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NASDAQ100 WEEKLY - Continua il rialzo sugli indici azionari USA nuovamente ad un passo da nuovi record !


ALLA FACCIA DELL’: “SELL IN MAY E GO AWAY”. QUI SI RISCHIA DI ‘BELLO’ DI VEDERE NUOVI MASSIMI STORICI SUI LISTINI AZIONARI SE I DATI SULL’INFLAZIONE DI APRILE DOVESSERO CONFERMARSI IN CALO.

Settimana, quella appena trascorsa, priva di dati macro, spunti e notizie importanti. Nonostante questo tutti e tre gli indici maggiori USA hanno continuato il rimbalzo con le quotazioni che si sono portate molto vicine ai rispettivi massimi storici. Mentre in Europa nuovi record per il listino tedesco DAX30, il francese CAC40, l’olandese AEX25, il belga BEL20, l’indice STOXX 600. Il nostro FTSEMIB non pervenuto…..va bene non scherziamo, diciamo che è molto vicino al precedente massimo relativo del 2 aprile scorso a 34907 punti. Durante la scorsa settimana, degli 11 settori principali dell'indice S&P500, le utilities e i beni di consumo di prima necessità hanno registrato i maggiori guadagni percentuali, mentre le azioni dei beni di consumo voluttuari sono stati i peggiori.

Come già accennato nell’articolo della scorsa settimana, il calo di rendimenti alimentato da questa stringa di dati è stato uno dei driver del rimbalzo del mercato (insieme ad una stagione delle trimestrali economiche USA brillante che però era apparsa tale fin da fine aprile). Comprensibile: in un periodo in cui il mercato è più sensibile alle variazioni della politica monetaria, in quanto questa è all’ordine del giorno, è normale che le cattive notizie siano salutate con sollievo. Detto questo, è anche vero che dati macro in deterioramento solitamente non sono un buon viatico per investire in azionario, nella misura in cui possono trasformarsi in una ‘scarsa crescita’ più o meno fondata. La recente serie di dati sotto attese ha però una peculiarità. Le sorprese negative sono concentrate tra i cosiddetti "soft data" ovvero le previsioni di attività, le ‘confidence’ di consumatori e aziende e tutti quei report che non si basano su dati di contabilità ma opinioni, attese, dati ad alta frequenza e umori. Come più volte osservato, questi dati negli ultimi trimestri hanno dipinto un’economia più debole di quanto questa sia effettivamente stata, in molte aree e principalmente negli USA (ad esempio il PMI manifatturiero è rimasto in contrazione dal novembre del 2022 al febbraio del 2024, per tornarci ad aprile scorso). Qui la cosa si fa interessante, perchè Sentimentrader ha misurato la divergenza tra 2 distinti indici delle sorprese, quello relativo agli hard data, e quello relativo ai soft data, e osservato che quando quest’ultima si è fatta estrema a favore degli hard data, nel senso che a deludere sono stati soprattutto i soft, i ritorni annualizzati sono stati ben superiori alla media e quasi il doppio di quando è accaduto l'opposto (v. grafico):

Durante la settimana appena trascorsa, Sentimentrader.com ha notato che la partecipazione al rally delle azioni del NYSE è stata elevata, avendo i titoli in guadagno superato di tre volte quelli in perdita per tre sedute consecutive. Si tratta di un fenomeno abbastanza raro, occorso solo 32 volte negli ultimi 90 anni. Se si prendono in considerazione solo i casi di 3 sedute con breadth maggiore di 3 a 1 nei quali l'indice si trovava sopra la media mobile a 200 giorni (ovvero quelli avvenuti con un trend rialzista in corso) il numero scende a 14 eventi.

Ebbene il backtest rivela che in tutti e 14 i casi l'S&P500 ha mostrato una performance positiva a 3 e 6 mesi, mentre l'unico caso su 14 in cui l'indice è stato in negativo un anno dopo, è occorso nel 1933, e l'entità è stata di meno di un punto percentuale.

Se si ampliano le condizioni per ottenere un campione più vasto (2.75 a 1) si ottengono risultati analoghi. Statistiche di breadth simili si sono rilevate diverse volte nel corso di novembre, e l'indicazione è stata in effetti corretta. Lo studio rappresenta un ulteriore elemento a supporto dello scenario positivo di medio termine per l'azionario USA. Nel breve non risulta in contrasto con una prosecuzione della fase correttiva, ma effettivamente suggerisce che questa si esaurisca in tempi brevi e con discese modeste.

Il nostro pensiero è un nuovo record sia raggiungibile e che il seguente consolidamento / correzione possa continuare ancora per il grosso del secondo trimestre, ma pronti a cambiare idea di fronte a un superamento sostenuto e, soprattutto, consolidato di quota 5.230, con nuovi massimi a seguire.

Passiamo ora a parlare di utili, con il 90% di aziende dell'S&P500 che hanno riportato (459 su 499), possiamo riassumere per sommi capi questa stagione delle trimestrali (dati di LSEG):

- il 77% delle aziende ha battuto le stime di utili in media dell'8.7%

- il 56% delle aziende ha battuto le stime di fatturato, in media dell'1.3%

- la crescita degli utili sul trimestre è del 5,1% e quella del fatturato del 4.2%

Per cominciare, la percentuale di aziende che ha battuto le stime di utili è superiore alla media in USA e in Europa, è in linea con la media in Giappone. Leggermente sotto la media gli Emerging, ma per via della stagione deludente in Cina, senza la quale anche gli Emerging hanno performato bene (v. grafico):

Riguardo al fatturato, lieve calo della percentuale di beat negli USA e in Giappone, ma sempre sopra la media di lungo periodo, e grosso rimbalzo in EU e negli Emerging, dai livelli bassi degli scorsi trimestri (v. grafico):

