Dopo la cessione della rete a KKR è inevitabile che partano i giochi per l’uscita di scena del socio Vivendi, che detiene il 23,7% del gruppo. Bisognerà però rivalutare il gruppo. C’è chi ci sta già lavorando? I rumours dicono di sì (malgrado le smentite). Di qui probabili speculazioni su uno delle big più seguite di Piazza Affari.
Buy or sell
Sia chiaro che si è solo agli inizi di un’ulteriore ipotesi di trasformazione del gruppo Telecom Italia/Tim. Non si attendano quindi notizie esplosive a breve termine ma certamente dopo il primo passo della vendita della rete fissa in rame e fibra al fondo statunitense KKR – conclusasi a inizio luglio – si passerà a un’ulteriore profonda ristrutturazione, con quello che potrebbe essere il passaggio più atteso, ovvero una progressiva uscita del gruppo francese Vivendi, senza troppi danni per il suo investimento.
Perché è azione del giorno? |
Abbiamo usato la parola ipotesi. Si potrebbe preferire quella di indiscrezioni, riportate dal quotidiano milanese Corriere della Sera, sempre bene informato sulle vicende di Telecom. Il mercato è sembrato volerci credere e ieri ha reagito bene, soprattutto nella fase iniziale della seduta |
Cosa si dice del titolo sui mercati? |
Che lo si vorrebbe valorizzare per consentire l’uscita progressiva di Vivendi. Ciò starebbe avvenendo nella fase in corso senza un esplicito consenso dei francesi (è credibile?). Le domande sono due: 1°) Chi entrerebbe al posto di Vivendi, che detiene il 23,7% del gruppo a un prezzo di carico di 1,07 Eur? Fondi di asset management: inevitabilmente sempre loro! Nel caso specifico Tikehau e Blackstone, secondo le indiscrezioni riportate ma si vocifera anche di altri 2°) La valorizzazione come avverrebbe? Con una cessione a quote (la prima del 6-7% per circa 500 milioni di euro) e con lo spezzettamento di alcuni business e in particolare della filiale brasiliana, centrale in qualsiasi strategia legata a Telecom Italia, che la controlla per il 67%. All’ipotesi starebbero lavorando Andrea Pezzi (ex consulente Vivendi) e Claudio Costamagna (che avrebbe tuttavia smentito), già presidente della Cdp. Potrebbe essere un bluff? Sì, anche se Vivendi vuole a tutti i costi uscire da Telecom Italia, riportando i minori danni possibili |
Ieri sera in serata si è detto che… |
Che alla potenziale cordata Pezzi-Costamagna se ne affiancherebbero altre, con un’ipotesi di valutazione dell’azione su 0,36 Eur. È un valore realistico? Impossibile rispondere ma si avvicina a quel target dei 0,40 Eur, su cui vari analisti si espongono da tempo |
Isin |
IT0003497168 |
Ultima quotazione (chiusura 26/8/2024) |
0,2377 Eur |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Che si sta manifestando una certa volatilità, il che è inevitabile in una fase di ulteriore incertezza quale l’attuale |
Cosa dice l’analisi grafica |
Il titolo si è riallineato ieri su una trendline rialzista iniziata dai minimi di marzo, con un movimento graduale ma talvolta nervoso. È ormai poco sotto la media mobile a 200 (attualmente collocata sui 0,248 Eur) e l’importante livello di 0,251 Eur. Dal 7 marzo si muove tuttavia in un trading range ben delineato, con massimi su 0,25-0,26 Eur e minimi su 0,21-0,22 Eur |
Prima resistenza importante |
E’ appunto quella di 0,251 Eur, che ha fatto da barriera già a fine maggio |
Primo supporto importante |
0,2108 Eur |
Rilevatore di rischio |
Tutto incentrato nella fase in corso sulle indiscrezioni sopra riportate. Se si sgonfiassero il titolo ne soffrirebbe inevitabilmente |
Segnale di forza |
In questo caso è di natura grafica: sopra 0,25-0,26 Eur, purché confermato in più sedute, il titolo ritroverebbe vigore, tentando di annullare la brusca caduta del 7 marzo scorso |