"SELL IN MAY E GO AWAY” MA NON IN QUESTA PRIMA SETTIMANA DI MAGGIO E FORSE NON NEL 2024. LA RETORICA ACCOMODANTE DI POWELL SUL TAGLIO DEI TASSI, LE BUONE TRIMESTRALI ECONOMICHE SOCIETARIE E FINALMENTE UN DATO MACRO DEBOLE SUL MERCATO DEL LAVORO, SPINGONO LE QUOTAZIONI DI AZIONI E OBBLIGAZIONI.
Dopo un inizio settimana non certo brillante causa dati macro ancora brillanti, negli ultimi due giorni della settimana gli indici azionari USA hanno recuperato le perdite e, anzi, in un venerdì strepitoso con un’apertura in gap up hanno, de facto, chiuso la giornata in forte guadagno. La rinnovata speranza di tagli dei tassi di interesse entro la fine dell’anno e un grande giorno per le azioni tecnologiche hanno alimentato un rally che ha portato tutti e tre i principali indici azionari a guadagni settimanali. Il rapporto mensile sull'occupazione del Dipartimento del Lavoro ha poi aggiunto ottimismo quando ha mostrato che le assunzioni sono rallentate in aprile e la crescita dei salari è rallentata. Il rapporto segna un allontanamento da una serie di dati che avevano mostrato una forza sorprendente nel mercato del lavoro, aumentando le preoccupazioni sull’inflazione persistente. Di ciò ne hanno beneficiato anche gli acquisti sull’obbligazionario che hanno fatto scendere ampiamente i rendimenti e i trader di futures hanno intensificato le scommesse sul fatto che i tassi scenderanno quest'anno.
Gli utili sono stati molto forti nel primo trimestre.
In questa fase della stagione degli utili del primo trimestre, le società dell’S&P500 continuano a ottenere buoni risultati rispetto alle aspettative. Sia la percentuale di società che segnalano sorprese positive sugli utili, sia la loro entità, sono superiori alle medie decennali. Nel complesso, fino ad oggi l’80% delle società dell’indice S&P500 ha riportato risultati effettivi per il primo trimestre del 2024. Di queste società, il 77% ha riportato un utile per azione effettivo superiore alle stime pari al 7,5%, che sono superiori alla media decennale del 6,7%. Otto degli undici settori segnalano una crescita degli utili anno su anno, guidati dai settori dei servizi di comunicazione, dei servizi di pubblica utilità, dei beni di consumo voluttuari e dell'informatica. D’altro canto, tre settori stanno segnalando un calo degli utili rispetto all’anno precedente: energia, sanità e materiali:
In termini di ricavi, il 61% delle società S&P500 ha riportato ricavi effettivi superiori alle stime. Nel complesso, le aziende segnalano ricavi superiori dello 0,8% rispetto alle stime, al di sotto della media decennale dell'1,4%. Otto settori stanno segnalando una crescita anno su anno dei ricavi, guidati dai settori dei servizi di comunicazione e della tecnologia dell’informazione. D’altro canto, tre settori stanno segnalando un calo dei ricavi anno su anno, guidati dai settori dei materiali e dei servizi di pubblica utilità:
Guardando al futuro, gli analisti prevedono tassi di crescita degli utili (anno su anno) del 9,6%, 8,4% e 17,1% rispettivamente per il secondo trimestre 2024, il terzo trimestre 2024 e il quarto trimestre 2024. Per l’anno fiscale 2024, gli analisti prevedono una crescita degli utili (anno su anno) dell’11,0%. Il rapporto P/E a 12 mesi è pari a 19,9x, che è superiore alla media a 10 anni (17,8x). Durante la prossima settimana, 56 società dell’indice S&P500 (inclusa una componente del Dow 30) pubblicheranno i risultati del primo trimestre.
Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.
La crescita dell'occupazione negli Stati Uniti ha rallentato più del previsto ad aprile e gli aumenti salariali annuali si sono raffreddati, segnali di un mercato del lavoro più flessibile che sono una buona notizia per i mercati e per la Federal Reserve che probabilmente avrà bisogno di ulteriori segnali di questo tipo prima di pensare ad un intervento su tassi più bassi. La risposta del mercato è un sospiro di sollievo. Era importante vedere una crescita salariale moderata e non accelerare, soprattutto nel contesto dell'inflazione. Ciò è coerente con i rapporti sugli utili della scorsa settimana da parte dei fornitori di servizi di ristorazione, tra cui STARBUCKS e McDONALD’S, che hanno entrambi citato una crescente cautela tra i consumatori. Anche KRAFT HEINZ ha affermato che i locali fuori casa, come i ristoranti, acquistano meno da esso. Venerdì scorso un sondaggio mensile condotto dall'Institute for Supply Management ha mostrato che l'attività del settore dei servizi è scesa in territorio di contrazione in aprile per la prima volta in 15 mesi. La composizione del rapporto era debole, poiché le componenti relative all'occupazione, ai nuovi ordini e alle attività commerciali sono tutte diminuite.
Inoltre molta crescita dell'occupazione è stata trainata recentemente dall'immigrazione, il che è positivo per la crescita dei salari in calo poiché molti di questi posti di lavoro si trovano nella fascia più bassa della crescita dei salari. Si tratta di una continuazione del progresso, sia nel quadro dell'inflazione che nel rallentamento della crescita. In definitiva, stiamo iniziando a vedere progressi più duraturi nell'economia e un rallentamento dell'inflazione, in un modo che non è violento o drammatico. Del resto è questo il volere della FED. Ricordiamo che nelle dichiarazioni di mercoledì scorso, a margine del FOMC, il Presidente Powell ha riconosciuto le battute d’arresto nella loro lotta all’inflazione, ma ha indicato che era ancora più propensa ad abbassare i tassi di interesse piuttosto che ad alzarli nuovamente, mantenendo aperte le opzioni della banca centrale, mantenendo la sua visione secondo cui i tassi di interesse sono restrittivi e che l'inflazione potrebbe riprendere a scendere e incoraggiando gli investitori affermando che non di pensare alle probabilità che la banca centrale dovesse riprendere gli aumenti dei tassi. Ad una precisa domanda ha risposto: "In termini di picco, penso che... i dati dovranno rispondere a questa domanda per noi”.
Andiamo ora a vedere nello specifico lo scenario che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024 e sui rendimenti dei Treasury.
Passata anche la riunione di mercoledì scorso con un nulla di fatto, lo strumento FedWatch del CME Group mostra come i mercati, per la successiva riunione del 2024 in programma il 12 giugno, prezzino una probabilità del 91,6% di mantenere i tassi fermi in rialzo in aumento rispetto all’88,9% di due venerdì fa (v. grafico):
Cambiato definitivamente anche il mese ‘clou’ per quanto riguardano le probabilità del primo taglio dei tassi che passa alla riunione del 18 settembre, nella quale le probabilità di un taglio pari a 25 bps salgono al 48,8% rispetto al 43,8% di due venerdì fa, mentre scendono considerevolmente le probabilità di nessun taglio al 32,6% rispetto al 42,6% di due venerdì fa e, addirittura, rispetto al 9,3% di un mese fa. Poca considerazione delle probabilità di un taglio per complessivi 50 bps (1 da 0,50% o due da 0,25%) che dal 40,1% del mese scorso passano all’attuale 17,4% (v. grafico):
Ed introduciamo una nuova scadenza, quella relativa alla riunione del 7 novembre, nella quale spiccano sempre le probabilità di un taglio pari a 25 bps stabili al 42,6% rispetto al 43,6% di due venerdì fa, mentre scendono ampiamente le probabilità di nessun taglio al 20,2% rispetto al 33,0% di due venerdì fa e, addirittura, al 6,1% di un mese fa. Tornano a salire le probabilità di un taglio per complessivi 50 bps (1 da 0,50% o due da 0,25%) che dal 19,6% di due venerdì fa passano all’attuale 29,3% (v. grafico):
Infine, per l’ultima riunione del 2024, si invertono le probabilità rispetto alle ultime tre settimane con le preferenze di un taglio per complessivi 50 bps che superano quelle per un taglio di soli 25 bps. Quindi rispetto a due venerdì fa, si alzano le probabilità per un taglio di 50 bps che dal 28,8% passano all’attuale 37,0%. Mentre si abbassano quelle relative al taglio di soli 25 bps che dal 39,5% passano all’attuale 29,7%. Ritornano in considerazione, o quasi, la probabilità per un taglio complessivo di 75 bps che dal 9,8% di due venerdì fa passano all’attuale 20,1%. (v. grafico):
Dopo la retorica della FED in materia di tassi ed i deboli dati sull’occupazione, i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni hanno chiuso venerdì scorso in ribasso di 17 punti base, registrando il calo settimanale più ampio dell'anno. Nello specifico la scadenza corta costituita dal Treasury 2Y è passata dal 5,00% di due venerdì fa, all’attuale 4,82%. Perde meno il Treasury 10Y che dal 4,667% di due venerdì fa passa all’attuale 4,512% e stessa situazione per la scadenza lunga del 30Y, che è quella dei tre che ha perso meno, passando dal 4,778% di due venerdì fa all’attuale 4,668%. Al momento che scriviamo, tutti e tre i rendimenti stanno scendendo ulteriormente. Alle quotazioni di fine settimana, lo spread 2Y-10Y si abbassa ulteriormente a 30,8 bps rispetto ai 33,3 bps di due venerdì fa.
Brusca discesa dei tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione, dopo i dati sul mercato del lavoro di venerdì come mostrato dal grafico del breakeven inflation a 10 anni che in chiusura di ottava, scende al 2,35% dal 2,43% di due venerdì fa, massimi relativi del mese di aprile (v. grafico):
Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Continua il recupero dell’indice tecnologico dopo la settimana nera del 15/19 aprile nella quale le quotazioni sono sprofondate toccando livelli che non si vedevano da gennaio 2024. Le buone notizie provenienti dalle trimestrali economiche e il dato macro sul mercato del lavoro di aprile hanno prodotto due giornate all’insegna del rialzo (giovedì e venerdì) con quest’ultima che, addirittura, apriva la sessione di contrattazione in ampio gap up. APPLE, AMGEN, REGENERON, QUALCOMM hanno tutte superato le stime degli analisti e dichiarato previsioni ulteriormente buone per il 2024, di contro STARBUCKS e FORTINET hanno deluso le attese sia dei dati di bilanci attuali che per tutto il 2024. Ma altri titoli tecnologici come META, NVIDIA, TESLA, AMAZON hanno rialzato la testa dopo gli scivoloni di due settimane fa. Se le ‘big cap’ tirano, non così le altre società componente l’indice che, anzi, vengono fortemente penalizzate se qualche voce di bilancio o previsionale non rispetta le attese. E questo lo notiamo dall’indice Nasdaq100 equal weighted che non riesce a stare al passo con quello ‘pesato’ guadagnando un’inezia in settimana, rispetto ad un + 1% dell’indice ‘pesato’. E così la forbice del rendimento si amplia sempre di più da inizio anno con l’equal weighted che guadagna un misero 1,28% rispetto al 6,33% di quello ‘pesato’.
Graficamente notiamo come l’auspicato rimbalzo sia avvenuto e confermato, anche se i primi tre giorni della scorsa settimana facevano pensare al contrario. La discesa di questi tre giorni ha portato i prezzi a testare il supporto in area 17300 [ritracciamento del 50% di onda 3 di (5)] per poi recuperare tutto portandosi sopra il livello chiave dell’area 17600/17700 e sopra la M.M. a 50 periodi chiudendo l’ottava appena sotto i 18000 punti. L’RSI a 14 periodi a 53 indica che, volendo, spazio per andare a testare l’area dei massimi storici ce n’è in abbondanza. Viceversa, sappiamo che c’è il gap di venerdì scorso da chiudere ma c’è tempo, mentre sarebbe molto importante non scendere nuovamente sotto il supporto dell’area 17700/17600 magari consolidando tra codesta area e i 18000/18200 punti. Ad eccezione della retorica dei membri della FED in questa settimana non sono previsti dati macro importanti da movimentare i mercati. Staremo a vedere. La settimana si è chiusa a 17890.80 con un guadagno del + 0,98% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 6,33% rispetto alla chiusura del 2023.
Stesso identico discorso fatto per l’indice tech, vale anche per l'S&P500. Oltre a APPLE che con l’enorme peso dell’8% nell’indice gioca un ruolo vitale nel determinare i rendimenti di mercato, AMGEN che supera le attese degli analisti, la BERKSHIRE di Buffett che stabilisce un record i profitti operativi avvicinandosi alla ristretta cerchia di società che capitalizzano un trilione di dollari, TESLA che ha ottenuto la benedizione di Pechino per lanciare il servizio di assistenza alla guida dell’azienda in Cina, mentre EXPEDIA scivola sulle previsioni di crescita dei ricavi per l’intero anno, facendo perdere alle quotazione delle sue azioni il 15,3%. VISTRA, un'azienda elettrica e produttrice di energia con sede in Texas, entrerà a far parte dell'indice S&P500 prima dell'inizio delle negoziazioni di mercoledì. Sostituirà PIONEER Natural Resources, la compagnia petrolifera e del gas acquistata venerdì scorso da EXXON MOBIL.
