L’azione del giorno – Unicredit vuole Commerzbank ma sarà battaglia


Sta succedendo quanto previsto ma cosa succederà d’ora in poi? Oggi analizziamo il titolo italiano, perché di Commerz abbiamo già scritto il 5 settembre. In realtà il mercato guarda logicamente a entrambi, mentre il fronte del risiko bancario diventa finalmente torrido.

Buy or sell

Il Governo tedesco ha venduto una quota del 4,49% di Commerzbank (+16,55% alla chiusura di ieri a Francoforte). Ve lo avevamo anticipato giorni fa che sarebbe accaduto. Se l’è fatta sua Unicredit, che intanto aveva precedentemente raccolto sul mercato un altro 4,5% a 13,2 Eur. E non è finita qui. L’istituto di Piazza Aulenti presenterà alle autorità competenti, se e quando necessario, le istanze autorizzative per poter eventualmente superare la soglia di partecipazione del 9,9%, ipotizzando addirittura un’Opa. Il tutto non è piaciuto ai tedeschi.

Perché è azione del giorno?

Naturalmente Unicredit: ci vuole infatti un bel coraggio per supporre un’Opa da parte di italiani in terra di Germania sulla seconda banca nazionale. Ai tedeschi sarebbe di certo piaciuto l’opposto. Anche perché hanno ancora difficoltà ad accettare il fatto che Unicredit abbia nel 2005 salvato Hvb – HypoVereinsbank – trasformandola in un gioiellino di redditività. L’operazione non è mai stata digerita a Berlino e a Monaco, dove Hvb ha sede

Cosa si dice del titolo sui mercati?

Le ultime notizie dicono questo: Deutsche Bank - che si è sempre detta interessata a Commerzbank (più a parole che nei fatti) - starebbe per affilare le armi di una contro Opa, se Unicredit annunciasse la sua. Intanto i vertici di Commerz vorrebbero respingere le intenzioni di Unicredit e starebbero per affidarsi a Goldman Sachs, incaricata di esplorare altre possibilità. Lo Stato tedesco detiene comunque ancora un 12% di Commerz, decisivo per eventualmente bloccare acquisizione e fusione ipotizzate dagli italiani. Infine una malignità: si spettegola che toccare Commerz non porti fortuna! Orcel – numero uno di Gae Aulenti – forse lo sa ma non sembra minimamente preoccuparsene

Isin

IT0005239360 (Borsa Milano)

Ultima quotazione (chiusura 11/9/2024)

36,155 Eur

Cosa segnala la sintesi degli indicatori

Unicredit appare impassibile rispetto a tutto quanto sta avvenendo e mantiene una valutazione negativa su periodicità “daily” ma positiva su quelle più lunghe. Il timore è che parta una fase di alta volatilità

Cosa dice l’analisi grafica

Il titolo si muove da metà agosto in perfetta lateralità ma nelle ultime sedute ha evidenziato un aumento della volatilità intraday, seppur compresso dalla resistenza dei 37,1 Eur, che aveva cercato di rompere al rialzo a luglio. L’Rsi a 48 è una conferma dell’incertezza

Prime resistenze importanti

Si è detto dei 37,1 Eur, proprio a ridosso delle ultime quotazioni. Sopra c’è un livello ancor più decisivo, quello dei 39,1 Eur, corrispondente ai massimi storici

Primo supporto importante

A 32,6 Eur

Rilevatore di rischio

Non è facile da identificare, poiché incentrato sulle evoluzioni del caso Commerzbank. Un’ipo su quest’ultima potrebbe non piacere agli azionisti di Unicredit, sebbene la banca disponga di una montagna di liquidità, stimata sui 10-12 miliardi di euro

Segnale di forza

Un upward breakout dei 39,1 Eur aprirebbe un nuovo scenario ma al momento appare poco probabile