NASDAQ100 WEEKLY - Nonostante il giovedì nero, buona settimana per l'indice tech, S&P500 a pareggio, forti perdite per il Dow Jones !


LUNEDI’ 3 GIUGNO L’ARTICOLO SALTA UN USCITA.

OGGI 27 MAGGIO MERCATI CHIUSI IN USA PER LA FESTIVITA’ DEL ‘MEMORIAL DAY’.

NUOVI MASSIMI STORICI PER I LISTINI AZIONARI NASDAQ100 E S&P500 MENTRE IL DOW JONES PAGA PEGNO AGLI INASPETTATI OTTIMI DATI FLASH DI MAGGIO (DA CONFERMARE) SUI DIRETTORI DI ACQUISTO DELLE PMI. DOLLARO IN RIALZO, RENDIMENTI DEI BONDS IN RIALZO, SOPRATTUTTO SULLA CURVA BREVE, COMMODITIES PREZIOSE ED INDUSTRIALI IN NETTO RIBASSO.

Come riportato nell’articolo della scorsa settimana, i mercati azionari erano alla ricerca di nuovi record per proseguire il trend rialzista, facendo leva sulla trimestrale economica di una società diventata nel giro di pochi mesi un colosso a livello di capitalizzazione, crescita di fatturato e di utili, NVIDIA, che ha chiuso le contrattazioni per la prima volta sopra i 1.000 $ per azione ! Ebbene tutto ciò si è verificato nei primi giorni della settimana, prima scommettendo sulla pubblicazione di dati altamente positivi, poi giovedì nel giorno dopo l’uscita dei dati, un’apertura di contrattazioni in gap up ha sancito un ulteriore allungo rialzista dei listini interessati (Nasdaq100 e S&P500) che hanno fatto registrare nuovi record.  

Ma, e sì c’è un ‘ma’, sempre nella giornata di giovedì scorso dopo l’uscita dei dati preliminari dei responsabili degli acquisti delle PMI, a dir poco sorprendenti, i guadagni conseguiti in apertura si sono man mano ridotti fino a registrare un bel segno negativo, poi nella giornata di venerdì un parziale recupero delle quotazioni ha fatto sì che l’indice tech (Nasdaq100) chiudesse la settimana in leggero guadagno rispetto alla chiusura del venerdì precedente, l’indice S&P500 in sostanziale pareggio, mentre il DOW senza il supporto del settore tecnologico riportava una bella perdita.   

Moderato incremento per le richieste di mutuo, che sembrano reagire prontamente a minime salite e discese dei tassi di mutuo, segno che anche gli household sono diventati "data dependant" come le banche centrali e noi professionisti della finanza.

Ma in realtà i movimenti sono minimi e l'indice che misura le richieste per nuovo acquisto di casa staziona sui minimi da 30 anni (v. grafico):

Le vendite di case usate hanno deluso, e in generale risultano parecchio deboli da un anno. Il livello è ancora quello del post grande crisi finanziaria (v. grafico):

Come è noto, qui il problema è stato legato in gran parte alle scorte basse di case in vendita, poiché i proprietari erano poco incentivati a rimborsare un mutuo al 3% per aprirne uno al 7% per la casa nuova. Questo ha indirizzato i compratori verso le case nuove.

Ora però le scorte stanno lentamente recuperando, sono su del 16% rispetto a 12 mesi fa e in termini di mesi di vendite ai ritmi attuali vicino a fare i massimi dal 2020. Quindi il problema di scorte scarse si sta attenuando. Sarà molto importante osservare questa serie nei prossimi mesi, per capire l'effettivo stato della domanda di immobili negli USA.

Guardando al futuro, molti investitori si sentono ottimisti. Dopo che una serie di rapporti sull'inflazione sono arrivati ​​più caldi del previsto, il rapporto sui prezzi al consumo di aprile ha contribuito a calmare i nervi degli investitori. L'economia è rimasta solida, sfidando le aspettative secondo cui la campagna della FED contro l'inflazione avrebbe portato gli Stati Uniti in una recessione.

E le prospettive per i profitti aziendali appaiono brillanti. Gli analisti prevedono che gli utili delle società dell’S&P500 aumenteranno dell’11% quest’anno e del 14% nel 2025, secondo FactSet, tuttavia hanno notato che l’aumento dell’11% in più dell’S&P500 finora, corrisponde all’aumento dall’11% al 12% delle aspettative sugli utili per l’intero anno. Ma fino a che gli afflussi di fondi azionari manterranno il mercato sbilanciato al rialzo, i cali saranno visti come un’opportunità per aggiungere alle posizioni.

Infine una notizia che riguarda la regolamentazione degli scambi di natura finanziaria negli Stati Uniti.

I mercati statunitensi da martedì 28 maggio, modificheranno le tempistiche di regolamento per le azioni statunitensi, le obbligazioni societarie municipali e altri titoli, dimezzandole a un giorno, o T+1, in seguito alla adozione di una nuova norma della Securities and Exchange Commission (SEC) nel febbraio 2023. Un accordo commerciale avviene quando l’acquirente riceve la garanzia e il venditore viene pagato. Questa fase finale è gestita dalla Depository Trust Company (DTC), una filiale della Depository Trust and Clearing Corporation. Le autorità di regolamentazione sperano che un processo di regolamento più rapido riduca il rischio e migliori l'efficienza nei mercati più grandi del mondo, poiché gli investitori otterranno i loro soldi e i loro titoli prima. Attualmente, poiché le negoziazioni impiegano due giorni per concludersi, possono verificarsi intoppi prima che gli investitori ricevano i loro soldi o titoli. Un centro di comando virtuale, è stato creato per monitorare l'implementazione e comunicare potenziali problemi. La conversione della Depositary Trust and Clearing Corporation (DTCC) in T+1 sarà una parte centrale del passaggio a regolamenti più rapidi, poiché fornisce servizi di compensazione e regolamento per Wall Street, ma tutti i partecipanti al mercato dovranno adeguarsi, dalle banche ai gestori patrimoniali e ai depositari. Ovviamente all’inizio si potranno verificare delle disfunzioni nel sistema causando il fallimento di alcune transazioni come accaduto nel settembre 2017 quando il termine di liquidazione è stato ridotto da tre a due giorni. Situazione che, comunque, è stata risolta in breve tempo.

Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.

Nel corso della sorsa settimana è stato pubblicato il report del FOMC, con un testo percepito come leggermente più stringente delle attese. Nei fatti il messaggio di Powell all'ultimo FOMC è stato fondamentalmente confermato, con la notazione della mancanza di progressi sull'inflazione nel primo trimestre 2024 e la necessità di mantenere i tassi più alti più a lungo. Alcuni membri hanno osservato che i rialzi dei primi mesi del 2024 sono risultati abbastanza generalizzati. E soprattutto vari membri si sono detti aperti ad alzare ulteriormente i tassi, se il quadro inflattivo dovesse richiederlo. Questo è stato visto come un leggero discostamento dalla visione di Powell, che aveva definito la cosa improbabile al FOMC del 1 maggio. Così i rendimenti sono saliti e l'azionario è sembrato non risentirne affatto. A dare manforte ai rendimenti, nella giornata di giovedì e venerdì, anche i dati preliminari dei responsabili degli acquisti delle PMI di maggio con il composite ai massimi da Aprile 2022, 3.6 punti oltre il consenso e gli ordini di beni durevoli in aumento più del previsto. La consapevolezza che l'economia non sta rallentando ha respinto qualsiasi taglio dei tassi in estate, scontando un solo taglio nel 2024.

Uno studio di Bank of America ha segnalato che nel mondo delle obbligazioni High Yield il numero di aziende in ‘negative outlook’ o ‘downgrade watch’ sta aumentando mentre quello in ‘positive outlook’ o ‘upgrade watch’ sta calando. Sembra un segnale che il merito di credito medio delle aziende a rating speculativo stia iniziando a deteriorarsi. Ovviamente tra i tassi alti più a lungo e l’aumento degli investimenti per seguire l’Intelligenza Artificiale ed altri temi, queste società cominceranno a soffrire la stretta creditizia.

Dopo la pubblicazione del dato preliminare di maggio delle aspettative di crescita delle PMI, i rendimenti sono balzati di 7/8 punti (soprattutto quelli della curva breve) e la Fed Funds strip ha cessato di scontare un taglio intero per novembre, riducendo anche per dicembre le probabilità che i tagli siano 2. Le probabilità di un taglio prima dell'estate sono praticamente nulle.

Andiamo ora a vedere nello specifico lo scenario che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024 e sui rendimenti dei Treasury.

