CONTINUA LA MARCIA RIALZISTA DEI LISTINI AZIONARI USA E MONDIALI.
IL PRESIDENTE DELLA FED, POWELL, DIVENTA SUPER ACCOMODANTE IN MATERIA DI POLITICA MONETARIA.
IN RIBASSO LE QUOTAZIONI DEL DOLLARO E DEI RENDIMENTI DEI BONDS, CON L’ORO A NUOVI RECORD, PICCOLI GUADAGNI PER LE COMMODITIES INDUSTRIALI.
L’attesa per una breve fase di consolidamento sui listini azionari USA per la settimana appena trascorsa, dovuta anche alla mancanza di dati macro importanti in uscita, in realtà si è trasformata in una continuazione del trend rialzista, con la sola giornata di giovedì scorso nella quale si è registrato un ribasso degno di questo nome con l’indice NASDAQ100 a guidare il movimento con un - 1.68% e l’S&P500 a -0,89%. Pesanti le FAANG stocks con un -3.52%, con Snowflake -14.70% e Tesla -5.65%. Il cosiddetto indice dei ‘Magnificent 7’ a - 2.43%. il catalyst di questa giornata di ribasso è stato dato dal fatto che gli operatori avevano deciso di prendere un po' di beneficio e posizionarsi in un modo appena un po' più neutro nell’attesa del discorso del Presidente della FED, Jerome Powell, a margine del simposio di Jackson Hole, sulla prossima politica monetaria. Poi, nella giornata di venerdì, dopo le dichiarazioni altamente accomodanti di Powell, è subito tornato il sereno a Wall Street con gli indici azionari che chiudevano l’ottava al rialzo, recuperando buona parte delle perdite del giorno precedente e portandosi, sia l’S&P500 che il DOW JONES, intorno al mezzo punto percentuale (un’inezia) dai rispettivi precedenti record. Ottimo guadagno settimanale anche per il listino delle ‘small caps’ il RUSSELL 2000 che riporta un altro + 3,50% dopo il + 3,11% di due settimane fa visto che l’inizio dei tagli dei tassi andrebbe a tutto vantaggio delle aziende medio-piccole.
Dicevamo dell’evento ‘clou’ della scorsa settimana e il Presidente Powell, questa volta, ha dato un segnale forte ed inequivocabile, ovvero che i tagli ai tassi di interesse arriveranno presto, affermando che la banca centrale intende agire per scongiurare un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro statunitense.
Nel suo discorso il Presidente della FED ha chiarito che: “Non cerchiamo né accogliamo con favore un ulteriore raffreddamento delle condizioni del mercato del lavoro, ed è giunto il momento che la politica si adegui". “Il raffreddamento delle condizioni del mercato del lavoro è inequivocabile e faremo tutto il possibile per sostenere un mercato del lavoro forte mentre procediamo verso la stabilità dei prezzi”. "La direzione del viaggio è chiara e i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dall'evoluzione delle prospettive e dall'equilibrio dei rischi". Terminando il discorso: "Con un'adeguata e moderata riduzione della politica monetaria, ci sono buone ragioni per pensare che l'economia tornerà a un'inflazione del 2% mantenendo al contempo un mercato del lavoro forte".
La prima cosa che si nota dalle dichiarazioni è che il bilancio dei rischi sul loro mandato si è modificato, spostandosi da inflazione a occupazione, e loro faranno di tutto per sostenere il livello della seconda. Mentre per quanto riguarda le tempistiche e le entità del taglio dei tassi, Powell per quanto energico nell'enunciare gli obiettivi della FED, non ha offerto dettagli specifici sul modo preciso in cui i funzionari li realizzeranno. Ha evitato del tutto certe parole in codice come "graduale" e "metodico" che alcuni suoi colleghi negli ultimi giorni avevano usato per descrivere le loro aspettative per una serie di tagli tradizionali dei tassi di un quarto di punto. Così facendo, il silenzio di Powell ha tenuto la porta aperta a tagli dei tassi più ampi se il mercato del lavoro mostrasse segni di maggiore debolezza nelle prossime settimane. Prima della riunione del 18 settembre, i funzionari della FED riceveranno un altro rapporto mensile sull'occupazione e ulteriori dati sull'inflazione.
Pertanto se il taglio a settembre è praticamente garantito, ritmo e timing dei seguenti dipenderà dal decorso dell'economia, dell'inflazione e di altri rischi. A questo punto, per quanto riguarda il FOMC di settembre, l'unico dubbio è se il taglio sarà di 25 o di 50 bps. A nostro modo di vedere, la prospettiva per un taglio di 50 bps è parecchio alta. Per cominciare, la FED solitamente preferisce iniziare con 25 bps, mostrando un approccio graduale per evitare di dare segnali di urgenza e panico al mercato. E poi, c'è una vasta maggioranza di membri a favore di un taglio, è vero, ma la retorica degli ultimi giorni mostra che vi è ancora qualche membro dubbioso (vedi Schmid e Bostic), per cui un inizio tranquillo potrebbe permettere di mostrare un'unanimità, mentre su 50 bps sembra più complesso costruire un ampio consenso.
I fondi azionari statunitensi hanno attirato afflussi significativi nei sette giorni fino al 21 agosto, sostenuti dalle scommesse su un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre e dall'attenuazione dei timori circa una potenziale flessione della crescita economica.
Secondo i dati LSEG, durante la settimana gli investitori hanno accumulato fondi azionari statunitensi per un valore netto di 5,97 mld $, registrando il loro più grande acquisto netto settimanale dal 17 luglio.
Un rapporto favorevole sull'inflazione della scorsa settimana e i verbali della riunione della FED di mercoledì scorso, che indicavano un potenziale taglio dei tassi a settembre, hanno aumentato la propensione degli investitori per gli asset rischiosi. Nel frattempo, i solidi dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti e i numeri positivi sul sentiment dei consumatori della scorsa settimana hanno attenuato i precedenti timori di un brusco rallentamento e sostenuto i mercati azionari.
