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NASDAQ100 WEEKLY - Forte temporale estivo sugli indici azionari USA o qualcosa di più ?


HO VOLUTAMENTE FATTO SLITTARE L’USCITA DELL’ARTICOLO A MARTEDI’ PER COMMENTARE CIO’ CHE E’ SUCCESSO NELLA GIORNATA DI IERI SUI MERCATI FINANZIARI MONDIALI.

CONTINUA LA FORTE VENDITA SUI TITOLI TECNOLOGICI DEL COMPARTO SEMICONDUTTORI E SUI TITOLI DEI COSIDDETTI ‘MAGNIFICENT SEVEN’ + NETFLIX, ESSENDO QUELLI CHE HANNO CORSO MAGGIORMENTE DALL’INIZIO DELL’ANNO.

CROLLATE LE QUOTAZIONI DEL DOLLARO, DEI RENDIMENTI DEI BONDS SU TUTTE LE SCADENZE SPECIALMENTE SU QUELLE CORTE. MENTRE TENGONO LE COMMODITIES INDUSTRIALI E PREZIOSE.

TRIMESTRALI ECONOMICHE SOCIETARIE IN LINEA O SOTTO LE ATTESE CHE HANNO CONTRIBUITO AD APPESANTIRE TUTTI E TRE I LISTINI AZIONARI MAGGIORI.

E’ arrivato il crash ? Forse sì se andiamo a vedere le aperture di ieri mattina sia delle borse europee che di quelle americane, forse no se analizziamo l’intera giornata di contrattazioni con le quotazioni che hanno recuperato in chiusura di giornata qualcosa delle perdite maturate in apertura. Forse sì se le vendite continuano ad essere così copiose anche nei giorni a venire, forse no se (tra alti e bassi) si verificherà un rimbalzo dai minimi odierni o settimanali.

In ogni caso il termine crash non è usato a sproposito in quanto Tokyo, a lungo la migliore tra le principali piazze nel 2024, ha ceduto l’altro ieri notte oltre il 12%. Si tratta, come mostra il grafico di Deutsche Bank, della seconda peggior seduta per la borsa giapponese dopo il crash del 1987, e se mettiamo insieme le sedute di giovedì e venerdì scorso, il calo su 3 giorni peggiore di sempre, ovvero un -20% per l’indice Topix (DB usa questo indice come nel grafico) altrimenti un – 12,40% per il Nikkey 225. Inutile dire che una parte rilevante in questo massacro la ha avuta il rally spaventoso dello Yen, che ha alimentato il consueto circolo vizioso tra lo scattare di Stop, smontamento precipitoso di carry trade (che sono largamente finanziati dallo Yen) e margin calls, che creano ulteriori ricoperture, smontamenti etc. Non un bell’andare, anche se questa mattina in chiusura di contrattazioni in Giappone, l’indice NIKKEY 225 riguadagnava un + 10,23%.

La motivazione fondamentale di questo deterioramento di sentiment trasformatosi in un collasso, è sostanzialmente una "paura della crescita" scatenata da una serie di dati mediocri negli USA, che hanno offerto ulteriori conferme di un serio rischio di rallentamento del ciclo USA (e globale). Come vedremo dai grafici nel capitolo dei dati macro, la “paura della crescita” ha trovato impulso dai sussidi di disoccupazione in ulteriore salita e sopra attese, ISM manufacturing ai minimi da 13 mesi e non distante da fare quelli da maggio 2020, e da un report del mercato del lavoro di agosto debole e con disoccupazione ai massimi da ottobre 2021.

La seconda gamba del ragionamento è stata la riluttanza delle banche centrali a tagliare i tassi di interesse, esemplificata dal rialzo dei tassi della BOJ (Bank of Japan) e poi dalla riunione del FOMC non troppo incline a prendere impegni su settembre, il che viene cumulativamente visto come un errore di policy di entità crescente.

Detto questo, ovviamente il quadro tecnico, inteso come posizionamento, livello di euforia e aspettative, ha un ruolo determinate nella ‘debacle’ degli ultimi giorni. Negli articoli precedenti, avevo spesso evidenziato questi fenomeni tecnici sotto forma di ipercomprato, correlazione tra le azioni crollata, posizionamento estremo sui titoli dei cosiddetti ‘Magnificent Seven’ e azioni ‘Big Tech’, rotazione settoriale bassa, difficoltà delle società a riportare una trimestrale economica al pari delle alte attese degli analisti, etc, e avevo ribadito che una correzione era nelle carte, nell'ambito di un trend rialzista, e la riprova è stata nell’avere come LombardReport e quindi consigliare agli abbonati, un Portafoglio di breve periodo come quello ‘Storico’ con pochissimi titoli al suo interno e non certo, come qualcuno spingeva, per i titoli delle ‘Big Tech’, NVIDIA compreso.

L'entità e la violenza sono inconsuete, è vero, ma ciò dipende dal ritardo con cui il ‘redde rationem’ è arrivato, come successe, per esempio, in occasione del crash del febbraio 2018. A fornire supporto a questa lettura tecnica il fatto che le correzioni più violente si sono viste sui mercati e i settori più inflazionati, tipo Nasdaq e ‘Magnificent 7’, Tokyo, le ‘Big Cap’ europee, e come abbiamo visto ieri, tra le divise lo Yen, di cui erano tutti corti. Fate caso che i mercati più depressi, tipo le borse cinesi, hanno ceduto assai meno.

Con una volatilità così alta e non essendo, purtroppo, il Mago Otelma, fare delle previsioni sarebbe quantomeno pretestuoso. Pertanto riportandomi al passato e vedendo una certa analogia di scenario, tipo l’episodio del 2018 del quale riporto il grafico, mi aspetterei un rimbalzo, forse con un nuovo minimo e poi una ripresa del trend, ovviamente con altre fasi di alta volatilità:

Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.

Come precedentemente riportato, i deboli dati macro provenienti dagli States e la condotta delle banche centrali restie ad iniziare a tagliare i tassi di interesse, viene visto dal mercato come un errore di politica economica e queste notizie si sono abbondantemente riflesse sui tassi, con il Treasury a 10 anni che ieri scendeva sotto al 3.70% di rendimento, cedendo ben 50 bps in una settimana (il calo più grosso dal 2008) e la curva 2-10 anni che ieri si è per un momento disinvertita, a scontare una FED che taglia i tassi aggressivamente (oltre 130 bps per fine anno).

Parlando ieri, i presidenti regionali della FED, Mary Daly di San Francisco e Austan Goolsbee di Chicago hanno entrambi dato indicazioni che i tagli dei tassi sono all’orizzonte senza specificare quando e in quale misura. Gli operatori di mercato si aspettano un taglio aggressivo dei tassi per settembre pari a 50 bps.

Andiamo ora a vedere nello specifico cosa è successo al mercato dei tassi statunitense che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024 e, novità, ad inizio 2025 sui rendimenti dei Treasury.

Lo strumento FedWatch del CME Group mostra come le probabilità del primo taglio dei tassi nella riunione del 18 settembre si siano alzate notevolmente e soprattutto per un taglio di 50 bps con una percentuale del 72,5. Ovviamente sono scese le probabilità di un taglio pari a 25 bps sono ora al 27,5% rispetto al 90,0% di due venerdì fa. Praticamente quasi inesistenti le probabilità per nessun taglio o di un taglio per complessivi 50 bps (v. grafico):

E veniamo alla scadenza relativa alla riunione del 7 novembre. Nella quale a comandare sono ora le probabilità per un taglio per complessivi 75 bps (1 da 0,50% e uno da 0,25%) che dall’8% di due venerdì fa balzano all’attuale 52,6%. Addirittura troviamo al 28,7% le probabilità di un taglio di un punto percentuale (0,50% + 0,50%), mentre scendono dal 57,5% di due venerdì fa all’attuale 18,7% le probabilità per un taglio di soli 50 bps (50 bps o due da 25 bps) (v. grafico):

Per l’ultima riunione del 2024, troviamo al comando delle probabilità quelle relative al taglio di 100 bps che si alzano all’attuale 44,8% dal 7,9% di due venerdì fa. Salgono anche le probabilità (forse troppo otttimistiche) di un taglio di 125 bps all’attuale 34,2% dallo 0,3% di due venerdì fa. Infine scendono di molto le probabilità di un taglio per complessivi 75 bps che dal 55,6% di due venerdì fa passano all’attuale 14,4%. (v. grafico):

Infine per l’anno 2025 e la prima riunione prevista per il 29 gennaio, salgono le probabilità di un taglio tra complessivi 125 bps e 150 bps. Al momento si consolida al comando il primo scenario che sale al 45,0% rispetto al 6,0% di due venerdì fa, mentre le probabilità per il secondo scenario passano dallo 0,2% di due venerdì fa all’attuale 28,1%. Ovviamente a discapito delle probabilità di un taglio per complessivi 100 bps che passano dal 43,8% di due venerdì fa all’attuale 20,5% (v. grafico):

E passiamo ai rendimenti dei Treasury USA che dopo i deboli dati sul mercato del lavoro USA di venerdì scorso e il ‘carry trade’ di ieri con lo Yen, i rendimenti dei Treasury e dei Bonds in generale hanno tracollato facendo registrare minimi che non si vedevano dal 2023, per poi riprendersi un po' tra la chiusura di ieri sera e oggi. Nello specifico, come detto, il Treasury 2Y è quello che ha sofferto di più passando dal 4,404% di due lunedì fa all’attuale 4,027%, con un minimo intraday di ieri a 3,656% (minimo di marzo 2023).

Ribasso leggermente più contenuto per il rendimento di riferimento del Treasury a 10 anni, che dal 4,176% di due lunedì fa è passato all’attuale 3,871% con un minimo intraday di ieri a 3,667%.

Infine stesso discorso fatto per il 10Y vale anche per la scadenza più lunga del 30Y con il rendimento che passa dal 4,425% di due lunedì fa passa all’attuale 4,149% con un minimo intraday di ieri a 3,999%.

Nella giornata di ieri si è invertita la curva dei tassi, anche se per pochi minuti. Poi in chiusura di giornata, il classico spread 2Y – 10Y si poi chiuso a 13,2 punti a favore della scadenza corta.

Crollano ovviamente anche i tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione, che si avvicinano sempre più al target che la FED si prefigge di raggiungere. Come mostrato dal grafico del breakeven inflation a 10 anni, in chiusura di ieri il tasso si porta alle quotazioni del gennaio 2021 scendendo al 2,07% dal 2,25% di due lunedì fa (v. grafico):

Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100.

Nel corso della scorsa settimana le vendite sui titoli dell’indice tecnologico sono tornate generalizzate in quanto anche i titoli “value” e quelli a media capitalizzazione sono stati penalizzati da trimestrali economiche non all’altezza delle aspettative. Non che non abbiamo riportato degli aumenti degli utili e dei ricavi ma, come scritto varie volte, le attese erano molto alte. Così l’indice NASDAQ100 Equal Weighted ha chiuso l’ottava in regresso del 3,43% recupera, perdendo quasi mezzo punto rispetto all’indice ‘pesato’, ed annullando tutto il guadagno fatto registrare da inizio anno, ampliando il deficit dall’indice ‘pesato’ dal 9,87% di due venerdì fa, all’attuale 9,94%.