Graficamente notiamo come le quotazioni dei primi tre giorni negativi della scorsa settimana si siano fermate sul supporto psicologico di area 5000 punti, per poi rimbalzare sopra l’area 5100 quindi sopra la M.M. a 50 periodi e sopra la resistenza costituita dal 27,2% di onda 3 di (5). Pertanto sarebbe molto importante non scendere sotto l’area 5080 consolidando tra codesta area e i 5200 punti. L’RSI a 53 anche se di per sé non offre indicazioni, offre buone possibilità per la prosecuzione del rimbalzo. Per quanto riguarda l’indice S&P500 ‘equal weighted’, ha guadagnato poco o niente rispetto a due venerdì fa e rispetto all’indice ‘pesato’ si amplifica in negativo il gap di guadagno pari al 4,47% da inizio anno. Il recupero dell’azionario e i deludenti dati macro sul mercato del lavoro hanno favorito la discesa delle quotazioni dell’indice Cboe Volatility Index (VIX) che dal balzo di oltre i 21 punti registrato nella giornata di tre venerdì fa, si sono riportate in un’area 13,50 punti, azzerando l’ascesa di tutto il mese di aprile. Stessa sorte del VIX, la situazione sull’indice della ‘paura’ e parliamo dello skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – che è tornato a scendere in area 132.50 dai 138 punti di lunedì scorso. Tranquillità totale, o quasi. La settimana si è chiusa a 5127.80 con un guadagno del + 0,55% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 7,51% rispetto alla chiusura del 2023.
In recupero anche le quotazioni del listino delle major, il DOW JONES, che chiude l’ottava in buon guadagno e superiore agli altri due indici maggiori, grazie al titolo AMGEN in rialzo del 12% dopo che l'azienda farmaceutica ha fornito un aggiornamento incoraggiante sullo sviluppo del suo farmaco iniettabile per la perdita di peso MariTide. Graficamente notiamo come la discesa delle quotazioni, nella giornata di martedì scorso, si siano fermate nuovamente nell’area di supporto dei 37700/37800 punti costituita dal ritracciamento del 27,2% della lunga onda 5, ed il relativo rimbalzo abbia superato la M.M. a 50 periodi con un massimo intraday a 38800 punti per poi chiudere l’ottava in area 38700. Ora sarebbe importante non scendere sotto l’area dei 38400 punti coincidente con la M.M. a 50 periodi e consolidare sopra tale area fino alla resistenza posta in area 39200. La settimana si è chiusa a 38675.69 38239.67 con un guadagno del + 1,14% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 2,62% rispetto alla chiusura del 2023.
ORO INDEX
Il prezzo dell'Oro è sceso di oltre il 2% per la seconda settimana consecutiva ritrovandosi sotto una rinnovata pressione ribassista. Le prospettive tecniche a breve termine indicano una perdita dello slancio rialzista mentre l’attenzione del mercato si sposta sulla retorica della FED.
L'Oro ha iniziato la scorsa settimana in modo tranquillo e nella giornata di lunedì ha chiuso praticamente invariato. Tuttavia, martedì, le quotazioni hanno virato al ribasso scendendo al livello più debole in oltre tre settimane, sotto i 2.300 $/oz., perdendo oltre il 2% su base giornaliera. Il calo è arrivato dopo che i dati macro hanno mostrato che l’indice del costo del lavoro è aumentato dell’1,2% nel primo trimestre dopo l’aumento dello 0,9% registrato nel quarto trimestre del 2023. Questa lettura ha superato le aspettative del mercato dell’1% e ha aiutato i rendimenti dei Treasury a spingersi più in alto, costringendo i prezzi del metallo giallo ad una vigorosa discesa. Nel frattempo il Dollaro ha continuato a rafforzarsi dopo che il giornalista del Wall Street Journal Nick Timiraos, noto per essere molto vicino agli ambienti della FED, ha riferito che a margine del FOMC, l’Istituto sottolineerà di essere disposto a mantenere i tassi stabili più a lungo di quanto precedentemente previsto, a causa delle forti letture dell’inflazione osservate nel primo trimestre dell'anno.
Mercoledì scorso, la FED ha annunciato di aver lasciato il tasso di riferimento invariato al 5,25%-5,5% come previsto. Nella sua dichiarazione politica, la FED ha anche affermato che ridurrà il ritmo di riduzione del bilancio abbassando il limite di rimborso del Tesoro a 25 mld $ al mese dai 60 mld $ attuali, a partire dal 1° giugno. Alla domanda sulla possibilità di un inasprimento della politica monetaria a fronte dell’inflazione persistente nella conferenza stampa post-riunione, il Presidente della FED Jerome Powell ha affermato che è improbabile che il prossimo movimento dei tassi di interesse sia un aumento. Powell si è astenuto dal fornire qualsiasi indizio riguardo ai tempi della svolta politica, ma ha riconosciuto che probabilmente ci vorrà più tempo di quanto precedentemente previsto per ottenere la maggiore fiducia necessaria che l’inflazione si muova effettivamente verso l’obiettivo del 2%, per abbassare il tasso di riferimento. Subito dopo il rendimento del Treasury a 10 anni perdeva più dell'1% con il conseguente indebolimento del Dollaro rispetto ai suoi rivali poiché l'evento della FED si rivelava non così aggressivo come temuto. Questa combinazione di fattori riportava le quotazioni dell’Oro a lambire i 2.340 $/oz.
Dopo il calo ispirato dalla FED, nella giornata di giovedì il Dollaro riusciva a mettere in scena un rimbalzo, limitando il rialzo del metallo giallo, dopo che il Bureau of Labor Statistics riportava che i costi unitari del lavoro erano aumentati del 4,7% nel primo trimestre. I flussi di rischio iniziavano a dominare l'azione sui mercati finanziari con il Dollaro che perdeva forza ma, nonostante tutto, la commodity preziosa non riusciva a trarne vantaggio chiudendo la giornata leggermente sopra i 2.300 $/oz.
Infine nella giornata di venerdì, la BLS annunciava che l'occupazione nel settore non agricolo pubblico era aumentata di 175.000 unità nel mese di aprile, rendendo questa lettura inferiore alle aspettative del mercato che attendeva un aumento di 243.000 unità. Altri dettagli del rapporto mostravano che il tasso di disoccupazione era salito al 3,9% e la retribuzione oraria media era aumentata dello 0,2% su base mensile, rispetto alla stima degli analisti dello 0,3%. Nonostante i dati deboli sul mercato del lavoro, l'Oro non riusciva ad attrarre gli investitori, chiudendo la settimana a 2.310 $/oz.
Nel corso di questa settimana non vi è il rilascio di dati di alto livello che potrebbero avere un impatto significativo sulle quotazioni del metallo giallo. Giovedì, i dati sulla bilancia commerciale della Cina saranno osservati da vicino dagli operatori di mercato. Nel caso in cui il surplus commerciale della Cina si ampliasse più del previsto ad aprile, la reazione iniziale del mercato potrebbe aiutare le quotazioni dell’Oro a salire. Inoltre gli operatori terranno d’occhio anche i commenti dei funzionari della FED.
Le banche centrali hanno continuato ad aggiungere costantemente Oro alle loro riserve a marzo.
Secondo gli ultimi dati compilati dal World Gold Council, le banche centrali di tutto il mondo hanno aumentato le loro riserve di Oro di 16 tonnellate. Gli acquirenti hanno aggiunto 40 tonnellate d'Oro alle loro riserve, compensando le 25 tonnellate nette di vendite.
La Banca Centrale della Turchia è stata il maggiore acquirente a marzo, aggiungendo 14 tonnellate di Oro alle sue riserve. L’economia turca è colpita dall’elevata inflazione dei prezzi. Nel mese di aprile i turchi hanno segnalato un aumento dei prezzi del 69,8% su base annua. L’anno scorso, la Turchia è stata un venditore netto, liquidando 160 tonnellate di Oro nella primavera del 2023, tornando ad acquistare il metallo giallo nel terzo trimestre dello scorso anno. Secondo il World Gold Council, la grande vendita di Oro dello scorso anno è stata una risposta specifica alle dinamiche del mercato locale e non sembra riflettere un cambiamento nella strategia a lungo termine della banca centrale turca.
La Reserve Bank of India ha aggiunto 5 tonnellate di Oro alla sua scorta a marzo. La Banca Centrale Indiana acquista oro dal 2017. Durante questo periodo, l’India ha aumentato le sue riserve auree di oltre 260 tonnellate. Un economista indiano ha dichiarato al Times of India che la spinta ad accumulare oro era basata sia su ragioni politiche che economiche. Ha detto che l'affidabilità del dollaro americano è diminuita, notando un notevole calo della fiducia negli asset in dollari USA.
A marzo la Cina ha inoltre aggiunto cinque tonnellate di Oro alle sue riserve ufficiali. La Banca popolare cinese ha aumentato il suo tesoro in Oro per 17 mesi consecutivi. La Cina detiene ufficialmente 2.262 tonnellate del metallo giallo. I cinesi hanno aggiunto oltre 300 tonnellate di Oro alle loro riserve, da quando hanno ripreso a segnalare gli acquisti nell’ottobre 2022. In realtà, la Cina potrebbe detenere molto più Oro di quanto riportato ufficialmente. Come sottolineò Jim Rickards sul Mises Daily nel 2015, molti analisti ritengono che la Cina mantenga diverse migliaia di tonnellate di Oro “fuori dai libri contabili” in un’entità separata chiamata State Administration for Foreign Exchange (SAFE).
La Banca Nazionale del Kazakistan ha ripreso ad acquistare Oro a febbraio e ha proseguito a marzo con un aumento di 4 tonnellate delle sue riserve. Il Kazakistan tende a oscillare tra acquisti e vendite. Mentre l'Uzbekistan ha venduto 11 tonnellate di Oro a marzo dopo aver ridotto le sue riserve di 12 tonnellate a febbraio. Non è raro che le banche che acquistano dalla produzione nazionale – come l’Uzbekistan e il Kazakistan – passino dall’acquisto alla vendita.
La Tailandia ha riportato una diminuzione di 10 tonnellate nelle sue riserve di Oro. Secondo il World Gold Council, la diminuzione è dovuta ad un aggiustamento nel segnalare solo l'oro con una purezza di almeno 995/1.000.
Il World Gold Council lo ha riassunto in questo modo: "La forza degli acquisti è continuata nel 2024, con le banche dei mercati emergenti come principale forza trainante sia per gli acquisti che per le vendite. In ogni caso il 2024 sarà un altro anno solido per la domanda di Oro da parte delle banche centrali. L'anno scorso le banche centrali hanno posto grande enfasi sul valore dell'oro nella risposta alla crisi, sugli attributi di diversificazione e sulle credenziali di riserva di valore”.
L’anno scorso, gli acquisti di Oro da parte della banca centrale sono scesi di appena 45 tonnellate al di sotto del record pluridecennale del 2022. Nel 2023 gli acquisti netti di Oro delle banche centrali sono stati pari a 1.037 tonnellate decretando, per il secondo anno consecutivo, che le banche centrali hanno aggiunto più di 1.000 tonnellate alle loro riserve totali, con la Cina che è stata il maggiore acquirente nel 2023.
Prospettive tecniche dell’Oro.
Anche se i prezzi hanno perso l’area dei 2325 $/oz. (ritracciamento del 27,2% della gamba rialzista dal 14 febbraio 2024), l’area psicologica dei 2300 $/oz. sta facendo in pieno il suo dovere almeno per quanto riguarda le chiusure giornaliere. Ulteriore supporto lo troviamo in area 2275 $/oz. (ritracciamento del 38,2% della gamba rialzista dal 14 febbraio 2024) senza inficiare il trend rialzista. Con un RSI a 49 sarebbe importante consolidare nel range tra quest’ultima area e l’area 2360 $/oz. Per il momento, vista la debolezza in atto, sembra impossibile guardare più in alto.
Passando agli altri due metalli preziosi, reazione settimanale dei prezzi del Platino anche se continuano a non superare con convinzione la resistenza in area 960 $/oz., cosa successa venerdì scorso fino a 980 $/oz in intraday per poi chiudere l’ottava a 966 $/oz. Continua la maledizione di questo sù e giù oramai da circa 11 mesi con i prezzi si muovono lateralmente in un range tra 1020 e 860 $/oz.