Gli investitori hanno rastrellato un robusto valore di 5,19 mld $ in fondi large-cap statunitensi facendo registrare il più grande acquisto netto settimanale dal 24 luglio. Hanno anche acquisito fondi small-cap per un valore di 1,77 mld $, ma hanno venduto fondi mid-cap e multi-cap per un importo rispettivamente di 1,29 mld $ e 807 mln $.
Tra i fondi settoriali, i beni di consumo di base, la finanza, i beni di consumo discrezionali e la tecnologia hanno attirato afflussi significativi, rispettivamente per un valore di 768 mln $, 589 mln $, 309 mln $ e 257 mln $.
Nel frattempo, gli investitori hanno ritirato circa 620 mln $ dai servizi di pubblica utilità, interrompendo un trend di acquisti durato cinque settimane.
La domanda di fondi obbligazionari statunitensi è proseguita per la dodicesima settimana consecutiva, con gli investitori che hanno stanziato circa 4,43 mld $ netti per questi fondi.
I fondi obbligazionari governativi statunitensi hanno ottenuto un consistente 2,26 mld $, il quarto afflusso settimanale consecutivo. Anche i fondi obbligazionari ad alto rendimento e quelli a reddito fisso imponibili nazionali generali hanno registrato un notevole valore di acquisti netti pari rispettivamente a 1,83 mld $ e 865 mln $.
Nel frattempo, i fondi del mercato monetario hanno continuato a riscuotere successo per la terza settimana, con gli investitori che vi hanno investito circa 19,19 mld $.
Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.
Chiaramente, il "nuovo" scenario di Powell, con la necessità di evitare ulteriori deterioramenti del mercato del lavoro, impatta più sul medio periodo, ed infatti è lì che assistiamo ad una modifica dei prezzi più robusta. La Fed Funds Strip ora sconta 230 bps di tagli entro la fine del 2025.
La reazione del mercato è stata coerente, con i rendimenti in calo, tornati sotto i livelli di venerdì 2 agosto quando avevano fatto registrare dei minimi dopo i sorprendenti dati negativi sul mercato del lavoro, l'azionario che ha accentuato i rialzi, il dollar index a nuovi minimi relativi, e le commodities in spolvero trainate dai preziosi, soprattutto l’Oro.
In questa settimana, la FED, dovrà prendere in considerazione una serie di indicatori economici prima della decisione sui tassi di settembre, tra cui il PIL rivisto del secondo trimestre del Dipartimento del Commercio e il suo ampio rapporto sulle spese per consumi personali (PCE), che include il parametro di inflazione preferito dall’Istituto, l'indice dei prezzi PCE.
Andiamo ora a vedere nello specifico cosa è successo al mercato dei tassi statunitense che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024 e, novità, ad inizio 2025 sui rendimenti dei Treasury.
Assodato che il primo taglio dei tassi avverrà al prossimo meeting della FED del 18 settembre, si tratta solo di capire come il mercato prezzi le probabilità dell’ampiezza del taglio. Lo strumento FedWatch del CME Group mostra come le probabilità del primo taglio dei tassi nella riunione del 18 settembre siano scese di ben 10 bps, nel corso della scorsa settimana, per un taglio di 25 bps a favore di quelle di un taglio di 50 bps con le prime al 63,5% e le seconde al 36,5%. Non sono quotate altre opzioni (v. grafico):
E veniamo alla scadenza relativa alla riunione del 7 novembre. Nella quale a comandare sono tornate ad essere le probabilità per un taglio per complessivi di 75 bps (50 bps o due da 25 bps) che dal 34,1% di lunedì scorso passano all’attuale 47,2%. Ovviamente a scapito delle probabilità per un taglio di soli 50 bps (1 da 0,50% e uno da 0,25%) che dal 61,3% di lunedì scorso si abbassano all’attuale 38,3%. Salgono a maggior ragione al 14,5% le probabilità di un taglio di un punto percentuale (0,50% + 0,50%), rispetto al 4,6% di lunedì scorso (v. grafico):
Per l’ultima riunione del 2024, troviamo sempre al comando e stabili le probabilità relative al taglio di 100 bps che si alzano leggermente all’attuale 43,4% dal 42,3% di lunedì scorso. Si alzano ulteriormente le probabilità (forse troppo ottimistiche) di un taglio di 125 bps all’attuale 28,8% dal 13,6% di lunedì scorso. Il tutto a scapito delle probabilità di un taglio per complessivi 75 bps che dal 42,7% di lunedì scorso scendono all’attuale 21,5%. (v. grafico):
Infine per l’anno 2025 e la prima riunione prevista per il 29 gennaio, rimangono sempre al comando le probabilità di un taglio per complessivi 125 bps anche se scendono al 39,6% rispetto al 42,7% di lunedì scorso, mentre salgono considerevolmente le probabilità di un taglio per complessivi 150 bps (il mercato a volte esagera) che passano dal 13,4% di lunedì scorso all’attuale 31,1%. Ovviamente scendono di molto le probabilità per un taglio di 100 bps che passano dal 42,7% di lunedì scorso all’attuale 18,1% (v. grafico):
Come detto in precedenza, ribassi su tutta la curva per quanto riguarda i rendimenti dei Treasury, specialmente sulle scadenze corte. Quindi troviamo il Treasury 2Y che ha chiuso l’ottava al 3,92% in buona diminuzione rispetto alla chiusura di due venerdì fa al 4,054%.
Ribasso un po’ meno pronunciato per il rendimento di riferimento del Treasury a 10 anni, che dal 3,884% di due venerdì fa, passa al 3,801% della chiusura settimanale.
Infine stesso discorso fatto per il 10Y vale anche per la scadenza più lunga del 30Y con il rendimento che passa dal 4,141% di due venerdì fa, passa al 4,092% della chiusura di ottava.
Il classico spread 2Y – 10Y in chiusura di ottava è a 11,9 punti rispetto ai 17 punti di due venerdì fa a favore della scadenza corta.