A zavorrare l’indice ‘pesato’ dei cosiddetti ‘Magnificent Seven’ soprattutto AMAZON che ha riportato dei ricavi inferiori alle attese, seguito a ruota da MICROSOFT, che ha riportato utili e ricavi appena sopra le attese degli analisti. Inoltre NVIDIA e TESLA hanno continuato a scendere anche nella settimana successiva a quella della pubblicazione della trimestrale economica. In controtendenza META che fa breccia sugli acquirenti riportando una trimestrale economica con utili e ricavi ben sopra le attese. Tra i titoli ‘minori’, perdite considerevoli le riportano tre titoli del settore viaggi e tempo libero, come AIRBNB, MARRIOTT e BOOKING HOLD, i titoli del settore tecnologico ATLASSIAN, CDW, CROWDSTRIKE, KLA CORP, THE TRADE DESK, e non potevano mancare alcuni titoli legati al settore semiconduttori quali INTEL, sprofondata del 35% nella sola giornata di venerdì causa trimestrale orrenda, MICROCHIP trimestrale in linea con le attese finita anch’essa nel calderone delle vendite selvagge, poi ANALOG DEVICES, APPLIED MATERIALS, ASML, GLOBALFOUNDRIES, LAM RESEARCH, MICRON, NXP, QUALCOMM, TEXAS INSTRUMENTS e chi più ne ha, più ne metta.  In controtendenza troviamo due titoli del settore energia come AMERICAN ELECTRIC POWER, EXELON, poi AUTOMATIC DATA PROCESSING, DOORDASH, EBAY, PAYPAL, ecc.

Graficamente notiamo come la discesa sia importante su codesto listino in virtù anche del fatto che, ora, sono ben 4 i gap lasciati aperti a fronte di tutti e tre i gap al rialzo di onda 5 di (5) richiusi. Se due settimane fa ci è voluto il supporto in area 18800 [ritracciamento del 50% di onda 5 di (5)] per fermare la discesa, cosa che stava facendo egregiamente anche nel corso della settimana appena trascorsa, purtroppo nella giornata di venerdì il supporto è stato spazzato via addirittura da un’apertura in gap per poi proseguire anche con la violazione del successivo supporto in area 18400 [ritracciamento del 61,8% di onda 5 di (5)], poi recuperato in chiusura di ottava. Poi nella giornata di ieri in apertura, il successivo supporto in area 17750/17800 punti concomitante con la M.M. a 200 periodi non ha potuto fare il suo dovere in quanto non ci sono state contrattazioni su quei prezzi, ma nel durante e soprattutto in chiusura di giornata tale area è stata recuperata così come la M.M. a 200 periodi. Fortunatamente, per il momento, non è stato intaccato il minimo di 16973 punti del 19 aprile che ci avrebbe costretto ad iniziare un nuovo conteggio delle onde, questa volta correttivo. 

Ovviamente la speranza è quella di un rimbalzo immediato visto anche il valore dell’RSI a 30, prossimo alla zona di ipervenduto che con stupore, vista la giornata di ieri, non ha ancora raggiunto. In caso di rimbalzo ci aspettiamo che le quotazioni risalgano in area 18800/19000 punti per poi proseguire al recupero dell’area 19500 punti, e con questa volatilità potrà accadere subito (sarebbe l’ideale) o tra alti e bassi ci vorrà del tempo. Questa settimana è completamente scarica di dati macro importanti e i buoni dati di ieri delle PMI dei servizi di luglio, a cura di S&P Global e dell’ISM, hanno dato un po' di fiato ai listini in chiusura di giornata. La giornata si è chiusa a 17895,16 in perdita del – 2,96% rispetto alla chiusura dello scorso venerdì, il che porta ad un guadagno del + 6,36% rispetto alla chiusura del 2023.  

L’entità delle perdite nella giornata di ieri (- 3,00%) per l’indice S&P500 ha riportato le lancette indietro al settembre 2022 ma, nonostante la discesa a quasi 5100 punti, il rapporto prezzo/utile è ancora superiore a 20. Ed alcuni analisti, tra i quali quelli di Goldman Sachs, lo ritengono ancora troppo alto in quanto un rapporto sano per loro è quantificato a 18 punti (4800 punti di S&P500). E’ pur vero che i loro analisti sono stati quelli più prudenti nell’indicare un guadagno percentuale dell’S&P500 a fine anno rispetto ai colleghi di altre case. Quindi, in qualche modo, devono giustificare le loro previsioni che fino alla scorsa settimana erano completamente sballate, fermo restando la scadenza di fine anno. Staremo a vedere chi avrà azzeccato le previsioni.

Nel frattempo, per quanto riguarda la partecipazione al rally, la rotazione settoriale è praticamente conclusa in quanto nel corso della scorsa settimana l’indice S&P Equal Weight che ha fatto registrare una perdita dell’1,75% riducendo di qualcosa lo spread rispetto all'indice ‘pesato’, passando dal 6,99% di due venerdì fa, ad un gap attuale del 6,51% da inizio anno. I settori che hanno maggiormente contribuito alla discesa del listino sono riferiti ai titoli dei consumi discrezionali, industriali, informazione tecnologica, e finanziari. Mentre in controtendenza troviamo i titoli del settore dei consumi dei beni di prima necessità in quanto i loro rendimenti da dividendi relativamente elevati diventano più interessanti con il calo dei tassi; quelli della pubblica utilità, a seguire quelli del real estate.

Stranamente, se fino a due settimane fa il listino delle ‘small caps’ il RUSSELL 2000 aveva superato l'indice S&P500 di 10,8 punti percentuali, facendo registrare il suo più grande periodo di sovraperformance, nel corso della scorsa settimana e precisamente da mercoledì ha perso circa l’8%, al quale dobbiamo aggiungere il – 2,40% di ieri. Stranamente dicevamo in quanto la retorica del Presidente della FED, corroborata dai pessimi dati sul mercato del lavoro, hanno innalzato fortemente la probabilità di un taglio dei tassi a settembre e probabilmente altri tagli oltre tale scadenza, il tutto a beneficio delle piccole realtà aziendali del RUSSELL 2000.

A livello grafico notiamo come la situazione sia leggermente migliore rispetto all’indice tech, non avendo le quotazioni rotto il supporto in area 5100 [ritracciamento del 78,2% di onda 5 di (5)] ed essendo ancora distanti dalla propria M.M. a 200 periodi. Anche su questo indice notiamo come la discesa dei prezzi dai massimi storici abbia chiuso due dei tre gap aperti (importante quello del 12 giugno scorso) dell’onda rialzista 5 di (5), ma lasciandone aperti ben tre, dei quali due nelle ultime due giornate di contrattazione. A dirla tutta, i prezzi hanno anche disegnato una figura chiamata ‘island’ esattamente tra le giornate di mercoledì 12 giugno e quella di giovedì primo agosto. In altri momenti questa figura rappresenterebbe un importante segnale ribassista, ma per ora non sembra essere il nostro caso e, oltretutto, l’ampiezza dei due gap è molto ridotta. Certamente, gli importanti supporti in area 5400/5390 [ritracciamento del 38,2% di onda 5 di (5)] e quello in area 5225/5220 [ritracciamento del 61,8% di onda 5 di (5)] sono stati violati addirittura in gap, quindi ci sarà da verificare se tale aree ora fungeranno da debole o forte resistenze. In chiusura di giornata i prezzi hanno poi recuperato qualcosa così come il valore dell’RSI che troviamo a 30, quindi non ancora in area di ipervenduto. Pertanto nei prossimi giorni, in mancanza di dati macro rilevanti, ci sarà da valutare se il mercato vorrà effettuare un ulteriore affondo prima di un rimbalzo corposo oppure abbiamo visto un ‘bottom’ nella giornata di ieri e il rimbalzo inizia (sempre tra alti e bassi) già dalla giornata odierna. in caso di prosecuzione della correzione troviamo il prossimo. Molto importante recuperare l’area dei 5400 punti con chiusura degli ultimi due gap con conseguente chiusura della figura ‘island’.

Come riportato su queste colonne la scorsa settimana quando affermavamo che, volatilità chiama volatilità, puntualmente ciò è avvenuto nel corso della settimana appena trascorsa e soprattutto nella giornata di ieri, con un balzo (sicuramente inaspettato) del valore dell’indice Cboe Volatility Index (VIX) a 65 punti (!!) appena prima che uscisse il dato macro sulle PMI dei servizi, che ha ridato un po' di sollievo ai mercati azionari facendo scendere il valore del VIX a 38 in chiusura di seduta. Lo scenario al quale non abbiamo creduto di un pronto recupero dei listini azionari, che il mercato voleva proporci con la perdita di valore del VIX dell’11% in chiusura di contrattazioni di due venerdì fa dai massimi relativi fatti registrare in intraday a 19 punti, non si è avverato perdendo ulteriormente terreno a fine della scorsa settimana, per poi esplodere al ribasso ieri, facendo schizzare il VIX a valori che non si vedevano da marzo 2020 ricordandoci il periodo di massima espansione del COVID. Dopo una botta del genere aspettiamoci un’azione dei prezzi parecchio discontinua nei prossimi giorni (ovvero grosse discese seguite da forti rimbalzi).

Cambiamento per quanto riguarda il percorso dell’indice della ‘paura’, e parliamo dello skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni ‘out of the money’ per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – che, al momento, sta indicando come il mercato stia rientrando dall’eccesso di paura o di incertezza riequilibrando gli acquisti di CALL a scapito di quelle PUT in attesa che i listini azionari riprendano la tendenza al rialzo. Ovviamente parliamo di tendenza, di sentiment, non di un indicatore della direzione del trend. In altre parole la discesa delle quotazioni potrebbe anche continuare per qualche giorno o settimana, prima di una ripresa sostanziale. Pertanto, secondo i partecipanti al mercato delle opzioni sull’S&P500 index, notiamo che le scommesse al ribasso sull’indice azionario sono terminate martedì 30 luglio con un minimo registrato dall’indice Skew di 127,31 punti, minimo che non abbiamo visto neanche alla fine di ottobre scorso (bottom degli indici azionari), per iniziare a scommettere su una risalita o ampio rimbalzo dell’indice azionario, portando il valore dell’indice Skew, in chiusura di ottava, a 139,65. Ovviamente siamo lontani dall’area dei 160 punti ma è un inizio che dovrà essere confermato nel corso di questa settimana o della prossima per valutare se e quando l’indice azionario ripartirà alla volta di nuove vette record. La giornata di ieri si è chiusa a 5186,34 in perdita del – 3,00% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, il che porta ad un guadagno del + 8,73% rispetto alla chiusura del 2023.

Chiusa la rotazione settoriale iniziata tre settimane fa il listino delle major industrial, DOW JONES, è stato il peggiore rispetto agli altri due a livello di performance settimanale, e leggermente migliore a livello di perdita giornaliera riferita a ieri. La scorsa settimana hanno inciso sulle quotazioni dell’indice sicuramente le performance non buone dei titoli AMAZON, BOEING (trimestrali economiche sotto le attese), MERCK (trimestrale buona ma prospettive in ribasso per il prossimo trimestre) e MICROSOFT.

