Erano i primi giorni di novembre 2021 quando Rivian Automotive fece il suo esordio al Nasdaq con quella che fu contrassegnata come la più consistente IPO dal 2012, e i primi passi nel mercato fuorono a dir poco straordinari!
Sulla scia dell'euforia e dei volponi... viene facilmente da aggiungere, arrivò a toccare i 180$ , raddoppiando la capitalizzazione di borsa in maniera fulminea qunto incredibile.
Quanti si sono mangiati le mani per non averla presa sui 78 $ valore dell'Ipo? Tanti!
Di certo, quindi, l'esordio non fu fatto in maniera umile alla luce del balzo di circa 38 punti percentuali guadagnati al primo giorno di contrattazione, che la portò a valere più di Ford e di GM annunciandosi immediatamente come la principale rivale di Tesla.
Agli esordi, nel pacchetto azionario era presente Amazon la quale deteneva il 20% del pacchetto azionario mentre Ford ne possedeva il 13% e già solo ai primi passi di borsa, fu in grado di raggiungere i 93 miliardi di dollari di capitalizzazione in un vortice di acquisti sull'onda euforica di quel momento che però, vedeva ache delle perplessità sulla maturità del marchio, considerato il fatto che gli ordini reali presenti in portafoglio, al momento della quotazione, erano davvero esigui, se non addirittura ridicoli e quindi nient'affatto capaci di giustificare il valori di quotazione.
Pochi giorni dopo la società comunicò che il trimestre successivo si sarebbe chiuso riportando perdite per 1.28 miliardi di dollari a fronte di entrate non superiori al milione di dollari, ma , tramite alcuni documenti cercò di rassicurare gli investitori dichiarando ordini per 50mila unità per i suoi cavalli di battaglia R1T ed R1S che avevano un prezzo di partenza di quasi 70 mila dollari..
Tutta la corsa al rialzo di quei giorni, si scoprì poi amaramente, fu mero frutto di stime e previsioni, con il tempo ampiamente smentite.
Ciò che è accaduto al titolo e alle considerazioni che se ne possono fare, nei mesi successivi sino a ieri, è chiaramente descritto dal grafico che inesorabilmente mostra la caduta del gigante dai fasti del novembre 2021.
Nel corso del 2024 quindi, Rivian è arrivata a toccare 8.26$ come fondale della discesa iniziata nel 2021, in quella che è una dinamica seguita da molti altri titoli quotati al Nasdaq, i quali, come Rivian, erano stati capaci di suscitare grande euforia alla loro quotazione.
Ad oggi, la capitalizzazione di mercato è di circa 14 miliardi ed Amazon resta nel capitale con il 16% circa del pacchetto azionario.
In settimana Rivian Automotive è tornata a far parlare di sè per una oscillazione quanto bella quanto fulminea che presenta però, alcuni dei tratti somatici classici, riscontrabili nelle vittime di un "Pump and Dump all'americana".
Il primo movimento che ha attirato lo sguardo cinico degli operatori, si è palesato martedi 25 giugno, come visibile nel grafico in un timeframe orario, mostrato in basso.
Movimento che è iniziato immediatamente alla chiusura del normale orario di contrattazione ed è proseguito per tutto il giorno successivo, toccando un apice ai 18.88 dollari.
Tali movimenti possono essere "cavalcati" solo se si ha un broker che permetta l'attività intraday al di fuori degli orari canonici, anche se il mercoledi 26 ha avuto molto trading anche nei normali orari di trading.
Già in chiusura d'ottava però, si era tornati a contrattare ai 14$ che in ogni caso resta un valore da intonazione positiva ma se si andasse a lavorare sotto i 13 $ si sarebbe tornati ad una proiezione negativa che confermerebbe il Pump and Dump.
Qualora invece il movimento riuscisse a resistere ai 13$ e nella prossima ottava desse segnali di rialzo capaci di tornare oltre i 18$, allora e solo allora, i target del movimento di breve possono essere visti ai 24$-28$.
La settimana borsisitica sugli indici non ha portato modifiche essenzali al quadro generale ed è stata meno eccitante della scorsa , rimanendo sostanzialmente invariata da lunedi a venerdi, non fornendo alcuna indicazione sulla direzionalità che potrebbe invece presentarsi nella prossima ottava quando alcuni importanti dati macro, come l'inflazione nell'area euro e l'indice Ism negli Usa, verranno comunicati, ma inutile nascondersi dietro una foglia di fico, il vero market mover saranno le elezioni in Francia per la nostra zona Euro.
La vittoria quasi certa del FN di Marie le Pen porterà molto probabilmente un pò di volatilità e sarà la benvenuta visti gli ormai 9 mesi di piattume generale.
Molto probabilmente quindi, ci sarà da divertirsi quanto sull'azionario che sull'obbligazionario e magari ci offrirà immeditamente degli spunti interessanti di cui parleremo nel corso del webinar gratuito proposto dal LombardReport.com.
Mi unisco quindi all'invito del nostro giornale e spero di trovarvi numerosi giovedi 4 luglio, online come sempre!
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)