Riguardo alle quotazioni dell’Argento, dopo lo spike giornaliero in area 30 $/oz. del 12 aprile scorso, anche nel corso della scorsa settimana le quotazioni hanno continuato a scendere andando a testare il supporto in area 26,50 $/oz. quasi coincidente con la M.M. a 50 periodi. Una fase di consolidamento sarebbe opportuna in un range tra i 26,50 ed i 27,50 $/oz. per poter ricaricare le batterie, anche se l’RSI a 48 indica solo incertezza e non ancora ipervenduto. In caso di ulteriore discesa troviamo un supporto in area 26 $/oz.
La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2310.10 $/oz. con una perdita del -1,68% rispetto alla precedente settimana che porta ad un guadagno da fine anno del + 11,50%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 2301.89 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES GIUGNO 2024:
POLITICA USA
Frizioni all’interno della maggioranza repubblicana della Camera. Mercoledì scorso la repubblicana conservatrice Marjorie Taylor Greene, membro della Camera dei rappresentanti per lo Stato della Georgia, ha chiesto di votare la rimozione dal ruolo di speaker del repubblicano Mike Johnson.
Greene, che aveva già minacciato di forzare un voto sulla rimozione di Johnson in caso di arrivo in aula di un pacchetto di aiuti per l’Ucraina (un pacchetto che include aiuti per Kiev è stato poi approvato), ha fatto sapere che avrebbe chiesto la votazione questa settimana ed in merito all’operato dell’attuale speaker ha detto: “Mike Johnson non è in grado di fare quel lavoro, lo ha dimostrato più e più volte”. Donald Trump, candidato repubblicano alle prossime presidenziali, ha appoggiato pubblicamente Johnson come speaker ed ha indicato come “sfortunata” la minaccia di rimozione. Johnson sulla questione ha detto: “Questa mozione è sbagliata per la conferenza repubblicana, sbagliata per l’istituzione e sbagliata per il Paese”.
Mike Johnson ricopre la carica di speaker della Camera soltanto da ottobre 2023 ed ha assunto il ruolo dopo che il suo predecessore Kevin McCarthy era stato rimosso dal ruolo su iniziativa di membri conservatori del partito repubblicano. L’approvazione della mozione di sfiducia nei confronti di McCarthy e la successiva ricerca di un nuovo speaker aveva portato ad una situazione di stallo nella Camera durata per tre settimane.
Attualmente la maggior parte dei repubblicani della Camera si oppone all’azione di Marjorie Taylor Greene e, addirittura, non è scontato che tale azione possa trovare il supporto dei democratici. Anzi, martedì i leader democratici della Camera (il leader della minoranza Hakeem Jeffries, la whip della minoranza Katherine Clark e il presidente del caucus dem Pete Aguilar) in una nota congiunta hanno fatto sapere che i dem non sosteranno la mozione in una eventuale votazione. Nella nota, citando la recente approvazione del pacchetto di aiuti per l’estero da 95 miliardi di dollari, i leader dem affermano: “I democratici della Camera hanno messo le persone sopra alla politica ed hanno trovato un terreno comune bipartisan con i repubblicani tradizionali per ottenere risultati reali”. “Allo stesso tempo, i democratici della Camera hanno respinto aggressivamente l’estremismo MAGA (acronimo di “Make America Great Again”, lo slogan utilizzato dai sostenitori di Donald Trump, ndr). Continueremo a farlo”. Greene ha poi dato seguito alla dichiarazione rilasciata dalla leadership dem indicando Johnson come lo “speaker democratico della Camera” ed invitandolo a dimettersi e cambiare partito.
Chi sostiene in questa azione Marjorie Taylor Greene, è il collega repubblicano Thomas Massie, che ha detto: “Perché dovresti andare fino in fondo? Guardate, non siamo stati eletti per trovare scuse”. “Non siamo stati eletti per dire che non dovremmo nemmeno provarci. Siamo stati eletti per venire qui e dare il nostro meglio ed anche per imporre la trasparenza”.
Intanto, martedì scorso il Presidente Joe Biden ha aggiornato la politica introdotta dall’amministrazione Obama nel 2013 per proteggere settori come quello dell’energia e dei servizi finanziari da minacce informatiche straniere. La politica, infatti, è in gran parte una ristesura della Presidential Policy Directive (PPD-21) dell’amministrazione Obama, una ristesura volta ad aggiornare la politica tenendo conto di come sia cambiato l’ambiente delle minacce. Nella ristesura si stabilisce quali agenzie federali sono responsabili di quali compiti nella rete di agenzie governative che si occupano di proteggere le infrastrutture statunitensi. La nuova politica inoltre istruisce le agenzie di intelligence USA a declassificare informazioni rilevanti per soggetti privati all’interno di settori infrastrutturali come trasporti, acqua ed energia che sono vulnerabili agli attacchi.
POLITICA DELLA FED
La riunione del FOMC della scorsa settimana si è chiusa con la decisione che ci si aspettava: nessuno spostamento per il tasso di prestito di riferimento a breve termine, che resta nel range 5,25%-5,5%, dove si trova da luglio 2023. Nell’ambito dell’incontro, il FOMC ha anche votato a favore di un allentamento del ritmo di riduzione delle sue partecipazioni obbligazionarie nel bilancio della banca centrale.
Nella dichiarazione rilasciata a seguito del meeting dal FOMC, viene sottolineato come il comitato si aspetti di avere un maggior grado di sicurezza circa la traiettoria dell’inflazione verso il proprio obiettivo del 2% prima di ridurre il target range. Si registra poi un cambiamento nella descrizione dei progressi verso gli obiettivi di prezzi stabili e piena occupazione; nella dichiarazione viene riportato che i rischi di raggiungerli entrambi “si sono spostati verso un miglior equilibrio nell’ultimo anno”, nelle dichiarazioni precedenti invece si descriveva come un processo in corso. Il comunicato rilasciato la scorsa settimana inoltre parla di una crescita economica che si muove ad un “ritmo solido”, di aumenti della forza lavoro “forti” e di “bassa” disoccupazione.
Intervenendo in seguito alla riunione del FOMC, il Presidente della FED Jerome Powell ha sottolineato che l’inflazione è ancora troppo alta ed ha detto che non sono garantiti ulteriori progressi nella sua riduzione ed “il percorso da seguire è incerto”. Il numero uno della banca centrale ha spiegato che è “improbabile” che la prossima mossa della FED sia un rialzo dei tassi ed ha evidenziato come sia necessario per la commissione prendere decisioni “riunione per riunione”. In un anno elettorale, mercoledì scorso Powell ha anche detto che le decisioni prese dalla FED saranno guidate da “ciò che pensiamo sia la cosa giusta per l’economia”, evidenziando quindi che le questioni politiche restano fuori dall’analisi economica della banca centrale. Nei giorni precedenti il Wall Street Journal aveva riportato che alleati di Donald Trump stanno preparando proposte che cercherebbero di ridurre l’indipendenza della FED e attribuire a Trump più influenza sulla banca centrale in caso di sua elezione a presidente degli Stati Uniti.
Venerdì scorso Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, ha detto che la sua prospettiva di base vede un ulteriore calo dell’inflazione con il tasso di riferimento stabile, tuttavia ha anche sottolineato di vedere “una serie di rischi al rialzo dell’inflazione che influenzano la mia prospettiva”. In caso di uno stop dei progressi nel calo dell’inflazione, Bowman si dice pronta ad intraprendere nuove azioni: “Sebbene l’attuale orientamento della politica monetaria sembra essere ad un livello restrittivo, resto disposta ad aumentare il tasso sui federal funds ad un futuro meeting nel caso in cui i dati in arrivo dovessero indicare che i progressi sull’inflazione si sono fermati o invertiti”. Per Bowman l’inflazione resterà alta per un po’ di tempo per alcuni fattori, come la mancanza di ulteriori miglioramenti dal lato dell’offerta. Inoltre, Bowman ha anche sottolineato rischi derivanti da ricadute dei conflitti all’estero e da un recente allentamento delle condizioni finanziarie, che potrebbero portare ad una nuova accelerazione dell’inflazione. E sulle condizioni dell’inflazione immobiliare ha osservato: “Considerato l’attuale basso inventario di alloggi a prezzi accessibili, l’afflusso di nuovi immigrati in alcune aree geografiche potrebbe comportare una pressione al rialzo sugli affitti, poiché l’offerta immobiliare aggiuntiva potrebbe richiedere tempo per materializzarsi”.
Il presidente della FED di Chicago, Austan Goolsbee, venerdì scorso ha spiegato che dal suo punto di vista il “dot plot” (grafico pubblicato trimestralmente che mostra la visione dei banchieri centrali sugli spostamenti del tasso di riferimento) dovrebbe essere modificato, in quanto nella sua forma attuale “è solo una raccolta di opinioni senza contenuto economico”. Goolsbee sostiene che l’obiettivo delle comunicazioni della banca centrale dovrebbe essere quello di spiegare la logica delle decisioni politiche, aspetto sul quale il dop plot è carente. “Poiché non può essere collegato alle condizioni economiche che il partecipante pensa giustifichino quel tasso d’interesse, non c’è nulla che ci dica perché pensa che questa sia una scelta ragionevole”. Il presidente della FED di Chicago ha anche commentato i dati sul mercato del lavoro rilasciati venerdì, i 175 mila posti di lavoro nel settore non-agricolo creati ad aprile (il dato più basso da ottobre 2023) e la crescita del 3,9% su base annua del salario orario medio (per una crescita più contenuta si deve tornare a maggio 2021). Per Goolsbee si è trattato di un report ancora “solido” per quanto riguarda il numero di posti di lavoro creati, ma più simile al tipo di crescita dell’occupazione vista prima della pandemia e quindi ad una spinta alla fiducia che l’economia non si stia di nuovo surriscaldando.
Venerdì scorso il presidente della FED di New York, John Williams, ha parlato dell'importanza della trasparenza e di una comunicazione chiara, che includa anche l’individuazione di un target per l’inflazione a lungo termine, e delle azioni adeguate per il raggiungimento di tale obiettivo.
DATI MACROECONOMICI
Il dato del Chicago PMI, è sceso a 37,9 nell'aprile 2024, in calo rispetto a 41,4 del mese precedente e al di sotto delle previsioni di mercato di 45. L'ultima lettura ha indicato che l'attività economica di Chicago si è contratta per il quinto mese consecutivo in aprile, e a un ritmo sostenuto, segnando il calo più forte da novembre 2022.
L’indice di prezzo delle case a febbraio tocca quota 423,0 punti, realizzando una crescita dell’1,2% rispetto al dato di gennaio di 417,8 punti (rivisto da 417,5 punti). Il dato è rilasciato dalla Federal Housing Finance Agency.
L’S&P/Case-Shiller Home Price Index, che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, a livello mensile a febbraio cresce dello 0,9% dopo tre mesi consecutivi con il segno ‘meno’. Su base annua, la crescita di febbraio è del 7,3%, rispetto ad un consensus di +6,7% ed un +6,6% registrato a gennaio.
L’indice di fiducia dei consumatori ad aprile scende a quota 97,0 punti, ben al di sotto del consensus fissato a 104,0 punti e segnando una contrazione rispetto ai 103,1 punti di marzo (rivisti da 104,7 punti). Il dato è rilasciato dal Conference Board.
Il PMI manifatturiero S&P Global ad aprile si attesta a quota 50,0 punti, appena sopra al dato preliminare di 49,9 punti ed in calo rispetto ai 51,9 punti di marzo.
Il PMI manifatturiero rilasciato da ISM, invece, passa dai 50,3 punti di marzo ai 49,2 punti di aprile, sotto al consensus di 50,0 punti.
L’indice relativo all’occupazione nel settore manifatturiero rilasciato da ISM ad aprile si attesta a quota 48,6 punti, sopra al consensus di 48,2 punti ed in rialzo rispetto ai 47,4 punti di marzo.
L’indice relativo ai nuovi ordini nel settore manifatturiero, invece, ad aprile scende a quota 49,1 punti, dai 51,4 punti di marzo e rispetto ai 51,0 punti indicati dal consensus.
L’indice relativo ai prezzi nel settore manifatturiero, infine, ad aprile tocca quota 60,9 punti (per un dato più alto si deve tornare a giugno 2022), in rialzo rispetto ai 55,8 punti di marzo.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 27 aprile sono state 208 mila, lo stesso numero della settimana precedente (rivisto da 207 mila), ma sotto al consensus di 212 mila. Le richieste continue di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono rimaste invariate a 1.774.000 nella settimana terminata il 20 aprile 2024 rispetto a 1.774.000 della settimana precedente. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
La bilancia commerciale di beni e servizi a marzo è di -69,4 miliardi di dollari, rispetto ad un dato di febbraio di 69,5 miliardi (rivisto da -68,9 miliardi). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Il dato preliminare del primo trimestre 2024 sulla produttività nel settore non-agricolo segna un +0,3%, in evidente rallentamento rispetto al +3,5% del quarto trimestre 2023 (rivisto da +3,2%) ed anche sotto al consensus del +0,8%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il dato preliminare del primo trimestre 2024 dei costi unitari del lavoro segna un +4,7%, crescita che fa registrare una forte accelerazione rispetto al +0,0% del quarto trimestre 2023. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Gli ordini alle fabbriche su base mensile a marzo segnano un +1,6%, come indicato dal consensus e dopo il +1,2% di febbraio (rivisto da +1,4%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.