La discesa dei prezzi dai massimi ora la possiamo classificare come una vera correzione di onda d di 5 di (5), sempre che questa fase discendente non vada ad intaccare il minimo di onda b di 5 di (5), in quel caso potrebbe configurarsi l’inizio di 3 o 5 onde correttive specialmente se i prezzi dovessero scendere sotto il minimo di onda 4. Ma vedremo strada facendo. Al momento siamo sempre in un trend rialzista che dovrebbe concludersi con nuovi massimi a completamento di onda e di 5 di (5). La discesa dei prezzi si è fermata venerdì scorso in intraday in prossimità dell’area 39300 [ritracciamento del 61,8% di onda c di 5 di (5)], per poi recuperare in chiusura di ottava l’area 39700 [ritracciamento del 50% di onda c di 5 di (5)] che, a questo punto, può ritenersi a tutti gli effetti un valido supporto. Ovviamente ciò non significa che non possa essere violato nuovamente al ribasso, ma se rialzisti e ribassisti se la battono in quell’area, la rottura confermata in chiusura daily di tale supporto prelude ad una continuazione della correzione. Viceversa, e non ci vuole molto, rimane sempre molto importante riprendere l’area psicologica dei 40000 punti e consolidare sopra di essa. Il valore dell’RSI a 46 non indica ancora debolezza e la chiusura di ottava in recupero dal minimo indicherebbe, quantomeno, un rimbalzo. Staremo a vedere. La giornata di ieri si è chiusa a 38703.28 in perdita del – 2,60% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, il che porta ad un guadagno del + 2,69% rispetto alla chiusura del 2023.

ORO INDEX

- L'Oro ha ripreso il lancio rialzista dopo aver riconquistato il livello di 2400 $/oz nel corso della scorsa settimana, beneficiando del calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA dopo l'annuncio della politica della FED e dei deboli dati macro USA. Inoltre l'escalation delle tensioni geopolitiche e le aspettative di un taglio dei tassi da parte della FED hanno spinto il valore dell’Oro a registrare un nuovo record nella giornata di venerdì.

Il metallo giallo aveva iniziato la scorsa settimana in modo tranquillo, poiché gli investitori si sono astenuti dall'assumere posizioni importanti prima di eventi macroeconomici chiave. Dopo aver chiuso il primo giorno di contrattazione della settimana praticamente invariato, nella giornata di martedì le quotazioni acquisivano un’accelerazione rialzista superando i 2400 $/oz.

Le segnalazioni dell'uccisione del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, in Iran durante una visita per partecipare alla cerimonia di insediamento del neoeletto Presidente iraniano Masoud Pezeshkian hanno causato un'escalation delle tensioni geopolitiche. In risposta, la guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha promesso "dure punizioni" per Israele come rappresaglia per la morte di Haniyeh. Le quotazioni dell’Oro beneficiavano dei crescenti timori per una crisi sempre più profonda in Medio Oriente continuando a salire.

Nella giornata di mercoledì, la Federal Reserve statunitense annunciava di aver lasciato invariate le impostazioni della politica monetaria, come ampiamente previsto. Nella conferenza stampa post-riunione, il Presidente della FED, Jerome Powell, osservava che c'è stata una "vera discussione" sul caso di riduzione dei tassi alla riunione di luglio, aggiungendo che un taglio dei tassi potrebbe essere presa in considerazione a settembre. Sebbene un taglio dei tassi di 25 punti base (bps) a settembre fosse già stato pienamente scontato, secondo lo strumento CME FedWatch, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni scendeva dopo l'evento della FED perdendo oltre il 2,5% nella giornata, fornendo un'ulteriore spinta ai prezzi della commodity.

Giovedì, le deludenti pubblicazioni di dati macroeconomici dagli Stati Uniti causavano un ulteriore calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA. Mentre il rendimento a 10 anni scendeva sotto il 4% per la prima volta dall'inizio di febbraio, l'Oro rafforzava i propri guadagni settimanali salendo per la prima volta sopra i 2500 $/oz. Il numero di domande di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti saliva al livello più alto da agosto 2023 a 249.000 unità nella settimana conclusasi il 27 luglio e l'indice ISM Manufacturing Purchasing Managers Index (PMI) scendeva a 46,8 a luglio da 48,5 a giugno, riflettendo un'accelerazione della contrazione in corso nell'attività commerciale del settore manifatturiero.

Infine nella giornata di venerdì, l'US Bureau of Labor Statistics (BLS) segnalava che le buste paga non agricole sono aumentate di 114.000 a luglio. Inoltre, l'aumento di giugno di 206.000 è stato rivisto al ribasso a 179.000. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,3% dal 4,2% di giugno e l'inflazione salariale annuale, misurata dalla variazione dei guadagni orari medi, è scesa al 3,6% dal 3,8%. Il rendimento statunitense a 10 anni è crollato sotto il 3,8% dopo i dati disastrosi sull'occupazione e l'Oro si involava a far registrare un nuovo record a 2522,5 $/oz.

Per quanto riguarda gli eventi nel docket economico di questa settimana, ieri sono stati pubblicati i dati delle PMI servizi di luglio a cura dell'ISM. I mercati prevedevano una salita a 51 punti dai 48,8 di giugno. In realtà la salita è arrivata a 51,4 punti il che ha dato un piccolo sollievo al martoriato mercato azionario, al valore del Dollaro e facendo perdere una quarantina di $ alle quotazioni del metallo giallo.

Nella sessione asiatica di domani, mercoledì, i dati della bilancia commerciale di luglio dalla CINA, il più grande consumatore di Oro al mondo, saranno tenuti sotto stretta osservazione dai partecipanti al mercato. Un paio di settimane fa, la People's Bank of China (PBoC) ha inaspettatamente abbassato il tasso di interesse primario sui prestiti (LPR) a un anno, il tasso LPR a cinque anni e il tasso di prestito a medio termine (MLF) a un anno. Queste decisioni hanno riacceso i timori di un peggioramento delle prospettive economiche cinesi che hanno pesato sulle quotazioni dell’Oro. Quindi, la commodity potrebbe perdere terreno a metà settimana se i dati della bilancia commerciale dalla CINA deludessero.

Il calendario economico non offrirà altre pubblicazioni di dati di alto livello che potrebbero avere un impatto sulla valutazione dell'Oro in questa settimana. Tuttavia, gli investitori rimarranno concentrati sulle notizie che circondano la geopolitica nel caso in cui le tensioni in Medio Oriente continuassero ad aumentare e l'Iran adottasse misure di ritorsione, è probabile che l'Oro continui a trovare domanda come bene rifugio. Inoltre presteranno molta attenzione ai commenti dei funzionari della FED, ora che il periodo di blackout è terminato.

Prospettive tecniche dell’Oro.

Le prospettive tecniche a breve termine evidenziano un buon ritorno di interesse da parte degli investitori per gli acquisti sull’Oro grazie agli eventi dei quali abbiamo parlato. Pertanto, fermo restando il supporto psicologico dell’area dei 2400 $/oz. è presumibile pensare ad un consolidamento dei prezzi tra codesta area di supporto e il test del recente massimo storico in area 2525 $/oz. così come evidenziato dal grafico.

Passando agli altri due metalli preziosi, anche nel corso della scorsa settimana i prezzi del Platino sono prima saliti nella prima metà della settimana per poi scendere violentemente nella giornata di ieri superando nuovamente al ribasso l’area dei 960 $/oz., arrivando a far registrare un minimo a 913 $/oz. ben sotto la M.M. semplice a 200 periodi. Al momento i prezzi sono fermi in area 920 $/oz. nella parte inferiore del canale di regressione partito dal massimo a 1105 $/oz. del 20 maggio scorso.

Pur in uno scenario grafico migliore deludenti anche le quotazioni dell’Argento con una dinamica settimanale dei prezzi ha seguito quella del Platino, con la prima metà della scorsa settimana in rialzo fino in area dei 29 $/oz. per poi scendere profondamente nella giornata di ieri rompendo il supporto dei 28 $/oz. fino ad un minimo di 26,595 $/oz. per poi chiudere la giornata di contrattazione appena sopra l’area dei 27 $/oz. coincidente con la M.M. esponenziale a 200 periodi. Il livello di RSI a 34 indica che una reazione tecnica è probabile in settimana anche in assenza di dati macro importanti, invece riteniamo poche le probabilità che di una ulteriore discesa a testare l’area dei 26 $/oz. coincidente con la propria M.M. semplice a 200 periodi.

La quotazione di ieri dell’Oro si è chiusa a 2452.1 $/oz. con una perdita del – 1,37% rispetto alla chiusura di ieri, il che porta ad un guadagno da fine anno del + 18,36%. Di seguito il grafico daily dell’ORO FUTURES AGOSTO 2024:

POLITICA USA

Un altro passo verso la candidatura di Kamala Harris per il Partito Democratico alle prossime elezioni presidenziali di novembre. Venerdì scorso l’attuale vicepresidente si è assicurato i voti dei delegati necessari per raggiungere la nomination dem, andando così a sostituire Joe Biden, dopo la sua uscita dalla corsa verso il prossimo appuntamento elettorale.

La scorsa settimana i delegati del partito hanno votato virtualmente ed Harris, che ha preso parte all’evento streaming in cui è stato fatto l’annuncio, ha detto che accetterà ufficialmente la nomination la settimana successiva, ovvero questa, dopo che si chiuderà il periodo di votazione virtuale. La campagna di Harris ha detto che l’attuale vicepresidente aveva bisogno di superare una soglia di 2.350 voti dai delegati per assicurarsi formalmente la nomination.

Intanto, si pensa anche al possibile nome per il ruolo di candidato vicepresidente per i dem. Secondo due fonti citate dai media, venerdì Kamala Harris ha incontrato Pete Buttigieg, segretario dei trasporti in carica ed uno dei concorrenti per la corsa alla candidatura da vicepresidente. Di nuovo, secondo fonti citate dai media, tra i concorrenti figurano anche il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, il senatore Mark Kelly, il governatore del Minnesota Tim Walz, il governatore del Kentucky Andy Beshear ed il governatore dell’Illinois J.B. Pritzker. La scelta del nome per la candidatura alla vicepresidenza dovrebbe essere presa entro oggi, e a Filadelfia dovrebbe esserci la prima uscita pubblica con il candidato vicepresidente.

E sempre per quanto riguarda l’avvicinamento alle elezioni, venerdì scorso la campagna presidenziale di Kamala Harris ha fatto sapere di aver raccolto 310 milioni di dollari a luglio, una cifra raggiunta tra la campagna, il Comitato Nazionale Democratico ed i comitati congiunti di raccolta fondi. Di questa somma, oltre 200 milioni di dollari sono arrivati nel corso della prima settimana di candidatura di Kamala Harris. Il team di Trump, invece, ha detto che la sua organizzazione politica più ampia a luglio ha raccolto 138,7 milioni di dollari. Il team di Harris ha iniziato il mese di agosto con 377 milioni di dollari a disposizione, quello di Trump con 327 milioni di dollari.

Venerdì scorso con un post su Truth Social, il candidato repubblicano Donald Trump ha accettato l’offerta di Fox News per un dibattito con Kamala Harris, programmato per il 4 settembre. In precedenza, Harris aveva dato la propria disponibilità alla proposta di Fox News per un dibattito il 17 settembre.

Cambiando argomento, è stato programmato per il 16 agosto un incontro preliminare del procedimento penale nei confronti di Donald Trump per quanto riguarda l’accusa di aver tentato illegalmente di ribaltare la sua sconfitta elettorale del 2020. Il caso era rimasto fermo per quasi otto mesi per consentire a Trump di ottenere il giudizio sulla sua richiesta di immunità presidenziale. Tanya Chutkan, giudice distrettuale degli USA, nelle prossime settimane dovrebbe decidere quali aspetti dell’accusa ottenuta dal consigliere speciale Jack Smith debbano essere respinti dopo che la Corte Suprema ha stabilito che gli ex presidenti hanno diritto ad un’ampia immunità per le azioni ufficiali compiute durante il loro mandato. Chutkan ha fatto sapere che non è richiesto a Trump di presentarsi in tribunale per la conferenza sullo stato del 16 agosto.  Chutkan ha anche respinto due delle mozioni di Trump per respingere le accuse contro di lui, una sulla base di motivi statutari e una sulla base di un’azione penale vendicativa e selettiva.