Nella scorsa settimana risalgono di poco i tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione. Come mostrato dal grafico del breakeven inflation a 10 anni, alla chiusura di venerdì scorso il tasso risale al 2,13% dal 2,08% di due venerdì fa (v. grafico):
Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100.
Settimana scorsa all’insegna di una fase lateral-rialzista per l’indice tech, come preventivato nell’articolo di lunedì scorso. La giornata di giovedì scorso ha vanificato tutto il guadagno dell’inizio settimana con i titoli dei cosiddetti ‘Magnificent Seven’ e del settore semiconduttori sotto pressione, ribasso che è stato parzialmente recuperato nella giornata di venerdì, specialmente dopo le dichiarazioni del Presidente della FED, Powell.
La partecipazione dei titoli cosiddetti ‘minori’ è stata anch’essa consistente con l’indice NASDAQ100 Equal Weighted che ha chiuso l’ottava in progresso dell’1,36% guadagnando qualcosa rispetto all’indice ‘pesato’, ma aumentando il deficit all’attuale 11,40% da inizio anno. Come detto, tra i titoli ‘minori’ troviamo che un bel balzo in alto lo ha registrato il titolo del settore viaggi e tempo libero BOOKING (+ 5,85%), delle vendite al dettaglio EBAY (+ 6,09%), dei servizi commerciali PAYPAL ( + 5,50%), del settore biotecnologico GILEAD SCIENCES (+3,99%), del settore tecnologico PALO ALTO NETWORKS (+ 4,98% ma dopo la pubblicazione della trimestrale era salita anche del 12%) e WORKDAY (+ 12,17% balzo dovuto al superamento dei ricavi nel secondo trimestre e il piano di riacquisto di azioni da 1 mld $).
Graficamente notiamo come la continuazione dell’importante rimbalzo dopo il minimo del lunedì nero, abbia portato i prezzi proprio sull’area di resistenza dei 19700 punti. A questo punto, dopo le dichiarazioni di Powell e in considerazione del fatto che in questa settimana, il gigante della produzione di chip, NVIDIA (la cui corsa strepitosa ha alimentato i mercati per tutto il 2024), riporterà i propri dati economici trimestrali, nulla osta che l’indice possa andare a testare il precedente record del 10 luglio scorso a 20690 punti, chiudendo contemporaneamente l’ultimo gap down del 17 luglio scorso, anche in considerazione del fatto che con un livello di RSI a 57 di spazio per gli acquisti prima di andare in territorio di ipercomprato, ce n’è abbastanza. Certo c’è da guadagnare quasi il 5% ma l’indice tech ci ha abituato a questo e altro, soprattutto quando parliamo di titoli legati all’Intelligenza Artificiale. La settimana si è chiusa a 19720,87 in guadagno del + 1,09% rispetto alla chiusura dello scorso venerdì, il che porta ad un guadagno del + 17,21% rispetto alla chiusura del 2023.
Come abbiamo detto all’inizio di articolo, l’indice S&P500 con il rialzo della scorsa settimana si è portato a poco più di mezzo punto percentuale dal proprio massimo storico, pertanto con la più che probabile spinta del titolo NVIDIA e del comparto semiconduttori, superare tale soglia e andare a fare registrare nuovi record, è un attimo. Tutti gli 11 principali settori dell'S&P500 hanno chiuso la sessione in territorio positivo ad eccezione del settore Energia (quasi a pareggio), con le azioni del settore finanziario ai massimi storici grazia anche ad un'enorme impennata dalle banche regionali, tra le quali Eagle Bancorp (+3,5%), New York Community Bancorp (+7,7%), Dime Community Bancorp (+8%). Anche i titoli del settore immobiliare hanno riportato una buona percentuale di guadagno con un aumento del 2,0%, seguiti a ruota dai titoli del settore dei beni di prima necessità (+ 1,6%).
Al riguardo della partecipazione al rally, continua il recupero dell’indice S&P Equal Weight che dopo il guadagno di due settimane ha pari al + 2,45%, mette a segno in chiusura di ottava un altro guadagno del + 2,03%, andando a registrare un nuovo record a 7063,39 punti. Ora il gap tra codesto indice e l’indice ‘pesato’ si è abbassato al 7,90% rispetto all’8,42% di due venerdì fa.
A livello grafico notiamo come il rialzo della scorsa settimana sia riuscito a chiudere l’ultimo gap down aperto il 17 luglio scorso, rimanendo a soli 35 punti dal massimo storico fissato a 5669,67 punti. Ora quasi tutti gli strateghi pronosticano un target price per l’indice a 6000 punti (alcuni anche più) entro fine anno, non sbilanciandosi sulla tempistica. Noi pensiamo che a breve sarà dura visto l’imponente recupero effettuato nel mese di agosto. Pertanto andando per gradi e con la dovuta cautela, dopo il raggiungimento del precedente massimo storico, troviamo una proiezione dei prezzi in area 5835 [estensione del 100% di onda 5 di (5) partendo dal minimo del recente ritracciamento segnato momentaneamente come onda a correttiva]. Il valore dell’RSI che troviamo a 61/62 indica che il rialzo può proseguire senza problemi. Lo spazio c’è. Eventuali correzioni in area 5500 punti, con possibile estensione in area 5460 a chiusura del gap up.
In chiusura di ottava registriamo il rialzo di un punto a 15,86 il valore dell’indice Cboe Volatility Index (VIX) rispetto alla chiusura di 14,80 di due venerdì fa. Ma il rialzo è stato più deciso nella giornata di giovedì, con un massimo di 18,06 punti dovuto al fatto che il giorno successivo era previsto il discorso del Presidente Powell a Jackson Hole e quindi gli investitori hanno aperto qualche scommessa che hanno prontamente chiuso dopo tale discorso. Ma guardando al contratto future successivo (forward a 30 gg.) che ha chiuso l’ottava a 18 punti, si evince che gli investitori si aspettano una crescente volatilità nell'indice VIX in un periodo di 30 giorni.
