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La valuta del giorno – Il caos francese spinge il dollaro. Dove può arrivare


Numeri e numeri in un contesto davvero complesso per l’euro rispetto al biglietto verde. I possibili trend di breve periodo ma c’è chi ipotizza il relativo cambio anche a lungo termine.

Buy or sell

Gli eventi elettorali in Francia avranno certamente effetti sui mercati. I report in merito dell’industria finanziaria non si contano più e quasi tutti sembrano concordi a favore di un rafforzamento del dollaro Usa. Pur con non pochi distinguo.

Si può sintetizzare quella che è la valutazione prevalente?

Il maggiore timore è di una possibile nuova crisi (per quanto non strutturale) del debito sovrano europeo, con una conseguenza: l’Usd potrebbe avvantaggiarsene in ottica di asset rifugio, traendo anche sostegno dal differenziale positivo dei tassi di interesse

C’è però la variabile elettorale negli Usa. Un possibile successo di Trump che effetti avrebbe?

La situazione è molto complessa da questo punto di vista. Gli analisti ritengono che un successo di Trump ha le potenzialità per spingere il dollaro grazie ad alcuni già annunciati interventi a favore dell’economia Usa. In effetti nelle ultime ore – complice il confronto pre-elettorale fra Biden e Trump – il dollaro si è rafforzato, soprattutto rispetto a varie divise più sensibili sul fronte commerciale

A chi legge interessa tuttavia la relazione fra Eur e Usd. Suddividiamo questo cross su due fronti: quello di breve e quello di lungo termine. Cominciamo dal breve

Nelle ultime settimane si è visto un dollaro molto volatile, passato da oltre 1,09 Eur/Usd di inizio mese a sotto 1,07 della nottata ma con improvvisi ripensamenti del mercato. Sta tuttavia succedendo quanto era stato previsto da molti analisti, ovvero appunto la discesa sotto 1,07, con un possibile (primo?) livello di atterraggio a 1,062. È in fase di chiusura un triangolo grafico iniziato a maggio e il gradino iniziale è quello appunto di 1,062. Se il trend proseguisse il dollaro potrebbe procedere verso 1,056 e poi 1,051. Nel caso si registrasse un vero tonfo dell’euro il target per il biglietto verde guarderebbe alla resistenza di 1,0477, che ormai è storica, poiché testata tante volte in passato

E sul lungo termine?

Inevitabile segnalare che fare previsioni a medio-lungo termine è come chiedersi che tempo farà fra 365 giorni! Tuttavia c’è chi si esercita – in base a calcoli matematici – a ipotizzare anche un dollaro al 2026 e al 2027. I numeri per correttezza non ve li diamo ma certamente si può dire che tali stime confermano un ulteriore rafforzamento del dollaro. Con le mille precauzioni del caso!

Inevitabile fare ricorso infine all’analisi tecnica…

La risposta è inequivocabile. Sul fronte Eur/Usd al momento tutte le periodicità – da quella daily alla monthly – dicono “strong sell” per la nostra valuta, con pivot points su base quotidiana che confermano come l’area di 1,06 sarà decisiva nelle prossime settimane. Con questi strumenti di analisi un livello determinante è quello di 1,0548 nel caso di forza del biglietto verde e di 1,0795 nel caso opposto. Per un verdetto più definitivo meglio comunque attendere la situazione che si determinerà lunedì, quando si conosceranno i risultati definitivi delle elezioni francesi, che al momento sono il catalizzatore del quadro valutario correlato all’euro