Saltando la successiva riunione del 2024 in programma il 12 giugno, che vedrà i tassi fermi con probabilità al 99,1%, passiamo direttamente a vedere come i mercati prezzino le probabilità per la riunione del 31 luglio 2024. Lo strumento FedWatch del CME Group mostra come le probabilità di nessun taglio siano balzate dal 72,1% di due venerdì fa all’attuale 88,9%, ovviamente a scapito delle probabilità per un taglio di 25 bps che dal 26,0% di due venerdì fa si abbassano all’attuale 10,2%. (v. grafico):

La novità è che il mese ‘clou’ per quanto attiene alle probabilità del primo taglio dei tassi non riguarda più la riunione del 18 settembre, nella quale le probabilità di nessun taglio si alzano al 50,2% rispetto al 34,6% di due venerdì fa, Conseguentemente si abbassano le probabilità di un taglio pari a 25 bps al 44,9% rispetto al 50,0% di due venerdì fa. Infine crollano al 4,5% le probabilità di un taglio per complessivi 50 bps (1 da 0,50% o due da 0,25%) rispetto al 14,4% di due venerdì fa (v. grafico):

E veniamo alla scadenza relativa alla riunione del 7 novembre per quanto riguarda le probabilità del primo taglio dei tassi. Per questa riunione rimangono stabili le probabilità di un taglio pari a 25 bps che dal 44,6% di due venerdì fa passa all’attuale 46,2%. Mentre salgono molto le probabilità di nessun taglio al 38,1% rispetto al 22,4% di due venerdì, il tutto a scapito di un taglio per complessivi 50 bps (1 da 0,50% o due da 0,25%) che dal 27,0% di due venerdì fa passano all’attuale 14,3% (v. grafico):

Infine, per l’ultima riunione del 2024, si rialzano le probabilità per un taglio di soli 25 bps rispetto alle preferenze di un taglio per complessivi 50 bps. Nel primo caso le probabilità passano dal 32,2% di due venerdì fa all’attuale 41,9%, mentre nel caso di un taglio per complessivi 50 bps le probabilità passano dal 36,9% di due venerdì fa all’attuale 31,0%. Si riducono sempre più le probabilità per un taglio complessivo di 75 bps che dal 17,5% di due venerdì fa passano all’attuale 8,0%. (v. grafico):

La retorica dei membri della FED il dato preliminare di maggio sopra le attese dei direttori di acquisti delle PMI hanno provocato questo violento rialzo dei rendimenti nel corso della scorsa settimana. Anche troppo violento visto che il dato è stato pubblicato dalla società di analisi S&P Global mentre si tiene più in considerazione i dati a cura dell’ISM ed oltretutto sono dati che devono essere confermati alla fine del mese. Detto ciò andiamo a vedere nello specifico i numeri: la scadenza corta costituita dal Treasury 2Y è passata dal 4,818% di due venerdì fa, all’attuale 4,946% con un massimo settimanale al 4,959%. Stessa situazione anche se in tono minore per il Treasury 10Y che dal 4,418% di due venerdì fa passa all’attuale 4,467% con un massimo settimanale al 4,50%. Infine per la scadenza lunga del 30Y ampiezza ancora minore del rialzo che passa dal 4,56% di due venerdì fa all’attuale 4,573% con un massimo settimanale al 4,603%. Ovviamente il classico spread 2Y – 10Y sale a 47,9 punti.

Stabili i tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione, in attesa dei dati inflattivi dei consumi personali (PCE) di questa settimana. Come mostrato dal grafico del breakeven inflation a 10 anni, in chiusura di ottava il tasso rimane assolutamente fermo scende al 2,32% come due venerdì fa (v. grafico):

Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Le performance dell’indice tech sono aumentate per la quinta settimana consecutiva con un nuovo record fatto registrare nella giornata di giovedì scorso con un’apertura in gap up a 18907.54 punti, dovuto in gran parte all’ottima trimestrale di NVIDIA che a sua volta fa segnare un nuovo massimo storico a 1064,69 $. Ricordo anche qui che dal 10 giugno prossimo sul titolo avverrà uno split azionario in rapporto di 1 a 10, pertanto gli azionisti riceveranno 9 azioni nuove ogni 1 posseduta. Un analista di Bloomberg ha osservato che la crescita degli utili di NVIDIA è un multiplo di quella del campione della bolla tecnologica di fine anni 90, CISCO Systems. Infatti l'utile di NVIDIA è passato dai 3,34 $ del 2023 fiscale ai 26 $ previsti per il 2025 fiscale, in pratica un multiplo di 8 in 2 anni. Per CISCO un progresso del genere (da 6,6 cent a 39 cent $) richiese 6 anni, dal 1994 al 2000. Poi la bolla scoppiò, e nel 2001 l'utile di Cisco fu di -14 cent. Al momento migliore, il P/E di Cisco era di 111 volte. Quello attuale di NVIDIA è di 55 volte, quindi ancora lontano dal record di CISCO.

Con NVIDIA che ha aumentato notevolmente il ‘peso’ delle ‘big cap’ ovviamente si amplia sempre più la forbice dei rendimenti tra l’indice Nasdaq100 equal weighted e quello ‘pesato’. Nella settimana appena trascorsa, il guadagno del primo è stato di un misero 0,17% rispetto all’1,41% di quello ‘pesato’, ampliando ulteriormente il rendimento da inizio anno con l’equal weighted che registra un gap del 7,30% rispetto a quello ‘pesato’. Graficamente notiamo la brutta candela di giovedì scorso nella quale l’indice ha prima fatto registrare un nuovo record per poi perdere tutto il guadagno dell’apertura chiudendo la sessione addirittura in negativo in area 18500 punti [rappresentante l’estensione del 78,6% di onda 3 di (5) partendo dal minimo di onda 4 di (5)] che ora funge da supporto. Fortunatamente il giorno successivo i prezzi hanno recuperato buona parte del range di giovedì chiudendo l’ottava in area 18800 punti. Nonostante il nuovo record il valore dell’RSI a 68 indica la possibilità di ulteriori allunghi, dati macro o notizie permettendo. Prossimo proiezione rialzista l’area 19150/19200 [rappresentante l’estensione del 100% di onda 3 di (5) partendo dal minimo di onda 4 di (5)]. Viceversa, oltre al citato supporto in area 18500, troviamo un supporto di rilievo solo in area 18000 [ritracciamento del 38,2% di onda 5 di (5)] con il rinforzo della M.M. a 50 periodi. La settimana si è chiusa a 18808.35 con un guadagno del + 1,41% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 11,78% rispetto alla chiusura del 2023.  

Settimana scorsa all’insegna del consolidamento per l’indice S&P500 anche se, nella giornata di giovedì scorso, aggiorna i numeri portando il proprio record a 5341.88 punti di massimo per poi perdere tutto il guadagno nella seconda metà della giornata chiudendo la sessione al ribasso dello 0,74%. Molto peggio ha fatto l’indice S&P Equal Weight che con un -1.43% la dice lunga sull’ampiezza della seduta di giovedì con il 90% dei titoli in discesa. E infatti anche il Russell 2000 Small Caps ha segnato un pessimo -1.6%. Come scritto in precedenza, il tema dominante è stato il rimbalzo delle aspettative di crescita, prodotto principalmente dai dati dei PMI flash di maggio che hanno stracciato le attese, anche se poi nella giornata di venerdì un discreto recupero dei prezzi ha fatto in modo di riportare in sostanziale parità le quotazioni rispetto alla chiusura della precedente settimana. Tra gli 11 settori principali del listino, in settimana i migliori sono stati quello tecnologico e delle comunicazioni, mentre tra i peggiori troviamo l’immobiliare e l’energia.

A livello grafico notiamo un sostanziale consolidamento, rotto sia all’insù che all’ingiù, dalla candela di giovedì scorso che in apertura ha fatto registrare un nuovo record e in chiusura di seduta è scesa in area 5250 sotto il minimo del 15 maggio ma senza riuscire a chiudere l’ultimo gap relativo a quel giorno. Fortunatamente nella giornata di venerdì i prezzi riuscivano a recuperare metà range della candela del giorno precedente chiudendo la settimana proprio a ridosso dell’area 5320 rappresentata dall’estensione del 61,8% di onda 3 di (5) partendo dal minimo di onda 4 di (5). Prossima proiezione rialzista l’area 5410 punti con il livello di RSI a 63 che non inficerebbe tale situazione. Viceversa, ulteriore consolidamento a parte, una correzione è possibile andando a testare prima il supporto in area 5230, quindi l’area 5200/5190 [ritracciamento del 38,2% di onda 5 di (5)].

Mentre l’indice ‘pesato’ faceva registrare il nuovo record anche grazie a NVIDIA, l’indice S&P500 ‘equal weighted’ se ne guardava bene scendendo per tutta la settimana con un discreto recupero in chiusura di ottava. Quindi mentre l’indice ‘pesato’ chiudeva la settimana in parità, l’indice ‘equal weighted’ perdeva l’1,25% aumentando così il gap tra i due indici da inizio anno al 6,25% a favore di quello ‘pesato’.

Nuovo minimo dell’indice Cboe Volatility Index (VIX) a 11,52 (quasi al livello di 11,42 del novembre 2019 !) in apertura di giovedì scorso mentre l’indice di riferimento (l’S&P500) registrava il nuovo record, per poi balzare fino a 13,37 dopo il dato dei direttori di acquisto delle PMI, ma la chiusura di settimana a 11,93 riporta tutto come era due venerdì fa, cioè sui minimi di periodo. Viceversa alla sorta del VIX, la situazione sull’indice della ‘paura’ e parliamo dello skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – che ha continuato il trend rialzista di due settimane fa portandosi a 155,86 punti dai 143 di due venerdì fa. I nuovi record e la retorica dei membri della FED mette i trader in condizione di costruire delle posizioni di copertura sull’azionario visto anche il basso costo delle opzioni put. La settimana si è chiusa a 5304,71 con un guadagno del + 0,03% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 11,21% rispetto alla chiusura del 2023.

