Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Salita forzata: Il maxi taglio dei tassi della Fed sorprende e le Borse danno segnali contrastanti.


Prime tre sedute della settimana in perfetto stand-by, una surplace forzata dagli eventi in programma partito mercoledì con la Fed e terminato con la tipica scadenza dei futures sugli indici il venerdì.

I mercati quindi, hanno autonomamente preso delle sedute di stop totale restando come un nugolo di mosche a girare nella stanza, metaforicamente, per descrivere un movimento ordinato ma stretto in un concentrato range e i grafici pertanto non hanno avuto alcun movimento indirizzante da ogni punto di vista prima della serata del mercoledì.

Giunto il mercoledì sera, alle ore 20 per la precisione, era atteso un rialzo degl'indici in risposta al taglio dei tassi e rialzo è stato, comandato da algoritmi a basso volume di trading piuttosto che da portafogli che si riequilibrano mescolandosi in un turbinio di acquisti e vendite e risultando ancor più strano nella dinamica se si va a considerare l'entità del taglio, ovvero 50 punti base che sarebbero dovuti bastare per mettere il turbo ad un mercato che a dire di Powell, poggia su una economia come quella americana, che gode di piena salute.

Il giovedì mattina come da copione, è stato un giorno all'insegna dei rialzi che già il venerdì mattina però, sono rientrati.

Qualcosa non quadra.

Che la si voglia vedere sotto il punto di vista di quotazioni già importanti che non avrebbero in ogni caso potuto decollare ulteriormente, oppure che si voglia dare credito alla tesi che un taglio così forte nasconda timori sul futuro. 

Sembra come parlare di una modalità di contrattazione che non esite più, di un nuovo cambio epocale di movimentazione degli ordini, i quali sovente, dopo la prima mezz'ora di contrattazione, spingono il tasto OFF, la volatilità insita nell'animo umano si spegne e si lascia fare alla macchina, confidando in un calibrato e mirato step-by-step unidirezionale, senza più vendite e senza più anima.

La stessa dinamica che è possibile riscontrare anche nel segmento delle Commodities con l'Oro direzionato in up-trend mirando target importanti.

Primo target di movimento di breve ai 2740 mentre si appalesa un secondo ambizioso target di più lungo periodo ai 2950 punti.

Questo in un mondo che continua a galoppare al rialzo su tutti i fronti, su ogni segmento, di cui però, bisogna tenere presenti quali possono essere i punti di rimbalzo o switch ( di inversione di tendenza ) qualora si verificasse una improvvisa fase di vendite generate da un ipercomprato insistente.

In questo caso abbiamo due livelli di rimbazo e switch identificati in foto.

I livelli sono ai 2240 come primo segnale di breve periodo che va accoppiato quindi con il primo target ai 2740 e che guida la fase di rialzo sottostante di breve, mentre il secondo e più importante livello di switch è ai 2070 punti.

Il mercato obbligazionario, l'unico che continua  a seguire le ormai fuori  moda, leggi economiche, sta ancora prendendo le misure ad un taglio dei tassi così incisivo, dell'ordine dei 50 punti base, ed ora sta metabolizzando la decisione senza drammi nè grandi scossoni.

Permane quindi il tono positivo su questo strumento e di riflesso su tutto il segmento obbligazionario.

Stessa dinamica per il derivato Us-T Bond per il mercato obbligazionario statunitense del quale vanno considerate le ultime due candele di assestamento che contemplano il movimento del mercoledì sera e del giovedì seguente.

META

Come per il Nasdaq il giorno seguente la Fed si è andati a cercare nuovi livelli chiaramente al rialzo ed ora si è ad un punto di svolta poichè sopra i 560$ sia apre il percorso al target ai 630$.

Restando ferma sotto i 560$ invece, il punto di rimbalzo e, attenzione, anche di switch perchè se bucato è foriero di vendite,  nel medio periodo, si individua il valore dei 450$ a cui attivare gli allarmi.

Ancora Usa...ancora Nasdaq:

Chiudiamo questo articolo con un'azione che sta effettuando un deciso rimbalzo e andiamo ad individuare insieme quali sono i prezzi importanti per CrowdStrike Holdings inc (CRWD)

In immagine abbiamo identificato il valore dei 281$ circa come valore by-pass, vale a dire che al di sopra del valore l'azione piace, al di sotto no e quindi apre a vendite e questo in una disamina del breve periodo.

Come molti di voi sapranno, è il mio punto di vista si è che nel breve periodo per obiettivi visibili e ragionevoli si può ragionare, nel lungo periodo invece, e a maggior ragione di questi tempi, no.

Sopra i 281$, CrowdStrike Holdings Inc, ha anche target interessanti come i 330$ ma se si andasse ad operare il consiglio è di valutare l'ingresso più importante a ridosso della soglia indicata e se si volesse in ogni caso saltare a bordo, considerare ingressi molto parsimoniosi non tanto per aspetti connessi alla società in esame ma piuttosto per una generale influenza dell'indice di riferimento, Mr. Nasdaq appunto. 

Al di sotto dei 281$ , imporsi degli stop loss adeguatamente corti in base al proprio profilo di rischio ma si tenga conto che quando il dente va tolto...va tolto.

 Tutto il movimento che ne scaturirà nelle prossime settimane è quindi connesso al vincitore tra i due stati d'animo, ovvero tra euforia e sospetti, quei sospetti che possono aleggiare intorno ad un taglio così importante dei tassi d'interesse da parte della Fed.

Cosa vuole dirci quindi, l'abbattimento del costo del denaro di 50 punti base?

Uno spot elettorale? Si sta cercando di nascondere imminenti problemi di tenuta dell'economia stelle e strisce oppure c'è ancora spazio per crescere e la Fed vuole sfruttarlo? 

Mister market si sta consultando ed emetterà una sentenza a breve.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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