Nel settore non-agricolo ad aprile sono stati creati 175 mila posti di lavoro, rilevazione in calo rispetto ai 315 mila posti di lavori creati a marzo (rivisti da 303 mila) e sotto al consensus di 243 mila.
Nel settore non-agricolo privato, i posti di lavoro creati ad aprile sono stati 167 mila, sotto al dato di marzo di 243 mila (rivisto da 232 mila). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il tasso di disoccupazione registra una leggera crescita, passando dal 3,8% di marzo al 3,9% di aprile, sopra al consensus che indicava una situazione stabile al 3,8%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il salario orario medio a livello mensile ad aprile cresce dello 0,2%, rispetto ad un consensus del +0,3% ed una crescita di marzo del +0,3%.
Su base annua, la crescita registrata ad aprile è del 3,9%, sotto al consensus del +4,0% e alla rilevazione di marzo del +4,1%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.
Il PMI S&P Global relativo al settore dei servizi ad aprile si attesta a quota 51,3 punti, oltre il dato preliminare di 50,9 punti, ma sotto alla rilevazione di marzo di 51,7 punti.
Il PMI del settore dei servizi rilasciato da ISM, invece, scende dai 51,4 punti di marzo ai 49,4 punti di aprile, in direzione opposta rispetto ad un consensus che indicava una crescita a 52,0 punti.
L’indice di occupazione nel settore dei servizi rilasciato da ISM ad aprile è pari a 45,9 punti (per una rilevazione più bassa si deve tornare a dicembre), sotto ai 48,5 punti di marzo.
L’indice relativo ai nuovi ordini nel settore dei servizi passa dai 54,4 punti di marzo ai 52,2 punti di aprile (rilevazione più bassa da settembre).
Infine, i prezzi nel settore dei servizi salgono, passando dai 53,4 punti di marzo ai 59,2 punti di aprile.
PORTAFOGLI AZIONARI
Anche nel corso della scorsa settimana, le trimestrali economiche societarie hanno penalizzato un titolo del nostro Portafoglio Storico. Questa volta c’è poco da recriminare in quanto la società STARBUCKS ha riportato una trimestrale inferiore alle attese proprie e degli analisti sia per quanto riguarda il fatturato che gli utili. Come se non bastasse, ha ridotto le proprie previsioni per tutto il 2024. Ovvio che il titolo ne uscisse penalizzato tanto da aprire le contrattazioni in notevole gap down facendoci scattare il livello di STOP con un aggravio del 4,66% oltre il ‘consueto’ 15% di perdita originale. Risulta chiaro che dopo le grandi abbuffate del 2023 e dei primi tre mesi del 2024, qualcosa dovevamo restituire al mercato. Spiace per i nuovi abbonati che hanno acquistato in una fase ondivaga dei mercati ma, soprattutto, critica nella stagione delle trimestrali economiche per quelle società che riportano dati di bilancio uguali o inferiori alle attese degli analisti. Bene abbiamo fatto negli ultimi tempi a centellinare gli acquisti, ma su quei titoli che avevamo acquistato molto prima della stagione delle trimestrali, c’era poco da fare.
Sul Portafoglio “The Challenge” tutto fermo sia per quanto riguarda le quotazioni con IBERDROLA che non riesce a superare quota 12 € e quindi dobbiamo consolarci con i dividendi semestrali che elargisce la società, il precedente lo abbiamo preso il 31 gennaio 2024 ed il prossimo è previsto per il 20 maggio 2024. BREMBO sempre bene ma fatica a superare i 12,39 €. La società riporterà dei dati di bilancio giovedì prossimo, mentre il pagamento del dividendo è previsto per il 20 maggio 2024. A meno di improvvisi rialzi delle quotazioni, portiamo a casa il dividendo e poi decideremo se alzare o meno il livello di target. Inoltre sul titolo UNITED AIRLINES, che ha riportato una buona trimestrale, attendiamo con fiducia la continuazione della fase rialzista, anche se le quotazioni faticano ad arrivare sui 60 $ e quindi è opportuno verificare se il nostro livello di target attuale sia consono, ma c’è tempo.
Discorso a parte merita PARAMOUNT GLOBAL alle prese con un’offerta di acquisto da parte di Sony e Apollo Global Management da 26 mld $ che porta le quotazioni del titolo sull’ottovolante con ampie oscillazioni a seconda di come il mercato interpreta le notizie che vengono riportate. La speranza è che l’OPA vada a buon fine, limitando la perdita. Per quanto riguarda gli ETF molto probabilmente dovremo vendere il VANECK JUNIOR GOLD MINERS in lieve perdita. Al momento il livello di target è a pareggio, ma credo che riuscirlo a vendere a 36 $ possa essere un ‘buon affare’. Per l’emittente, certamente ! Così come per l’ETF WISDOMTREE CLOUD COMPUTING con l’85,76% dei titoli tecnologici presenti nel fondo dei quali il 94% delle aziende utilizza almeno una soluzione software basata su cloud, ebbene le quotazioni del fondo sono precipitate da un massimo di 56 € nel novembre 2021 ad un minimo di 21,785 € ad inizio 2023 e di quasi la metà dal massimo, oggi. Eppure Bessemer Venture Partners (BVP), una delle principali società di venture capital del settore, prevede che le soluzioni cloud includeranno oltre il 50% dei software aziendali entro il 2025 e oltre l’80% entro il 2030. Meglio stendere un velo pietoso su questi strumenti ed uscire al meglio che si può. Infine, per quanto riguarda gli acquisti siamo fermi sulle nostre posizioni sul secondo lotto del titolo francese KERING. Se arriva al nostro livello, bene, altrimenti….amen !
Alla prossima.
FOCUS SU AZIONI
STARBUCKS –
Il tentativo di Starbucks di introdurre una nuova bevanda in Cina, mentre gli americani si deliziano ancora con la stagione delle spezie di zucca, potrebbe sembrare eccessivo a prima vista. Tuttavia, l'azienda è spinta dalla necessità di cercare qualsiasi vantaggio possibile in un mercato cinese sempre più cruciale, dove ha iniziato a operare quasi un quarto di secolo fa. La storia di successo di Starbucks, che ha visto l'azienda espandersi da 165 negozi nel 1992 a una società che valeva quasi 150 miliardi di dollari, è stata segnata da due significativi inciampi. In entrambi i casi, l'uomo chiave dietro a quella crescita fenomenale, Howard Schultz, è tornato come amministratore delegato. Tuttavia, non è destinato a tornare per un quarto mandato. Appena un anno dopo aver assunto la carica di unico amministratore delegato, Laxman Narasimhan ha vissuto una settimana da incubo. Gli analisti erano preoccupati per la cautela dei consumatori, ma nulla di simile a quanto rivelato dalla società martedì. Per la prima volta da quando il Covid ha tenuto le persone lontane dai suoi negozi, il numero di transazioni nei suoi caffè nordamericani è diminuito, e in modo drastico. Non sarebbe stato poi così grave, se non fosse stato per il fatto che le vendite nello stesso negozio cinese sono diminuite molto di più. Le azioni di Starbucks sono crollate quasi come quando il Covid-19 ha chiuso la catena nel marzo 2020. Anche se la cautela dei consumatori negli Stati Uniti è fugace, ciò non avrà importanza per gli investitori se la grande speranza di Schultz, la Cina, vacilla. Nel 2022 ha detto che era il mercato più importante della catena. Starbucks ha stabilito un piano per aprire un negozio nel paese ogni nove ore fino al 2025. Per quanto selvaggio possa sembrare, la realtà sul campo è ancora più frenetica. Solo lo scorso anno, secondo il World Coffee Portal, il numero di coffee shop di marca in Cina è cresciuto del 58% raggiungendo quasi 50.000 punti vendita. Martedì scorso Narasimhan ha ripetuto agli analisti la statistica secondo cui il cinese medio beve solo 13 tazze di caffè all'anno rispetto alle 380 degli Stati Uniti. Sì, ma il numero di caffetterie è ora più alto che negli Stati Uniti, e il leader del mercato cinese, Luckin Coffee, ne ha più del doppio di Starbucks. Proprio l’anno scorso ha aggiunto più negozi di quanti ne abbia avuti il leader americano in 25 anni di presenza nel paese, e la nuova Cotti Coffee afferma di averne quasi altrettanti.
Anche le catene straniere non specializzate nel caffè, come KFC e McDonald's, stanno entrando nel settore, aumentando ulteriormente la concorrenza per Starbucks. Tuttavia, la resistenza dell'azienda nel ridurre i prezzi rimane salda, poiché si impegna a mantenere il suo status di marchio premium. Ad un certo livello ha senso, Starbucks è quello che gli economisti chiamano un “bene Veblen”, più desiderabile perché costa di più. Ciò che è chiaro è che Starbucks stesso raramente è apparso così economico, ottenendo circa 2,3 volte le vendite finali di 12 mesi rispetto a una media di 10 anni di quattro volte. Se inverte la rotta e compete sul prezzo, allora quella valutazione più bassa sembra giusta considerando come ridurrebbe i margini. Ma se perdesse molta più quota di mercato, i cacciatori di occasioni potrebbero ritrovarsi con un retrogusto amaro, un po’ come trovare un pezzo di carne nel caffè.
FERRARI - Martedì la Ferrari pubblicherà i risultati del primo trimestre.
Gli analisti si aspettano che i volumi di vendita della FERRARI siano piuttosto stabili, ma si prevede che gli utili saranno più alti su tutta la linea dei prezzi. Gli analisti di RBC e Bernstein hanno affermato in note separate che il mercato di nicchia della FERRARI le dà la capacità di controllare cosa consegna e quando, consentendo alla società di gestire ricavi e margini in modo efficace. Le previsioni per l'intero anno non dovrebbero cambiare dopo i risultati trimestrali, che potrebbero rivelare volumi stabili su base annua, anche se l'elevata domanda di personalizzazione delle auto potrebbe migliorare le prospettive più avanti nel corso dell'anno.
Guardando al futuro, la FERRARI ha affermato che concluderà il suo piano quinquennale fino al 2026 con margini di profitto prossimi alla fascia alta dell’intervallo 27%-30%. Alcuni analisti si aspettano che la FERRARI dia fiducia in seguito all'annuncio della scorsa settimana dei nuovi modelli cabriolet ‘12 Cilindri’ e ‘12 Cilindri Spider’, destinati a sostituire la serie 812 Superfast. Gli analisti di Bernstein hanno notato che questi modelli dovrebbero costare circa il 30% in più, sottolineando l'attenzione della FERRARI sui margini di profitto attraverso prezzi premium piuttosto che vendite in volume.
A livello di bilancio, le attese degli analisti prevedono che il produttore italiano di auto sportive ultra-lusso registrerà un fatturato netto di circa 1,57 mld € (1,69 mld $), con un aumento di circa il 10% su base annua. Un utile al netto delle imposte è previsto a 334,3 mln €, rispetto ai 297 mln € del primo trimestre dello scorso anno.
WALT DISNEY – Mercoledì scorso Bloomberg News, citando persone familiari con la questione, ha riportato che la catena di negozi al dettaglio Kroger e Walt Disney sono in trattativa per portare il servizio di streaming Disney+ nel programma di consegna di generi alimentari del rivenditore. In caso di conclusione positiva delle trattative, l’accordo prevede che i membri del programma di membership Boost di Kroger potranno utilizzare il sito di streaming per quest’anno senza ulteriori costi.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.
ADVANCED MICRO DEVICES – 4,32%. La società di semiconduttori con strutture in tutto il mondo che opera in due segmenti: soluzioni informatiche e soluzioni grafiche e visive, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,62 $/az. su un fatturato di 5,47 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,61 $/az. su un fatturato pari a 5,42 mld $. I ricavi sono cresciuti del 2,24% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato nel secondo trimestre 2024 tra i 5,40 ed i 6,00 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 5,63 mld $
Il Presidente e CEO di AMD, dottoressa Lisa Su, ha affermato: “Abbiamo ottenuto ottimi risultati nel primo trimestre 2024 con i nostri segmenti Data Center e Clienti in crescita ciascuno di oltre l'80% anno su anno, guidati dall'aumento delle spedizioni dell'acceleratore AI MI300 e dall'adozione dei nostri processori Ryzen ed EPYC. Questo è un momento incredibilmente entusiasmante per il settore poiché l’implementazione diffusa dell’intelligenza artificiale sta stimolando la domanda di una maggiore quantità di elaborazione in un’ampia gamma di mercati. Stiamo lavorando molto bene mentre espandiamo la nostra attività di data center e abilitiamo le funzionalità di intelligenza artificiale in tutto il nostro portafoglio di prodotti. AMD ha iniziato l'anno alla grande, registrando ricavi trimestrali record nel segmento dei Data Center, inoltre, abbiamo portato avanti un solido aumento del margine lordo. Guardando al futuro, siamo ben posizionati per continuare a promuovere la crescita dei ricavi e il miglioramento dei margini, investendo al contempo nelle grandi opportunità future dell’intelligenza artificiale. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 5,5 mld $ per un margine lordo del 52%; spese operative pari a 1,741 mld $; un utile operativo pari a 1,113 mld $; un utile netto pari a 1,013 mld $ per un utile per azione pari a 0,62 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 521 mln $, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 379 mln $. Al 30 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 4,190 mld $.”