Settimana, quella appena trascorsa, molto difficile per le quotazioni del listino delle major industrial, il DOW JONES, che nella giornata di giovedì ha registrato il più grande calo percentuale giornaliero in oltre un anno. L’indice non solo non ha beneficiato della scia prodotta dalla buona trimestrale di NVIDIA verso i titoli tecnologici, ma diversi titoli industriali hanno riportato ampie perdite, come BOEING che ha chiuso la settimana in ribasso del 5,6% dopo aver dichiarato che brucerà miliardi di dollari in più del previsto nei prossimi mesi. Le azioni SALESFORCE sono scese del 4,7% gravate dalle preoccupazioni per le prospettive del software aziendale. HOME DEPOT, 3M e McDONALD’S sono crollate ciascuno di oltre il 5%.

Nel caso di NVIDIA alcune notizie riportano che il titolo potrebbe entrare a far parte di codesto listino. Un portavoce di S&P Dow Jones Indices non commenta né specula su aggiunte o cancellazioni dell'indice, facendo riferimento alla metodologia Dow che dice: "Un titolo viene in genere aggiunto solo se la società ha un'eccellente reputazione, dimostra una crescita sostenuta ed è di interesse per un gran numero di investitori", e che il comitato dell'indice "valuta il prezzo delle azioni quando si considera un’azienda per l’inclusione."

Graficamente notiamo come nella giornata di lunedì scorso l’indice abbia limita il proprio record a 40077.40 punti per poi scendere per tutta la settimana. Quindi possiamo affermare che l’area 40000 punti [soglia psicologica e estensione del 38,2% di onda 3 di (5) partendo dal minimo di onda 4 di (5)], ha fermato, per ora, il trend rialzista. Di contro la correzione si è fermata sul supporto in area 39100, come riportato nell’articolo della scorsa settimana in caso di falso breakout. Così è ! Ulteriori supporti li troviamo in area 38850 coincidente anche con la M.M. a 50 periodi, e in area 38500 ma non crediamo che in questa settimana i prezzi si spingano così in basso. Il livello di RSI a 48 non offre indicazioni. La settimana si è chiusa a 39069.60 con una perdita del – 2,34% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 3,66% rispetto alla chiusura del 2023.

ORO INDEX

L'oro è sceso bruscamente dopo la rottura sotto $ 2.400, spezzando una striscia vincente di due settimane. La prospettiva tecnica a breve termine evidenzia una perdita di slancio rialzista. I dati sull’inflazione PCE e i commenti dei funzionari della Fed potrebbero guidare l’azione dell’Oro la prossima settimana.

Dopo aver fissato un nuovo massimo storico all'inizio della settimana a 2.454,20 $/oz. il metallo giallo ha messo in scena una correzione profonda estendendo la scivolata dopo aver perso la quota psicologica dei 2400 $/oz. nella giornata di mercoledì.

La notizia del Presidente iraniano Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian che muore in un incidente in elicottero nell’Azerbaigian orientale ha causato un’escalation delle tensioni geopolitiche all’inizio della settimana. Di conseguenza, le quotazioni dell’Oro hanno beneficiato di flussi da investitori tradizionali da rifugio sicuro facendo registrare un nuovo record di 2454,20 $/oz. nelle prime ore di negoziazione della sessione asiatica di lunedì scorso. Quando l’umore di mercato ha iniziato a migliorare nel corso della giornata, le quotazioni hanno preso a scendere chiudendo tuttavia la sessione a 2430 $/oz.

Nella giornata di martedì, in assenza di dati macro ad alto impatto, i commenti restrittivi dei politici della Federal Reserve hanno aiutato il Dollaro Index a rimanere resiliente contro i suoi rivali, rendendo difficile per l’Oro mantenere le quotazioni del giorno precedente. Sia il presidente della FED di Atlanta Raphael Bostic, che il governatore della FED Christopher Waller hanno detto che l’Istituto deve essere cauto sul primo taglio dei tassi di interesse, sentendo il bisogno di vedere diversi altri mesi di buoni dati sull’inflazione prima di essere a proprio agio per sostenere un allentamento nella politica monetaria.

Mercoledì scorso, i prezzi dell’Oro hanno continuato a scendere più in basso sotto la pressione dai rendimenti dei titoli del Tesoro USA in ripresa. Dopo aver perforato il livello psicologico dei 2400 $/oz., i venditori hanno preso il sopravvento spingendo sempre più verso il basso i valori della commodity, dopo che i verbali della riunione politica della Federal Reserve dal 30 aprile al 1 maggio hanno mostrato che alcuni politici erano addirittura disposti a riconsiderare gli aumenti dei tassi se necessario.

Quindi nella giornata di giovedì i dati pubblicati da S&P Global hanno mostrato che l’attività commerciale nel settore privato a maggio si sta espandendo al ritmo più forte da due anni con il dato ‘composite’ PMI che è salito a 54,4 da 51,3 di aprile, mentre il PMI dei servizi e PMI manifatturiero è migliorato rispettivamente a 54,8 e 50,9. Commentando i risultati dei sondaggi, Chris Williamson, capo economista di S&P Global Market Intelligence ha affermato che: “la ripresa economica degli Stati Uniti ha accelerato di nuovo dopo due mesi di crescita più lenta, rimettendo l’economia statunitense in rotta per un altro solido guadagno del PIL nel secondo trimestre”. Il Dollar Index ha continuato a salire con forza dopo i dati delle PMI e i prezzi dell’Oro sono crollati al di sotto dei 2330 $/oz., livello più basso delle ultime due settimane. Infine venerdì, nonostante i buoni dati usciti sugli ordini di beni durevoli, il Dollar Index fermava la sua corsa perdendo il guadagno del gionro precedente e il metallo giallo poteva così respirare chiudendo la settimana a 2335 $/oz.

Nel corso di questa settimana (corta), nella prima metà gli investitori presteranno molta attenzione ai commenti dei responsabili politici della FED. Nel caso in cui i funzionari segnalino che probabilmente aspetteranno fino alla fine dell’anno e cercheranno diversi mesi consecutivi di dati sull’inflazione favorevole prima di abbassare il tasso di riferimento, il Dollar Index potrebbe raccogliere ulteriore forza e trascinare le quotazioni dell’Oro più in basso. Nella seconda metà della settimana l’US Bureau of Economic Analysis (BEA) rilascerà la seconda stima dei dati del prodotto interno lordo del primo trimestre. Una revisione positiva di questi dati potrebbe penalizzare i prezzi dell’Oro, mentre venerdì sono attesi gli importanti dati macro sull’indice dei prezzi delle spese di consumo personali (PCE) di aprile, l’indicatore di inflazione preferito della FED. Su base mensile, l’indice dei prezzi PCE core è aumentato dello 0,3% a marzo. Un aumento dello 0,4% o superiore nell’indice mensile dei prezzi PCE di aprile potrebbe alimentare le aspettative per un inasprimento dei tassi da parte della FED a settembre, di contro una lettura pari o inferiore allo 0,2% potrebbe ravvivare l'ottimismo sui progressi di disinflazione alimentando un rialzo dei prezzi del metallo giallo.

Prospettive tecniche dell’Oro.

Nel corso della scorsa settimana i prezzi dopo aver fatto registrare un nuovo record nella giornata di lunedì, sono poi scesi sfondando il livello tecnico dei 2400 $/oz, terminando la corsa sull’area di supporto dei 2330 $/oz. (ritracciamento del 27,2% della gamba rialzista dal 14 febbraio 2024). In base alle notizie che verranno pubblicate in settimana i prezzi della commodity potranno rimbalzare da codesta quota nuovamente verso i 2400 $/oz., altrimenti rotto l’attuale supporto il successivo lo troviamo in area 2280/2290 $/oz. (ritracciamento del 38,2% della gamba rialzista dal 14 febbraio 2024).

Passando agli altri due metalli preziosi, stessa identica sorte dell’Oro per i prezzi del Platino che dopo aver fatto registrare un nuovo massimo relativo a 1105 $/oz. nella giornata di lunedì, poi ha preso la via discendente fino a toccare un minimo a 1021 $/oz. per poi chiudere l’ottava a 1035 $/oz. Ricordiamo che per quasi dodici mesi l’area dei 1020 $/oz., ha funto da forte resistenza le quotazioni. Pertanto risulta molto importante non perdere tale area al ribasso.

Scenario leggermente migliore per le quotazioni dell’Argento, che dopo aver fatto registrare un doppio massimo relativo a 32,75 $/oz. nelle giornate di lunedì e martedì scorso, sono poi scese fino ad un’accettabile area di 30,50 $/oz. visto anche il forte ipercomprato dei giorni precedenti. Molto importante non scendere sotto l’area dei 30 $/oz.