POLITICA USA – CINA

Mercoledì scorso Bloomberg News ha riportato che gli Stati Uniti starebbero valutando la possibilità di applicare restrizioni unilaterali all’accesso della Cina a chip di memoria AI ed alle attrezzature in grado di produrre tali semiconduttori.

Le misure avrebbero l’obiettivo di impedire a Micron e le sudcoreane SK Hynix e Samsung di fornire alle aziende cinesi chip di memoria ad alta larghezza di banda, che vengono utilizzati nell’ambito di complessi programmi di intelligenza artificiale generativa.

Nel caso in cui fosse promulgata, la misura riguarderebbe HBM2 e chip più avanzati, tra cui HBM3 e HBM3E, e gli strumenti necessari per produrli. I chip HBM sono necessari per far funzionare i semiconduttori AI.

Secondo il report non è chiaro quale autorità gli USA userebbero per limitare le aziende sudcoreane; ciò potrebbe includere la foreign direct product rule, che permette agli Stati Uniti di imporre controlli su prodotti fabbricati all’estero che utilizzano una certa quantità di tecnologia americana.

POLITICA DELLA FED

Ancora nessuno scossone per quanto riguarda il livello dei tassi d’interesse, con il mantenimento del tasso di prestito overnight di riferimento nel range 5,25%-5,5%, anche se nel corso del meeting del FOMC tenutosi la scorsa settimana i funzionari della banca centrale hanno indicato che l’inflazione si sta avvicinando all’obiettivo del 2%. Tuttavia dalla banca centrale vengono ancora espresse preoccupazioni sulle condizioni economiche, anche se con progressi. Inoltre, nella dichiarazione della FED rimane il riferimento alla necessità di ulteriori progressi prima di una riduzione dei tassi: “Il Comitato non prevede che sarà appropriato ridurre il target range fino a quando non avrà acquisito maggiore fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%”.

Nella dichiarazione rilasciata dal FOMC in seguito alla riunione si legge: “Il Comitato ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione ed inflazione continuino a tendere verso un migliore equilibrio”. Nel testo viene riconosciuta la diminuzione dell’inflazione nell’ultimo anno, ma viene anche detto che rimane “piuttosto elevata”. Sempre in merito all’inflazione, si notano gli ulteriori progressi degli ultimi mesi verso l’obiettivo del 2%.

A giugno, nella dichiarazione rilasciata in occasione del meeting si parlava solo di “modesti” progressi nell’abbassamento delle pressioni sui prezzi. Inoltre, si faceva riferimento all’inflazione come “elevata”, invece che “piuttosto elevata”. Nella più recente dichiarazione della FED è stato modificato un passaggio in cui si spiegava che la banca centrale è “molto attenta ai rischi di inflazione”, al suo posto viene riportato che i decisori politici ora sono “attenti ai rischi per entrambe le parti del suo doppio mandato”.

Mercoledì scorso ha rilasciato alcune dichiarazioni il presidente della FED Jerome Powell. Il numero uno della banca centrale statunitense ha detto che potrebbe esserci un taglio nei tassi d’interesse già a settembre, se l’economia USA seguirà il percorso previsto. Nella conferenza stampa dopo il meeting, Powell ha osservato che le pressioni sui prezzi si stanno allentando ampiamente nell’economia e che il sostegno al taglio dei tassi aumenterà se i dati in arrivo si evolveranno come atteso. Powell ha detto: “Se dovessimo vedere l’inflazione scendere…più o meno in linea con le aspettative, la crescita rimane ragionevolmente forte ed il mercato del lavoro rimane coerente con le attuali condizioni, quindi penso che un taglio dei tassi potrebbe essere sul tavolo al meeting di settembre”.

Il numero uno della banca centrale degli Stati Uniti ha detto che ritiene che “l’atterraggio morbido” sia in vista, con dati che non indicano un’economia debole, ma nemmeno in surriscaldamento.

Powell ha anche sostenuto che le considerazioni politiche non hanno un peso nelle decisioni di materia monetaria della banca centrale: “Non cambiamo nulla nel nostro approccio per affrontare altri fattori come il calendario politico”. Powell ha sottolineato che la banca centrale non utilizza mai i propri strumenti per schierarsi politicamente. Le dichiarazioni di Powell in merito all’indipendenza politica della FED arrivano in un momento in cui, la stessa banca centrale sembra avvicinarsi ad un taglio dei tassi e negli USA ci si prepara alle elezioni presidenziali di novembre. Il presidente della FED ha spiegato anche che i banchieri centrali non terranno conto di potenziali cambiamenti nella direzione politica della nazione per le loro previsioni a lungo termine, pubblicate trimestralmente (con un aggiornamento in programma per settembre).

Venerdì scorso il presidente della FED di Chicago, Austan Goolsbee, parlando a Bloomberg TV pare abbia cercato di abbassare i toni rispetto alle scommesse del mercato sull’ipotesi di una reazione della banca centrale ad un report di dati deboli sull’occupazione a luglio con un taglio dei tassi di mezzo punto a settembre. Goolsbee ha detto: “Non vogliamo mai reagire in modo eccessivo ai numeri di un mese”. Il presidente della FED di Chicago ha osservato che la politica della banca centrale è restrittiva ed ha notato come nell’anno in cui la FED ha mantenuto stabile il suo tasso di riferimento l’inflazione sia scesa ed il mercato del lavoro si sia raffreddato, suggerendo una propria posizione favorevole all’allentamento della politica.

DATI MACROECONOMICI

L’S&P/Case-Shiller Home Price Index, che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, a livello mensile a maggio cresce dell’1,0%, rallentando rispetto al +1,4% di aprile. A livello annualizzato, la crescita di maggio è del 6,8%, rispetto al +7,3% di aprile (rivisto da +7,2%).

L’indice di prezzo delle case a maggio si attesta a quota 424,6 punti, restando quasi precisamente in linea con la rilevazione di aprile di 424,7 punti (rivista da 424,3 punti). Il dato è rilasciato dalla Federal Housing Finance Agency.

L’indice di fiducia dei consumatori rilasciato dal Conference Board a luglio è pari a 100,3 punti, rispetto ad una rilevazione di giugno di 97,8 punti (rivista da 100,4 punti) ed un consensus di 99,7 punti.

Il JOLTs Job Openings, un’indagine che serve per misurare il numero di posti di lavoro vacanti raccogliendo dati da datori di lavoro, a giugno si attesta a quota 8,184 milioni; rilevazione che indica un calo rispetto agli 8,230 milioni di maggio (rivisti da 8,140 milioni). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato sulle vendite immobiliari in corso (che misura il cambiamento nel numero di case con contratto di vendita, ma in attesa della transazione di chiusura, escludendo le nuove costruzioni) a livello mensile a giugno cresce del 4,8%, dopo un -1,9% registrato a maggio (rivisto da -2,1%). Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.

Il Chicago PMI passa dai 47,4 punti di giugno ai 45,3 punti di luglio. Il dato è rilasciato dal ISM-Chicago, Inc.

Il PMI S&P Global manifatturiero a luglio è pari a 49,6 punti, restando quasi precisamente in linea con il dato preliminare di 49,5 punti e segnando un calo rispetto ai 51,6 punti di giugno.

Il PMI manifatturiero rilasciato da ISM a luglio si attesta a quota 46,8 punti, con una contrazione rispetto ai 48,5 punti di giugno ed attestandosi sotto al consensus di 48,8 punti.

L’indice di occupazione manifatturiero rilasciato da ISM scivola dai 49,3 punti di giugno ai 43,4 punti di luglio, ampiamente sotto al consensus di 49,0 punti.

L’indice rilasciato da ISM relativo ai nuovi ordini nel settore manifatturiero, invece, a luglio si attesta a quota 47,4 punti, in calo rispetto ai 49,3 punti di giugno.

Il dato sui prezzi del settore manifatturiero rilasciato da ISM a luglio è pari a 52,9 punti, in crescita rispetto ai 52,1 punti di giugno.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 27 luglio sono state 249 mila, in crescita rispetto alle 235 mila della settimana precedente e sopra il consensus di 236 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il dato preliminare relativo al secondo trimestre 2024 della produttività nel settore non-agricolo segna un +2,3%, crescita superiore al consensus del +1,7% e a quella del primo trimestre 2024 dello 0,4% (rivista da +0,2%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato preliminare del secondo trimestre 2024 relativo ai costi unitari del lavoro indica un +0,9%, in rallentamento rispetto al +3,8% del primo trimestre 2024 (rivisto da +4,0%) e sotto al consensus del +1,8%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Nel settore non-agricolo a luglio sono stati creati 114 mila posti di lavoro, rilevazione che segna un rallentamento rispetto ai 179 mila di giugno (rivisti da 206 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Nel settore non-agricolo privato, invece, il dato scende sotto quota 100: i posti di lavoro creati a luglio sono stati 97 mila, rallentando rispetto ai 136 mila del mese precedente. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di disoccupazione a luglio è al 4,3% (dato più alto dal ottobre 2021), sopra al consensus del 4,1% ed in crescita rispetto alla rilevazione di giugno del 4,1%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il salario orario medio a livello mensile a luglio cresce dello 0,2%, rispetto ad un consensus del +0,3% ed un rialzo di giugno dello 0,3%.

A livello annualizzato, la crescita di luglio è del 3,6%, appena sotto al consensus del +3,7% e sotto alla crescita di giugno del 3,8% (rivista da +3,9%). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di partecipazione della forza lavoro, ovvero la percentuale di popolazione in età lavorativa che sta cercando occupazione o che è già occupata, a luglio tocca quota 62,7%, appena sopra al dato di giugno del 62,6%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Gli ordini alle fabbriche su base mensile a giugno segnano un -3,3%, rispetto al calo di maggio dello 0,5%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

PORTAFOGLI AZIONARI

Se i mercati azionari continuano a scendere, anche i pochi titoli presenti nei nostri Portafogli, soprattutto su quello di breve periodo come quello Storico, non si salvano. La nostra salvezza, oltre al benedetto livello di STOP, è stata quella di predicare prudenza quando tutti volevano menare sul tasto del BUY. OK, acquistando pochissimi titoli avremmo anche perso qualche occasione, ma ora ad avere l’acqua alla gola sono quelli che si sono tuffati ripetutamente nel mare degli acquisti e non gli abbonati del LombardReport che dopo essere andati a target nelle scorse settimane, in quella appena trascorsa hanno preso solo due STOP, fastidiosi sì ma assolutamente indolori.

La cosa che più scoccia è che su ULTA BEAUTY non ci hanno fatto arrivare al giorno della pubblicazione della trimestrale economica, giornata che ci avrebbe fatto capire se vivere o morire e soprattutto di che morte. Invece è bastata l’alzata di ingegno di una qualsiasi analista (che aveva trasformato il giudizio da sovrappesare a neutrale) a far precipitare il titolo in meno di due settimane. E se avesse tagliato il giudizio a sottopesare o vendere, cosa sarebbe accaduto ? Bahhh…!! Diverso il discorso su TENARIS, i numeri della prima metà dell’anno hanno evidenziato una contrazione del fatturato e della redditività (che riportiamo nel capitolo FOCUS), quindi ci mettiamo l’animo in pace ed amen. Aziendina sana con un cash incredibile rispetto ai pochi debiti, con un ROIC 2023 del 24% ed un ROIC-WACC del 14% e con margini di profittabilità superiori alla media dei titoli del settore, questa volta ci ha dato buca. Andrà meglio nel prossimo futuro. La ‘debacle’ dei listini azionari giapponesi di ieri, ci ha dato la possibilità di acquistare un paio di titoli, da noi seguiti, a prezzi più bassi e oggi già riportiamo un discreto guadagno.