AMAZON + 3,67%. La Società che offre ricerca, pubblicità online, sistemi operativi e piattaforme, prodotti aziendali e hardware, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,98 $/az. su un fatturato di 143,31 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,83 $/az. su un fatturato pari a 142,55 mld $. I ricavi sono cresciuti del 12,53% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi per il secondo trimestre 2024 compresi tra 144,0 e 149,0 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 150,22 mld $.
Andy Jassy, Presidente e CEO di Amazon, ha affermato: "È stato un buon inizio d'anno per tutta l'azienda e lo si può vedere sia nei miglioramenti dell'esperienza del cliente che nei risultati finanziari. La combinazione tra le aziende che rinnovano i propri sforzi di modernizzazione dell'infrastruttura e l'attrattiva delle capacità di intelligenza artificiale di AWS sta riaccelerando il tasso di crescita di AWS (ora a un tasso di fatturato annuo di 100 mld $); la nostra attività nei negozi continua ad espandere la selezione, fornire prezzi bassi ogni giorno e accelerare la velocità di consegna (stabilendo un altro record di velocità per i clienti Prime nel primo trimestre) riducendo al contempo i costi di servizio; inoltre, i nostri sforzi pubblicitari continuano a trarre vantaggio dalla crescita dei nostri negozi e delle attività Prime Video. Siamo ancora agli inizi in tutte le nostre attività e siamo entusiasti di quanto possiamo rendere la vita dei clienti migliore e più semplice andando avanti. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in aumento del 13% a 143,3 mld $, rispetto ai 127,4 mld $ del primo trimestre 2023; un costo del venduto pari a 72,633 mld $ rispetto a 67,791 mld $ del primo trimestre 2023; spese di vendita, generali ed amministrative pari a 12,404 mld $ rispetto a 13,215 mld $ del primo trimestre 2023; un utile operativo in aumento pari a 15,307 mld $ rispetto a 4,774 mld $ del primo trimestre 2023; un utile netto in aumento a 10,431 mld $, ovvero 0,98 $/az. rispetto ai 3,2 mld $, ovvero 0,31 $/az. del primo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 18,989 mld $ rispetto ai 4,788 mld $ del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2023 avevamo liquidità, mezzi equivalenti e liquidità vincolata pari a 73,332 mld $ rispetto a 49,734 mld $ del primo trimestre 2023.”
AMERICAN ELECTRIC POWER + 3,92%. La società è una holding di servizi pubblici che, attraverso le sue controllate, fornisce servizi elettrici, costituiti da generazione, trasmissione e distribuzione, su base integrata ai propri clienti al dettaglio, ha riportato un utile nel primo trimestre 2024 pari a 1,27 $/az. su un fatturato pari a 5,00 mld $. La stima degli analisti per utili era pari a 1,30 $/az. su un fatturato pari a 5,21 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,38% su base annua. La società ha continuato ad affermare che la previsione degli utili per tutto il 2024 sarà tra 5,53 e 5,73 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 5,54 $/az.
Ben Fowke, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Nonostante il clima mite, AEP ha ottenuto solidi risultati trimestrali, grazie ai nostri continui investimenti in una rete moderna e affidabile per servire i nostri clienti e le nostre comunità. Il carico commerciale è cresciuto del 10,5% anno su anno poiché abbiamo concentrato la nostra attenzione allo sviluppo economico strategico a lungo termine per sostenere la crescita nelle nostre comunità. Le vendite commerciali nel comparto industriale hanno più che compensato il previsto calo dell'utilizzo dei clienti residenziali. Stiamo facendo progressi significativi nell’attuazione del nostro solido piano di capitale incentrato su cavi e risorse di nuova generazione per soddisfare la domanda dei clienti. Ciò include l’investimento di oltre 27 mld $ nei sistemi di trasmissione e distribuzione nei prossimi cinque anni per rafforzare la rete e migliorare la resilienza. Abbiamo anche ottenuto l'approvazione per 6,6 mld $ del nostro investimento previsto di 9,4 mld $ in energie rinnovabili regolamentate, con RFP attive per ulteriori risorse di generazione diversificate nelle nostre società operative.”
AMGEN + 15,30%. E’ una delle più grandi aziende farmaceutiche del mondo, con più di una dozzina di prodotti incentrati su cancro, neurologia, cardiologia e altro ancora, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 di 3,96 $/az. su un fatturato di 7,45 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 3,76 $/az. su un fatturato 7,39 mld $. I ricavi sono cresciuti dello 21,98% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per tutto il 2024 compresi tra 19,00 e 20,20 $/az. su un fatturato compreso tra 32,50 e 33,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 19,43 $/az. su un fatturato di 32,87 mld $.
Robert A. Bradway, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Con molti dei nostri prodotti innovativi che generano una forte crescita e nuovi farmaci promettenti che avanzano nella nostra gamma, siamo entusiasti di realizzare una crescita interessante a lungo termine. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: i ricavi totali sono aumentati del 22% a 7,4 mld $ rispetto a …..al primo trimestre del 2023; costi operativi totali pari a 4,369 mld $ rispetto a 3,284 mld $ del primo trimestre 2023; un utile operativo aumentato da 2,8 mld $ del primo trimestre 2023 a 3,1 mld $, mentre il margine operativo è diminuito di 5,1 punti percentuali al 43,2%; un utile per azione diminuito dell'1%, a 3,96 $ da 3,98 $ del primo trimestre 2023. Abbiamo generato 0,5 mld $ di flusso netto di cassa rispetto a 0,7 mld $ del primo trimestre 2023, questa diminuzione è stata determinata da un deposito fiscale di 800 mln $. Al 31 marzo 2024, la liquidità e gli investimenti ammontavano a 9,7 mld $ e il debito in essere ammontava a 64,0 mld $. Il nostro CdA ha approvato il 12 dicembre 2023 un dividendo pari a 2,25 $/az. ed è stato pagato il 7 marzo 2024 a tutti gli azionisti registrati al 16 febbraio 2024, con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo 2023.”
APPLE + 8,32%. a società che progetta, produce e commercializza dispositivi multimediali e di comunicazione mobile, personal computer, lettori di musica digitale portatili e varietà di software, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 1,53 $/az. su un fatturato di 90,75 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,51 $/az. su un fatturato pari a 89,79 mld $. I ricavi sono diminuiti del 4,31% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La Società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2024 tra 1,28 e 1,34 $/az. su un fatturato pari a circa 83,84 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 82,65 mld $ e per gli utili è pari a 1,31 $/az.
Tim Cook, CEO di Apple, ha affermato: "Nel secondo trimestre fiscale 2024 nonostante il leggero calo dei ricavi totali, Apple ha raggiunto un nuovo massimo storico nel segmento dei servizi, che è salito a 23,867 mld $ rispetto ai 20,907 mld $ dell'anno precedente. Questa crescita sottolinea la riuscita diversificazione di Apple oltre l’hardware verso flussi di entrate più stabili. Il trimestre ha visto anche il lancio di Apple Vision Pro, evidenziando la spinta di Apple nel campo dell'informatica spaziale. Siamo entusiasti per il percorso dell'azienda e per le prossime iniziative, tra cui un importante annuncio di prodotto e la Worldwide Developers Conference. Come sempre, ci concentriamo nel fornire i migliori prodotti e servizi ai nostri clienti, e nel farlo rispettando i valori fondamentali che ci guidano. Grazie agli altissimi livelli di soddisfazione e fedeltà dei clienti, la nostra base attiva di dispositivi installati ha raggiunto un nuovo massimo storico in tutti i prodotti e in tutti i segmenti geografici, e la nostra performance aziendale ha portato a un nuovo record dell’utile per il trimestre di marzo. Data la nostra fiducia nel futuro di Apple e il valore che vediamo nelle nostre azioni, il nostro CdA ha autorizzato un ulteriore aumento di 110 mld $ per il riacquisto di azioni. Stiamo inoltre aumentando il nostro dividendo trimestrale per il dodicesimo anno consecutivo. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: entrate pari a 90,8 mld $, con un calo del 4% su base annua; vendite totali di prodotti pari a 66,89 mld $ in calo da 73,929 mld $ dell’anno precedente, con le vendite di iPhone in testa a 45,96 mld $; costo totale delle vendite pari a 48,482 mld in calo da 52,680 mld $ dell’anno precedente; un margine lordo pari a 42,271 mld $ da 41,976 mld $ dell’anno precedente; spese operative totali pari a 14,371 mld $, rispetto ai 13,658 mld $ dell'anno precedente, indicando un aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo nonché costi amministrativi generali; un utile netto pari a 23,636 mld $ da 24,160 mld $ dell’anno precedente; un utile per azione record per il trimestre di marzo a 1,53 $ rispetto a 1,52 $/az. dello stesso periodo del 2023. Al 30 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e liquidità vincolata pari a 33,921 mld $. Il bilancio di Apple rimane solido con un totale attivo di 337,411 mld $ e la strategia dell'azienda di riacquisti aggressivi di azioni e pagamenti costanti di dividendi parla anche della sua forte gestione del flusso di cassa. Infine, il nostro CdA ha approvato un dividendo in contanti di 0,25 $/az. con un aumento del 4%. Il dividendo è pagabile il 16 maggio 2024 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività del 13 maggio 2024.”
AUTOMATIC DATA PROCESSING – INV.%. La Società è un fornitore di soluzioni di ou-tsourcing aziendale. Offre numerose soluzioni per l'amministrazione delle risorse umane, dei salari, delle tasse e dei benefici da un'unica fonte e fornisce anche soluzioni informatiche integrate ai rivenditori di auto e veicoli da diporto, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 2,88 $/az. su un fatturato di 5,25 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,76 $/az. su un fatturato pari a 5,22 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,62% su base annua. La Società ha confermato la previsione dell’utile per l’anno fiscale 2024 tra 9,05 e 9,22 $/az. su ricavi tra 19,09 e 19,27 mld $. Il consensus si attesta a 9,14 $/az. per gli utili e 18,96 mld $ di ricavi.
Maria Black, Presidente e A.D. di ADP, ha affermato: “Le prenotazioni di nuove imprese e la fidelizzazione dei clienti hanno contribuito ai nostri ottimi risultati nel terzo trimestre fiscale. Ci impegniamo a fornire prodotti innovativi, servizi differenziati, ed esperienze eccezionali ogni giorno, e siamo orgogliosi che questi sforzi abbiano contribuito a raggiungere un nuovo record di clienti soddisfatti in questo anno fiscale. Con un contesto di domanda HCM (human capital management) stabile, ci concentriamo sul lavoro del quarto trimestre cercando di migliorare ulteriormente l’anno fiscale 2025. Con i buoni risultati in termini di crescita dei ricavi, dei margini e degli utili nel terzo trimestre, siamo posizionati per forti risultati fiscali complessivi nel 2024. Guardando al futuro, rimaniamo impegnati a reinvestire nella nostra attività per promuovere una crescita redditizia a lungo termine per gli azionisti. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi in aumento del 7% a 5,3 mld $; costi e spese totali pari a 3,771 mld $ rispetto a 3,600 dello stesso periodo 2023; l’EBIT è aumentato del 12% a 1,5 mld $ il che rappresenta un aumento del margine EBIT di 140 punti base al 29,3%; l’utile netto è aumento del 13% a 1,2 mld $ per un utile per azione pari a 2,88 $ in aumento del 14%. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 2,857 mld $. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 3,291 mld $.”
BOOKING HLDG + 1,60%. La più grande agenzia di viaggi online del mondo che offre servizi, dall'alloggio ai biglietti aerei fino al noleggio auto, ha riportato un utile nel primo trimestre 2024 pari a 20,39 $/az. su un fatturato di 4,42 mld $. La stima degli analisti era per un utile di 14,03 $/az. su un fatturato pari a 4,25 mld $. I ricavi sono cresciuti del 16,86% su base annua.