La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2335.20 $/oz. con una perdita del – 3,50% rispetto alla precedente settimana che porta ad un guadagno da fine anno del + 12,72%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 2334.02 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES GIUGNO 2024:

POLITICA USA

La Camera statunitense lo scorso mercoledì ha approvato il “Financial Innovation and Technology for the 21st Century Act”, disegno di legge per un nuovo quadro normativo relativo alle valute digitali e che ha raccolto 279 voti favorevoli e 136 contrari. Per i sostenitori del disegno di legge al Congresso, la misura fornirà chiarezza normativa ed aiuterà a promuovere la crescita del settore. Non si è espresso favorevolmente Gary Gensler, presidente della SEC (Securities and Exchange Commission, ente federale che si occupa della vigilanza delle borse valori), che ha detto che il disegno di legge “creerebbe nuove lacune normative e minerebbe decenni di precedenti in materia di supervisione dei contratti di investimento, mettendo gli investitori ed i mercati dei capitali a rischio incommensurabile”. Gensler sostiene che le criptovalute dovrebbero essere soggette alle stesse leggi che riguardano gli altri asset e mercoledì scorso, in una dichiarazione, ha detto che in base al disegno di legge i contratti di investimento registrati su una blockchain non sarebbero più considerati titoli, negando agli investitori la protezione ai sensi delle leggi sui titoli. Inoltre, Gensler ha sostenuto che il disegno di legge darebbe la possibilità agli emittenti di contratti di investimento in criptovalute di certificare da soli che i loro prodotti sono commodity digitali non soggette alla supervisione della SEC, lasciando all’agenzia solo 60 giorni per contestarlo.

Giovedì scorso, invece, la commissione Agricoltura della Camera ha approvato un disegno di legge di spesa in ambito agricolo da 1,5 trilioni di dollari con 33 voti favorevoli e 21 contrari. Il pacchetto della Camera prevede un’espansione dei sostegni alle materie prime agricole, riduce i fondi SNAP (Supplemental Nutrition Assistance Program, programma federale che fornisce sostegno nell’acquisto di generi alimentari a famiglie in condizioni di difficoltà economica) e rialloca quasi 20 miliardi dall’Inflation Reduction Act destinati a pratiche agricole intelligenti dal punto di vista climatico.

Il disegno di legge della Camera dovrebbe essere riconciliato con un disegno di legge del Senato. Il pacchetto approvato dalla commissione della Camera però ha raccolto solo 4 voti dem, difficile quindi possa fare strada e diventare legge. Per i democratici della Camera e del Senato i tagli agli aiuti alimentari e la riallocazione di fondi per il clima rappresentano linee rosse nei negoziati. Debbie Stabenow, senatrice democratica e presidente della commissione Agricoltura al Senato, ha detto: “Nonostante le aree di terreno comune, ora è chiaro che parti chiave del disegno di legge della Camera hanno diviso la coalizione Farm Bill in un modo che rende impossibile ottenere i voti per diventare legge”.

POLITICA USA – CINA

Dal 1° agosto, gli Stati Uniti implementeranno significativi aumenti tariffari su diverse importazioni cinesi, tra cui veicoli elettrici, batterie, chip per computer e prodotti medici. Questa decisione, annunciata dall'Ufficio del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti (USTR), segna una continuazione e un ampliamento delle politiche tariffarie iniziate sotto l'amministrazione Trump. L'attuale Presidente Joe Biden ha deciso di mantenere queste misure, aumentandone ulteriormente alcune. In particolare, le tariffe sui veicoli elettrici cinesi saranno quadruplicate, superando il 100%, mentre quelle sui semiconduttori raddoppieranno al 50%.

Le nuove tariffe, che includono oltre 387 categorie di prodotti, saranno soggette a un periodo di commento pubblico di 30 giorni, chiudendosi il 28 giugno. Gli Stati Uniti hanno importato dalla CINA quasi 640 milioni di dollari di guanti, mascherine e siringhe nel 2023, beni che saranno colpiti dalle nuove misure.

Washington sta investendo massicciamente in sussidi fiscali per l'energia pulita per sviluppare le industrie dei veicoli elettrici e dell'energia solare, settori minacciati dall'eccesso di capacità produttiva cinese. Le tariffe mirano a proteggere i posti di lavoro americani da una potenziale ondata di importazioni cinesi a basso costo.

Le nuove misure riguardano 18 miliardi di dollari di beni cinesi attualmente importati, inclusi acciaio, alluminio, semiconduttori, veicoli elettrici, minerali critici, celle solari e gru. Tuttavia, l'impatto pratico sui veicoli elettrici potrebbe essere limitato, dato che gli Stati Uniti importano pochi veicoli elettrici dalla CINA.

Secondo il Census Bureau degli Stati Uniti, le batterie agli ioni di litio costituiscono la parte più significativa delle importazioni cinesi. Dal 2026, saranno introdotti dazi del 25% su questa categoria di batterie non per veicoli, che ha registrato una rapida crescita, diventando la terza categoria di importazione statunitense dalla CINA dopo smartphone e personal computer.

Nel 2023, gli Stati Uniti hanno importato beni dalla CINA per 427 miliardi di dollari, esportandone 148 miliardi. Questo persistente divario commerciale è un tema sempre più delicato a Washington.

La Retail Industry Leaders Association ha espresso preoccupazione per le nuove tariffe, indicando che i rivenditori stanno esaminando l'elenco dei prodotti specifici soggetti a queste misure. La rappresentante commerciale statunitense Katherine Tai ha giustificato le tariffe come necessarie per contrastare il furto di proprietà intellettuale da parte della Cina e ha raccomandato esclusioni tariffarie per alcune categorie di macchinari industriali, inclusi quelli per la produzione di prodotti solari.

L'ambasciata cinese a Washington ha dichiarato che il governo cinese adotterà tutte le misure necessarie per difendere i propri diritti e interessi, sottolineando che l'aumento delle tariffe non solo interromperà la cooperazione economica e commerciale tra i due paesi, ma aumenterà anche significativamente il costo dei beni importati, infliggendo perdite maggiori alle aziende e ai consumatori americani.

In risposta, Pechino ha avviato un'indagine antidumping su alcune plastiche industriali provenienti da Stati Uniti, Europa, Giappone e Taiwan. L'USTR fornirà ulteriori dettagli su come le aziende potranno richiedere l'esclusione delle tariffe su determinati macchinari, con eventuali esclusioni che saranno retrodatate fino al 31 maggio 2025.

La segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha esortato gli alleati del G7 a respingere le politiche industriali della CINA durante una recente riunione dei ministri delle finanze, pur senza chiedere loro di adottare misure tariffarie analoghe a quelle statunitensi.

POLITICA DELLA FED

I dati di aprile sono stati incoraggianti, ma è ancora troppo presto per capire se il recente rallentamento del processo disinflazionistico sarà di lunga durata. Così la pensa Philip Jefferson, vicepresidente della FED, intervenuto la scorsa settimana ad una conferenza della Mortgage Bankers Association a New York. Per Jefferson attualmente la politica monetaria si trova in una posizione restrittiva ed ha detto che valuterà attentamente i dati economici in arrivo, la prospettiva ed il bilanciamento dei rischi. Jefferson si è detto “cautamente ottimista” sul fatto che la banca centrale potrà portare avanti il suo impegno contro l’inflazione permettendo al contempo all’economia di continuare a crescere e creare ulteriori posti di lavoro. In merito al processo di riduzione del bilancio della FED, Jefferson ha osservato che i piani annunciati di recente, volti a rallentare il ritmo della contrazione, consentono al processo di svolgersi con un rischio ridotto di creare stress sui mercati finanziari.

Come ha spiegato in un’intervista pubblicata su Axios lunedì scorso, per il presidente della FED di San Francisco, Mary Daly, non ci sono prove a favore della necessità di alzare i tassi d’interesse, ma al contempo non è certa che l’inflazione scenderà verso l’obiettivo del 2% e per lei non c’è fretta di tagliare i tassi.

Lunedì scorso, inoltre, il vicepresidente della FED per la supervisione Michael Barr ha parlato di dati deludenti riferendosi alle rilevazioni sull’inflazione del primo trimestre 2024. Barr ha spiegato: “Questi risultati non mi hanno fornito l’accresciuta fiducia che speravo di trovare a sostegno dell’allentamento della politica monetaria”. Per Barr si dovrà dare ancora un po’ di tempo alla politica monetaria restrittiva affinché faccia il suo lavoro. Inoltre, considera l’economia ancora “forte”, con una crescita solida ed una bassa disoccupazione, ma ha anche sottolineato di essere consapevole dei rischi per l’obiettivo inflazionistico della FED e per il compito della banca centrale di mantenere la disoccupazione più bassa possibile. Per Barr l’attuale tasso di riferimento permette alla FED di restare stabile ed osservare l’evolversi delle condizioni.

Loretta Mester, presidente della FED di Cleveland, intervenuta lunedì scorso a Bloomberg TV, ha detto che pensa ancora che l’inflazione calerà quest’anno, anche se più lentamente del previsto. Considerata l’assenza di progressi sull’inflazione nel primo trimestre del 2024 ed un’economia più forte delle attese, Mester non considera più probabili tre tagli dei tassi quest’anno. Inoltre, nel caso in cui l’inflazione dovesse venirsi a trovare in una situazione di stallo o crescere, per il presidente della FED di Cleveland la banca centrale è ben posizionata per rispondere mantenendo i tassi al livello attuale più a lungo o aumentandoli, se necessario.

