non superiore a 102,00 e rendimento a scadenza non inferiore al 2,50% lordo annuo. In base alla personale ottica temporale ed esigenza di finanza personale, scegliere ed eventualmente combinare diverse emissioni.