Glenn Fogel, CEO della società, ha affermato: “Abbiamo evidenziato una robusta crescita della società in termini di pernottamenti, ricavi e reddito operativo, che hanno tutti superato le aspettative precedenti. Sottolineo il successo di Booking.com, attraverso un aumento delle prenotazioni dirette, una maggiore frequenza delle prenotazioni e un maggiore coinvolgimento nel programma fedeltà Genius. Le prenotazioni di viaggio lorde sono state pari a 43,5 mld $, con un aumento del 10% rispetto al primo trimestre 2023 e i pernottamenti prenotati sono aumentati del 9% rispetto al primo trimestre 2023. Abbiamo inoltre dichiarato un dividendo trimestrale di 8,75 $/az., sottolineando la nostra salute finanziaria e l’impegno nei confronti dei rendimenti dei nostri azionisti. Nonostante i risultati positivi, dobbiamo affrontare sfide continue, tra cui una forte concorrenza, la dipendenza da terze parti e la volatilità del mercato. Il settore dei viaggi è molto sensibile alle condizioni economiche globali e qualsiasi recessione potrebbe avere un impatto sulla spesa dei consumatori per i viaggi ed i relativi servizi. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 4,42 mld $ in crescita del 17% su base annua; un EBITDA pari a 898 mln $, in aumento del 53% rispetto al primo trimestre 2023; un utile netto pari a 776 mln $, con un incremento del 192% rispetto al primo trimestre 2023 per un utile per azione pari a 20,39 $ in crescita del 220% su base annua. Il nostro bilancio rimane solido, con un totale attivo in aumento a 27,728 mld $ al 31 marzo 2024, dai 24,342 mld $ della fine del 2023. L’aumento delle disponibilità liquide e mezzi equivalenti a 15,629 mld $ dai 12,107 mld $ riflette una solida generazione di flussi di cassa. Tuttavia, abbiamo anche registrato un aumento delle passività totali, principalmente a causa di maggiori ratei passivi e debiti a lungo termine. Il nostro CdA ha approvato un dividendo in contanti pari a 8,75 $7az. pagabile il 28 giugno 2024.”
COGNIZANT – 1,03%. La Società che fornisce servizi di informatica, consulenza e processi aziendali, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 1,12 $/az. su ricavi per 4,76 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,11 $/az. su ricavi per 4,72 mld $. I ricavi sono diminuiti dell’1,08% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha affermato che prevede ricavi per il secondo trimestre 2024 compreso tra 4,75 e 4,82 mld $. L'attuale stima degli analisti è per un fatturato pari a 4,84 mld $. Mentre per tutto l’anno 2024 prevede utili compresi tra 4,50 e 4,68 $/az. su un fatturato compreso tra 18,90 e 19,70 mld $. L'attuale stima degli analisti degli utili per tutto l’anno è pari a 4,59 $/az. su un fatturato di 19,39 mld $.
Ravi Kumar S, A.D. della società, ha affermato: “Durante il primo trimestre, abbiamo registrato ricavi superiori alla fascia alta del nostro range di previsione e abbiamo continuato a fare progressi rispetto alle nostre priorità strategiche. Abbiamo sfruttato il nostro aumento di grandi affari del 2023, firmando otto accordi durante il trimestre, ciascuno con un valore contrattuale totale di almeno 100 mln $. Mentre i nostri clienti attraversano una fase economica incerta, ci stiamo adattando alle dinamiche del mercato aiutandoli a raggiungere efficienze operative, supportando i loro programmi di innovazione e preparandoli per la trasformazione guidata dall’intelligenza artificiale in tutte le loro attività. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 4,8 mld $ in diminuzione dell'1,1% su base annua; costi e spese totali pari a 3,911 mld $; un margine operativo del 15,1%, in espansione di 50 punti base su base annua; prenotazioni diminuite del 6% su base annua; un utile operativo pari a 718,0 mln $; un utile netto pari a 546,0 mln $ per un utile per azione pari a 1,12 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 95 mln $, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 16 mln $. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti di breve termine pari a 2,243 mld $. Infine abbiamo riacquistato 1,4 milioni di azioni pari a 110 mln $ durante il primo trimestre nell'ambito del programma di riacquisto di azioni. Al 31 marzo 2024, rimanevano 1,7 mld $ nell'ambito dell'autorizzazione al riacquisto di azioni. Nell'aprile 2024, il nostro CdA ha approvato un dividendo trimestrale in contanti di 0,30 $/az. per gli azionisti registrati il 20 maggio 2024. Questo dividendo sarà pagabile il 29 maggio 2024.”
EBAY – 4,56%. La società è una piattaforma commerciale che opera come un sito di shopping online consentendo ai visitatori di navigare tra i prodotti disponibili messi in vendita o all'asta attraverso il negozio online di ciascuna società, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 1,25 $/az. su un fatturato di 2,56 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,12 $/az. su un fatturato pari a 2,53 mld $. I ricavi sono cresciuti del 1,83% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre 2024 tra 1,10 e 1,15 $/az. su un fatturato tra 2,49 e 2,54 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,14 $/az. su un fatturato di 2,56 mld.
Jamie Iannone, A.D. di eBay, ha affermato: "I risultati del primo trimestre di eBay hanno segnato un buon inizio del 2024 mentre continuiamo a fare progressi verso il nostro obiettivo di crescita sostenibile. Crediamo che il nostro ritmo accelerato di innovazione stia cambiando radicalmente l'esperienza di vendita e di acquisto su eBay, generando risultati migliori per i clienti, aumentando la produttività in tutta la nostra organizzazione e, in definitiva, generando più valore per gli azionisti. I risultati del primo trimestre evidenziano la resilienza del nostro mercato e del nostro modello di business in mezzo alle sfide persistenti dell'economia globale. Abbiamo superato le nostre previsioni per quanto riguarda i principali parametri finanziari e abbiamo compiuto progressi significativi rispetto agli obiettivi strategici di lungo termine. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 2,6 mld $ in aumento del 2%; il volume lordo delle merci (GMV) è stato pari a 18,6 mld $, in crescita dell'1%; un utile netto pari a 648 mln $, ovvero 1,25 $/az.; un margine operativo del 30,3%. Abbiamo generato 615 mln $ di flusso di cassa operativo e 472 mln $ di flusso netto di cassa. Al 31 marzo 2024 avevamo liquidità, mezzi equivalenti e investimenti non azionari pari a 4,9 mld $. Infine abbiamo restituito 638 mln $ agli azionisti, inclusi 499 mln $ di riacquisto di azioni e 139 mln $ pagati in dividendi in contanti. L'autorizzazione di riacquisto totale rimanente della società al 31 marzo 2024 era di circa 2,9 mld $.”
FORTINET – 8,26%. L'azienda si occupa dello sviluppo e della commercializzazione di software, dispositivi e servizi di sicurezza informatica, quali firewall, software antivirus, sistemi di prevenzione delle intrusioni, di sicurezza degli endpoint e per affrontare i problemi fondamentali di una rete ad alta intensità di larghezza di banda, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,43 $/az. su un fatturato di 1,35 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,38 $/az. su un fatturato pari a 1,34 mld $. I ricavi sono cresciuti del 7,21% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il secondo trimestre 2024 compresi tra 0,39 e 0,41 $/az. su un fatturato compreso tra 1,375 e 1,435 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 0,39 $/az. sui ricavi pari a 1,39 mld $. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 1,73 e 1,79 $/az. su ricavi tra 5,745 e 5,845 mld $. L'attuale stima degli utili di consenso è di 1,71 $/az. su ricavi di 5,78 mld $.
Ken Xie, fondatore, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Stiamo attuando diligentemente la nostra strategia annunciata sei mesi fa per sfruttare le nostre capacità di go-to-market, l’attenzione al cliente e le competenze ingegneristiche per trarre vantaggio dai mercati in rapida crescita con Unified SASE e Security Operations, continuando a guadagnare quote di mercato nel Secure Networking. Crediamo che la nostra offerta Unified SASE sia la più completa del settore e siamo ben posizionati per guidare le nostre tre principali aree di crescita, sfruttando la nostra esperienza nella convergenza di networking e sicurezza. La nostra storia di innovazione nell’Intelligenza Artificiale (AI) si combina con la nostra capacità di integrare prodotti attraverso il sistema operativo FortiOS. Siamo lieti di aver agito con una forte disciplina finanziaria nel primo trimestre, portandoci a sovraperformare il margine operativo e il flusso netto di cassa libero. Nello specifico a livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: entrate totali pari a 1,35 mld $ in aumento del 7,2% rispetto a 1,26 mld $ dello stesso trimestre 2023; un costo totale del venduto pari a 304,7 mln $ rispetto a 307,8 mln $ dello stesso trimestre 2023; un utile lordo pari a 1,048 mld $ rispetto a 954,5 mln $ dello stesso trimestre 2023; spese operative totali pari a 727,4 mln $ rispetto a 681,0 mln $ dello stesso trimestre 2023; un utile operativo pari a 386,1 mln $ per un margine operativo del 28,5%; un utile netto pari a 333,9 mln $, rispetto a 269,7 mln $ dello stesso trimestre 2023 per un utile netto per azione pari a 0,43 $ rispetto a 0,34 $/az. dello stesso trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 830,4 mln $ rispetto ai 677,5 mln $ dello stesso trimestre 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 608,5 mln $ rispetto ai 647,2 mln $ dello stesso trimestre 2023. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 1,926 mld $ rispetto a 2,304 mld $ dello stesso trimestre 2023.”
GE HEALTHCARE TECHNO – 7,85%. La società è un innovatore leader a livello mondiale nel campo della tecnologia medica, della diagnostica farmaceutica e delle soluzioni digitali, impegnato a fornire soluzioni integrate, servizi e analisi dei dati per rendere gli ospedali più efficienti, i medici più efficaci, le terapie più precise. Ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,90 $/az. su ricavi per 4,65 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,90 $/az. su ricavi per 4,81 mld $. I ricavi sono diminuiti dell’1,21% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 4,20 e 4,35 $/az. e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,30 $/az.
Il Presidente e A.D. della società, Peter Arduini, ha dichiarato: “Abbiamo fatto buoni progressi rispetto alle priorità nel primo trimestre del 2024. Abbiamo conseguito un’espansione dei margini, continuando a investire nell’innovazione per risolvere le esigenze in evoluzione di clienti e pazienti. Ciò si riflette nel nostro sano portafoglio ordini, nella crescita degli ordini e nel positivo rapporto book-to-bill. All'inizio di questo mese abbiamo anche concluso l'acquisizione di MIM Software, mentre acceleriamo la nostra strategia di cura di precisione. Ci aspettiamo di vedere una crescita del business ponderata verso la seconda metà del 2024 in linea con le nostre precedenti previsioni, rimanendo sulla buona strada per eseguirle. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: i ricavi pari a 4,6 mld $ sono diminuiti dell'1%; il totale del book-to-bill dell'azienda è stato solido pari a 1,03 volte, definito come il totale degli ordini diviso per il totale dei ricavi. Gli ordini totali dell'azienda sono aumentati organicamente dell'1% su base annua; i costi totali sono stati pari a 2,749 mld $; l’utile lordo è stato pari a 1,902 mld $; l'utile netto è stato pari a 374 mln $ per un margine dell’8,0%; l'EBIT è stato pari a 681 mln $ per un margine del 14,7%; l’utile per azione è stato pari a 0,90 $ in aumento di 0,05 $ rispetto all'anno precedente. Il flusso di cassa derivante dalle attività operative è stato di 419 mln $, in calo di 49 mln $ su base annua. Il flusso netto di cassa è stato di 274 mln $, in calo di 51 mln $ su base annua. La Società ha ripagato 150 mln $ di debito nel gennaio 2024. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e liquidità vincolata pari a 2,565 mld $.”
IDEXX LABORATORIES – 3,75%. La società sviluppa, produce e distribuisce prodotti e servizi per i mercati veterinari e di analisi di alimenti ed acqua, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 2,81 $/az. per un fatturato pari a 964,10 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,68 $/az. per un fatturato di 966,40 mln $. I ricavi sono cresciuti del 7,10% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 10,82 e 11,20 $/az. per un fatturato tra 3,895 e 3,965 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 11,13 $/az. per un fatturato pari a 3,99 mld $.
Jay Mazelsky, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Gli elevati livelli lavorativi da parte dei team IDEXX hanno prodotto ottimi risultati nel primo trimestre. Questa performance riflette il continuo interesse da parte dei clienti nell'adozione delle piattaforme e soluzioni di test innovative e multimodali di IDEXX. Collaborando con noi, i veterinari utilizzano gli approfondimenti diagnostici differenziati generati dalle soluzioni IDEXX per fornire risultati migliori ai pazienti, ottenendo al tempo stesso risultati aziendali migliori attraverso l'ottimizzazione del flusso di lavoro e la produttività del personale. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 964 mln $ in aumento del 7%; un costo del venduto pari a 371,025 mln $; un utile lordo pari a 593,07 mln $ per un margine lordo del 61,5% in aumento di 120 punti base; spese operative pari a 294,112 mln $; un utile operativo pari a 298,958 mln $ per un margine operativo del 31,0% inferiore rispetto all’anno 2023 di 10 punti base; un utile per azione pari a 2,81 $ in aumento del 10%. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 198,585 mln $ mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 168,312 mln $. Al 31 marzo 2024 avevamo liquidità e mezzi equivalenti pari a 397,433 mln $. Al 31 marzo 2024 avevamo riacquistato 321.000 azioni proprie per una spesa pari a 177,291 mln $.”