Nel Portafoglio “The Challenge” da segnalare le buone semestrali economiche di BREMBO e CAMPARI, mentre risulta eccessiva la svalutazione di STELLANTIS rispetto agli omologhi del settore automotive. D’accordo per una semestrale economica sotto le attese dovuta ad un calo di ricavi e redditività, ma le previsioni per l’esercizio in corso sono state confermate anche se nel mese di luglio le immatricolazioni del gruppo sono state dell’8,4% inferiori allo stesso periodo del 2023, ma perdere oltre il 25% nel giro di meno di due settimane, sembra veramente eccessivo.

Da ridere il rimbalzo dell’ETF sul VIX passato ora sotto la gestione di Amundi. Cambia il direttore d’orchestra, ma la composizione corale è sempre quella del 1689: il ‘DE PROFUNDIS’ !! Con il sottostante che è balzato di quasi il 400% tra venerdì scorso e ieri, con un massimo a 65 punti, l’ETF ha guadagnato solo il 40%. In fondo che vuoi che sia ?? E’ solo uno zero in meno !!

Consoliamoci con l’acquisto, ai nostri prezzi, del titolo olandese ASML HOLDINGS sul circuito EURONEXT, in quanto quotato anche nel NASDAQ100. Anche su esso siamo già in guadagno.

Alla prossima.

FOCUS SU AZIONI

TENARIS - Nel dettaglio, la società ha concluso i primi sei mesi del 2024 con ricavi per 6,76 mld $, in flessione del 18% rispetto agli 8,22 mld $ realizzati nello stesso periodo dell’anno precedente. Il giro d’affari ha risentito del calo dei volumi e dei prezzi di vendita. Parallelamente, la marginalità (Ebitda margin) è scesa dal 35,1% al 24,2%. In deciso peggioramento anche il risultato operativo di Tenaris, che è passato da 2,63 mld a 1,32 mld $. Tenaris ha terminato il 1° semestre del 2024 con un utile netto di 1,07 mld $, risultato che si confronta con i 2,25 mld $ contabilizzati nei primi sei mesi dell’anno precedente. Nel solo 2° trimestre i ricavi di Tenaris sono scesi del 18%, passando da 4,08 mld a 3,32 mld $; su base sequenziale (rispetto al 1° trimestre del 2024) il fatturato è sceso del 3%. La marginalità si è ridotta dal 34,6% al 19,6%, in seguito al continuo calo dei prezzi dei tubi OCTG nell’area americana. In forte peggioramento anche l’utile netto, che è sceso da 1,12 mld a 335,19 mln $. A fine giugno 2024 la posizione finanziaria netta era positiva per 3,84 mld $, rispetto ai 3,42 mld $ di inizio anno. Nel semestre appena concluso le attività operative di Tenaris hanno generato cassa per 1,82 mld $, mentre gli investimenti totali (capex) sono stati pari a 333,41 mln $. Per quanto riguarda le indicazioni sul 2024, il management di Tenaris ha segnalato che le vendite e la marginalità del 3° trimestre 2024 saranno influenzati dalla ridotta attività negli Stati Uniti e in America Latina, a cui si aggiungerà un ulteriore calo dei prezzi dei tubi OCTG nell’area americana. Inoltre, i vertici hanno ricordato che nel 3° trimestre sono programmati i fermi in alcuni impianti. Sulla base di questo scenario il management ha segnato che il gruppo sta agendo per ridurre i costi.

BREMBO - Chiude il primo semestre dell'anno con ricavi oltre due miliardi di euro (2.004 milioni), in crescita del 2,8% rispetto agli 1,95 mld € ottenuti nei primi sei mesi dell’anno precedente; a cambi costanti l’incremento del fatturato sarebbe stato del 3,3%. Nel periodo in esame, il settore auto è in crescita del 4,3%, le applicazioni per motocicli dell'1,0%, le competizioni del 3,8% rispetto al primo semestre 2023. I veicoli commerciali calano invece del 6,1%.

Il consiglio di amministrazione di Brembo Spa ha esaminato e approvato martedì i risultati semestrali del gruppo al 30 giugno 2024, chiudendo con un utile netto di 156,3 mln €, in calo del 6,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quando era pari a 167,8 mln € in seguito a maggiori oneri finanziari.

Il margine operativo lordo è cresciuto del 2,1%, ammontando a 351,4 mln € - pari al 17% dei ricavi - e si confronta con i 344,0 mln € del primo semestre 2023.

Il margine operativo netto è pari a 218,8 mln € e si confronta con i 217,9 mln € del primo semestre 2023.

Il risultato prima delle imposte evidenzia un utile di 211,9 mln € e si confronta con i 223,4 mln € del primo semestre 2023.

A fine giugno 2024 l’indebitamento netto del gruppo ammontava a 613,6 mln € in aumento di 51,3 mln € rispetto al 30 giugno 2023. Nei primi sei mesi del 2024 Brembo ha investito 186,5 mln €, mentre le attività operative hanno generato un flusso di cassa di 139,6 mln €.

In ottica futura, la company scrive nella nota diffusa che "nel solo 2° trimestre i ricavi sono saliti dell'1,2% a un miliardo di euro, mentre il risultato finale è stato positivo per 81,1 mln € e salvo mutazioni straordinarie del contesto geopolitico e macroeconomico, Brembo prevede di chiudere l’anno con una moderata crescita dei ricavi, mantenendo i margini percentuali in linea con quelli del 2023.

CAMPARI - Ha diffuso i dati finanziari del 1° semestre 2024, periodo chiuso con ricavi e redditività in miglioramento.

Nel dettaglio, la società ha chiuso lo scorso semestre con ricavi netti per 1,52 mld €, in aumento del 4,5% rispetto agli 1,46 mld € ottenuti nei primi sei mesi del 2023. Il management ha precisato che la crescita organica delle vendite è stata pari al 3,8%, mentre l’effetto cambi è stato del -0,5%.

In aumento anche il margine operativo lordo rettificato, che è salito da 411,1 mln a 418,8 mln € (+1,9%); tuttavia, la marginalità è peggiorata dal 28,2% al 27,5%.

L’Ebit ammonta a 335,6 mln € da 343,7 mln € del primo semestre del 2023.

Campari ha terminato il 1° semestre 2024 con un utile netto rettificato di 239 mln €, in aumento del 2,2% rispetto ai 233,9 mln € contabilizzati nei primi sei mesi dell’anno precedente. L’utile netto contabile è stato pari a 219,7 mln € (+1,3%) rispetto a 216,9 mln € realizzati nel primo semestre del 2023.

L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2024 è stato di 2,56 mld €, in aumento di 699,7 mln € rispetto al 31 dicembre 2023, includendo earn-out e put option per un totale di 333,6 mln € e compreso l’impatto dell’acquisizione di Courvoisier.

Il multiplo di debito finanziario netto su EBITDA rettificato al 30 giugno 2024 era pari a 3,5 volte.

Matteo Fantacchiotti, Chief Executive Officer, ha commentato: «Abbiamo registrato una solida performance nella prima metà dell’anno con un’accelerazione nel secondo trimestre, ancora una volta sovraperformando rispetto al settore. Nella restante parte dell’anno, ci aspettiamo di continuare a sovraperformare facendo leva sulla forza dei nostri brand che competono in categorie in crescita».

Nel medio periodo, scrive la società, «rimaniamo fiduciosi nel continuo aumento sostenuto dei brand nelle combinazioni brand-mercato chiave, nonché nella sovra-performance del settore facendo leva su portafoglio ed esposizione geografica rafforzati, nonché focalizzandosi su revenue growth management. Il gruppo prevede – costante espansione del margine operativo guidata dal mix delle vendite, dagli aumenti di prezzo, dall’attenuarsi dell’inflazione sul costo dei materiali e da efficienze operative, con continuo rinvestimento nei brand e nelle strutture commerciali per alimentare la crescita organica».

WALT DISNEY – Mercoledì scorso Bloomberg News ha riportato che Walt Disney starebbe programmando tagli di posti di lavoro nella sua unità TV per ridurre i costi in un business in erosione. In particolare, l’azienda dovrebbe tagliare 140 posizioni, circa il 2% dello staff di Disney Entertainment Television e circa il 13% dei posti di lavoro a NatGeo. Come sottolinea Reuters, Walt Disney pubblicherà i risultati trimestrali questa settimana.

TESLA – A fine luglio Tesla ha registrato in Cina una società di intermediazione assicurativa. Per Reuters, si tratterebbe di un segno che la casa automobilistica potrebbe provare di nuovo ad ottenere l’autorizzazione a vendere prodotti assicurativi nel paese. Più di tre anni fa Tesla aveva cercato l’approvazione normativa per vendere prodotti assicurativi in Cina; nel 2020 aveva registrato una società, la registrazione poi è stata rimossa ad aprile di quest’anno.

ROKU – Giovedì scorso, come riporta Reuters, Dolby Laboratories ha citato in giudizio Roku presso il tribunale federale della California accusando la società attiva nell’ambito dei servizi streaming di aver infranto una licenza e violato i suoi brevetti e copyrights integrando la tecnologia di Dolby nel sistema operativo Roku OS. Dolby sostiene che Roku abbia distribuito segretamente milioni di copie del software audio e di imaging di Dolby senza rispettare i termini dell’accordo tra le società. Reuters riporta che nell’azione legale si afferma che Roku abbia incorporato segretamente la proprietà intellettuale di Dolby nel suo software almeno tra il 2016 ed il 2020, abbia mentito a Dolby sull’uso della tecnologia e si sia rifiutata di collaborare con un audit.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.

Data la pubblicazione di ben 35 società, riportiamo le più importanti pubblicando le restanti nell’articolo della prossima settimana.

ADVANCED MICRO DEVICES – 5,35%. La società di semiconduttori con strutture in tutto il mondo che opera in due segmenti: soluzioni informatiche e soluzioni grafiche e visive, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 0,69 $/az. su un fatturato di 5,84 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,67 $/az. su un fatturato pari a 5,71 mld $. I ricavi sono cresciuti dell’8,80% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato nel terzo trimestre 2024 tra i 6,40 ed i 7,00 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 6,58 mld $.

Il presidente e CEO di AMD, dott. ssa Lisa Su, ha affermato: “Abbiamo registrato una forte crescita di fatturato e utili nel secondo trimestre, trainata da un fatturato record del segmento Data Center. La nostra attività di intelligenza artificiale ha continuato ad accelerare e siamo ben posizionati per registrare una forte crescita del fatturato nella seconda metà dell'anno, guidata dalla domanda di processori Instinct, EPYC e Ryzen. I rapidi progressi nell'intelligenza artificiale generativa stanno guidando la domanda in ogni mercato, creando significative opportunità di crescita mentre forniamo soluzioni di intelligenza artificiale leader in tutta la nostra attività. AMD ha lavorato bene nel secondo trimestre, con ricavi superiori al punto medio delle nostre previsioni, guidati da una forte crescita nei segmenti Data Center e Client, inoltre, abbiamo ampliato il margine lordo e ottenuto una solida crescita degli utili, aumentando al contempo i nostri investimenti strategici in AI per costruire le basi per una crescita futura. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 5,835 mld $ in aumento del 9,0% rispetto ai 5,359 mld $ del secondo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 4,571 mld $ in aumento rispetto ai 4,291 mld $ del secondo trimestre 2023; un margine lordo del 53% in aumento di 3 punti rispetto al 50% del secondo trimestre 2023; un utile operativo pari a 1,264 mld $ in aumento del 18% rispetto a 1,068 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile netto pari a 1,126 mld $ in aumento del 19% rispetto a 948 mln $ del secondo trimestre 2023; un utile per azione di 0,69 $ in aumento del 19% rispetto a 0,58 $/az. del secondo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 593 mln $ in aumento del 56% rispetto ai 379 mln $ del secondo trimestre 2024. Mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 439 mln $ in aumento del 73% rispetto a 254 mln del secondo trimestre 2023. Al 29 giugno 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 5,340 mld $”.

