Decolla il Bund, decollano le obbligazioni europee.


Il decollo del Bund lo avevamo anticipato negli utlimi articoli, invitandovi a restare concentrati sul movimento di questo future. 

Fissi quindi, erano i nostri occhi sul contemplare il movimento alla soglia dei 133.2 e di una ulteriore barriera di fascia ai 134 punti.

I lettori di questa rubrica quindi, erano stati ampiamente avvisati sull'importanza della soglia e di come questa soglia, se rotta, avrebbe portato ad un incremento degli ingressi anche nei titoli obbligazionari sottostanti europei, ricordiamo, essendo questo il future obbligazionario di riferimento, e così è stato.

Con una settimana a dir poco trionfale, il movimento, partito dai 132.4, ha dapprima avuto una pesante battaglia con i venditori fino ai 133.2 punti, ma alla vittoria sul campo ne è seguito una rincorsa agli acquisti sino ad un massimo stampato ai 135.5 punti!

L'evento ha fatto si che, passo dopo passo, un fiorire di acquisti si sia riversato su tutti i titoli obbligazionari, in particolare quelli a lunga scadenza che hanno una reazione alla volatilità ben più incidente.

Si va sul sicuro quindi, gli investitori preferiscono gli alti rendimenti obbligazionari e senza dimenticare il chiaro vantaggio di capitale per un acquisto fatto ai livelli giusti per poter spuntare anche un guadagno dalla differenza di prezzo. Il tutto uscendo da un mercato azionario che inizia a creare qualche grattacapo agli analisti che non riescono più tanto facilmente a trovare spiegazioni convincenti.  

Il ritorno della volatilità, indicato nell'articolo della scorsa settimana, attualmente vede l'indice VIX andare a stampare i 19 punti, conseguenza chiaramente del grande storno di mercato sul segmento azionario che c'è stato nella giornata di giovedì 1 agosto. Nella giornata del venerdì abbiamo assistito ad un prosieguo dei cali nel fronte azionario, poiché l'indicazione che viene dal mercato, favorita dal ritorno della volatilità è prodromica di ulteriori ribassi. 

La Fed ormai ha gettato definitivamente la maschera.

Mantenendo i tassi fermi, nonostante l'inflazione continui a scendere, la Federal Reserve ha dato un chiaro segnale.

Si teme una bolla finanziaria, già in essere e sufficientemente gonfia!

Probabilmente, quindi, proprio questo è il motivo per cui la reazione del mercato è stata particolarmente violenta, ed è avvenuta esattamente il giorno seguente la riunione della Federal Reserve, reazione che si è aggravata con il dato della disoccupazione, il peggiore dal novembre 2021, che smentisce le parole di Powell di appena 48 ore prima su uno stato dell'economia americana forte, alzando il velo sul timore insito nel suo Presidente e nei suoi colleghi membri del Board della più importante Banca Centrale al mondo. 

Da tempo questo dubbio aleggiava nelle sale operative, notando come il livello dei tassi e il programma di marcia di riduzione degli stessi fosse stato completamente abbandonato dal mese di marzo in poi; ora, i grandi rialzi che si sono avuti in particolare nel settore tecnologico, iniziano a fare paura.

Non è un caso appunto, che l'indice che abbia ritracciato maggiormente sia proprio il Nasdaq, motivo per cui ogni ingresso long nel mercato azionario, attualmente, presenta un elevato grado di rischio proprio a causa dell'incremento dell'indice della volatilità. 

Il fenomeno del Buy the Dip ancora non accenna a manifestarsi.

E' presto, chiaramente, per determinare una direzionalità acquisita poichè necessitano alcuni giorni affinché il mercato si risistemi e torni a dare riferimenti chiari dopo quanto accaduto nella giornata del primo agosto, ma già nella giornata di venerdì, solo il pivot S2 ha posto un argine alle discese di quasi tutti i future sugli indici.

Affinchè, quindi, il mercato dia delle chiare indicazioni tecniche su quello che può essere lo sviluppo di ogni singola giornata di trading, ci vorrà qualche seduta di assestamento e per ora si naviga praticamente a vista.

Marcato anche il calo delle borse europee con il Dax subissato dalle vendite, e le due candele rosse ne sono la prova evidente.

Si esce da un trading range comodo, e si entra in scenari in via di definizione.

Stessa identica dinamica per il nostro caro FtseMib.

Un ritorno ai 33800 nella prossima settimana probabilmente verrà preso come punto short di nuovo attacco al mercato, ma questo sapremo meglio indicarlo nel corso della prossima ottava quando avremo il quadro dell'evoluzione grafica.

Per un mercato azionario che scende però, come detto ad inizio articolo, c'è un mercato obbligazionario che sale, e sale forte, e chi è salito sul treno al momento giusto, lo sta già toccando con mano.

Agosto tuttavia, si conferma come un mese full immersion per chiunque lavori nei mercati finanziari!

Generalmente infatti le maggiori indicazioni su cambi di trend avvengono proprio durante questo periodo dell'anno, in cui la maggior parte delle persone è sdraiata al sole. 

Casualità?

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)