Quando sul menù finiscono tutta una serie di appuntamenti macro che vedranno il clou settimanale il 18 settembre con la Fed, alla quale seguiranno le scadenze dei futures sui maggiori indici azionari mondiali, le opportunità di trading si restringono o si allargano a seconda degli strumenti trattati.
Il momento che si attendeva per dare una sferzata alla volatilità tuttavia, è giunto, e le decisioni della Fed indirizzeranno non solo ovviamente il mercato azionario ma anche quello obbligazionario e dei cambi.
Per certi versi, il termine dell'estate assomiglia all'inizio di un nuovo anno finanziario, ed anche con un ciclo rialzista a ben guardare, recentemente partito dal mese di ottobre, dopo dei mesi di settembre spesso complicati che hanno fatto vivere periodi di attenuazione dei valori, di contrazione dei prezzi, ma questa volta la riunione della FED e le quotazioni elevate, invitano alla calma ed alla riflessione.
Qualche settimana fa vi abbiamo presentato il grafico di quanto accadde nel 2007 non perché pensassimo di trovarci nella stessa medesima condizione ma per una squisita coincidenza sia tecnica che per quanto attiene agli appuntamenti macroeconomici di una certa rilevanza, tutti straordinariamente coincidenti con le date attuali.
Nelle previsioni c'è un taglio dei tassi di un quarto di punto, ma come spesso accade in questi frangenti, qualche voce insinua anche di mezzo punto percentuale.
Quali potrebbero essere le implicazioni qualora il taglio fosse di mezzo punto percentuale?
Nella stragrande maggioranza delle situazioni, oltre ad avere un primo sussulto positivo fortemente di spinta rialzista dovuta alla facilitazione del credito, la reazione seguente è sempre stata quella di scetticismo.
Il dubbio che si insinua è il seguente: i dati in possesso della stessa Fed parlano di una imminente recessione?
La Fed teme un rallentamento molto brusco dell'economia statunitense?
Spesso, quando questo tipo di lettura viene presa in considerazione e sul serio, la reazione dei mercati finanziari non è assolutamente rialzista e propulsiva semmai il contrario.
Nell'approcciarci a questa prossima importante settimana, volgiamo lo sguardo al mercato dei cambi, prendendo in esame il cambio principale, Euro/Dollaro.
Eur/Usd
Sul fronte del cambio, la barriera è posta a 1.06. Al di sopra di questo valore, l'Euro ha ripreso forza, così come, diametralmente, ne ha persa il Dollaro.
Bund
Per il Bund più volte analizzato, il valore che fa accendere il semaforo verde è ai 133 punti anche se il 132.8 è graficamente più attraente, specie in una fase che potrebbe essere convulsa al momento della pubblicazione delle decisioni della Fed, compresa la conferenza stampa prevista nell'immediato.
Come detto, il semaforo è verde per il settore obbligazionario ma in fase di trading è sempre bene prevedere anche una strategia B in caso di correzioni violente e per effettuare delle mediazioni di prezzo al momento opportuno.
Viene a soccorrerci in simili contesti anche il valore dei 131.35, ultimo appello per un rimbalzo.
Nelle immediatezze di questi eventi, è vivamente sconsigliato, tuttavia, operare se non si è adeguatamente esperti e preparati, ed in alcuni casi, anche se si ha il necessario background, si preferisce restare a guardare proprio perchè la volatilità e la bassa presenza sui book di contrattazione, provoca degli sbalzi di non piccola entità ed a volte, difficili da gestire.
La scadenza dei futures il venerdì 20 settembre, completerà il quadro settimanale, ed anche in queste dinamiche c'è da considerare la riequilibrazione dei portafogli da parte delle grandi forze del mercato, ragion per cui possono essere necessarie alcune sedute prima di avere un quadro tecnico finalmente ben definito, una tavolozza bianca sulla quale dipingere il prossimo futuro dei mercati finanziari.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)