Settimana di gran rialzo per quanto riguarda il percorso dell’indice della ‘paura’, e parliamo dello skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni ‘out of the money’ per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – dalla chiusura a 142,55 punti di due venerdì fa, si è passati ad un massimo di 154,16 per poi chiudere la settimana a 153,95 punti. A giustificare una tendenza fortemente rialzista da parte degli investitori per il mercato azionario. Quindi OKKIO, troppa euforia produce molto spesso un’inversione !
La settimana si è chiusa a 5634,60 in guadagno del + 1,45% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, il che porta ad un guadagno del + 18,13% rispetto alla chiusura del 2023.
Buono anche il guadagno, nella settimana appena trascorsa, per il listino delle major industrial, DOW JONES, anche se sempre un passo indietro rispetto agli altri due indici maggiori a livello di performance. Il buon rialzo è stato trainato dall’ottima performance della catena di magazzini di prodotti domestici HOME DEPOT (+ 3,74%), dal titolo finanziario JPMORGAN (+ 2,03%) al proprio massimo storico, e COCA COLA anch’essa al proprio massimo storico.
A livello grafico visti i livelli del massimo giornaliero praticamente combacianti, vi faccio notare come dal massimo del giorno 31 luglio scorso a 41198 punti, in sole 4 sedute l’indice è arrivato a far registrare un minimo a 38499, mentre per ritornare allo stesso livello massimo, quindi a 41200, ci siano voluti ben 14/15 sedute e, cosa rara, con un rimbalzo a V. Altrimenti di sedute ne sarebbero passate molte di più. Non stiamo parlando di un indice molto volatile come quello del tech, ma anche su indici storicamente ‘tranquilli’, dall’inizio delle vendite al panico è un attimo. Detto ciò, guardiamo come nella fase di rimbalzo i prezzi siano ritornati a meno di mezzo punto percentuale dal proprio massimo storico 41376 punti. Quindi anche per questo indice vale l’analisi fatta per l’S&P500, quasi sicuramente il record precedente verrà superato con proiezione verso l’area dei 41875 punti [estensione del 100% di onda c di 5 di (5) partendo dal minimo del recente ritracciamento segnato momentaneamente come onda d correttiva]. Il valore dell’RSI a 63 indica che quest’ultimo scenario è possibile prima di una dovuta pausa. Nel caso di ritracciamenti troviamo un supportino in area 40500 quindi un vero supporto, non che psicologico, dei 40000 punti.
La settimana si è chiusa a 41175,09 in guadagno del + 1,27% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, il che porta ad un guadagno del + 9,25% rispetto alla chiusura del 2023.
ORO INDEX
Le quotazioni dell’Oro hanno raggiunto, martedì scorso, un nuovo massimo storico di 2.570,40 $/oz grazie ai commenti accomodanti di alcuni esponenti del board della FED, addirittura prima della pubblicazione del report, avvenuta mercoledì, dell’ultima riunione del FOMC di fine luglio. Poi nella giornata di giovedì si è creata una notevole tensione sui prezzi del metallo giallo, scesi di oltre l’uno percento, in attesa del discorso del Presidente della FED, Powell, di venerdì. Infine dopo le dichiarazioni molto accomodanti di Powell che ha espresso una certa preoccupazione per l'indebolimento del mercato del lavoro e ha segnalato che la banca centrale inizierà presto a tagliare i tassi di interesse, le quotazioni dell'Oro hanno ricevuto una nuova spinta chiudendo l’ottava a 2548,70 $/oz. vicino al massimo storico di martedì.
Giovedì di questa settimana, l'US Bureau of Economic Analysis (BEA) pubblicherà la seconda stima della crescita annualizzata del Prodotto interno lordo (PIL) per il secondo trimestre. I mercati non prevedono modifiche alla stima iniziale del 2,8%. Una revisione al ribasso inaspettata potrebbe pesare sul Dollaro e aprire la porta a una fase di rialzo per le quotazioni dell'Oro come reazione immediata. Mentre nella giornata di venerdì il BEA pubblicherà i dati dell'indice dei prezzi delle spese per consumi personali ‘core’ (PCE) di luglio, l'indicatore preferito dalla FED per l'inflazione. Si prevede che l'indice dei prezzi PCE core salirà dello 0,2% su base mensile. Poiché gli ultimi commenti di Powell hanno suggerito che i decisori politici sono ora più concentrati sul mercato del lavoro che sull'inflazione, potrebbe essere necessaria una lettura dello 0,4%, o superiore, affinché il Dollaro salga in modo decisivo. Viceversa, un dato pari o inferiore alle aspettative del mercato potrebbe supportare i prezzi dell'Oro in vista del fine settimana.
Prospettive tecniche dell’Oro.
In attesa dell’ultima probabile fiammata al rialzo verso quota 2580 $/oz. e forse oltre se le tensioni geopolitiche dovessero confermarsi. Mentre troviamo al ribasso due paracadute, il primo in area 2460/2450 $/oz. ed il successivo importante supporto, non solo psicologico, in area 2400 $/oz.
Passando agli altri due metalli preziosi, nessuno novità sui prezzi del Platino, che continuano a consolidare tra le aree dei 940 $/oz. e dei 970 $/oz. comunque nell’area dei 960 $/oz. che rappresenta una vecchia resistenza. Nonostante un livello di RSI a 57 manca la spinta ai prezzi per portarsi a testare la resistenza psicologica dei 1000 $/oz.
Discorso un po’ diverso e senz’altro migliore per le quotazioni dell’Argento che dopo il rimbalzo dai minimi che hanno portato i prezzi in area 29 $/oz. nel corso della scorsa settimana abbiamo visto i corsi oscillare tra la suddetta area ed i 30 $/oz. che rappresenta una vecchia resistenza. Da vedere in settimana in quale verso e se, i prezzi decideranno di sfondare una delle due aree. Il livello di RSI a 66 indicherebbe il proseguimento del rimbalzo. Vedremo se i dati macro settimanali potranno dare una mano al metallo prezioso.