AMAZON – 8,00%. La Società che offre ricerca, pubblicità online, sistemi operativi e piattaforme, prodotti aziendali e hardware, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 1,23 $/az. su un fatturato di 147,98 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,05 $/az. su un fatturato pari a 148,54 mld $. I ricavi sono cresciuti del 10,12% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi per il terzo trimestre 2024 compresi tra 154,0 e 158,5 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 158,20 mld $.

Andy Jassy, Presidente e CEO di Amazon, ha affermato: “Stiamo continuando a fare progressi su una serie di attività, ma forse nessuna più della continua accelerazione della crescita di AWS. Mentre le aziende continuano a modernizzare la loro infrastruttura e a passare al cloud, sfruttando anche le nuove opportunità di Generative AI, AWS continua a essere la scelta migliore dei clienti in quanto abbiamo funzionalità molto più ampie, sicurezza e prestazioni operative superiori, un ecosistema di partner più ampio e capacità di AI come SageMaker per i costruttori di modelli, Bedrock per coloro che sfruttano modelli di frontiera, Trainium per coloro in cui il costo del calcolo per la formazione e l'inferenza è importante e Q per coloro che desiderano l'assistente GenAI più capace non solo per la codifica, ma anche per lo sviluppo di software e l'integrazione aziendale. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette sono aumentate del 10% a 148,0 mld $ rispetto ai 134,4 mld $ del secondo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 133,305 mld $ rispetto a 126,702 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile operativo in aumento a 14,672 mld $, rispetto ai 7,681 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile netto in aumento a 13,485 mld $, ovvero 1,26 $/az., rispetto ai 6,75 mld $, ovvero 0,65 $/az. del secondo trimestre 2023. ll flusso di cassa operativo in aumento a 25,281 mld $, rispetto ai 16,476 del secondo trimestre 2023. Il flusso netto di cassa degli ultimi dodici mesi dell’anno, al netto dei leasing finanziari di attrezzature e dei rimborsi del capitale di tutti gli altri leasing finanziari e obblighi di finanziamento, è aumentato a 51,4 mld $, rispetto ai 6,7 mld $ dei dodici mesi terminati il ​​30 giugno 2023. Al 30 giugno 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 71,673 mld $ rispetto ai 50,067 mld $ dello stesso periodo 2023”.

APPLE + 0,87%. a società che progetta, produce e commercializza dispositivi multimediali e di comunicazione mobile, personal computer, lettori di musica digitale portatili e varietà di software, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 1,40 $/az. su un fatturato di 85,78 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,34 $/az. su un fatturato pari a 83,79 mld $. I ricavi sono cresciuti del 4,87% su base annua. La Società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2024 tra 1,54 e 1,61 $/az. su un fatturato pari a circa 93,89 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 93,39 mld $ e per gli utili è pari a 1,55 $/az.

Tim Cook, CEO di Apple, ha affermato: "Oggi Apple ha segnalato un nuovo record di fatturato nel trimestre di giugno, in aumento del 5% rispetto all'anno scorso. Durante il trimestre, siamo stati entusiasti di annunciare incredibili aggiornamenti alle nostre piattaforme software presso la Conferenza mondiale degli sviluppatori, compreso Apple Intelligence, un sistema di intelligenza personale all'avanguardia che mette potenti modelli di intelligenza artificiale generativa privati ​​al centro di iPhone, iPad e Mac. Non vediamo l'ora di condividere questi strumenti con i nostri utenti e continuiamo a investire in modo significativo nelle innovazioni che arricchiranno la vita dei clienti, guidando al contempo i valori che guidano il nostro lavoro.

Siamo anche molto lieti che la nostra base installata nei dispositivi attivi abbia raggiunto un nuovo massimo storico in tutti i segmenti geografici, grazie a livelli molto elevati di soddisfazione e fedeltà dei clienti. A livello contabile nel terzo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in aumento a 85,777 mld $ rispetto ai 81,797 mld $ del terzo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 60,415 mld $ rispetto a 58,799 mld $ del terzo trimestre 2023; un utile operativo in aumento a 25,352 mld $, rispetto ai 22,998 mld $ del terzo trimestre 2023; un utile netto in aumento a 21,448 mld $, ovvero 1,40 $/az., rispetto ai 19,881 mld $, ovvero 1,26 $/az. del terzo trimestre 2023.  Il flusso di cassa operativo è stato pari a quasi 29 mld $ consentendoci stornare agli azionisti oltre 32 mld $. Al 29 giugno 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti pari a 25,565 mld $ rispetto ai 29,965 mld $ dello stesso periodo 2023”. Il nostro CdA ha approvato un dividendo in contanti di 0,25 $/az. Il dividendo è pagabile il 15 agosto 2024 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività commerciali del 12 agosto 2024”.

AUTOMATIC DATA PROCESSING + 4,30%. La Società è un fornitore di soluzioni di ou-tsourcing aziendale. Offre numerose soluzioni per l'amministrazione delle risorse umane, dei salari, delle tasse e dei benefici da un'unica fonte e fornisce anche soluzioni informatiche integrate ai rivenditori di auto e veicoli da diporto, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 2,09 $/az. su un fatturato di 4,77 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,07 $/az. su un fatturato pari a 4,73 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,49% su base annua. La Società ha confermato la previsione dell’utile per tutto l’anno fiscale 2025 tra 9,91 e 10,10 $/az. su ricavi tra 20,16 e 20,36 mld $. Il consensus si attesta a 9,96 $/az. per gli utili e 20,23 mld $ di ricavi.

Maria Black, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "I nostri ottimi risultati del quarto trimestre hanno concluso un altro anno di grande successo per ADP. La crescita delle nuove prenotazioni aziendali dei servizi per i datori di lavoro si è collocata nella fascia alta delle nostre aspettative e la soddisfazione dei clienti ha raggiunto un nuovo massimo storico nell’anno. Questi risultati riflettono la potenza del nostro soluzioni HCM innovative e gli sforzi collettivi dei nostri collaboratori di talento che forniscono un servizio senza eguali per i nostri clienti ogni giorno. Guardando al futuro, rimaniamo concentrati sul lavoro rivolto alle nostre priorità strategiche e sulla continuazione ad aprire la strada all’innovazione. L'attuazione coerente del nostro collaudato modello di business ha prodotto una forte crescita dei ricavi e degli utili nell'anno fiscale 2024. Le nostre previsioni per l'anno fiscale 2025 prevedono entrate solide e continua crescita, con la crescita delle prenotazioni di nuove commesse nei servizi per i datori di lavoro ed espansione dei margini mentre continuiamo a reinvestire nel nostro business per promuovere una crescita redditizia a lungo termine per i nostri azionisti. A livello contabile nel quarto trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in aumento a 4,768 mld $ rispetto ai 4,478 mld $ del quarto trimestre fiscale 2023; costi e spese totali pari a 3,769 mld $ rispetto a 3,549 mld $ del quarto trimestre fiscale 2023; un utile operativo in aumento a 1,089 mld $, rispetto ai 1,005 mld $ del quarto trimestre fiscale 2023; un utile netto in aumento a 858,1 mln $, ovvero 2,09 $/az., rispetto ai 781,2 mln $, ovvero 1,89 $/az. del quarto trimestre fiscale 2023. ll flusso di cassa operativo è stato di 4,157 mld $, rispetto ai 4,207 mld $ del quarto trimestre fiscale 2023. Al 30 giugno 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 10,086 mld $ rispetto ai 8,771 mld $ dello stesso periodo 2023”.

BOOKING HLDG – 10,08%. La più grande agenzia di viaggi online del mondo che offre servizi, dall'alloggio ai biglietti aerei fino al noleggio auto, ha riportato un utile nel secondo trimestre 2024 pari a 41,90 $/az. su un fatturato di 5,86 mld $. La stima degli analisti era per un utile di 39,39 $/az. su un fatturato pari a 5,78 mld $. I ricavi sono cresciuti del 7,27% su base annua.

Glenn Fogel, A.D. della società, ha affermato: "Nel secondo trimestre, la nostra attività ha continuato a funzionare bene con pernottamenti, ricavi e reddito operativo superiori alle nostre aspettative precedenti. Come sempre, restiamo concentrati su ciò che è importante per l'attività a lungo termine, il che significa continuare a perseguire le nostre iniziative strategiche e contemporaneamente adottare misure per aumentare l'efficienza dei costi nell'attività. Le notti prenotate sono aumentate del 7% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Le prenotazioni di viaggio lorde, che si riferiscono al valore totale in dollari, generalmente comprensivo di tasse e commissioni, di tutti i servizi di viaggio prenotati dai nostri clienti, al netto delle cancellazioni, sono state pari a 41,4 mld $, con un aumento del 4% rispetto al trimestre dell'anno precedente. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in aumento del 7% a 5,9 mld $ rispetto al secondo trimestre 2023; un EBITDA pari a 1,9 mld $ in aumento del 7% rispetto al secondo trimestre 2023; un utile netto pari a 1,4 mld $, in aumento del 3% rispetto al secondo trimestre 2023; un utile per azione pari a 41,90 $ in aumento dell’11% rispetto al secondo trimestre 2023. Al 30 giugno 2024 avevamo liquidità, mezzi liquidi e titoli negoziabili pari a 16,327 mld $. Il nostro CdA ha approvato un dividendo in contanti di 8,75 $/az., pagabile il 30 settembre 2024 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività del 6 settembre 2024”.

EBAY + 3,73%. La società è una piattaforma commerciale che opera come un sito di shopping online consentendo ai visitatori di navigare tra i prodotti disponibili messi in vendita o all'asta attraverso il negozio online di ciascuna società, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 1,18 $/az. su un fatturato di 2,57 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,12 $/az. su un fatturato pari a 2,53 mld $. I ricavi sono cresciuti del 1,26% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2024 tra 1,15 e 1,20 $/az. su un fatturato tra 2,50 e 2,56 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,13 $/az. su un fatturato di 2,53 mld.

