Buon sabato a tutti. Finalmente si è conclusa la settimana delle tre streghe (o quattro streghe...io sono old style). Non è di certo stata una ottava semplice da gestire, soprattutto per i movimenti che hanno riguardato le singole azioni ma anche naturalmente gli indici. Nel complesso per piazza affari non è cambiato nulla, con il future scadenza dicembre sostanzialmente flat e inchiodato in area 33700 punti. Questo naturalmente riflette la profonda incertezza da parte degli operatori, sottoscritto in primis. Forse è inopportuno scriverlo su queste colonne dal momento che tutti vorrebbero il trader sistematicamente sorridente, brillante, vincente e sempre con idee chiare ed iper profittevoli. Così non è dal momento che io ed altri colleghi trader di grande successo e lungo corso che conosco da una vita mostriamo molto scetticismo sulla situazione attuale. Analizzando il grafico del future FTSEMIB40 continuiamo ad avere i massimi importanti a 35200 e abbiamo poi una trendline dinamica discendente che parte dalla metà di luglio e che al momento attuale tiene imbrigliato il nostro indice in un trading range stretto con aperture e chiusure continue ed allineate. Nel complesso abbiamo un primo supporto a 33000 la cui rottura al ribasso potrebbe favorire la chiusura gap e proiettare il derivato a 32650.
Il Dax ha rotto nella seduta di giovedì i massimi storici, salvo formare un engulfing e rimangiarsi tutto il movimento nella seduta di venerdì, giorno di scadenze (nel mio ultimo articolo avevo fatto menzione sulla statistica del giorno di scadenze). Indecisione anche in questo caso e possibile failure di movimento che verrebbe invalidata qualora si tornasse a rompere il massimo di giovedì a 19231 punti.
Situazione di apparente tranquillità anche sull'S&P500. Scrivo apparente perché siamo sempre sui massimi storici rotti da poco e il VVIX, ovvero la volatilità sul VIX, rimane in discesa piuttosto costante, quindi al momento non ci sono divergenze tra comportamento dell'indice e "paura" che la volatilità possa aumentare, anche se francamente non è quello che mi aspetto. Per quanto mi riguarda il rischio di prendere posizione long ora è di camminare su un potenziale campo minato.
Fronte watchlist...
La scorsa settimana ho indicato le azioni Esprinet per un target potenziale verso i 6 euro rispetto ai 5.80 di chiusura del venerdì precedente (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/9/14/azioni-esprinet-2/). Le azioni si sono spinte fino a 6,09 (massimo di giovedì) salvo poi chiudere l'ottava a 5,925, quindi il primo target è stato pienamente ed abbondantemente centrato. Visti i conti pubblicati il movimento mi è sembrato eccessivo, ma ormai mi sembra che i conti non siano più rappresentativi di certi rialzi/ribassi sui titoli e quest'anno ne abbiamo avuta la dimostrazione. Purtoppo i software iniziano a comprare/vendere e poi le macchinette spesso e volentieri vengono spente direttamente nella seduta successiva, lasciando il risparmiatore in una sorta di limbo: continuerà a salire/scendere oppure no? Non fraintendetemi: il titolo rimane al momento ben impostato e rimaniamo sopra due grosse resistenze evidenziate dalle linee tratteggiate, ma porrei attenzione alla mancata tenuta sul finale di seduta di area 5.90 che potrebbe poi portare nuovamente al test di 5.60. L'ideale sarebbe un consolidamento in quest'area ed una nuova rottura di 6.09 dal momento che il livello rotto è comunque importante e molto bello graficamente.
In settimana ci sono stati movimenti molto difficili e ai miei occhi a dir poco incomprensibili. Penso ad esempio a quanto successo a Poste Italiane in intraday nella seduta di mercoledì dopo l'annuncio di riduzione della partecipazione da parte del MEF. Vi metto il grafico a 5 minuti in modo che possiate capire meglio le difficoltà di questo mercato. Personalmente la mia idea era di entrare short in open. Il titolo ha aperto sostanzialmente INVARIATO (e quindi al sottoscritto è sorto il dubbio che ci fosse già una mezza fregatura). Il close del giorno precedente era stato a 12.67 euro e l'open a 12.65. Di punto in bianco i software hanno iniziato a vendere a raffica portando l'azione a valere 12.225 euro sul minimo di seduta. Questo signfica aver perso il 3.3%. Poi repentinamente e senza notizia l'azione ha invertito rotta ed è tornata sostanzialmente in pari e poi nuovamente e all'unisono (manipolazione) hanno rispedito il titolo a 12.28 euro in chiusura. Naturalmente capite bene che se qualcuno fosse stato short avrebbe avuto almeno qualche dubbio di aver sbagliato view.