La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2546,2 $/oz. con un guadagno del + 3,06% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, il che porta ad un guadagno da fine anno del + 22,90%. La quotazione settimanale dell’Oro in modalità spot si è chiusa a 2512,41 $/oz. Di seguito il grafico daily dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2024:
DATI MACROECONOMICI
I dati preliminari delle PMI di agosto mostrano un andamento contrastante, con il manifatturiero che accentua la contrazione e i servizi che accelerano. Il dato flash PMI S&P Global manifatturiero a agosto è pari a 48,0 punti, ben sotto al dato preliminare di 49,6 punti di luglio e sotto alle attese degli economisti anch’esse a 49,6 punti.
Il dato flash PMI S&P Global relativo al settore dei servizi aumenta ad agosto attestandosi a quota 55,2 punti, poco sopra al dato preliminare di 55,0 punti di luglio ed in crescita rispetto ai 54,0 punti attese dagli economisti.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 13 luglio sono state 232 mila, in crescita rispetto alle 228 mila della settimana precedente (riviste da 227 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
Il dato finale di luglio relativo ai permessi di costruzione si attesta a quota 1,406 milioni, in discesa rispetto al dato di 1,454 milioni di giugno. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Le vendite di nuove case a luglio sono uscite in leggero aumento rispetto alle attese, ma l'attività resta depressa, e questo nonostante il recente calo dei tassi. E i prezzi sono scesi per la prima volta da gennaio scorso. Il dato riporta vendite pari a 739 mila, dato in aumento rispetto alle 668 mila vendite di case registrate a giugno (riviste da 617 mila) e sopra al consensus di 660 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
PORTAFOGLI AZIONARI
Ovviamente nulla di nuovo sul nostro Portafoglio storico per mancanza di titoli presenti, o quasi, dopo la scorpacciata di due settimane orsono. Con il continuo rialzo dei mercati azionari i nostri systems in modalità ‘swing’ non generano segnali, pertanto siamo andati alla ricerca di quei titoli dai buoni fondamentali che il mercato non ha premiato pur avendo riportato trimestrali economiche buone. Questo è stato il caso di APPLIED MATERIALS la scorsa settimana e per questa settimana sarà il caso di INTUIT, titolo addirittura punito dal mercato nonostante una trimestrale economica sopra le attese sia come utili che come ricavi e, soprattutto con una previsione di bilancio per il prossimo trimestre superiore a quella attuale. Chiariamo subito che stiamo acquistando titoli che hanno corso molto negli ultimi periodi anche se presentano un ‘fair value’ appena sopra la media dei dati di bilancio. Del resto, se non arriva una correzione come si deve, titoli sottovalutati con bilanci sani non ce ne sono nei listini maggiori, se non tra le ‘small cap’ che non copriamo.
Nel Portafoglio “The Challenge” non c’è verso per quei pochi titoli che vogliamo dismettere di arrivare almeno al pareggio, ovviamente non parlo dei cadaveri JUST_EAT, TUI, FASTLY, ma di ALIBABA (sul quale comunque crediamo), ROKU, T_ROWE e PARAMOUNT. Tengono abbastanza bene le ultime acquisizioni di ASML, BREMBO, CAMPARI, ADOBE, DEXCOM, LUFTHANSA, VOLKSWAGEN, discreto recupero su STELLANTIS anche se fino alla prossima trimestrale economica non credo che riprenderà il nostro prezzo di acquisto. Per quanto riguarda i nuovi acquisti di titoli sui quali entrare ne abbiamo una bella lista, ma dobbiamo aspettare uno storno ed anche consistente dei mercati, o dei titoli che seguiamo, per portare il rapporto rischio/rendimento dalla nostra parte, altrimenti rischiamo di rimanere con il cerino acceso in mano.
Alla prossima.
FOCUS SU AZIONI
ADVANCED MICRO DEVICES (AMD) – La società sta acquistando un'azienda di server ma non ha intenzione di entrare nel business dei server. Nel mercato in forte espansione dei sistemi di intelligenza artificiale, questo ha effettivamente senso.
Il produttore di chip meglio conosciuto come AMD ha svelato lunedì i piani per spendere 4,9 miliardi di dollari per acquisire ZT Systems, una società privata che progetta e produce server e altri tipi di hardware per data center. Sarà il secondo più grande affare di sempre di AMD dopo l'acquisizione da 35 miliardi di dollari del progettista di chip programmabili Xilinx annunciata nel 2020.
Quell'accordo ha portato ad AMD un'attività che genera più di 3,6 miliardi di dollari all'anno di fatturato. ZT Systems ha avuto un fatturato di oltre 10 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi. Ma AMD non ne terrà la maggior parte; la società ha dichiarato lunedì che intende cercare un acquirente per l'attività di produzione di ZT una volta concluso l'accordo. AMD invece otterrà circa 1.000 "ingegneri di progettazione di livello mondiale con una profonda competenza in progettazione di schede madri, alimentazione, termica, reti e rack", ha affermato l'amministratore delegato Lisa Su in una conference call lunedì mattina.
In altre parole, si tratta di un'acquisizione da 5 miliardi di dollari, che Wall Street approva in via provvisoria. Lunedì pomeriggio, le azioni di AMD erano in rialzo del 2,5%, anche se molti altri titoli di chip sono scivolati in rosso.
AMD ha un business in rapida crescita nella vendita di chip acceleratori GPU utilizzati per alimentare applicazioni di intelligenza artificiale generativa nei data center, ma è ancora un piccolo attore in questo mercato accanto a Nvidia. Parte del predominio di quest'ultima può essere attribuito alla sua capacità di andare oltre i semplici chip per progettare sistemi AI completi che possono essere facilmente inseriti nei rack dei data center esistenti. I sistemi Hopper di Nvidia, il prodotto più popolare attualmente venduto dall'azienda, sono composti da 35.000 parti e pesano quasi 32 chilogrammi.