Il presidente della FED di Boston, Susan Collins, ha posto l’accento sulla ‘pazienza’: “Siamo in un periodo in cui la pazienza conta davvero”. “Penso che i dati siano stati molto contrastanti e ci vorrà più tempo di quanto pensassi in precedenza”.

La scorsa settimana sono stati poi pubblicati i verbali della riunione del FOMC del 30 aprile - 1 maggio. Dal documento emerge che la decisione di iniziare a rallentare a giugno il ritmo di calo dei titoli detenuti dalla FED è stata appoggiata da quasi tutti i partecipanti, non da tutti. Nel report si legge: “Alcuni partecipanti hanno indicato che avrebbero potuto sostenere una continuazione dell’attuale ritmo di deflusso del bilancio in questo momento o un limite di rimborso leggermente più elevato sui titoli del Tesoro rispetto a quanto deciso”. Per quanto riguarda l’inflazione, nel documento viene spiegato che i partecipanti al meeting hanno osservato di continuare ad aspettarsi un ritorno al livello del 2% nel medio termine, ma la disinflazione probabilmente richiederà più tempo di quello previsto in precedenza. Inoltre, nei verbali viene riportato che vari partecipanti hanno citato la disponibilità a restringere ulteriormente la politica nel caso in cui la situazione dovesse richiederlo. Il report evidenzia come molti partecipanti abbiano espresso incertezza rispetto al grado di restrittività della politica monetaria, comunque vista come restrittiva.

Nonostante una lettura dell’inflazione leggermente più fredda ad aprile, il presidente della FED di Atlanta, Raphael Bostic, si esprime con cautela. Giovedì ha detto: “Non abbiamo superato il punto di preoccupazione in termini di ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo”. Bostic ha parlato di un mercato del lavoro che mostra pochi segnali di difficoltà: “La crescita dei posti di lavoro è stata robusta, il che mi dice che c’è ancora molta energia nell’economia e mi dà conforto nel restare ad un livello più restrittivo perché oggi non siamo a rischio di cadere in un ambiente di contrazione”. Per il presidente della FED di Atlanta i tagli dei tassi potrebbero essere rinviati all’ultimo trimestre dell’anno. Fino al suo raggiungimento, per Bostic resta valido il target di inflazione del 2%, una volta raggiunto invece potrebbe essere il momento di discutere se è necessario un nuovo riferimento, considerando i cambiamenti strutturali che ci sono stati nell’economia a seguito della pandemia.

Venerdì Christopher Waller, membro del consiglio direttivo della FED, ha parlato del cosiddetto “R-star”, il tasso d’interesse reale che risulta essere né espansivo né restrittivo quando l’economia è in piena occupazione. Waller ha detto che l’R-star ha visto un calo a lungo termine dovuto a diversi fattori. Nel calo dell’R-star, per Waller è stato un fattore chiave la maggiore domanda di emissione di debito del Tesoro rispetto all’offerta. Tuttavia l’aumento dell’indebitamento del governo statunitense, ed altri fattori, potrebbero cambiare il calcolo. Waller ha detto: “Se la crescita dell’offerta di Treasury statunitensi inizia a superare la domanda, questo significherà prezzi più bassi e rendimenti più alti, che metteranno una pressione al rialzo sull’R-star”. Waller ha aggiunto: “solo il tempo dirà quanto grande sarà il fattore che la posizione fiscale degli Stati Uniti avrà nell’influenzare l’R-star”.

DATI MACROECONOMICI

Nel mese di aprile il numero di abitazioni esistenti vendute ha toccato quota 4,14 milioni, in calo dell’1,9% rispetto al dato di 4,22 milioni di marzo (rivisto da 4,19 milioni) e sotto al consensus di 4,21 milioni. Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.

Il dato preliminare di maggio delle PMI a cura di S&P Global, hanno sorpreso clamorosamente al rialzo. Il balzo è guidato dai servizi, ma anche il manifatturiero è ritornato in espansione. Il dato sul manifatturiero si attesta a quota 50,9 punti, in crescita rispetto ai 50,0 punti di aprile e sopra al consensus di 50,0 punti.

Il dato preliminare di maggio relativo al settore dei servizi, invece, è pari a 54,8 punti, in crescita rispetto ai 51,3 punti di aprile.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono usciti in linea con le attese, ma il balzo di qualche settimana fa continua a rientrare. Nella settimana terminata il 18 maggio sono state 215 mila, rilevazione in calo rispetto alle 223 mila della settimana precedente (dato rivisto da 222 mila) e rispetto al consensus di 220 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Le vendite di nuove case a livello mensile hanno deluso, tenendo conto anche delle corpose revisioni al ribasso di marzo. Il dato ha registrato una contrazione del 4,7%, passando dalla rilevazione di 665 mila di marzo (rivista da 693 mila) a quella di aprile di 634 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

L’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan a maggio è stata rivista moderatamente al rialzo, e le aspettative di inflazione, che tanto avevano impressionato, sono state un po' ridimensionate. Il dato si attesta a quota 69,1 punti (per un dato più basso si deve tornare a novembre), in calo rispetto ai 77,2 punti di aprile.

Gli ordini di beni durevoli a livello mensile ad aprile crescono dello 0,7%, crescita quasi uguale a quella di marzo dello 0,8% (rivista da +2,6%). Il consensus indicava un calo per aprile. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Gli ordini di beni strumentali non attinenti alla difesa esclusi gli aerei a livello mensile ad aprile crescono dello 0,3%, crescita superiore rispetto al consensus del +0,1% e dopo un -0,1% registrato a marzo (rivisto da +0,2%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nulla di nuovo nel corso della scorsa settimana sui nostri Portafogli azionari. Prima il titolo FORTINET (lunedì scorso) sembrava avviato a raggiungere il nostro livello di target mancandolo di una quarantina di centesimi, poi nella giornata di martedì ZOETIS arrivava addirittura a 11 tick dal target. Amen, film già visti, quindi non rimane che stringere i denti ed aspettare il prossimo giro. GILEAD in sofferenza dopo aver consolidato a ridosso dei 68 $. Non un bel segnale. Idem per MONSTER BEVERAGES bloccato nel rimbalzo dalla M.M. a 200 periodi e ora vicino ai minimi di periodo. Mmmm…….!! ULTA BEAUTY o ci salva la trimestrale economica che esce il 30 maggio, altrimenti il bagno di sangue è assicurato. Sull’ultimo acquisto, EPAM SYSTEMS, c’è da soffrire dopo la candela di venerdì. Riproponiamo FASTENAL anche per questa settimana visto che il titolo non si è mosso né all’insù, né all’ingiù.

Sul Portafoglio “The Challenge” sempre bene APPLE mentre UNITED AIRLINES ha ripiegato quando c’era da consolidare il rialzo. PARAMOUNT GLOBAL sempre in bilico tra l’acquisizione da parte di Apollo management e SONY ed altri soggetti interessati. Di DISNEY abbiamo parlato negli articoli delle settimane precedenti e comunque siamo molto vicini alla soglia di ipervenduto, un rimbalzo non ci starebbe male. Infine per quanto riguarda il comparto ETF continuiamo la bonifica portando il livello di vendita a pareggio sul LYXOR_STX_EU600_FOOD_&_BEVERAGE. Sempre fermi sulle nostre posizioni per quanto riguarda il secondo lotto del titolo francese KERING ed aspettiamo uno storno per caricare su qualche altro titolo !

Alla prossima.

FOCUS SU AZIONI

ALPHABET - Gruppi di lobby che rappresentano compagnie aeree, hotel e rivenditori hanno esortato i regolatori tecnologici dell'Unione Europea a garantire che Google tenga conto delle loro opinioni, e non solo dei grandi intermediari, quando apporta modifiche per conformarsi alle regole tecnologiche fondamentali. Dopo che Google, in un post sul blog di marzo che affermava come le modifiche richieste dai regolatori europei sui risultati di ricerca aggiungevano più traffico ai grandi intermediari e aggregatori e meno per hotel, compagnie aeree, commercianti e ristoranti, un gruppo di compagnie aeree europee, tra le quali Air France KLM e British Airways in qualità di membri, il gruppo alberghiero Hotrec, European Hotel Forum, EuroCommerce, Ecommerce Europe e Independent Retail Europe hanno espresso a marzo le loro preoccupazioni sull'impatto delle nuove regole. Il Digital Markets Act (DMA) dell'UE impone a Google e ad altri cinque giganti della tecnologia un elenco di cose da fare e da non fare volte a offrire agli utenti più scelta e ai rivali maggiori possibilità di competere, ma i gruppi hanno espresso preoccupazione per il fatto che gli aggiustamenti potrebbero danneggiare le loro entrate.