Altro esempio eclatante è quanto successo ad OVS: non è la prima volta che l'azione presenta un bel grafico daily in occasione della pubblicazione dei dati e poi il titolo viene fatto aprire a ridosso del livello di breakout e poi viene solo venduto. Da ricordare.
Ad ogni modo nella seduta di venerdì guardate cosa è successo: open leggermente sopra il close precedente, software che si scatenano facendo letteralmente crollare il titolo del 6% da 2.85 a 2.676 euro. Poi improvvisamente viene interrotto il flusso e l'azione passa dai minimi a 2.95 euro (escursione del +10% per intenderci) salvo poi chiudere la seduta sostanzialmente invariata.
Certamente alcuni potrebbero pensare che OVS o Poste Italiane siano esempi sbagliati di irrazionalità del mercato in quanto società "piccole". In realtà non credo sia proprio così. Mercoledì sera c'è stata la decisione della FED sui tassi e le banche americane sono scese: la riduzione del costo del denaro prospetticamente riduce i margini di interesse. Cosa hanno fatto le banche italiane? Hanno aperto in gap up salvo poi scendere. It doesn't make any sense come dicono negli Stati Uniti. A titolo puramente esemplificativo cito Unicredit che trovate di seguito sul grafico a 5 minuti.
Contestualmente al taglio tassi, le utilities, notoriamente indebitate (quindi dovrebbero beneficiare di una riduzione del costo del debito) sulle quali mi sarei aspettato un rialzo, sono crollate. Un esempio? A2A che trovate in seguito sia sul daily che sul 5 minuti di giovedì.
Pur avendo menzionato il comportamento singolare di A2A, il ragionamento si estende naturalmente a tutte le utilities e quindi anche a titoli meno sottili come Enel.
Non parliamo di Iveco che giovedì è stata sospesa per eccesso di RIALZO e dopo la riapertura non ha mai più visto l'ultimo prezzo battuto ed il titolo è stato fatto crollare nella seduta successiva invertendo il flusso dei software che hanno portato ad un ribasso del 6.41%.
Un altro bell'esempio di schizofrenia acuta è quanto successo a MediaForEurope, la ex Mediaset per intenderci. Sia nella versione A che nella versione B. Dopo la pubblicazione dei dati i titoli si sono mossi al rialzo e sopra il 10%. Il giorno seguente apertura in ribasso e perdita a fine giornata del 5.27% per entrambe con un trend sul 5 minuti sempre in discesa e senza rimbalzi. Capite bene che anche mantenere o gestire una posizione in profitto diventa estremamente difficile. Pensate ad un qualunque operatore che a fine seduta di giovedì avesse visto una candela verde di forte rialzo: avrebbe tranquillamente pensato ad un potenziale tentativo di chiusura gap e quindi almeno ad una continuazione di breve periodo del trend e non ad una inversione come è stato il giorno seguente (area cerchiata a 5 minuti)!
Molto singolare anche il comportamento dei bonds lunghi che ho in watchlist, penso ad esempio al francese OAT 2072 che trovate di seguito nel grafico daily (ISIN: FR0014001NN8 )piuttosto che ai bonds austriaci: ribasso dei tassi e crollo nel giorno successivo ed in quello seguente (venerdì, ndr).
In questo contesto di irrazionalità, porrò attenzione al potenziale raggiungimento di 24.50 euro da parte di Amplifon, il cui quadro daily mostra al momento notevoli criticità ed il close a 25.99 non lascia ben sperare. Ma ormai capite bene che qualunque ragionamento pare azzardato in questo contesto di schizofrenia.
La debolezza dell'automotive, con Mercedes in caduta di quasi il 7%, ha indebolito nuovamente anche la "nostra" Stellantis che stava cercando il rimbalzo o comunque di formare una base. Da valutare interventi in intraday tra 12.80 e poco sopra i 13 euro nella seduta di lunedì, anche se dubito fortemente che verranno raggiunti. Si tratta naturalmente di "sperare" in un rimbalzo e quindi è un tipo di operatività che sconsiglio vivamente a chi non è del settore e quindi nel caso ciascuno deve avere un proprio trading plan (come sempre) avendo ben chiaro almeno lo stop temporale (=al massimo la fine della seduta).
Sempre molto critico anche il quadro su STM che potrebbe ancora andare alla ricerca di 24 euro prima e di area 23.50 poi.
Settore automotive in difficolta ed ovviamente anche Brembo inevitabilmente ne risente. Molto brutta la chiusura di ottava che lascia spazio ad un possibile ulteriore indebolimento verso prima verso i 9 euro e poi addirittura ad 8.50! Al momento ed in base ai grafici che trovate in seguito credo che solo una repentina inversione e rientro STABILE sopra 9.75-9.80 potrebbe invalidare il quadro che rimane comunque debolissimo.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli