Azioni del giorno – È tempo di Opa: due annunciate e due ipotizzate. C’è chi fa fortuna…


Nei primi due casi però non è il retail, salvo si sia entrati sui rispettivi titoli a recenti quotazioni molto basse. Dei nomi e delle rispettive storie raccontiamo i dettagli nell’articolo riservato agli abbonati. Altre vicende starebbero intanto per andare in porto. Con protagonisti di eccellenza.

Buy or sell

Di offerte pubbliche di acquisto si confabula – relativamente a Borsa Italiana – da mesi. I nomi sono vari e ne abbiamo scritto già più volte. Come spesso però avviene se ne aggiungono altre – impreviste e in un certo senso imprevedibili – che scuotono i mercati. Oggi parliamo di questo tema, esaminando le due più o meno annunciate e le due su cui si fanno illazioni.

Il caso sulla bocca di tanti è quello di Unieuro. Merita un’analisi

ll gruppo francese Fnac-Darty, assieme alla società Ruby Equity Investment del suo principale azionista, il tycoon ceco Daniel Kretinsky, ha lanciato un'opa sulla catena di negozi di elettronica Unieuro, quotata sullo Star di Milano. L'offerta per ogni azione della società di Forlì prevede 9 euro in denaro e 0,1 azione di Fnac-Darty di nuova emissione quotata sulla Borsa Euronext Parigi. Il premio per gli azionisti è del 42% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni al 15 luglio. Si tratta di un’opa non concordata

Inevitabile la domanda: a chi conviene?

Certamente a chi è entrato sul titolo dal 2023 in poi. Precedentemente l’azione aveva toccato massimi anche a 25 euro – in concomitanza con il boom delle vendite online da Covid – ma da allora si è manifestata una discesa prolungata, con minimi sui 7,87 Eur del 2 luglio. La scelta di lanciare l’opa subito dopo non è quindi casuale ma rappresenta una decisione ben pilotata. Ora c’è chi si chiede se l’offerta potrebbe essere rivista al rialzo. Non si può escludere ma puntare su una simile ipotesi appare rischioso. Il titolo comunque ieri ha aperto in forte gap al rialzo, sebbene sia rimasto stabile in corso di seduta (chiusura a 11,6 Eur con un +40,78%)

L’altro caso è spagnolo e riguarda Grifols

Si tratta della terza maggiore azienda al mondo nel campo dei prodotti sanguigni e la prima in Europa, oltre a essere una leader mondiale nelle forniture ospedaliere. Un accordo raggiunto dalla famiglia dei fondatori con il fondo canadese Brookfield prevede un'opa sull'intero capitale e il successivo delisting dalla Borsa di Madrid. La reazione non è stata esplosiva. Anzi! Il titolo ha sì superato la settimana scorsa i 10 Eur ma è poi ridisceso verso i 9 Eur (chiusura ieri a 9,2 Eur). In verità la situazione finanziaria di Grifols è complessa e proprio per questo Brookfield non ha ancora ipotizzato una reale offerta. Sta per attivare comunque una due diligence per indagare sullo stato reale della società

Alcune fonti di stampa parlano di un “fair value” dell’azione Grifols nettamente superiore alla quotazione in corso. Comprare potrebbe essere quindi un’occasione?

Effettivamente media spagnoli hanno scritto di valutazioni di alcuni analisti che ipotizzerebbero un “fair value” sui 16 euro, quindi di molto superiore a quanto il mercato è disponibile a pagare nella fase in corso. Altri analisti ritengono invece che Brookfield non potrà riconoscere alcune premio rispetto alle quotazioni attuali per l’opa annunciata. La situazione appare quindi confusa e la cautela degli ultimi giorni – pur dopo la comunicazione – dimostra che ogni ipotesi è al momento possibile. Acquistare il titolo? Lo si può fare solo se si ha un’alta propensione al rischio e si accetta una possibile fase di rilevante volatilità. Anche qui però l’affare lo farebbe solo chi si fosse collocato sull’azione sotto i 9 Eur, su livelli toccati varie volte dall’autunno 2022, in corrispondenza di “bottom” di lungo periodo, che non si vedevano da oltre dieci anni. Un’altra operazione gestita quindi molto bene dal fondo interessato all’opa

Queste due opa sono quasi certe. E quelle incerte invece?

Riguardano Fineco e Banca Generali, due casi di cui si parla da troppo tempo perché non meritino attenzione. Cominciamo da Fineco: i fondi di private equity Bain, Cvc e Advent, così come la compagnia di assicurazioni Zurich, starebbero (o meglio stanno) studiando la possibilità di fare un'opa sulla società. Non solo. Sarebbe stato anche avviato un secondo dossier, che a breve potrebbe assumere forme concrete. Si tratterebbe di un’opa su Banca Generali. Di fatto due leader della gestione finanziaria sono sotto osservazione per ipotizzare magari una loro fusione

Come hanno reagito i due titoli in Borsa?

Attenzione a Fineco: ha messo a segno un triplo massimo di lungo periodo sui 15,63 Eur (chiusura di ieri), livello già toccato a febbraio 2023 e prima a novembre 2022. Valutare questa figura grafica come possibile avvio di un’inversione può non essere corretto nella fase in corso per due motivi: l’anomalia appunto di una possibile opa, che cambia radicalmente ogni valutazione, e inoltre il fatto che fra i tre massimi appunto non c’è equidistanza, come vorrebbe la teoria dell’analisi grafica. Osservando inoltre le varie trendline si nota una prevalenza ancora di quelle rialziste. Il mercato punta quindi su un premio da eventuale opa in aggiunta alla già generosa quotazione in corso.

Il caso di Banca Generali è altrettanto interessante: qui si notano due massimi molto vicini (chiusura ieri a 38,78 Eur), con altrettante trendline rialziste ben delineate.

Si tratta perciò di vicende da seguire con attenzione, con la consapevolezza però che tutto questo deriva solo da indiscrezioni e non da annunci reali