In una lettera congiunta al capo dell'antitrust UE Margrethe Vestager e al capo dell'industria UE Thierry Breton datata 22 maggio, hanno affermato che le loro preoccupazioni sono aumentate da allora. "Le nostre industrie temono seriamente che le soluzioni e i requisiti attualmente presi in considerazione per l'attuazione della DMA potrebbero aumentare ulteriormente la discriminazione. Le prime osservazioni indicano che questi cambiamenti rischiano di ridurre gravemente i ricavi delle vendite dirette delle aziende, dando maggiore importanza ai potenti intermediari online a causa del trattamento preferenziale che riceverebbero”. La Commissione, che ora sta indagando su Google per possibili violazioni del DMA, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. "Siamo preoccupati che l'indagine di non conformità si riferisca solo alla necessità di trattare i servizi di terzi in modo equo e non discriminatorio, senza alcun riconoscimento delle aziende europee che offrono i loro servizi anche su Google", hanno affermato i gruppi.

MICROSOFT - Alla conferenza annuale degli sviluppatori Build, Microsoft ha presentato importanti innovazioni per consolidare la propria posizione nell’ambito dell’intelligenza artificiale, soprattutto riguardo ai prodotti e ai servizi consumer. L’evento, rivolto principalmente agli sviluppatori e ai professionisti del settore, è stato anche una vetrina per annunci di rilievo su nuovi prodotti e iniziative aziendali.

Tra le principali novità, spiccano una nuova gamma di laptop Surface e la nuova categoria "Copilot+ PC". Il marchio Copilot, già noto come assistente AI integrato in Windows e Office 365, evolve con i nuovi PC Copilot+, che saranno disponibili da giugno e dotati di hardware specifico, tra cui un nuovo processore NPU (unità di elaborazione neurale) con prestazioni di almeno 40 TOPS (trilioni di operazioni al secondo).

Questi nuovi PC offriranno funzionalità avanzate di Windows basate sull'intelligenza artificiale, come "Recall", un software capace di ricordare tutto ciò che l’utente ha visualizzato o con cui ha interagito sul PC, consentendo di trovare dati e risposte attraverso la ricerca semantica. Tuttavia, questa innovazione creerà una divisione tra gli utenti di Windows, con coloro che avranno accesso alle nuove funzionalità AI e coloro che non potranno usufruirne senza aggiornare l’hardware.

Microsoft prevede di vendere 50 milioni di unità Copilot+ PC nei prossimi 12 mesi, un segmento di mercato che, pur rappresentando solo una parte del mercato complessivo dei PC, offre margini più elevati e opportunità di aumentare i ricavi. Qualcomm sarà il principale partner tecnologico con il processore Snapdragon X Elite, basato su architettura Arm Holdings, simile a quella dei chip della serie M di Apple.

Il CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha dichiarato che l'uso della CPU Qualcomm consentirà a Microsoft di competere con Apple per la prima volta. I laptop con processori Snapdragon avranno almeno tre mesi di vantaggio sul mercato rispetto alle alternative, che arriveranno da Intel e AMD con i nuovi chip entro la fine dell'anno.

Alla conferenza Build, i principali OEM come Dell, HP, Lenovo, Samsung, Asus e Acer hanno mostrato i loro nuovi laptop dotati di chip Qualcomm, pronti per il rilascio coordinato a giugno. Anche i rivenditori come Best Buy sono già pronti con campagne di preordine per queste nuove configurazioni.

Parallelamente, il servizio cloud Azure di Microsoft ha annunciato l’integrazione dell’acceleratore AI GPU AMD MI300X, concorrente del Nvidia H100, segnando un importante passo avanti per AMD verso un impatto sui ricavi di 4 miliardi di dollari.

Con queste mosse, Microsoft mira a guidare l'adozione dell'intelligenza artificiale tra i consumatori e gli sviluppatori, creando un ecosistema robusto di hardware e software AI. Con la categoria Copilot+ PC e i rigorosi requisiti hardware imposti, Microsoft spera di superare la leadership di Apple nel settore dei PC. Apple terrà il proprio evento per gli sviluppatori a giugno, e sarà interessante vedere come risponderà alla sfida lanciata da Microsoft nel campo dell’intelligenza artificiale.

ALIBABA – Alibaba ha in programma di raccogliere 4,5 miliardi di dollari tramite l’emissione di bond convertibili. Con questa operazione, sarà finanziato un riacquisto di azioni. Alibaba ha fatto sapere che le obbligazioni senior convertibili con scadenza a sette anni avranno una cedola dello 0,5%. L’operazione potrebbe avere una portata di 5,0 miliardi di dollari se l’opzione di acquisto di ulteriori obbligazioni dovesse essere esercitata integralmente. Come riporta The Wall Street Journal, Fitch Ratings prevede che Alibaba spenderà dagli 11 ai 13 miliardi di dollari in riacquisto di azioni nei prossimi anni fiscali. Nei primi tre mesi del 2024 Alibaba ha speso 4,8 miliardi di dollari per riacquistare sue azioni.

ZOOM – Lunedì scorso Zoom Video Communications ha alzato le sue previsioni annuali per quanto riguarda profitti e ricavi. Come scrive Reuters, le prospettive positive mostrano il successo degli sforzi fatti da Zoom nell’ambito dell’intelligenza artificiale e per ampliare la sua gamma di servizi. A marzo è stato introdotto Zoom Workplace, una piattaforma di collaborazione aperta basata sull’intelligenza artificiale, insieme a nuove espansioni complementari all’intelligenza artificiale, presentate per la prima volta a settembre, per utenti a pagamento. Zoom si aspetta di raggiungere per il 2025 un fatturato compreso tra circa 4,61 e 4,62 miliardi di dollari, rispetto alla precedente previsione di circa 4,6 miliardi di dollari.

WALT DISNEY – Reliance Industries e Walt Disney cercano il via libera dell’antitrust per una fusione, il cui accordo è stato annunciato a febbraio, che porterà alla nascita del più grande player indiano nell’ambito dell’intrattenimento, con 120 canali TV, due servizi streaming e che avrà i diritti per il cricket. Due fonti citate da Reuters riportano che Reliance e Disney hanno riferito alla Competition Commission of India che i diritti per il cricket sono stati ottenuti separatamente nell’ambito di una procedura di gara che è stata competitiva, inoltre le due società sostengono che i competitor potranno avanzare offerte una volta che i diritti scadranno, nel 2027 e nel 2028. Ora la Competition Commission of India esaminerà l’archiviazione confidenziale.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.

ANALOG DEVICES + 8,61%. La società è impegnata nella progettazione, produzione e commercializzazione di un portafoglio di segnali analogici, segnali misti e digitali ad alte prestazioni, elaborazione di circuiti integrati utilizzati in tutti i tipi di apparecchiature elettroniche, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 1,40 $/az. su un fatturato di 2,16 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,26 $/az. su un fatturato pari a 2,10 mld $. I ricavi sono diminuiti del 33,83% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2024 tra 1,40 e 1,60 $/az. su un fatturato tra 2,17 e 2,37 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,35 $/az. su un fatturato di 2,17 mld $.

Vincent Roche, Presidente e CEO della società, ha affermato: "ADI ha registrato ricavi per il secondo trimestre superiori alla metà delle nostre previsioni, nonostante i continui problemi macroeconomici e di inventario. Inoltre, la forza e la resilienza del nostro modello di business, insieme al controllo disciplinato dei costi, ci hanno permesso di raggiungere redditività e utili per azione superiori alle nostre prospettive. Crediamo che la razionalizzazione delle scorte nella nostra ampia base di clienti si stia stabilizzando, aprendoci la strada per tornare alla crescita sequenziale nel terzo trimestre. Questo, insieme al miglioramento dei nuovi ordini, ci dà l'ottimismo di essere all'inizio di una ripresa ciclica. La continua proliferazione dell'Intelligent Edge offre ad ADI numerosi vettori di crescita simultanei. Si prevede che l'intelligenza artificiale, dove abbiamo aumentato i nostri investimenti, accelererà queste tendenze poiché si estenderà sempre più, dalle applicazioni centralizzate nei data center a una miriade di applicazioni all'edge fisico. In qualità di leader nella creazione, elaborazione e connettività di dati nel mondo reale, le nostre soluzioni stanno diventando sempre più importanti per i clienti nell'era guidata dall'intelligenza artificiale. Pertanto, la mia fiducia nella capacità di ADI di generare valore a lungo termine in tutte le aree interessate rimangono risolute. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 2,16 mld $ in diminuzione del 34% rispetto a 3,263 mld $ dello stesso periodo 2023; un margine lordo pari a 1,44 mld $ rispetto a 2,404 mld $ dello stesso periodo 2023; spese operative pari a 597,735 mln $ rispetto a 733,065 mln $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo pari a 841,941 mln $ rispetto a 1,671 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile per azione pari a 1,40 $ rispetto a 2,83 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 807,853 mln $ mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 619,664 mln $. Al 4 maggio 2024 avevamo disponibilità liquide e mezzi equivalenti pari a 1,940 mld $ rispetto a 1,178 mld $ dello stesso periodo 2023. Abbiamo restituito agli azionisti oltre 675 mln $ tramite dividendi e riacquisti di azioni proprie nel secondo trimestre. Il nostro CdA ha approvato un dividendo trimestrale in contanti di 0,92 $/az. Il dividendo sarà pagato il 17 giugno 2024 a tutti gli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 4 giugno 2024.”