ILLUMINA – 3,56%. La società fornisce soluzioni di sequenziamento e matrice per l'analisi genetica. I suoi prodotti hanno consentito ai ricercatori di esplorare il DNA, aiutandoli a creare la prima mappa delle variazioni geniche associate a salute, malattia e risposta ai farmaci, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,09 $/az. su ricavi per 1,08 mld $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,03 $/az. su ricavi per 1,05 mld $. I ricavi sono diminuiti dell’1,01% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Jacob Thaysen, A.D. della società, ha affermato: "Il team Illumina ha ottenuto risultati superiori alle nostre aspettative supportando i clienti con soluzioni innovative che consentono la prossima ondata di progressi nel campo della genomica e della multiomica. I nostri clienti stanno sfruttando NovaSeq X per incrementare l'attività di sequenziamento, anche in un ambiente macroeconomico globale persistentemente difficile. Inoltre, il forte lavoro del nostro team e la continua attenzione all'eccellenza operativa ci hanno permesso di ottenere miglioramenti anno su anno sia nel margine lordo che nel margine operativo. Illumina resta sulla buona strada per cedere GRAIL attraverso una vendita o un'operazione sui mercati dei capitali, con l'obiettivo di finalizzare i termini della cessione entro la fine del secondo trimestre del 2024. Nello specifico a livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: un fatturato consolidato pari a 1,08 mld $ in calo dell’1% rispetto al primo trimestre 2023; un margine lordo del 66,5% rispetto al 64,7% del primo trimestre 2023; spese totali pari a 684 mln $ rispetto a 682 mln $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 33 mln $ rispetto a 21 mln $ del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 14 mln $ rispetto a 13 mln $ del primo trimestre 2023 per un utile per azione pari a 0,09 $ rispetto a 0,08 $/az. del primo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 77 mln $ rispetto ai 10 mln $ del primo trimestre 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 41 mln $ rispetto ad una perdita di 42 mln $ del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2024, detenevamo 1,115 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine.”
KRAFT HEINZ – 4,75%. La società è la quinta multinazionale al mondo del settore alimentare e delle bevande, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,69 $/az. su ricavi per 6,41 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,68 $/az. su ricavi per 6,43 mld $. Il fatturato è diminuito del 1,20% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2024 tra 3,01 e 3,07 $/az. per un fatturato tra 26,64 e 27,17 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2024 per gli utili è pari a 3,02 $/az. su ricavi pari a 26,83 mld $.
Carlos Abrams-Rivera, CEO della società, ha affermato: "Sono lieto che la nostra attenzione strategica allo sviluppo di efficienze end-to-end e al reinvestimento nel business per stimolare la crescita delle vendite continui a dare i suoi frutti. I risultati del primo trimestre 2024 sono stati in linea con le nostre aspettative, con una crescita in ciascuno dei nostri tre pilastri strategici – Global Away From Home, Mercati Emergenti e Piattaforme ACCELERATE Retail Nord America – e un continuo recupero trimestrale dei volumi. Allo stesso tempo, abbiamo aumentato l’utile operativo anno su anno nel trimestre. La nostra metodologia Agile@Scale continua ad alimentare il reinvestimento nel business, contribuendo a raggiungere il nostro obiettivo di efficienza lorda. Questi reinvestimenti stanno alimentando l’innovazione, la superiorità del marchio, il marketing dirompente, l’eccellenza nelle vendite e ulteriore produttività per stimolare la crescita. Di conseguenza, ribadiamo le nostre prospettive per il 2024 e rimaniamo fiduciosi nella nostra capacità di promuovere una crescita redditizia. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette diminuite dell'1,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente arrivando a 6,4 mld $; costo del venduto e spese di vendita, generali ed amministrative pari a 5,109 mld $; un utile operativo in aumento dell'1,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente raggiungendo 1,3 mld $; un utile netto per azione pari a 0,69 $, in aumento dell'1,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il flusso di cassa riveniente dalle attività operative è stato di 771 mln $, in aumento del 58,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre il flusso netto di cassa è stato di 477 mln $, in aumento del 116,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Abbiamo pagato 486 mln $ in dividendi in contanti e riacquistato 329 mln $ di azioni proprie. Il 27 novembre 2023, il nostro CdA ha approvato un programma di riacquisto di azioni fino a 3,0 mld $ di azioni proprie fino al 26 dicembre 2026. Al 30 marzo 2024, la Società aveva l'autorizzazione rimanente per riacquistare 2,6 mld $ di azioni proprie nell'ambito del programma.”
MARRIOTT INTL. – 2,60%. La società è un operatore, franchisor e licenziatario di hotel e proprietà in multiproprietà con diversi marchi, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 2,13 $/az. su un fatturato di 5,98 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,17 $/az. su un fatturato pari a 5,97 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,45% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il secondo trimestre 2024 compresi tra 2,43 e 2,48 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 2,53 $/az. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 9,31 e 9,65 $/az. L’attuale stima degli analisti è per utili pari a 9,46 $/az.
Anthony Capuano, Presidente e A.D. della società, ha dichiarato: "Siamo soddisfatti dei nostri risultati nel trimestre, che includono sia un'eccellente crescita netta delle camere che una generazione di cassa. Il RevPAR (ricavi per camera disponibile) a livello mondiale è cresciuto di oltre il 4%, con incrementi sia nell'occupazione che nell'ADR (tariffa media giornaliera). I nostri mercati internazionali sono stati particolarmente forti, registrando incrementi del RevPAR dell’11%, guidati da una crescita di quasi il 17% su base annua nell’Asia Pacifico, esclusa la Cina. Negli Stati Uniti e in Canada, la domanda si è normalizzata, con il RevPAR in aumento dell'1,5%. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi totali pari a 5,977 mld $ rispetto a 5,615 mld $ del primo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 4,433 mld $ rispetto a 4,147 mld $ del primo trimestre 2023; un EBITDA pari a 1,142 mld $ rispetto a 1,098 mld $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 952 mln $, rispetto a 941 mln $ del primo trimestre del 2023; un utile netto pari a 620 mln $, rispetto a 648 mln $ del primo trimestre 2023 per un utile per azione pari a 2,13 $, rispetto a 2,09 $/az. del trimestre dell’anno precedente. Al 31 marzo 2024, il nostro debito totale era di 12,7 mld $ e la liquidità e mezzi equivalenti ammontavano a 0,4 mld $, rispetto a 11,9 mld $ di debito e 0,3 mld $ di liquidità ed equivalenti alla fine dell'anno 2023. Infine abbiamo riacquistato 4,8 milioni di azioni ordinarie pari a 1,2 mld $ nel primo trimestre e da inizio anno fino al 26 aprile 2024, abbiamo restituito 1,7 mld $ agli azionisti attraverso dividendi e riacquisti di azioni.”
MODERNA + 15,78%. Azienda statunitense che opera nel campo delle biotecnologie, particolarmente attiva nell'ambito della ricerca e lo sviluppo di farmaci basati sull'RNA messaggero, ha riportato un utile nel primo trimestre 2024 pari a 0,55 $/az. su un fatturato di 2,80 mld $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 3,84 $/az. su un fatturato pari a 290,7 mln $.
Stéphane Bancel, A.D. di Moderna, ha affermato: "Mentre anticipiamo il lancio della nostra formula Spikevax 2024-2025 e del vaccino RSV, stiamo esercitando la disciplina finanziaria e abbiamo intensificato la nostra attenzione sulla creazione e l'utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale per semplificare ulteriormente le operazioni e migliorare la produttività. Con 10 programmi in fase avanzata e ulteriori nuovi programmi che avanzano verso studi cruciali, continuiamo ad aspettarci quest'anno numerosi traguardi di prodotto nel nostro portafoglio di vaccini e terapie. Questo è l'inizio di un anno eccezionale per la nostra piattaforma di vaccini mentre continuiamo a sviluppare farmaci a base di mRNA per i pazienti. Questo è solo l’inizio. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: entrate totali pari a 167 mln $, rispetto a 1,9 mld $ dello stesso periodo 2023, il calo è dovuto principalmente alla riduzione delle vendite del vaccino COVID-19; un costo delle vendite pari a 96 mln $, che includevano royalties di terzi per 8 mln $, svalutazioni di inventario per 30 mln $, capacità produttiva inutilizzata e costi di liquidazione per 27 mln $; spese di ricerca e sviluppo in diminuzione del 6% a 1,1 mld $, rispetto allo stesso trimestre 2023; spese di vendita, generali e amministrative in diminuzione del 10% a 274 mln $, rispetto al primo trimestre 2023; una perdita netta pari a 1,2 mld $ rispetto all’utile netto di 79 mln $ del primo trimestre 2023; una perdita per azione pari a 3,07 $ rispetto all'utile per azione pari a 0,19 $ del primo trimestre 2023. La liquidità, mezzi equivalenti e investimenti al 31 marzo 2024 ammontavano a 12,2 mld $, rispetto ai 13,3 mld $ del 31 dicembre 2023. La diminuzione della posizione di cassa della Società durante il primo trimestre del 2024 è stata in gran parte attribuibile alle spese di ricerca e sviluppo e attività operative.”
MONSTER BEVERAGE + 3,05%. La società attraverso le sue filiali, sviluppa, commercializza, vende e distribuisce bevande come tè freddi pronti da bere, limonate, succhi monodose, succhi, cocktail e bevande alla frutta, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,42 $/az. su un fatturato di 1,90 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,44 $/az. su un fatturato pari a 1,92 mld $. I ricavi sono cresciuti del 11,78% su base annua.
Hilton H. Schlosberg, Vice Presidente e Co-A.D. della società, ha dichiarato: “Continuiamo a vedere una crescita nel mercato delle bevande energetiche a livello globale. Negli Stati Uniti, l’energia è l’unico segmento della categoria bevande che attualmente mostra una crescita unitaria. Continuiamo a far crescere le nostre vendite nei canali misurati non Nielsen. Abbiamo ottenuto un altro trimestre di solida crescita dei ricavi, con vendite record nel primo trimestre. Il trimestre è stato nuovamente influenzato da tassi di cambio sfavorevoli in alcuni mercati. Siamo lieti di segnalare un miglioramento del margine di profitto lordo nel primo trimestre, che è aumentato in modo significativo rispetto al primo trimestre del 2023. Questo miglioramento è stato principalmente il risultato della diminuzione dei costi di trasporto, delle azioni sui prezzi in alcuni mercati e dei minori costi di produzione, parzialmente compensati dal mix geografico delle vendite. Nello specifico a livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette in aumento dell’11,8% a 1,90 mld $, rispetto a 1,70 mld $ dello stesso periodo 2023; un costo del venduto pari a 871,969 mln $ rispetto a 801,1 mln $ del primo trimestre 2023; un utile lordo di 1,027 mld $ pari al 54,1% delle vendite nette, rispetto a 897 mln $ pari al 52,8 del primo trimestre 2023; spese operative totali pari a 485,1 mln $, rispetto ai 412,8 mln $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 542,0 mln $ rispetto ai 485,1 mln $ del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 442 mln $ rispetto a 397,4 mln $ del primo trimestre 2023 per un utile per azione in aumento del 12,0% a 0,42 $ da 0,38 $/az. del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 3,560 mld $. Durante il primo trimestre 2024, abbiamo acquistato circa 1,8 milioni di azioni proprie a un prezzo di acquisto medio di 54,96 $, per un importo totale di 97,2 mln $. Al 2 maggio 2024, rimanevano disponibili per il riacquisto circa 642,4 mln $ nell'ambito del programma.”
NXP SEMICONDUCTORS + 6,25%. La società è un produttore di semiconduttori che fornisce soluzioni di prodotti standard e segnali misti ad alte prestazioni. Le sue soluzioni sono utilizzate per applicazioni automobilistiche, di identificazione, infrastrutture wireless, ha ri-portato utili nel primo trimestre 2024 pari a 3,23 $/az. su un fatturato di 3,13 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,16 $/az. su un fatturato pari a 3,13 mld $. I ricavi sono cresciuti del 0,16% su base annua. La società ha affermato che prevede per il secondo trimestre 2024 utili pari a 3,00e 3,41 $/az. e un fatturato tra 3,025 e 3,225 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,16 $/az. e per un fatturato di 3,16 mld $.