Jamie Iannone , Chief Executive Officer di eBay, ha affermato: “I solidi risultati del secondo trimestre di eBay segnano un altro passo avanti verso il raggiungimento di una crescita sostenibile a lungo termine poiché abbiamo superato le aspettative in tutti i nostri parametri finanziari. Il continuo aumento nelle Focus Categories ha contribuito al nostro aumento del GMV (valore lordo della merce), guidata dal lavoro relativo alle iniziative strategiche, nonostante un ambiente di domanda discrezionale non uniforme nei nostri mercati principali, mentre le nuove capacità di intelligenza artificiale stanno guidando l'innovazione in tutta la piattaforma e trasformando l'esperienza per i clienti eBay in tutto il mondo. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in aumento a 2,572 mld $ rispetto ai 2,540 mld $ del secondo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 2,023 mld $ rispetto a 2,022 mld $ del secondo trimestre 2023; un margine operativo in aumento al 27,9% rispetto al 26,9% del secondo trimestre 2023; un utile operativo in aumento a 720 mln $, rispetto ai 684 mln $ del secondo trimestre 2023; un utile netto in aumento dell’8% a 602 mln $, ovvero 1,18 $/az., rispetto ai 555 mln $, ovvero 1,03 $/az. del secondo trimestre 2023.  Il flusso di cassa operativo è stato pari a 367 mln $ rispetto a 17,309 mld $ del secondo trimestre 2023. Il flusso netto di cassa è stato pari a 278 mln $. Al 30 giugno 2024 avevamo liquidità, mezzi liquidi e titoli negoziabili pari a 6,3 mld $. I riacquisti di azioni sono state pari a 1,0 mld $ e i pagamenti dei dividendi sono stati pari a 135 mln $. Abbiamo completato la vendita delle azioni Adevinta, precedentemente annunciata, in cambio di 2,4 miliardi di dollari in contanti e azioni di una nuova entità privatizzata, Aurelia, valutate 1,9 miliardi di dollari alla chiusura delle transazioni. Il nostro CdA ha deliberato un dividendo in contanti di 0,27 $/az. della società. Il dividendo è pagabile il 13 settembre 2024 agli azionisti registrati al 30 agosto 2024”.

INTEL – 31,49%. La società è un produttore di chip per semiconduttori. Sviluppa prodotti di tecnologia digitale integrata come circuiti integrati, per settori come l'informatica e le comunicazioni, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 0,02 $/az. su un fatturato di 12,83 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,10 $/az. su un fatturato pari a 12,92 mld $. I ricavi sono scesi dello 0,90% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. La società ha detto che prevede per il terzo trimestre 2024 una perdita di circa 0,03 $/az. su un fatturato tra 12,50 e 13,50 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,25 $/az. su un fatturato di 14,28 mld $.

Pat Gelsinger, CEO di Intel, ha affermato: “La nostra performance finanziaria del secondo trimestre è stata deludente, nonostante abbiamo raggiunto traguardi chiave nella tecnologia di prodotto e di processo. Le tendenze del secondo semestre sono più impegnative di quanto ci aspettassimo in precedenza e stiamo sfruttando il nostro nuovo modello operativo per intraprendere azioni decisive che miglioreranno l'efficienza operativa e di capitale, accelerando al contempo la nostra trasformazione IDM 2.0. Queste azioni, unite al lancio di Intel 18A il prossimo anno per riconquistare la leadership nella tecnologia di processo, rafforzeranno la nostra posizione sul mercato, migliorando la redditività e creando valore per gli azionisti. I risultati del secondo trimestre sono stati influenzati dalla diminuzione del margine lordo derivanti dall'accelerazione del nostro prodotto AI PC, da spese più elevate del solito relative alle attività non ‘core’ e dall'impatto della capacità inutilizzata. Implementando le nostre riduzioni di spesa, stiamo adottando misure proattive per migliorare i profitti e rafforzare il bilancio. Ci aspettiamo che queste azioni migliorino significativamente la liquidità e riducano il nostro saldo del debito, consentendoci al contempo di effettuare i giusti investimenti per generare valore a lungo termine per gli azionisti. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in diminuzione dell’1% a 12,833 mld $ rispetto ai 12,949 mld $ del secondo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 14,797 mld $ rispetto a 13,965 mld $ del secondo trimestre 2023; un margine lordo dell’38,7% in diminuzione rispetto al 39,8% del secondo trimestre 2023; un utile operativo dopo adeguamenti pari a 24 mln $, rispetto ad un utile pari a 456 mln $ del secondo trimestre 2023; un utile netto dopo adeguamenti pari a 83 mln $, ovvero 0,02 $/az., rispetto all’utile di 547 mln $, ovvero 0,13 $/az. del secondo trimestre 2023.  Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,069 mld $ rispetto a 1,023 mld $ del secondo trimestre 2023. Al 30 giugno 2024 avevamo liquidità, mezzi liquidi e titoli negoziabili pari a 11,287 mld $”.

KRAFT HEINZ + 8,10%. La società è la quinta multinazionale al mondo del settore alimentare e delle bevande, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 0,78 $/az. su ricavi per 6,48 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,73 $/az. su ricavi per 6,57 mld $. Il fatturato è diminuito del 3,65% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2024 tra 3,01 e 3,07 $/az. per un fatturato tra 26,11 e 26,64 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2024 per gli utili è pari a 2,99 $/az. su ricavi pari a 26,55 mld $. 

Il CEO della società, Carlos Abrams-Rivera, ha affermato: "La crescita delle nostre vendite nette nel secondo trimestre è stata inferiore a quanto inizialmente previsto, poiché il sentiment dei consumatori rimane cauto. Mentre ora ci aspettiamo un miglioramento più graduale del fatturato nella seconda metà dell'anno, continuiamo a sbloccare efficienze che ci consentono di effettuare investimenti accrescitivi nei nostri marchi, aumentare i profitti e guidare la crescita delle vendite future. Entrando nella seconda metà del 2024, molti fattori ci indicano ottimismo per un miglioramento delle tendenze di fatturato. Prevediamo un continuo aumento sia dell'innovazione che del rinnovamento, in particolare nella clientela retail del Nord America, e stiamo aumentando i nostri investimenti di marketing per continuare ad aumentare la superiorità del marchio in tutto il nostro portafoglio prodotti. In Away From Home ed Emerging Markets, prevediamo di aumentare la distribuzione attraverso la nostra strategia go-to-market e le attivazioni globali. Infine, comprendendo che il consumatore è alla ricerca di valore, aumenteremo selettivamente gli investimenti nelle promozioni. Restiamo fiduciosi nella nostra strategia gestendo la nostra attività in modo disciplinato e preservando la nostra capacità di riportare una crescita sostenibile a lungo termine. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in diminuzione del 3,6% a 6,476 mld $ rispetto ai 6,721 mld $ del secondo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 5,954 mld $ rispetto a 5,345 mld $ del secondo trimestre 2023; un margine lordo del 35,5% in aumento di 210 bps rispetto al secondo trimestre 2023; un utile operativo pari a 1,38 mld $ in aumento del 2,0% rispetto ad un utile pari a 1,351 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile netto pari a 943 mln $, ovvero 0,78 $/az., rispetto all’utile di 977 mln $, ovvero 0,13 $/az. del secondo trimestre 2023.  Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,713 mld $ rispetto a 1,584 mld $ del secondo trimestre 2023. Il flusso netto di cassa è stato pari a 1,17 mld $ rispetto a 1,076 mld $ del secondo trimestre 2023. Al 29 giugno 2024 avevamo liquidità, mezzi liquidi e titoli negoziabili pari a 900 mln $”. Il ritorno del capitale agli azionisti dall'inizio dell'anno è stato pari a 1,5 mld $ dei quali 969 mln $ in dividendi in contanti e 537 mln $ in riacquisto di azioni ordinarie”.

LAM RESEARCH – 14,72%. La società che progetta, produce, commercializza e fornisce assistenza alle apparecchiature di elaborazione dei semiconduttori utilizzate nella fabbricazione di circuiti integrati, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 8,14 $/az. su un fatturato di 3,87 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 7,52 $/az. su un fatturato pari a 3,81 mld $. I ricavi sono cresciuti del 20,71% su base annua. La società ha detto che prevede guadagni nel primo trimestre fiscale 2025 tra 7,25 e 8,75 $/az. su un fatturato tra 3,75 e 4,35 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 7,98 $/az. su un fatturato di 3,98 mld $.

Tim Archer, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "I risultati del trimestre di Lam sono stati superiori al punto medio delle nostre previsioni, grazie ad un solido lavoro ed alla crescita del nostro gruppo aziendale di assistenza clienti. Stiamo effettuando investimenti strategici in ricerca e sviluppo e nelle attuali operazioni per posizionare Lam in modo da ottenere risultati migliori in quello che crediamo sarà un periodo pluriennale di forte spesa per le apparecchiature di fabbricazione di wafer. A livello contabile nel quarto trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 3,871 mld $ rispetto a 3,207 mld $ dello stesso periodo 2023; costi e spese totali pari a 2,684 mld $; un reddito operativo è stato di 1,187 mld $ rispetto a 854 mln $ dello stesso periodo 2023; un utile netto pari a 1,067 mld $; un utile netto per azione pari a 8,14 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 862,4 mln $. Al 30 giugno 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 5,9 mld $. Nel quarto trimestre fiscale 2024 abbiamo restituito 373,6 mln $ agli azionisti sotto forma di riacquisti di azioni e 261,5 mln $ in dividendi”.

MARRIOTT INTL. – 9,70%. La società è un operatore, franchisor e licenziatario di hotel e proprietà in multiproprietà con diversi marchi, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 2,50 $/az. su un fatturato di 6,44 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,49 $/az. su un fatturato pari a 6,44 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,99% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il terzo trimestre 2024 compresi tra 2,27 e 2,33 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 2,43 $/az. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 9,31 e 9,65 $/az. L’attuale stima degli analisti è per utili pari a 9,56 $/az.

Anthony Capuano, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Marriott ha riportato solidi risultati nel secondo trimestre, con camere nette in aumento del 6% anno su anno e una crescita del RevPAR (ricavo per camera disponibile) mondiale di quasi il 5%, poiché i consumatori hanno continuato a dare priorità ai viaggi. Il RevPAR internazionale è aumentato di oltre il 7%, con l'Asia Pacifico in testa ad esclusione della Cina, registrando un impressionante aumento del RevPAR del 13% rispetto al trimestre dell'anno precedente. Negli Stati Uniti e in Canada, il RevPAR è cresciuto di quasi il 4%, con tutti i segmenti di clientela in crescita rispetto al trimestre dell'anno precedente. Il RevPAR di gruppo è aumentato di quasi il 10% anno su anno. Con una base di oltre 210 milioni di membri e in crescita, Marriott Bonvoy è un vantaggio competitivo chiave. Restiamo concentrati sul potenziamento dei vantaggi del programma fedeltà e sulla ricerca di nuovi modi per coinvolgere i nostri membri sia all'interno che all'esterno della struttura. A giugno, abbiamo annunciato una collaborazione con Starbucks che sta già superando di gran lunga le nostre aspettative. Continuiamo ad espandere il nostro portafoglio globale leader del settore e le nostre aspettative per la crescita netta delle camere rimangono al 5,5-6 percento per l'intero anno 2024. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi totali in aumento del 6% a 6,439 mld $ rispetto ai 6,075 mld $ del secondo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 5,244 mld $ rispetto a 4,979 mld $ del secondo trimestre 2023; un margine operativo del 65% in aumento di 10 bps rispetto al secondo trimestre 2023; un EBITDA pari a 1,324 mld $ rispetto a 1,219 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile operativo pari a 1,120 mld $ in aumento del 7,0% rispetto ad un utile pari a 1,043 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile netto in aumento del 4% a 716,0 mln $, ovvero 2,50 $/az., rispetto all’utile di 690,0 mln $, ovvero 2,26 $/az. del secondo trimestre 2023. Alla fine del trimestre, il debito totale di Marriott era di 13,1 mld $ e la liquidità e le disponibilità liquide ammontavano a 0,3 mld $, rispetto a 11,9 mld $ di debito e 0,3 mld $ di liquidità e disponibilità liquide a fine anno 2023. Infine abbiamo già restituito 2,8 mld $ agli azionisti dall'inizio dell'anno fino al 29 luglio. Prevediamo di restituire circa 4,3 mld $ ai nostri azionisti nel 2024 tramite riacquisti di azioni e dividendi."

