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E' il momento di sapere se la Fed teme una bolla finanziaria


L'inflazione è ormai sotto controllo, lo abbiamo scoperto in settimana, avendone avuto ulteriore conferma, con gli ultimi dati provenienti dagli Stati Uniti.

Ora si pone un quesito: La Fed teme una bolla speculativa?

Il momento in cui si avrà la risposta più chiara ed inequivocabile se la Fed non abbia tagliato i tassi in quanto spaventata dai rialzi in essere sui mercati finanziari e quindi, dando credito all'ipotesi che la stessa sia spaventata da una bolla speculativa in essere, lo si avrà a fine luglio, nel meeting che la Fed terrà.

La riunione del 31 luglio quindi, ci darà molte più risposte di quanto si possa immaginare, poichè se fino ad ora il dubbio del contenimento dell'inflazione era fondato su alcune stime che propendevano per una nuova fiammata inflazionistica, ora che sembrano essere del tutto fugati i dubbi, la decisione che ci sarà a luglio ci dirà in maniera chiara se la Fed è davvero spaventata dalla dinamica dei mercati finanziari, non avendo più ulteriori argomenti per giustificare il passo indietro rispetto alle dichiarazioni fatte nel meeting di marzo dallo stesso Powell il quale ipotizzava addirittura 3 tagli dei tassi entro la fine dell'anno!

Non è un aspetto di poco conto per chi investe, perché fornisce il termometro anche sulla salubrità dei mercati e sulla loro corretta formazione dei prezzi.

La Banca Centrale Europea invece, si riunirà la prossima settimana ma non servirà su un vassoio d'argento le risposte che sarà in grado di fornire la Federal Reserve.

La settimana che abbiamo appena concluso in Europa ha abbandonato il trading range sia sul versante del FTSE MIB sia dal versante del Dax così come hanno fatto gli indici statunitensi, che hanno proseguito parimenti a quanto fatto la scorsa settimana, quindi il Nasdaq ha continuato la sua crescita andando a registrare ancora nuovi massimi storici mentre il Dow Jones, pur essendosi mantenuto in un trading range di recente formazione, ha provato a strappare al rialzo. 

Nel webinar tenuto solo qualche settimana fa, avevamo spostato l'obiettivo per i target di breve, leggermente più in alto, rilevando che vi fosse, paradossalmente, ancora un piccolo passo da fare.

La chiusura della settimana è stata all'insegna dei rialzi come vediamo immediatamente in foto.

DAX

L'ultima candela, disegnata sul Future del Dax ci evidenzia la dinamica in strappo rialzista effettuata dal mercato proprio venerdì pomeriggio con l'apertura dei mercati statunitensi.

Lunedì, presumibilmente un range tra i 18740 come punto di minimo potenziale e i 18920 come punto di massimo con potenzialità di rottura, rappresenteranno il menù della giornata. A rottura dei 18920 si riapriranno i target ai 19100 punti.

FTSE MIB

Medesima dinamica in essere, ovviamente, sul nostro indice il FTSEMIB che vede ormai riaperto il cammino ai 35300 punti.

Il momento di svolta, già da domani  lunedì 15 luglio ci sarà se il nostro future avrà la forza di andare a lavorare oltre i 34800 punti.

Se invece non si trovasse questa forza, un punto di rimbalzo molto forte per sfruttare ancora la dinamica in uptrend, potremmo trovarlo ai 34300 punti.

RIVIAN

A proposito di Rivian, argomento di un recente articolo ( Rivian Automotive ), avevamo indicato un fondale switch, analizzando un movimento di breve, che vedeva il valore dei 13$ come elemento di tenuta per un rimbalzo che togliesse i dubbi di una tattica in pump and dump, e la tenuta c'è stata!

Come visibile in basso dal rialzo in atto negli ultimi giorni, si aprono i target già evidenziati come quello ai 25$.

Come già detto, la giornata di lunedì ci racconterà del baromentro della paura degli investitori all'indomani dell'attentato a Trump per cui possiamo ancora pazientare, ma se nessun indicatore spingerà verso il basso, l'azione ha una buona dinamica tecnica per effetturare quello strappo rialzista che la può portare facilmente ai target identificati.

SAIPEM 

Per il mercato azionario italiano, un occhio di attenzione va tenuto al movimento di Saipem. L'azione sta puntando nuovamente ad un massimo di periodo ai 2,47€ circa la cui rottura può decretare un allungo rialzista.

I target di una eventuale rottura rialzista potrebbero far spingere il titolo sino ai 2,90€-3€.

I fattori di rischio dell'operazione eventuale sono rappresentati dalla riunione della Bce in settimana e la reazione ai fatti di cronaca statunitensi; entrambe i fattori possono influenzare la forza del movimento.

Il punto interrogativo quindi, è come reagiranno i mercati all'indomani del tentato omicidio del candidato alle presidenziali americane, Donald Trump?

La società americana appare profondamente spaccata e le già insistenti voci sull'elevato rischio potenziale di una guerra civile, paventato da autorevoli voci sulle testate giornalistiche più importanti al mondo, trovano ulteriore linfa da questi episodi di violenza, provocando paura ed instabilità nel tessuto sociale statunitense.

Aspetti che possono decisamente influenzare la serenità degli investitori e portare sconvolgimenti nelle dinamiche di mercato.

Particolare attenzione bisognerà riportare quindi ad una serie di fattori in particolar modo per chi ha obiettivi di investimento di medio e lungo termine.

Soppesare adeguatamente il rischio nell'esposizione e il bilanciamento corretto tra obbligazionario, con differenziazione di aree geografiche, e la componente azionaria, sarà la chiave di volta per superare indenni l'appuntamento elettorale.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)