Cari abbonati,
dopo lo spavento di ieri dovuto ai soliti eccessi alle notizie da parte del mercato, oggi siamo rientrati nella normalità. Con questo non voglio dire che la buriana sul titolo sia passata, ma dal massimo storico del 22 novembre 2021 a 13,475 € ad oggi, il titolo ha perso quasi il 50% e come abbiamo potuto analizzare dai bilanci, la società è sana e l'ultima acquisizione (come leggeremo in seguito) è avvenuta prelevando cash dalla cassa, quindi senza alzare il livello di indebitamento.
Come detto, oggi il titolo Davide Campari sta registrando un aumento di oltre l'8% alla Borsa di Milano, trainato dalla notizia che Lagfin, l’azionista di controllo della società, intende acquistare azioni per un valore massimo di 100 milioni di euro. La holding lussemburghese della famiglia Garavoglia, che detiene il 51,4% delle azioni ordinarie e l'82,5% dei diritti di voto di Campari, ha dichiarato che il prezzo attuale del titolo non riflette adeguatamente il reale valore della società.
L’annuncio arriva in un momento delicato per Campari, a seguito delle dimissioni dell’amministratore delegato Matteo Fantacchiotti, avvenute per motivi personali dopo soli cinque mesi dalla sua nomina. La partenza di Fantacchiotti ha scosso il mercato, con il titolo che ieri aveva chiuso le contrattazioni in ribasso del 7,5%, portando le azioni ai livelli visti per l'ultima volta durante la pandemia di Covid-19. Dall'inizio dell'anno, il titolo è sceso di quasi il 32%, anche a causa della normalizzazione dei consumi dopo il boom delle vendite di alcolici durante i periodi di lockdown, che aveva favorito Campari e altri operatori del settore.
Lagfin ha espresso la volontà di proseguire con l’acquisto di azioni nei prossimi giorni, a seconda delle condizioni di mercato, segnalando il proprio impegno a lungo termine nel supporto alle strategie di crescita dell’azienda. Gli analisti vedono questa mossa come un chiaro segnale di fiducia nella solidità del gruppo, con potenziali effetti positivi sul prezzo delle azioni. L’investimento previsto di 100 milioni di euro corrisponderebbe a circa 14,3 milioni di azioni, pari a circa l'1,2% del capitale azionario ordinario di Campari.
Il declino in Borsa di Campari ha avuto inizio lo scorso venerdì, quando alcuni trader e analisti hanno riportato commenti di Fantacchiotti durante una conferenza organizzata da Bank of America, in cui l'AD aveva definito "ancora piuttosto debole" il trimestre in corso per il settore. Questo ha portato a una flessione del titolo di quasi il 6% quel giorno, con ulteriori perdite del 2% nei giorni successivi.
In parallelo, Campari ha proseguito la sua espansione internazionale, completando l'acquisizione del 14,6% di Capevin Holdings, holding sudafricana che controlla CVH Spirits Limited, nota per i brand di whisky Bunnahabhain, Deanston, Tobermory, Ledaig e altri. L'operazione, del valore di 69,6 milioni di sterline (circa 82,6 milioni di euro), è stata finanziata con liquidità disponibile e rafforza ulteriormente la presenza del gruppo nel settore dei whisky premium. Campari ha inoltre acquisito i diritti di distribuzione di CVH Spirits in Francia e Corea del Sud e ha esercitato il diritto di nominare un membro del board di Capevin Holdings, assicurandosi ulteriori diritti di governance per proteggere il proprio interesse di minoranza.
Secondo gli analisti di Akros e Intermonte, l’iniziativa di Lagfin rappresenta un segnale importante per il mercato, dimostrando la fiducia nell’andamento di lungo periodo del gruppo. Questo potrebbe fungere da catalizzatore per un recupero del titolo, nonostante le difficoltà operative a breve termine.
Il titolo fa già parte del Portafoglio 'The Challenge' e ora rappresenta una ottima opportunità di acquisto per i nuovi abbonati a prezzo sconatato, mentre per chi già possiede il titolo comprarne una manciata non è certo peccato !
Alla prossima.