Anche AMD ha seguito questa strada con il suo ultimo sistema AI chiamato MI300, che ha aiutato le vendite di data center dell'azienda a più che raddoppiare, arrivando a quasi 2,8 miliardi di dollari nel secondo trimestre. Ma questa è solo una frazione dei 25 miliardi di dollari di vendite di data center che gli analisti si aspettano da Nvidia per il trimestre conclusosi a luglio, secondo Visible Alpha. Pierre Ferragu di New Street Research ha affermato che i clienti hanno utilizzato i sistemi AMD principalmente per "casi di utilizzo più semplici e su piccola scala" nei data center AI, per liberare i sistemi Nvidia per attività più impegnative.
La cessione del settore manifatturiero dell'attività di ZT eviterà ad AMD alcune delle complicazioni che potrebbero sorgere dalla concorrenza con i propri clienti, come produttori di server Dell e Super Micro che acquistano chip AMD da inserire nei loro prodotti. In ultima analisi, anche AMD risparmierà sul suo risultato finale, poiché il business dell'hardware offre margini di profitto più sottili, in particolare nel mercato dell'intelligenza artificiale brutalmente competitivo. Super Micro ha riportato margini lordi da record nel secondo trimestre, mentre il margine operativo di Dell per il suo segmento aziendale che include server AI è sceso nel primo trimestre fiscale di fine aprile 2024.
Secondo i dati di S&P Global Market Intelligence, il margine lordo di AMD negli ultimi 12 mesi è stato del 51,2%, ovvero più del doppio di quello di Dell e Super Micro nello stesso periodo.
I margini di profitto di AMD sono aumentati, in parte grazie alla forte crescita dei suoi sistemi di intelligenza artificiale, ma ora dovrà assorbire il costo di 1.000 nuovi lavoratori e ciò significa che AMD sta anche scommettendo alla grande sul fatto potrà offrire una crescita migliore portando la sua capacità di progettazione oltre i chip.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.
ANALOG DEVICES + 2,33%. La società è impegnata nella progettazione, produzione e commercializzazione di un portafoglio di segnali analogici, segnali misti e digitali ad alte prestazioni, elaborazione di circuiti integrati utilizzati in tutti i tipi di apparecchiature elettroniche, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 1,58 $/az. su un fatturato di 2,31 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,50 $/az. su un fatturato pari a 2,27 mld $. I ricavi sono diminuiti del 24,84% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2024 tra 1,53 e 1,73 $/az. su un fatturato tra 2,30 e 2,50 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,60 $/az. su un fatturato di 2,36 mld $.
Vincent Roche, Presidente e CEO della società, ha affermato: "I ricavi di ADI hanno chiuso al di sopra del nostro punto medio guidato con una redditività più forte che ha portato gli utili per azione vicino alla fascia alta delle nostre previsioni. Mentre lavoriamo alla ripresa di questo ciclo economico, il nostro portafoglio di soluzioni analogiche ad alte prestazioni ci posiziona bene per intersecare il forte flusso di richieste. La nostra innovazione e l'etica incentrata sul cliente continueranno a costituire la base del nostro successo e ad aiutare a guidare il valore azionario a lungo termine. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 2,312 mld $, rispetto a 3,076 mld $ del terzo trimestre fiscale 2023; spese operative pari a 618,7 mln $ rispetto a 752,0 mln $ del terzo trimestre fiscale 2023; un margine lordo pari a 1,570 mld $ rispetto a 2,222 mld $ del terzo trimestre fiscale 2023; un utile operativo pari a 951,8 milioni di dollari, rispetto a 1,470 mld $ del terzo trimestre fiscale 2023; un margine operativo del 41,2% rispetto al 47,8% del terzo trimestre fiscale 2023; un utile per azione pari a 1,58 $ rispetto a 2,49 $/az. del terzo trimestre fiscale 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 855,0 mln $, rispetto a 1,142 mld $ del terzo trimestre fiscale 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato di 701,1 mln $. La cassa, le disponibilità liquide e gli investimenti al 3 agosto 2024 ammontavano a 2,546 mld $, rispetto ai 958,0 mln $ del 28 ottobre 2023. Il nostro CdA ha approvato un dividendo trimestrale in contanti di 0,92 $/az. Il dividendo verrà pagato il 17 settembre 2024 a tutti gli azionisti registrati alla chiusura delle attività del 3 settembre 2024”.
BIOMARIN PHARMA – INV.%. L'azienda che sviluppa e commercializza biofarmaci innovativi per malattie gravi e condizioni mediche, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 0,96 $/az. su un fatturato di 712,03 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,38 $/az. su un fatturato pari a 660,51 mln $. I ricavi sono cresciuti del 19,61% su base annua. La Società ha detto che si aspetta utili per tutto il 2024 tra 3,10 e 3,25 mld $ su un fatturato compreso tra i 2,75 e 2,825 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 2,91 $/az. e per il fatturato è di 2,72 mld $.
Alexander Hardy, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Un forte lavoro in tutta la nostra attività ha portato a una crescita record dei ricavi a due cifre nel secondo trimestre e nella prima metà del 2024. Questi risultati di fascia alta, insieme a un focus sull'efficienza operativa, hanno portato a un miglioramento del 78% anno su anno negli utili trimestrali. La forte domanda globale di VOXZOGO ha portato a quasi 900 nuovi pazienti nella prima metà del 2024, il più alto nella storia di VOXZOGO. I contributi record di VOXZOGO nel trimestre, guidati dalla crescita dei pazienti in tutte le aree geografiche, combinati con la crescita a due cifre delle nostre terapie enzimatiche, hanno guidato l'aumento delle attuali indicazioni per l'intero anno 2024. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 712,0 mln $, in aumento del 20% rispetto a 595,3 mln $ del secondo trimestre 2023; spese e costi totali pari a 523,1 mln $ rispetto a 490,1 mln $ del secondo trimestre 2023; un utile netto pari a 188,9 milioni di dollari, in aumento dell'80% rispetto a 105,2 mln $ del secondo trimestre 2023; un utile per azione di 0,96 $ rispetto a 0,54 $/az. del secondo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 165,7 mln $, rispetto a una perdita pari a 3,87 mln $ del secondo trimestre 2023. La cassa, le disponibilità liquide e gli investimenti al 30 giugno 2024 ammontavano a 1,781 mld $, rispetto ai 1,685 mld $ del 31 dicembre 2023”.
