La mia supposizione che i titoli francesi potessero avere uno spike al ribasso nella seduta di lunedì scorso si è rivelata errata dal momento che il CAC40 ha avuto un gap up fin dalle prime battute. Nessun problema: le idee servono per operare ma alla fine è sempre la price action a darci ragione o, come in questo caso, palesemente torto. Naturalmente in questi casi non si possono fare danni al portafoglio: se ci si aspetta una discesa repentina per un acquisto in intraday e si parte con un gap up gli ordini vengono abortiti in automatico. L'indice francese, come dicevo, ha avuto un gap up iniziale ed è solo sceso nella seduta di lunedì fino ad un intorno del massimo del venerdì precedente. E' poi seguito un recupero settimanale che lo ha portato nuovamente sui livelli di apertura di lunedì mattina in area 7700 punti dove ha poi chiuso la settimana. Cruciale l'esito del secondo turno elettorale francese di domani, domenica. Secondo alcune proiezioni la Le Pen non avrebbe la maggioranza assoluta che necessita almeno di 289 eletti (ne avrebbe allo stato attuale tra i 170 e 210). Detto questo porrei attenzione alla rottura dei massimi/minimi della seduta di venerdì che trovate indicati nel grafico giornaliero. Chiaramente, come sempre in questi casi, credo che la rottura avverrà in gap (up o down). Non mi stupirebbe vedere l'indice aprire direttamente a ridosso della resistenza a 7900 (indicata con una freccia) e quindi con un gap up del 2.5% su cui mi attenderei prese di profitto più che una continuazione a salire. In caso contrario sarebbe possibile un gap down direttamente in area 7450-7500 (minimi di questa settimana). Questo secondo scenario (vince Le Pen con maggioranza assoluta) potrebbe poi portare ad una ulteriore estensione del movimento verso i 7300 punti.
Dal fronte americano l'S&P500 ha continuato a rompere i massimi assoluti ma proprio nelle ultime due sedute il VIX invece che scendere è salito seppur in modo quasi impercettibile, segno che qualcuno si sta comunque comprendo su quest'ultimo allungo di mercato. La volatilità rimane comunque estremamente compressa ma come ben sapete ci vuole una trigger per la sua salita ed al momento non c'è.
Come ben sappiamo le autorità di regolamentazione del mercato (americano) hanno permesso la creazione di un vulnus: poche azioni, le magifiche sette, pesano tantissimo sull'S&P500, oltre il 30% !!! Questo significa che basta un loro storno per portare giù tutto, specialmente il Nasdaq. Si tratta dei titoli Nvidia (NVDA), Meta Platform (META), Apple (APPL), Amazon (AMZN), Microsoft (MSFT), Alphabet (GOOGL) e Tesla (TSLA). Una delle più gettonate e "inflazionate" da multipli della bolla delle DOT-COM è certamente la prima, Nvidia. Guarda caso pubblicherà i conti il 15 agosto a mercati -europei- chiusi per Ferragosto. Una mia idea sarà quella di acquistare put (sul titolo o sull'indice) a scadenza brevissima e out of the money pochi giorni prima di quella data. Si tratta di operazioni in cui la probabilità di andare a ZERO sul capitale investito è elevatissima, ma se il videogame pagasse si farebbe BINGO. Un biglietto della lotteria da acquistare in prossimità di quella data.
Uno sguardo anche al nostro future FTSEMIB40 che si sta riportando verso i massimi in area 35200 seppur in modo lento. Finchè il derivato avrà la forza di rimanere sopra i 34000 ed all'interno del canale ascendente di breve c'è positività, anche se personalmente propendo per una sostanziale lateralità nel periodo estivo a causa della mancanza di temi operativi e soprattutto di volumi.
Sempre ben intonato anche il DAX di Francoforte: mantiene i livelli anche se si trova ancora in una fase piuttosto laterale da qualche mese a questa parte. Come ho già avuto modo di scrivere in questo periodo dell'anno e verso le elezioni statunitensi non mi aspetto alcuno strappo all'insù da parte dei listini. Anzi, trovandoci in un bull market sarebbe auspicabile uno storno che al momento non si vede.