Kurt Sievers, Presidente e A.D. di NXP, ha affermato: “NXP ha registrato un fatturato trimestrale in linea con il punto medio delle previsioni, con tutti i nostri mercati che si comportano come previsto. I risultati del primo trimestre, le previsioni per il secondo trimestre e le nostre prime previsioni sulla seconda metà dell’anno sostengono un cauto ottimismo sul fatto che NXP stia attraversando con successo questa recessione ciclica a livello di settore. Continuiamo a gestire ciò che è sotto il nostro controllo consentendo a NXP di generare solida redditività e utili in un contesto di domanda impegnativo. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 3,13 mld $, in crescita dello 0,2% su base annua; un utile lordo pari a 1,818 mld $ pari ad un margine lordo del 58,2%; un utile operativo pari a 1,080 mld $ pari a un margine operativo del 34,5%; un utile netto pari a 840,0 mln $ per un utile netto per azione pari a 3,24 $. Il flusso di cassa derivante dalle operazioni è stato pari a 851 mln $, con investimenti capex netti pari a 224 mln $, con un conseguente flusso netto di cassa pari a 627 mln $. Durante il primo trimestre del 2024, NXP ha continuato ad attuare la sua politica di rendimento del capitale con il pagamento di 261 mln $ in dividendi in contanti e con il riacquisto di 303 mln $ di azioni proprie. Il rendimento totale del capitale di 564 mln $ nel trimestre ha rappresentato il 90% del flusso netto di cassa. L'acconto sui dividendi per il primo trimestre 2024 è stato pagato in contanti il 10 aprile 2024 agli azionisti registrati al 21 marzo 2024.”
ON SEMICONDUCTOR + 3,40%. La società offre soluzioni ad alta efficienza energetica includendo un'ampia gamma di prodotti a semiconduttori che forniscono un fattore di potenza migliorato, una maggiore efficienza in modalità attiva e consumi energetici ridotti in modalità standby. Sono utilizzati nei settori automobilistico, delle comunicazioni, dell'elettronica di consumo, della produzione industriale e in altri settori. Ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 1,08 $/az. su un fatturato di 1,86 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,04 $/az. su un fatturato pari a 1,85 mld $. I ricavi sono diminuiti del 4,95% rispetto allo stesso trimestre 2022. La società ha affermato di aspettarsi utili per il secondo trimestre 2024 tra 0,86 e 0,98 $/az. per un fatturato tra 1,68 e 1,78 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,00 $/az. per un fatturato pari a 1,84 mld $.
Hassane El-Khoury, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "I cambiamenti strutturali che abbiamo apportato all'azienda negli ultimi tre anni ci hanno permesso di sostenere il nostro margine lordo nonostante le difficili condizioni di mercato. Nel contesto attuale, rimaniamo concentrati sull’esecuzione, investendo al contempo per la nostra crescita a lungo termine. Poiché a livello mondiale l’energia continua a svolgere un ruolo fondamentale nella produzione, l’efficienza è fondamentale e siamo posizionati per continuare a guadagnare quote con il nostro portafoglio di tecnologie di alimentazione e rilevamento leader del settore. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 1,862 mld $; un utile lordo pari a 855 mln $ per un margine lordo del 45,9%; un utile operativo pari a 540,8 mln $ per un margine operativo del 29,0%; un utile per azione pari a 1,08 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 498,7 mln $ per un flusso netto di cassa pari a 276,3 mln $. Al 29 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e liquidità vincolata pari a 2,616 mld $.”
PACCAR – 6,41%. La società che progetta, produce e distribuisce autocarri leggeri, medi e pesanti e relativi ricambi in aftermarket, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 2,27 $/az. su un fatturato di 8,74 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,17 $/az. su un fatturato pari a 8,08 mld $. I ricavi sono cresciuti del 3,20% su base annua.
Preston Feight, A.D. della società, ha affermato: “I risultati di PACCAR riflettono la domanda continua di veicoli DAF, Peterbilt e Kenworth di alta qualità, ricambi aftermarket e servizi finanziari. Sono molto orgoglioso dei nostri dipendenti e concessionari che hanno fornito ai clienti camion e soluzioni di trasporto eccezionali. Gli investimenti a lungo termine di PACCAR in nuovi modelli di camion, produzione avanzata e soluzioni post-vendita basate sulla tecnologia stanno contribuendo agli ottimi margini operativi di PACCAR. Il lavoro dei clienti trae vantaggio dalla qualità superiore e dal risparmio di carburante dei veicoli DAF, Peterbilt e Kenworth. PACCAR sta sviluppando propulsori e sistemi connessi di prossima generazione, che stimoleranno la crescita dei ricambi aftermarket, oltre a investire nella capacità produttiva. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 8,74 mld $, rispetto agli 8,47 mld $ dello stesso periodo del 2023; un utile netto pari a 1,18 miliardi di dollari per un utile per azione pari a 2,25 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,469 mld $. Al 31 marzo 2024 avevamo liquidità e mezzi equivalenti pari a 6,194 mld $.”
PAYPAL – INV.%. La società che consente pagamenti digitali e mobili per conto di consumatori e commercianti in tutto il mondo attraverso la sua piattaforma omonima, Venmo e altro ancora, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 1,40 $/az. su un fatturato di 7,70 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,24 $/az. su un fatturato pari a 7,50 mld $. I ricavi sono cresciuti del 9,36% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre 2024 di circa 0,98 $/az. e per tutto il 2024 tra 3,98 e 4,17 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili del secondo trimestre è pari a 0,93 $/az. e per tutto l’anno 2024 è di 4,02 $/az.
Il CEO della società, Alex Chriss, ha affermato: “Continuiamo a concentrarci sull'accelerazione della crescita dei checkout brandizzati e sulla promozione della redditività della nostra attività. Stiamo lavorando per portare sul mercato aggiornamenti alle nostre principali esperienze di checkout brandizzati. Non lasceremo nulla di intentato quando si tratta di ridurre i costi improduttivi. Prevediamo che l’utile rettificato per il 2024 aumenterà di una percentuale a una cifra medio-alta. Il volume totale dei pagamenti è aumentato del 14% arrivando a 403,9 mld $; le transazioni di pagamento sono aumentate dell'11% a 6,5 mld $; le transazioni di pagamento per conto attivo negli ultimi 12 mesi sono aumentate del 13% a 60,0 mld $; i conti attivi sono diminuiti dell'1% a 427 milioni. Su base trimestrale, i conti attivi sono aumentati dello 0,4%, ovvero di 2 milioni. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: i ricavi netti sono aumentati del 9% a 7,7 mld $; il margine di transazione in dollari è aumentato del 4% arrivando a 3,5 mld $; l’utile operativo è aumentato del 15% a 1,4 mld $ per un margine operativo aumentato di 84 punti base al 18,2%; l'utile per azione non è aumentato del 27% a 1,08 $ (da 0,85 $/az. del primo trimestre del 2023). Il flusso di cassa derivante dalle operazioni è stato pari a 1,9 mld $ mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 1,8 mld $. Al 31 marzo 2024, la liquidità, i mezzi equivalenti e gli investimenti ammontavano a 17,7 mld $. Il debito ammontava a 11,0 mld $. Infine abbiamo restituito 1,5 mld $ agli azionisti riacquistando circa 25 milioni di azioni ordinarie proprie.”
QUALCOMM + 8,44%. La società che sviluppa una tecnologia di comunicazione digitale chiamata CDMA (Code Division Multiple Access) e possiede la proprietà intellettuale applicabile ai prodotti che implementano qualsiasi versione di CDMA inclusi brevetti, domande di brevetto e segreti commerciali, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 2,44 $/az. su un fatturato di 9,39 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,31 $/az. su un fatturato pari a 9,32 mld $. I ricavi sono cresciuti del 1,23% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2024 tra 2,15 e 2,35 $/az. su un fatturato compreso tra 8,80 e 9,60 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,17 $/az. su ricavi pari a 9,05 mld $.
Cristiano Amon, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Siamo lieti di annunciare ottimi risultati trimestrali, con l'utile che supera la fascia alta delle nostre previsioni. Siamo entusiasti della nostra continua crescita e diversificazione, compreso il raggiungimento di ricavi record per il terzo trimestre consecutivo di QCT Automotive record e per i prossimi lanci di prodotti con il nostro Snapdrag. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 9,386 mld $ in aumento dell’1% rispetto allo stesso trimestre 2023; un EBIT pari a 3,175 mld $ in aumento dell’11% rispetto allo stesso trimestre 2023; un utile netto pari a 2,761 mld $ in aumento del 14% rispetto allo stesso trimestre 2023 per un utile per azione pari a 2,44 $ in aumento del 13% rispetto allo stesso trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 6,503 mld $ rispetto a 4,552 mld $ dello stesso trimestre 2023. Al 24 marzo 2024 avevamo liquidità e mezzi equivalenti pari a 9,219 mld $.”
REGENERON PHARMA + 8,36%. La società è un'azienda biofarmaceutica completamente integrata, che scopre, inventa, sviluppa, produce e commercializza medicinali per il trattamento di gravi condizioni mediche, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 9,55 $/az. su un fatturato di 3,15 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 10,08 $/az. su un fatturato pari a 3,17 mld $. I ricavi sono diminuiti dello 0,54% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Leonard S. Schleifer, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Il team Regeneron ha già compiuto progressi sostanziali quest'anno, consegnando i nostri farmaci approvati a un numero maggiore di pazienti in tutto il mondo, facendo avanzare la nostra gamma composta da dozzine di programmi di fase clinica e perseguendo incessantemente la scienza all'avanguardia. Abbiamo registrato un ottimo trimestre di vendite del farmaco ‘EYLEA HD’ e siamo ben posizionati per continuare la nostra leadership nelle malattie della retina. Il farmaco ‘Dupixent’ continua a crescere a un ritmo notevole a sette anni dal suo lancio e sta attualmente trattando oltre 850.000 pazienti in una varietà di malattie caratterizzate dall’infiammazione di tipo 2. Il nostro promettente franchising oncologico si sta rafforzando, guidato dalla forte crescita globale delle vendite della cura di ‘Libtayo’ e dalle potenziali approvazioni normative entro la fine dell’anno per il trattamento con ‘Linvoseltamab’ nel mieloma multiplo recidivante/refrattario. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi diminuiti dell’1% a 3,15 mld $ rispetto al primo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 2,393 mld $ rispetto a 2,215 mld $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 751,4 mln $ rispetto a 946,7 mln $ del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 722,0 mln $ rispetto a 817,8 mln $ del primo trimestre 2023, per un utile per azione pari a 9,55 $ in diminuzione del 5% rispetto al primo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,512 mld $ rispetto a 1,367 mld del primo trimestre 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 1,378 mld $ rispetto a 1,189 mld $ del primo trimestre 2023. Infine il nostro CdA ha approvato un nuovo programma di riacquisto di azioni da 3,0 mld $.”
STARBUCKS – 17,16%. La catena di negozi rivenditrice di caffè e tè proprietaria di diversi marchi, ha pubblicato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 0,68 $/az. su ricavi per 8,56 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,79 $/az. su ricavi per 9,17 mld $. I ricavi sono diminuiti dell'1,80% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. La società ha detto che prevede un fatturato per tutto l’anno fiscale 2024 compreso tra 35,98 e 37,41 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 38,66 mld $ per l’anno 2024.
Laxman Narasimhan, A.D. della società, ha affermato: "In un contesto altamente sfidante, i risultati di questo trimestre non riflettono la forza del nostro marchio, le nostre capacità o le opportunità future. Non abbiamo soddisfatto le nostre aspettative, ma comprendiamo le sfide e le opportunità specifiche che abbiamo immediatamente di fronte. Abbiamo un piano chiaro da eseguire e l’intera organizzazione è mobilitata attorno ad esso. Siamo molto fiduciosi nel nostro lungo termine e sappiamo che la nostra strategia Triple Shot Reinvention with Two Pumps consentirà di sfruttare il potenziale illimitato di questo marchio. Anche se è stato un trimestre difficile, abbiamo imparato dalla nostra ‘sottoperformance’ e abbiamo affinato la nostra attenzione con una tabella di marcia completa di azioni ben ponderate che hanno reso chiaro il percorso da seguire. Su questo percorso, restiamo impegnati nel nostro approccio disciplinato all’allocazione del capitale mentre ci muoviamo in questo ambiente complesso e dinamico. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi globali pari a 8,6 mld $ diminuiti del 4%, guidate da un calo del 6% nelle transazioni parzialmente compensato da un aumento del 2% dello scontrino medio. Le spese totali del venduto, generali ed amministrative più altri costi sono stati pari a 7,532 mld $. L’utile operativo è stato pari a 1,099 mld $ per un margine operativo che si è contratto di 150 punti base su base annua, attestandosi al 12,8%. L’utile netto è stato pari a 772,4 mln $ per un utile per azione pari a 0,68 $ diminuito dell’8% rispetto all’anno precedente. Al 31 marzo 2024 avevamo liquidità e mezzi equivalenti pari a 2,764 mld $. Abbiamo aperto 364 nuovi negozi netti nel secondo trimestre, chiudendo il periodo con 38.951 negozi: 52% gestiti dall'azienda e 48% concessi in licenza. I membri attivi per 90 giorni del programma fedeltà Starbucks Rewards negli Stati Uniti hanno totalizzato 32,8 milioni, in crescita del 6% su base annua.”
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