CISCO SYSTEMS + 2,59%. La società che progetta, produce e vende prodotti e servizi di rete basati su protocollo Internet (IP) relativi alle comunicazioni ed all’industria della tecnologia dell'informazione (IT), ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 0,86 $/az. su ricavi per 13,64 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,85 $/az. su ricavi per 13,51 mld $. Il fatturato è diminuito del 10,27% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel primo trimestre fiscale 2025 tra 0,86 e 0,88 $/az. su ricavi tra 13,65 e 13,85 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,83 $/az. su ricavi per 13,57 mld $. Inoltre per l’intero anno fiscale 2025 prevede utili tra 3,52 e 3,58 $/az. su ricavi tra 55,0 e 56,20 mld $. La stima degli analisti è per utili pari a 3,57 $/az e ricavi per 55,31 mld $.
Chuck Robbins, Presidente e CEO di Cisco, ha affermato: "Abbiamo chiuso in modo solido l'anno fiscale 2024. Nel nostro quarto trimestre, abbiamo assistito a una domanda costante da parte dei clienti con una crescita degli ordini in tutta l'azienda, poiché i clienti si affidano a Cisco per connettere e proteggere tutti gli aspetti delle loro organizzazioni nell'era dell'intelligenza artificiale. A livello contabile nel quarto trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 13,6 mld $, in diminuzione del 10% rispetto a 15,2 mld $ dello stesso periodo 2023; spese operative pari a 4,8 mld $ in aumento del 4% rispetto a 4,239 mld $ del secondo trimestre 2023; un margine lordo del 67,9%; un reddito operativo pari a 4,4 mld $ in diminuzione del 17% e un margine operativo del 32,5%; un utile netto pari a 3,5 mld $, in diminuzione del 25% rispetto a 4,7 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile per azione pari a 0,87 $ in diminuzione del 24% rispetto a 1,14 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 3,7 mld $, in diminuzione del 37% rispetto ai 6,0 mld $ dello stesso periodo 2023. La cassa, le disponibilità liquide e gli investimenti al 27 luglio 2024 ammontavano a 17,9 mld $, rispetto ai 18,80 mld $ del 31 dicembre 2023. Abbiamo dichiarato un dividendo trimestrale di 0,40 $/az. da pagare il 23 ottobre 2024 a tutti gli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 2 ottobre 2024”.
GILEAD SCIENCES + 3,99%. La società di ricerca biofarmaceutica che scopre, sviluppa e commercializza nuovi medicinali per diversi settori medici, ha riportato utili nel secondo trimestre 2024 pari a 2,01 $/az. su ricavi per 6,95 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,61 $/az. su ricavi per 6,65 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,38% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 3,60 e 3,90 $/az. su ricavi tra 27,10 e 27,50 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,73 $/az. su ricavi per 27,44 mld $.
Daniel O'Day, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Gilead ha avuto un altro trimestre forte con una crescita del 6% anno su anno nel nostro business di base. Ciò è stato guidato dalle vendite delle nostre terapie per HIV, oncologia e malattie del fegato, inclusa una crescita dell'8% per il farmaco Biktarvy. Uno dei punti salienti del trimestre sono stati i dati provvisori dello studio di fase 3 ‘PURPOSE 1’ che hanno mostrato un'efficacia del 100% del farmaco lenacapavir nella prevenzione dell'HIV per le donne cisgender. Non vediamo l'ora di presentare ulteriori letture cliniche nei prossimi mesi e di lanciare negli Stati Uniti il farmaco seladelpar per la colangite biliare primaria. A livello contabile nel secondo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 6,954 mld $, in aumento del 5% rispetto a 6,599 mld $ del secondo trimestre 2023; spese e costi totali pari a 3,652 mld $ rispetto a 4,239 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile netto pari a 2,519 mld $, rispetto a 1,688 mld $ del secondo trimestre 2023; un utile per azione di 2,01 $ rispetto a 1,34 $/az. del secondo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 1,325 mld $, rispetto a 2,337 mld $ del secondo trimestre 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato di 1,195 mld $ rispetto a 2,199 mld $ del secondo trimestre 2023. La cassa, le disponibilità liquide e gli investimenti al 30 giugno 2024 ammontavano a 2,80 mld $, rispetto ai 8,40 mld $ del 31 dicembre 2023. La diminuzione riflette principalmente l'acquisizione da 3,9 mld $ di CymaBay Therapeutics, Inc. e un rimborso di 1,75 mld $ di obbligazioni senior. Nel secondo trimestre del 2024, abbiamo pagato dividendi per 972 mln $ e ha riacquistato 100 mln $ di azioni ordinarie”.
INTUIT – 5,15%. La società che crea soluzioni di gestione aziendale e finanziaria che aiutano a semplificare l'attività della vita di piccole imprese, consumatori e professionisti della contabilità, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 1,99 $/az. su un fatturato di 3,18 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,84 $/az. su un fatturato pari a 3,08 mld $. I ricavi sono cresciuti del 17,40%. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2025 tra 2,33 e 2,38 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,55 $/az. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2025 tra 19,16 e 19,36 $/az. per un fatturato tra 18,16 e 18,347 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 19,34 $/az. su ricavi pari a 18,09 mld $ per il 2025.