Fronte watchlist...
Come evidenziato mancano temi operativi, volatilità, newsflow societario, volumi. Da segnalare il tentativo dell'oro di riportarsi verso i massimi di sempre in area 2420 rispetto ai 2390 di chiusura daily e la potenziale flag rialzista dell'argento che dopo essersi spinto fino a 32,50 dollari ha ritracciato a 28,50 ed ora pare ripartire nuovamente all'insù. Questo denota la difficoltà di mantenere le posizioni: ritracciamenti così profondi (12%) sono frutto di una illiquidità generalizzata e bisogna fare "atti di fede". Ma la fede sui mercati porta spesso alla rovina.
La settimana scorsa ho evidenziato come le azioni Sogefi avessero avuto un profondo pullback fino all'area 3,10 dopo l'entrata sui due livelli (area 3,32-3,35 prima e 3,20 poi). Se venerdì scorso il close weekly era stato a 3,17, quello di ieri è stato a 3,355 euro. Il rialzo è stato dunque del +5.8%. Ci avviciniamo alla data del 22 luglio quando verrà staccato il corposo dividendo di 0,923 euro ad azione e mantenenendo uno stop fisso a 3 euro si può valutare e pensare che il titolo possa trovare la forza per un ultimo allungo sopra i 3,45-3,50 euro ad azione, poi si vedrà. Al momento i volumi rimangono buoni.
Stellantis, già indicata in passato come titolo con potenziale inversione di trend, continua a mostrare debolezza sul grafico daily e naturalmente anche su quello settimanale. Ci stiamo tuttavia avvicinando ad una trendline dinamica ascendente di lungo periodo passante, mentre scrivo, attorno a 17 euro a ridosso della quale si possono valutare piccolissimi acquisti con uno stop adeguato e nell'ordine del 10%. Per evitare falsi segnali occorrerà una inversione del quadro daily: una trendline mi indica un punto ma operando con un orizzonte temporale più ampio è necessario avere delle conferme: 1-2-3 low, piuttosto che un consolidamento ed un breakout successivo di una resistenza, specialmente se si arriva lentamente a ridosso del livello. Al momento resto dunque a guardare in attesa che si creino delle condizioni idonee e che al momento non vedo ancora.
Debolezza anche per Iveco che rimane attorno alla media mobile a 200 periodi ma al momento non trova la forza sufficiente di reagire. Non mi stupirebbe un tentativo ulteriore di discesa poco sotto i 10 euro per chiudere un gap up visibile sul grafico daily. La chiusura di ottava è stata a 10,30 euro.
Tra i titoli bancari rimasti indietro segnalo Banca Generali che da quando è uscita dal FTSEMIB40 e dopo lo stacco del dividendo non ha ancora trovato la forza di recuperare (a differenza di tutti gli altri bancari). Il grafico weekly mostra la formazione di un canale ascendente e di un pullback sul livello rotto. Possibile che quella attuale sia una sorta di flag di continuazione, ma è fondamentale che il titolo rimanga sopra 36.50 euro rispetto ai 37.74 di chiusura di venerdì. Ragionando su un time frame ancor più ristretto ed osservando il grafico daily, solo la rottura di 38 euro ed un avvicinamento a 38.40 potrebbero permettere una successiva accelerazione verso 39.00 e 39.50 dove è stato lasciato aperto il gap del dividendo di maggio.
Negli Stati Uniti da seguire il titolo Apple (ticker: AAPL) che continua a bucare massimi su massimi (storici) favorito inevitabilmente dal corposo buyback azionario. La roulette rialzista può continuare a condizione che non si scenda sotto 193 USD rispetto al close a 207.75 di venerdì. Di seguito trovate in alto il grafico daily e in basso quello settimanale.
Buona serata.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli