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Si parla spesso di Certificati su Indici, ed ecco le tre nuove proposte di Marex, da mixare a piacere.
Ricordo che Marex Group è stata quotata recentemente sul Nasdaq, il che ne aumenta notevolmente la visibilità.
Un modo di investire sull'equity mondiale, con rendimenti dall'8% al 9,8%, ma soprattutto, e credo che questo sia l'aspetto più importante, con barriere al 50%.
Verranno emessi il 28 Maggio, prefixing di quattro giorni e strike il 31.
Il primo (3863) ha come sottostanti la Cina (solito Etf iShares Large-Cap), il Nikkei 225, il Nasdaq 100, il Russell 2000 (small cap) e l'Eurostoxx Banks.
E' vero che cinque Indici sembrano tanti, ma la correlazione è 'quasi' totale (molto interessante è anche quello recente di EFG col WTI, di cui vi ho parlato in un recente articolo, ma decorrelato, in quanto proprio il WTI è 'ortogonale' agli Indici).
Il rendimento è 9,8% p.a. (cedole mensili 0,817%), barriere 50%, prima data di Rimborso Anticipato 30/9/'24, con trigger 101% (novità) e a seguire solito step down -1% al mese fino al 67%.
Durata triennale (scadenza Settembre '27).
Il secondo (3897) ha quattro sottostanti ed è senza quello settoriale bancario: Cina/ S&P 500/ Eurostoxx 50/ FTSE 100.
Rendimento ovviamente inferiore rispetto al primo: 8% p.a. (cedole trimestrali 2%), sempre barriere 50% e Rimborso anticipato da Dicembre '24, con step down -2% a trimestre, fino al 74%.
Durata quadriennale (scadenza Giugno '28).
Il terzo (3889) ha le stesse caratteristiche e rendimento del secondo, da cui differisce solo per il Nasdaq 100 al posto del FTSE 100.
In estrema sintesi, a mio giudizio l'aspetto determinante di questi prodotti su Indici è la possibilità d'investire sull'azionariato mondiale con barriere estremamente difensive (una barriera 50% qui fa molta differenza rispetto ad una al 60%, presente nella maggioranza dei certificati con stessi sottostanti, in quanto non si tratta di titoli singoli ma di Indici) e rendimenti più che accettabili, soprattutto in un momento di volatilità ai minimi storici.
Giusto per darvi un'idea: se la barriera fosse stata al 60% il rendimento sarebbe stato superiore dell'1% circa, ma trovo che la scelta delle barriere al 50% su Indici rappresenti la modalità più resiliente e difensiva che possa esitere in questo asset dei Certificati d'Investimento.
Ognuno poi potrà mixarli a suo piacere, in base alle singole preferenze ed obbiettivi di rendimento.
Una validissima, e anche migliore, alternativa ai vari Fondi ed Etf World: se ad es. ci fosse un ritracciamento dei mercati del 10/15/20% nei prossimi mesi o anni quanto tempo servirebbe per recuperare le perdite con quegli strumenti? Con questa tipologia di Certificati un rendimento dell'8% minimo si porterebbe sempre a casa.
Se poi venissero rimborsati prima della naturale scadenza, sapremmo come sostituirli.
Paolo Vandelli