INTUIT – 8,20%. La società che crea soluzioni di gestione aziendale e finanziaria che aiutano a semplificare l'attività della vita di piccole imprese, consumatori e professionisti della contabilità, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 9,88 $/az. su un fatturato di 6,74 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 9,36 $/az. su un fatturato pari a 6,64 mld $. I ricavi sono cresciuti del 11,95% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2024 tra 1,80 e 1,85 $/az. per un fatturato tra 3,06 e 3,10 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,93 $/az. per un fatturato di 3,04 mld $.

Sasan Goodarzi, A.D. di Intuit, ha affermato: "L'era dell'intelligenza artificiale rappresenta uno dei cambiamenti tecnologici più significativi della nostra vita e la nostra strategia di essere la piattaforma globale di esperti basata sull'intelligenza artificiale sta offrendo vantaggi significativi ai nostri clienti e ottimi risultati in tutta l'azienda. Sono orgoglioso della nostra innovazione e delle nostre prestazioni e, grazie al nostro lavoro, stiamo aumentando i ricavi, il reddito operativo e le previsioni sugli utili per azione di Intuit per l'anno fiscale in corso. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: un fatturato totale pari a 6,7 ​​mld $, in crescita del 12%; un utile operativo pari a 3,712 mld $ in aumento dell’11% rispetto a 3,358 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile netto pari a 2,804 mld $ rispetto a 2,523 mld $ dello stesso periodo 2023 per un utile per azione pari a 9,88 $ in aumento dell’11% rispetto a 8,92 $/az. dello stesso periodo 2023. Al 30 aprile 2024 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 4,215 mld $.”

NVIDIA + 15,13%. La società si occupa di tecnologie di processori grafici programmabili. I suoi principali segmenti di business sono le unità di elaborazione grafica, i processori per media e comunicazioni e l'elettronica palmare e di consumo, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2025 pari a 6,12 $/az. su un fatturato di 26,04 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 5,55 $/az. su un fatturato pari a 24,17 mld $. I ricavi sono cresciuti del 262,12%. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2025 tra 5,96 e 6,48 $/az. su un fatturato tra 27,44 e 28,56 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 5,95 $/az. su un fatturato di 26,66 mld $.

Jensen Huang, fondatore e CEO di NVIDIA, ha affermato: “La prossima rivoluzione industriale è iniziata: aziende e paesi stanno collaborando con NVIDIA per spostare i tradizionali data center da trilioni di dollari verso l’elaborazione accelerata e costruire un nuovo tipo di data center – le cosiddette fabbriche di intelligenza artificiale – per produrre un nuovo bene: l’intelligenza artificiale, la quale porterà significativi guadagni di produttività in quasi tutti i settori e aiuterà le aziende a essere più efficienti in termini di costi ed energia, ampliando al contempo le opportunità di guadagno. La crescita del nostro data center è stata alimentata dalla forte e crescente domanda di formazione e inferenza con l’intelligenza artificiale generativa sulla piattaforma Hopper. Oltre ai fornitori di servizi cloud, l’intelligenza artificiale generativa si è estesa alle società Internet di consumo e ai clienti aziendali, automobilistici e sanitari, creando molteplici mercati verticali multimiliardari. Siamo pronti per la nostra prossima ondata di crescita. La piattaforma Blackwell è in piena produzione e costituisce la base per un’intelligenza artificiale generativa su scala di trilioni di parametri. Spectrum-X ci apre un mercato completamente nuovo per portare l'intelligenza artificiale su larga scala nei data center solo Ethernet. NVIDIA NIM è la nostra nuova offerta software che dispone di un’intelligenza artificiale generativa ottimizzata di livello aziendale da eseguire su CUDA ovunque, dal cloud ai data center on-premise e ai PC AI RTX, attraverso la nostra vasta rete di partner dell’ecosistema.

Inoltre abbiamo annunciato un frazionamento a termine dieci per uno delle azioni ordinarie emesse da NVIDIA per rendere la proprietà azionaria più accessibile a dipendenti e investitori. La scissione verrà effettuata tramite una modifica al certificato costitutivo riformulato di NVIDIA, che si tradurrà in un aumento proporzionale del numero di azioni ordinarie autorizzate. Ciascun detentore di azioni ordinarie alla chiusura del mercato di giovedì 6 giugno 2024 riceverà nove azioni ordinarie aggiuntive, da distribuire dopo la chiusura del mercato di venerdì 7 giugno 2024. Si prevede che le negoziazioni inizieranno su base segmentata al mercato aperto lunedì 10 giugno 2024.

A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2025 abbiamo riportato: un fatturato trimestrale record di 26,04 mld $, in crescita del 18% rispetto al quarto trimestre fiscale e del 262% rispetto a un anno fa; un margine lordo del 78,9 % in crescita di 2,2 punti rispetto al quarto trimestre fiscale e di 12,1 punti rispetto a un anno fa; spese operative pari a 2,501 mld $ in aumento del 13% rispetto al quarto trimestre fiscale e del 43% rispetto a un anno fa; un utile operativo pari a 18,059 mld $ in aumento del 22% rispetto al quarto trimestre fiscale e del 492% rispetto a un anno fa; un utile netto pari a 15,238 mld $ in aumento del 19% rispetto al quarto trimestre fiscale e del 462% rispetto a un anno fa; un utile per azione pari a 6,12 $ in aumento del 19% rispetto al quarto trimestre fiscale e del 461% rispetto a un anno fa. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 15,345 mld $ rispetto a 2,911 mld $ di un anno fa, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 14,936 mld $ rispetto a 2,643 mld $ di un anno fa. Al 28 aprile 2024 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 7,587 mld $ rispetto a 5,079 mld $ di un anno fa. Infine stiamo aumentando il dividendo trimestrale in contanti del 150% da 0,04 $/az. a 0,10 $/az. Il dividendo maggiorato è equivalente a 0,01 $/az. su base post-frazionamento e sarà pagato venerdì 28 giugno 2024 a tutti gli azionisti registrati martedì 11 giugno 2024.”

PALO ALTO NETWORKS + 1,18%. La società offre una piattaforma di sicurezza della rete aziendale che consente alle aziende, ai fornitori di servizi e agli enti governativi di proteggere le proprie reti e abilitare in modo sicuro le applicazioni in esecuzione sulle loro reti, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 1,32 $/az. su un fatturato di 1,98 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,25 $/az. su un fatturato pari a 1,97 mld $. I ricavi sono cresciuti del 15,33% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2024 tra 1,40 e 1,42 $/az. su un fatturato tra 2,15 e 2,17 mld $.  L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,41 $/az. su un fatturato di 2,16 mld $.

Nikesh Arora, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Siamo soddisfatti della risposta entusiasta alla nostra piattaforma da parte dei clienti nel terzo trimestre. La piattaforma è una strategia a lungo termine che affronta la crescente sofisticazione e il volume delle minacce, nonché la necessità di risultati di sicurezza basati sull'intelligenza artificiale. Siamo rimasti disciplinati nel nostro lavoro, investendo nel go-to-market e nell'innovazione, realizzando ancora una volta una crescita coerente e redditizia e non vediamo l'ora di raggiungere i nostri obiettivi strategici e finanziari mentre chiudiamo l'anno fiscale 2024. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi totali in aumento del 15% su base annua pari a 2,0 mld $, rispetto ai 1,7 mld $ del terzo trimestre fiscale 2023; un costo del ricavo pari a 513,6 mln $ rispetto a 474,8 mln $ del terzo trimestre fiscale 2023; un utile lordo pari a 1,4712 mld $ rispetto a 1,2461 mld $ del terzo trimestre fiscale 2023; spese operative totali pari a 1,2945 mld $ rispetto a 1,1674 mld $ del terzo trimestre fiscale 2023; un reddito operativo pari a 507,9 mln $ rispetto a 406,7 mln $ del terzo trimestre fiscale 2023; un utile netto pari a 454,9 mln $ rispetto a 359,4 mln $ per un utile per azione pari a 1,32 $ rispetto a 1,10 $/az. del terzo trimestre fiscale 2023. Al 30 aprile 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 2,8904 mld $.”

PINDUODUO + 7,79%. E’ la più grande piattaforma tecnologica incentrata sull'agricoltura in Cina, che serve 731 milioni di acquirenti attivi a partire da settembre 2020. Ha creato una piattaforma che collega agricoltori e distributori con i consumatori direttamente attraverso la sua esperienza di acquisto interattiva, ha riportato utili nel primo trimestre 2023 pari a 2,63 $/az. su un fatturato di 12,02 mld $. La stima di consenso per gli utili era pari a 1,44 $/az. su ricavi per 10,42 mld $. I ricavi sono aumentati del 119,39% su base annua.