META PLATFORMS + 4,82%. La società è un sito di social networking che crea prodotti di utilità per utenti, sviluppatori e inserzionisti, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 5,16 $/az. su un fatturato di 39,07 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,70 $/az. su un fatturato pari a 38,19 mld $. I ricavi sono cresciuti del 22,10% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi un fatturato nel terzo trimestre 2024 compreso tra 38,50 mld e 41,0 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 39,24 mld $.

Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Meta, ha affermato: "Abbiamo avuto un trimestre forte e Meta AI è sulla buona strada per diventare l'assistente AI più utilizzato al mondo entro la fine dell'anno. Abbiamo rilasciato il primo modello AI open source come livello di apertura, continuiamo a vedere una buona trazione con i nostri occhiali Ray-Ban Meta AI e stiamo guidando una buona crescita nelle nostre app. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in aumento a 39,07 mld $ rispetto ai 31,999 mld $ del secondo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 24,224 mld $ rispetto a 22,607 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile operativo in aumento a 14,487 mld $, rispetto ai 9,392 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile netto in aumento a 13,465 mld $, ovvero 5,16 $/az., rispetto ai 7,788 mld $, ovvero 2,98 $/az. del secondo trimestre 2023.  Il flusso di cassa operativo è stato pari a 19,370 mld $ rispetto a 17,309 mld $ del secondo trimestre 2023. Il flusso netto di cassa è stato pari a 10,90 mld $. Al 30 giugno 2024 avevamo liquidità, mezzi liquidi e titoli negoziabili pari a 58,08 mld $. I riacquisti di azioni sono state pari a 6,32 mld $ e i pagamenti dei dividendi sono stati pari a 1,27 mld $”.

MICROCHIP – 13,13%. La società che sviluppa, produce e vende prodotti semiconduttori utilizzati dai propri clienti per una varietà di applicazioni di controllo integrate, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2025 pari a 0,53 $/az. su un fatturato di 1,24 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,52 $/az. su un fatturato pari a 1,24 mld $. I ricavi sono diminuiti del 45,76% rispetto allo stesso trimestre fiscale 2024. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2024 tra 0,40 e 0,46 $/az. su un fatturato tra 1,12 e 1,18 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,60 $/az. su un fatturato di 1,31 mld $.

Ganesh Moorthy, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Abbiamo pubblicato il risultato trimestrale in linea con le nostre indicazioni, mentre continuiamo a lavorare in un ambiente macro impegnativo in combinazione con i nostri clienti concentrati sulla riduzione delle loro scorte in base ai brevi tempi di consegna dei nostri prodotti. Le nostre azioni di gestione strategica dei costi hanno contribuito a mantenere la resilienza finanziaria e l'efficienza operativa di fronte a un calo sequenziale dei ricavi del 6,4% in questo trimestre. L'ambiente macro, in particolare per i mercati industriali e automobilistici, soprattutto in Europa e nelle Americhe, continua a essere più debole del previsto, con conseguente periodo prolungato in cui si sta verificando la correzione delle scorte dei clienti sulla riduzione. Ma crediamo che il nostro portafoglio prodotti ampliato, che ora comprende processori da 8 a 64 bit, inclusi FPGA (Field Programmable Gate Array), nonché il nostro portafoglio analogico, ci posizioni bene per una crescita sostenibile, superiore al mercato, in un insieme diversificato di applicazioni. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2025 abbiamo riportato: ricavi pari a 1,241 mld $ in diminuzione del 45,8% rispetto a 2,289 mld $ del primo trimestre fiscale 2024; costi e spese totali pari a 951,1 mln $ rispetto a 1,383 mld $ del primo trimestre fiscale 2024; un utile operativo del 31,5% a 390,5 mln $, rispetto al 48,1% e 1,100 mld $ del primo trimestre fiscale 2024; un utile netto pari a 289,9 mln $ rispetto a 905,3 mln $ del primo trimestre fiscale 2024; un utile per azione pari a 0,53 $ rispetto a 1,64 $/az. del primo trimestre fiscale 2024. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 377,1 mln $ rispetto a 993,2 mln $ del primo trimestre fiscale 2024. Mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 304,2 mln $ rispetto a 882,1 mln $ del primo trimestre fiscale 2024. Al 30 giugno 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 315,1 mln $ mld $. Abbiamo restituito agli azionisti circa 315,3 mln $ tramite dividendi pari a 242,6 mln $ e il riacquisto di 72,7 mln $ di azioni proprie nell'ambito del nostro programma di riacquisto da 4,0 mld $. Riacquistati cumulativamente 2,426 mld $ negli ultimi undici trimestri. Il nostro CdA ha approvato il pagamento di un dividendo trimestrale record pari a 45,4 cent/$ per azione, con un incremento del 10,7 % rispetto al trimestre dell'anno precedente”.

MICROSOFT – 3,95%. La società è impegnata nella progettazione, produzione, vendita di dispositivi e pubblicità online a un pubblico di clienti globale. I suoi prodotti includono sistemi operativi per dispositivi informatici, server, telefoni e altri dispositivi intelligenti, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 2,95 $/az. su un fatturato di 64,73 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,90 $/az. su un fatturato pari a 64,19 mld $. I ricavi sono cresciuti del 15,20% su base annua. La società ha detto che prevede per il primo trimestre fiscale 2025 un fatturato tra i 63,80 e 64,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato di 65,16 mld $.

Satya Nadella, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "La nostra solida performance in questo anno fiscale parla chiaro sia della nostra innovazione che della fiducia che i clienti continuano a riporre in Microsoft. Come azienda di piattaforme, ci concentriamo nel soddisfare le esigenze ‘mission-critical’ dei nostri clienti attraverso le nostre piattaforme su larga scala, assicurandoci al contempo di guidare l'era dell'intelligenza artificiale. Abbiamo chiuso l’anno fiscale con un trimestre solido, caratterizzato da prenotazioni record e ricavi trimestrali di Microsoft Cloud pari a 36,8 mld $, in crescita del 21% su base annua.

A livello contabile nel quarto trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 64,727 mld $ in aumento del 15% rispetto a 56,189 mld $ dello stesso periodo 2023; costi e spese totali pari a 36,802 mld $ in aumento del 15% rispetto a 31,935 mld $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo è stato di 27,925 mld $ in aumento del 15% rispetto a 24,254 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile netto pari a 22,036 mld $ in aumento del 10% rispetto a 20,081 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile netto per azione pari a 2,95 $ in aumento del 10% rispetto a 2,69 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 37,195 mld $ in aumento del 29% rispetto a 28,770 mld $ dello stesso periodo 2023. Al 30 giugno 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 75,543 mld $ contro i 111,262 mld $ dello stesso periodo 2023. Nel quarto trimestre fiscale 2024 abbiamo restituito 8,4 mld $ agli azionisti sotto forma di riacquisti di azioni e dividendi”.

ON SEMICONDUCTOR – 3,17%. La società offre soluzioni ad alta efficienza energetica includendo un'ampia gamma di prodotti a semiconduttori che forniscono un fattore di potenza migliorato, una maggiore efficienza in modalità attiva e consumi energetici ridotti in modalità standby. Sono utilizzati nei settori automobilistico, delle comunicazioni, dell'elettronica di consumo, della produzione industriale e in altri settori. Ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 0,96 $/az. su un fatturato di 1,74 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,92 $/az. su un fatturato pari a 1,73 mld $. I ricavi sono diminuiti del 17,15% rispetto allo stesso trimestre 2023. La società ha affermato di aspettarsi utili per il terzo trimestre 2024 tra 0,91 e 1,03 $/az. per un fatturato tra 1,70 e 1,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,98 $/az. per un fatturato pari a 1,77 mld $.

Hassane El-Khoury, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Restiamo impegnati a guidare la crescita attraverso guadagni di quote di mercato, raddoppiando gli investimenti in mercati strategici ed espandendo l'ampiezza del nostro portafoglio di prodotti leader del settore con soluzioni analogiche e a segnale misto. Come riflesso del nostro recente accordo di fornitura con il Gruppo Volkswagen, continuiamo anche a rafforzare la nostra posizione di leadership nel carburo di silicio per il settore automobilistico mentre aumentiamo la produzione con i principali OEM (Original Equipment Manufacturer) globali in Europa, Nord America e Cina. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 1,735 mld $ rispetto a 2,094 mld $ del secondo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 1,323 mld $ rispetto a 1,510 mld $ del secondo trimestre 2023; un margine lordo del 45,3% rispetto al 47,4% del secondo trimestre 2023; un margine operativo del 27,5% rispetto al 32,8% del secondo trimestre 2023; un utile netto pari a 412,1 mln $ rispetto a 583,3 mln $ del secondo trimestre 2023; un utile per azione pari a 0,96 $ rispetto a 1,33 $/az. del secondo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 362,2 mln $. Mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 207,7 mln $. Al 28 giugno 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 2,681 mld $. Abbiamo restituito agli azionisti circa 650 mln $ di flusso netto di cassa negli ultimi dodici mesi attraverso il riacquisto di azioni”.

PAYPAL + 6,33%. La società che consente pagamenti digitali e mobili per conto di consumatori e commercianti in tutto il mondo attraverso la sua piattaforma omonima, Venmo e altro ancora, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 1,19 $/az. su un fatturato di 7,89 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,96 $/az. su un fatturato pari a 7,78 mld $. I ricavi sono cresciuti del 8,21% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre 2024 di circa 1,05 $/az. per un fatturato di circa 7,79 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 0,99 $/az. su un fatturato di 7,93 mld $. Inoltre la società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra i 4,21 e 4,46 $/az. L'attuale stima degli analisti degli utili per tutto l’anno 2024 è di 4,16 $/az.

Alex Chriss, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “PayPal ha registrato un ottimo secondo trimestre e primo semestre 2024 e sono fiducioso che siamo sulla strada giusta. Abbiamo registrato la nostra migliore crescita del margine dal 2021 e stiamo facendo progressi costanti nella nostra trasformazione strategica, investendo al contempo nell’innovazione e operando in modo più efficiente. Data la forza della nostra attività, stiamo aumentando le previsioni per il 2024 e aumentando i riacquisti di azioni. Operiamo da una posizione di forza, offrendo servizi ai nostri clienti e concentrandoci su una crescita redditizia a lungo termine. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi netti in aumento dell'8% a 7,885 mld $ rispetto a 7,287 mld $ del secondo trimestre 2023; un reddito operativo in aumento del 24% a 1,460 mld $ rispetto a 1,181 mld $ del secondo trimestre 2023; un margine operativo in aumento di 231 punti base al 18,5% rispetto al 16,2% del secondo trimestre 2023; un utile netto pari a 1,243 mld $ in auento del 28% rispetto a 971,0 mln $ del secondo trimestre 2023; un utile per azione in aumento del 36% a 1,19 $ rispetto a 0,87% del secondo trimestre 2023. Il flusso di cassa derivante dalle operazioni è stato di 1,525 mld $, mentre il flusso netto di cassa è stato di 1,140 mld $. Al 30 giugno 2024, liquidità, mezzi equivalenti e investimenti ammontavano a 18,3 miliardi di dollari. Mentre il debito ammontava a 12,2 mld $. Nel secondo trimestre 2024 abbiamo restituito 1,5 mld $ agli azionisti riacquistando circa 24 milioni di azioni ordinarie e negli ultimi 12 mesi abbiamo restituito agli azionisti 5,0 mld $ riacquistando circa 82 milioni di azioni ordinarie”.