Sasan Goodarzi, A.D. di Intuit, ha affermato: "Abbiamo ottenuto risultati molto solidi per il quarto trimestre e l'intero anno e abbiamo fatto progressi significativi con la nostra strategia di piattaforma esperta basata sull'intelligenza artificiale che posiziona l'azienda per una crescita duratura in futuro. La nostra strategia e le cinque grandi scommesse stanno risolvendo i problemi più grandi dei nostri clienti mentre realizziamo la nostra missione di alimentare la prosperità per i consumatori e le piccole e medie imprese. A livello contabile nel quarto trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 3,184 mld $, in aumento del 17% rispetto a 2,712 mld $ dello stesso periodo 2023; spese totali pari a 519 mln $ in aumento rispetto a 448 mln $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo pari a 730 mln $ in aumento del 16% rispetto a 627 mln $ dello stesso periodo 2023 e un margine operativo del 32,5%; un utile netto pari a 563 mln $ per un utile per azione pari a 1,99 $ in aumento del 21% rispetto a 1,65 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 4,884 mld $, in diminuzione rispetto ai 5,046 mld $ dello stesso periodo 2023. La cassa, le disponibilità liquide e gli investimenti al 31 luglio 2024 ammontavano a 3,609 mld $, rispetto ai 2,848 mld $ del 31 luglio 2023. Abbiamo riacquistato 2,0 mld in azioni proprie durante l'anno fiscale 2024. Il nostro CdA ha approvato una nuova autorizzazione al riacquisto di 3,0 mld in azioni proprie, dando alla società un'autorizzazione totale di 4,9 mld $ per il riacquisto di azioni. Abbiamo dichiarato un dividendo trimestrale di 1,04 $/az. da pagare il 18 ottobre 2024 in aumento del 16% rispetto allo scorso anno”.
PALO ALTO NETWORKS + 4,98%. La società offre una piattaforma di sicurezza della rete aziendale che consente alle aziende, ai fornitori di servizi e agli enti governativi di proteggere le proprie reti e abilitare in modo sicuro le applicazioni in esecuzione sulle loro reti, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 1,49 $/az. su un fatturato di 2,19 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,41 $/az. su un fatturato pari a 2,16 mld $. I ricavi sono cresciuti del 12,09% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2025 tra 1,47 e 1,49 $/az. su un fatturato tra 2,10 e 2,13 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,51 $/az. su un fatturato di 2,11 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2025 tra 6,18 e 6,31 $/az. per un fatturato tra 9,10 e 9,15 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 6,36 $/az. su ricavi pari a 9,10 mld $ per il 2025.
Nikesh Arora, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Abbiamo concluso l'anno con un forte lavoro della nostra strategia sulla piattaforma nel quarto trimestre fiscale 2024. Mentre guardiamo all'anno fiscale 2025 e oltre, ci concentriamo sulla scalabilità della nostra attività di sicurezza di nuova generazione attraverso innovazione ed esecuzione continue. La nostra forza di prima linea si è manifestata nell’obbligo di prestazione rimanente e nel Next-Generation Security ARR. Allo stesso tempo, abbiamo bilanciato con successo la crescita redditizia, poiché i nostri margini operativi sono aumentati di oltre 300 punti base per l'anno con una forte generazione di cassa, segnando uno degli anni migliori per Palo Alto Networks. A livello contabile nel quarto trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 2,189 mld $, in aumento del 12% rispetto a 1,953 mld $ dello stesso periodo 2023; spese totali pari a 1,60 mld $ in aumento rispetto a 1,399 mld $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo pari a 588,3 mln $ in aumento rispetto a 554,0 mln $ dello stesso periodo 2023 e un margine operativo del 26,9%; un utile netto pari a 522,2 mln $ per un utile per azione pari a 1,51 $ in aumento del 21% rispetto a 482,5 mln $ ovvero 1,44 $/az. dello stesso periodo 2023”.
ZOOM VIDEO COMM. + 20,79%. La società fornisce una piattaforma di comunicazione basata su cloud concentrata sul miglioramento dell'esperienza di videoconferenza, comprese funzionalità come riunioni collaborative online, funzionalità di chat e voce e condivisione di file collaborativa, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2025 pari a 1,38 $/az. su un fatturato di 1,16 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,22 $/az. su un fatturato pari a 1,15 mld $. I ricavi sono aumentati del 2,09% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2025 tra 1,29 e 1,31 $/az. su un fatturato tra 1,165 e 1,165 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,23 $/az. su un fatturato di 1,16 mld $. Infine la società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto l’anno fiscale 2025 tra 5,29 e 5,32 $/az. su ricavi tra 4,63 e 4,64 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 5,01 $/az. su ricavi per 4,62 mld $.
Eric S. Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ha affermato: "Nel secondo trimestre fiscale 2025, abbiamo superato le nostre previsioni su tutta la linea e aumentato il flusso di cassa operativo e il flusso netto di cassa rispettivamente del 33,7% e del 26,2% anno su anno, dimostrando il nostro impegno continuo per una crescita efficiente. Abbiamo anche visto forza nei grandi account, con clienti che hanno contribuito con oltre 100.000 $ nei ricavi degli ultimi 12 mesi in aumento del 7,1% anno su anno, e resilienza nella nostra attività online, con un tasso di abbandono mensile medio online che ha raggiunto il suo tasso più basso di sempre. Zoom Contact Center ha accumulato diversi clienti di spicco, tra cui il suo più grande accordo di ordine singolo fino ad oggi, evidenziando la nostra capacità di vincere accordi competitivi per distribuzioni su vasta scala rivolte al cliente con i nostri pacchetti di fascia alta che utilizzano funzionalità di intelligenza artificiale avanzate per migliorare le prestazioni degli agenti.
A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2025 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 1,163 mld $, in aumento del 2,1% rispetto a 1,138 mld $ dello stesso periodo 2024; spese totali pari a 707,5 mln $ in aumento rispetto a 676,3 mln $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo pari a 455,5 mln $ in diminuzione rispetto a 461,7 mln $ dello stesso periodo 2024 e un margine operativo del 39,2%; un utile netto pari a 436,4 mln $ per un utile per azione pari a 1,39 $ in aumento rispetto a409,6 mln $ ovvero 1,34 $/az. dello stesso periodo 2024. Il flusso di cassa operativo è stato di 449,3 mln $, in diminuzione rispetto ai 336,0 mld $ dello stesso periodo 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato di 365,1 mln $ in aumento del 26,2% rispetto a 289,4 mln $ dello stesso periodo 2024. La cassa, le disponibilità liquide e gli investimenti al 31 luglio 2024 ammontavano a 7,5 mld $”.
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