Lei Chen, Presidente e Co-A.D. della società, ha affermato: “Ci impegniamo a offrire una piattaforma di acquisto affidabile per i nostri utenti in tutto il mondo. Continueremo a concentrarci sulla crescita del nostro valore a lungo termine investendo in iniziative che apportano impatti sostenibili alle nostre comunità. Quest'anno è fondamentale per noi approfondire l'attuazione della nostra strategia di sviluppo di alta qualità concentrando i nostri sforzi sul miglioramento dell’esperienza complessiva del consumatore, sul rafforzamento delle capacità della nostra catena di fornitura e sulla promozione di un ecosistema di piattaforme sano. Nel primo trimestre, abbiamo continuato a investire in aree chiave per la nostra strategia di sviluppo di alta qualità, invece di concentrarci sui risultati a breve termine diamo priorità alla creazione di valore a lungo termine e restiamo impegnati ad approfondire ulteriormente i nostri investimenti in futuro. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi totali pari a 86.812,1 milioni di RMB (12,023 mld $), con un aumento del 131% rispetto a 37.637,1 milioni di RMB dello stesso trimestre 2023; costi totali dei ricavi pari a 32.694,7 milioni di RMB (4,528 mld $), con un aumento del 194% rispetto a 11.125,3 milioni di RMB dello stesso trimestre 2023; spese operative totali pari a 28.143,7 milioni di RMB (3,898 mld $), con un aumento del 44% rispetto a 19.582,7 milioni di RMB dello stesso trimestre 2023; un utile operativo pari a 28.552,2 milioni di RMB (3,954 mld $), con un aumento del 237% rispetto a 8.462,4 milioni di RMB dello stesso trimestre 2023; un utile netto pari a 30.601,8 milioni di RMB (4,238 mld $), con un aumento del 202% rispetto a 10.126,4 milioni di RMB dello stesso trimestre 2023; un utile per ADS pari a 20,72 RMB (2,83 $), rispetto a 6,92 RMB dello stesso trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 21.067,2 milioni di RMB (2,918 mld $), rispetto a 1.338,0 milioni di RMB dello stesso trimestre 2023. Al 31 marzo 2024 avevamo liquidità, disponibilità liquide e investimenti a breve termine pari a 242,1 miliardi di RMB (33,5 mld $), rispetto a 217,2 miliardi di RMB del 31 dicembre 2023.”

ROSS STORES + 7,41%. La società che gestisce due catene di negozi di abbigliamento ed accessori per la casa a prezzi scontati negli Stati Uniti, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 1,46 $/az. su un fatturato di 4,86 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,34 $/az. su un fatturato pari a 4,82 mld $. I ricavi sono aumentati dell’8,08% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre 2024 tra 1,43 e 1,49 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,46 $/az. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2024 tra 5,79 e 5,98 $/az. L'attuale stima degli analisti per il 2024 per gli utili è pari a 5,89 $/az.

Barbara Rentler, A.D. della società, ha affermato: “Anche se speravamo di fare meglio, le vendite del primo trimestre sono state in linea con le previsioni, nonostante le difficoltà macroeconomiche che hanno continuato a esercitare pressioni sulla spesa discrezionale dei nostri clienti. I risultati degli utili del periodo sono stati migliori del previsto, principalmente a causa delle minori spese rispetto al nostro piano. Il margine operativo del 12,2% è aumentato di 205 punti base rispetto al 10,1% del primo trimestre dello scorso anno. Questo miglioramento è stato principalmente determinato dalla riduzione dei costi di distribuzione, incentivi e trasporto, parzialmente compensati dal previsto calo del margine sulle merci. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 4,858 mld $, rispetto a 4,494 mld $ dello stesso periodo 2023; un costo e spese totali pari a 4,221 mld $ rispetto a 4,007 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile netto pari a 487,990 mln $ rispetto a 371,191 dello stesso periodo 2023, per un utile per azione pari a 1,46 $ rispetto a 1,09 $/az. dello stesso periodo 2023. Al 4 maggio 2024 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 4,654 mld $. Durante il primo trimestre dell'anno fiscale 2024, un totale di 1,9 milioni di azioni ordinarie sono state riacquistate per un prezzo complessivo di 262 mln $ in base alla nuova autorizzazione biennale da 2,1 mld $ approvata dal CdA nel marzo 2024.”

SYNOPSYS + 3,65%. La società produce software di automazione della progettazione elettronica per l'industria dei semiconduttori, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 3,00 $/az. su un fatturato di 1,45 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,05 $/az. su un fatturato pari a 1,51 mld $. I ricavi sono cresciuti del 4,29% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2024 tra 3,25 e 3,30 $/az. su un fatturato tra 1,505 e 1,535 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,22 $/az. su un fatturato di 1,59 mld $. Infine la società ha dichiarato di aspettarsi utili per l’anno fiscale 2024 compresi tra 12,90 e 12,98 $/az. su un fatturato compreso tra 6,09 e 6,15 mld $. L'attuale stima di consenso sugli utili è di 13,42 $/az. su un fatturato di 6,39 mld $.

Sassine Ghazi, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Abbiamo continuato il nostro forte lavoro con un aumento commerciale nel secondo trimestre 2024. I clienti continuano a investire nelle soluzioni Synopsys per massimizzare la loro ricerca e sviluppo e potenziare le loro innovazioni future per questa era di intelligenza pervasiva. Ci aspettiamo che la nostra prevista acquisizione di Ansys, approvata oggi dagli azionisti di Ansys, favorisca la nostra missione di fornire agli innovatori tecnologici, soluzioni essenziali per la progettazione di silicio. Gli ottimi risultati di Synopsys nel secondo trimestre sono stati guidati dall'instancabile attenzione del nostro team alla nostra tecnologia leader che è ‘mission-critical’ per i clienti e dal nostro modello di business resiliente. Rimaniamo fiduciosi nella nostra attività e, di conseguenza, stiamo nuovamente aumentando gli obiettivi per l'intero anno in termini di ricavi ed utili. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 1,455 mld $, in crescita di circa il 15% rispetto a 1,263 mld $ dello stesso periodo 2023; un costo del ricavo pari a 300,397 mln $ rispetto a 248,241 mln $ dello stesso periodo 2023; un margine lordo pari a 1,154 mld $ rispetto a 1,014 mld $ dello stesso periodo 2023; un totale di spese operative pari a 687,056 mln $; un utile netto pari a 466,944 mln $ rispetto a 368,288 dello stesso periodo 2023, per un utile per azione pari a 3,00 $ in crescita di circa il 26% rispetto a 2,38 $/az. dello stesso periodo 2023. Al 30 aprile 2024 avevamo un totale di liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 1,660 mld $.”

WORKDAY – 14,36%. La società è un fornitore di applicazioni aziendali basate su cloud per la gestione del capitale umano, buste paga, gestione, monitoraggio dei tempi, approvvigionamento e gestione delle spese dei dipendenti, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 1,74 $/az. su un fatturato di 1,99 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,58 $/az. su un fatturato pari a 1,97 mld $. I ricavi sono aumentati del 18,15% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi per tutto l’anno 2024 tra 7,70 e 7,725 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 8,39 mld $.

ZOOM VIDEO COMM. – 1,80%. La società fornisce una piattaforma di comunicazione basata su cloud concentrata sul miglioramento dell'esperienza di videoconferenza, comprese funzionalità come riunioni collaborative online, funzionalità di chat e voce e condivisione di file collaborativa, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2024 pari a 1,35 $/az. su un fatturato di 1,14 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,19 $/az. su un fatturato pari a 1,13 mld $. I ricavi sono aumentati del 3,25% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2025 tra 1,20 e 1,21 $/az. su un fatturato tra 1,145 e 1,15 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,22 $/az. su un fatturato di 1,15 mld $. Infine la società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto l’anno fiscale 2025 tra 4,99 e 5,02 $/az. su ricavi tra 4,61 e 4,62 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,91 $/az. su ricavi per 4,60 mld $.

Eric S. Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ha affermato: “Nel primo trimestre, abbiamo continuato a integrare l’intelligenza artificiale nella nostra piattaforma, inclusi Zoom Contact Center e Zoom Workplace, la nostra piattaforma di collaborazione basata sull’intelligenza artificiale che offre ai clienti la capacità di re-immaginare il lavoro di squadra semplificando le comunicazioni, aumentando il coinvolgimento dei dipendenti e migliorando la produttività all’interno delle loro organizzazioni. Queste innovazioni, combinate con il nostro lavoro e gli investimenti mirati, ci hanno permesso di sovraperformare le nostre previsioni e di favorire una crescita del flusso di cassa operativo del 40,6% e una crescita del flusso di netto di cassa del 43,6% anno su anno. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2025 abbiamo riportato: ricavi in ​​valuta costante pari a 1,1436 mld $, in crescita del 3,5% su base annua; un costo del ricavo pari a 273,302 mln $ rispetto a 263,947 mln $ dello stesso periodo 2023; un utile lordo pari a 867,932 mln $ rispetto a 841,417 mln $ dello stesso periodo 2023; costi operativi totali pari a 664,910 mln $ rispetto a 831,675 mln $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo pari a 456,597 mln $ rispetto a 422,321 mln $ dello stesso periodo 2023; un margine operativo del 40,0%; un reddito netto pari a 426,318 mln $ rispetto a 353,251 mln $ dello stesso periodo 2023; un utile netto per azione pari a 1,35 $ rispetto a 1,16 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 588,2 mln $ rispetto ai 418,5 mln $ dello stesso periodo 2023, in crescita del 40,6% su base annua, mentre il flusso netto di cassa è stato di 569,7 mln $ rispetto ai 396,7 mln $ dello stesso periodo 2023, in crescita del 43,6% su base annua. Al 30 aprile il totale della liquidità, dei mezzi equivalenti e dei titoli negoziabili, esclusa la liquidità vincolata, era di 7,4 mld $.”

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