In termini di crescita degli utili a livello globale siamo tornati a un + 6.6% anno su anno. Analiticamente troviamo crescita a doppia cifra in Giappone e USA e anche molto brillante in Emergenti ex Cina. In Europa per contro è ancora parecchio negativa, anche se si nota un recupero (v. grafico):

Infine riguardo al consenso per gli utili del 2024, questo è salito dall'inizio della stagione delle trimestrali negli USA, è rimasto stabile in Giappone e Europa più o meno, anche se negli ultimi 10 mesi il primo è salito e il secondo ha ceduto, e negli Emergenti è zavorrato ancora dalla Cina (v. grafico):

In generale una stagione degli utili brillante, con una sorpresa media il doppio di quella del 3/4% che è quella predominante in media nel lungo periodo. Come osservato alla vigilia, il mercato però scontava già una stagione degli utili di questo tipo e infatti ha mostrato una tendenza correttiva.

Nel frattempo, Deutsche Bank ha evidenziato un altro fattore a supporto del rally delle azioni USA a medio termine. I Buybacks. Con le finanze supportate dagli utili brillanti, la Corporate America ha annunciato un livello elevatissimo di buybacks: 262 bln $ dall'inizio della stagione degli utili. E sebbene la parte del leone la facciano aziende come APPLE e ALPHABET, in realtà il resto delle aziende ha fatto annunci per totali 80 bln $. Le grandi aziende tecnologiche stanno guidando la carica: META PLATFORMS ha riacquistato 14,5 mld $ delle proprie azioni nel primo trimestre, in aumento di circa 5 mld $ rispetto all'anno precedente. NETFLIX e NVIDIA sono tra le altre società che hanno intensificato i riacquisti, così come WELLS FARGO, il produttore di macchine edili CATERPILLAR e il produttore di tabacco ALTRIA GROUP. In tutto, 443 aziende hanno annunciato un piano di riacquisto quest'anno, rispetto alle 378 dell'anno precedente, come mostrano i dati di Birinyi:

Gli investitori stanno interpretando l’aumento dei riacquisti come un segnale di crescente fiducia tra i dirigenti, nonostante i persistenti timori che l’economia possa indebolirsi o che i tassi di interesse rimangano elevati più a lungo del previsto. Grandi riacquisti possono rendere le azioni più attraenti, ma alcuni investitori avvertono che di per sé, non costituiscono un motivo per acquistare. I riacquisti possono segnalare un rallentamento dell’attività, poiché le aziende in rapida crescita spesso investono i propri soldi nell’espansione delle proprie attività.

E la stagione non è ancora finita. Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che il totale dei riacquisti dell’S&P500 raggiungerà i 925 mld $ quest’anno e i 1,075 trilioni di dollari nel 2025, il che segnerebbe tassi di crescita annuali rispettivamente del 13% e del 16%.

Come detto in precedenza, le principali aziende tecnologiche sono tra i maggiori acquirenti delle proprie azioni, ma stanno spendendo molto anche in altri settori. META e ALPHABET, hanno entrambi approvato un dividendo per la prima volta quest'anno, il che significa che cinque aziende dei cosiddetti ‘Magnificent Seven’ ora ne pagano uno. Questo va ad aggiungersi ai miliardi di dollari che molte grandi aziende tecnologiche dichiarano di voler spendere ogni trimestre per sviluppare capacità di intelligenza artificiale.

Ma non solo, le aziende statunitensi stanno correndo per assicurarsi nuovi finanziamenti in vista della probabile rivincita di novembre per la Casa Bianca tra il Presidente Joe Biden e il predecessore Donald Trump, con in primo piano i costi dell’estensione della revisione del codice fiscale dell’era Trump del 2017. Secondo Informa Global Markets, finora quest’anno le società ‘investment grade’ hanno emesso circa 702 mld $ in obbligazioni. Si tratta della cifra più alta degli ultimi cinque anni se si esclude il boom obbligazionario del 2020, quando i tassi furono tagliati e la Federal Reserve stava acquistando debito societario per aiutare a stabilizzare Wall Street.

La posta in gioco in queste elezioni sembra particolarmente alta, con alcuni aspetti del Tax Cut and Jobs Act del 2017 firmato da Trump che scadranno alla fine del 2025. L’estensione di questi tagli fiscali costerebbe altri 4,6 trilioni di dollari fino al 2035, secondo una stima del Congressional Budget Office rilasciata mercoledì scorso. Trump ha parlato di abbassare l’aliquota massima dell’imposta sulle società al 15%, dopo che la revisione fiscale del 2017 l’ha ridotta dal 35% al ​​21%. Biden a marzo ha sostenuto che l’aliquota massima dell’imposta sulle società dovrebbe essere portata al 28%.

Le società stanno cercando di finanziare anticipatamente le loro esigenze per l'anno, e considerano questo come un momento opportuno per entrare nel mercato vista l’ampia apertura dei mercati dei capitali con il diluvio di offerta di quest’anno facilmente assorbito dagli acquirenti di obbligazioni affamati di rendimento. E le previsioni per tutto l’anno 2024 parlano di emissioni lorde di obbligazioni societarie ‘investment grade’ che raggiungeranno circa gli 1,3 trilioni di dollari !

Diamo ora uno sguardo ai fondi.

I fondi azionari statunitensi hanno registrato il primo afflusso settimanale dopo sei settimane nella settimana terminata l'8 maggio. Gli investitori hanno acquisito un valore netto di 1,14 mld $ in fondi azionari statunitensi durante la settimana, segnando il loro primo acquisto netto settimanale dal 27 marzo, come mostrano i dati di LSEG (v. grafico):

Per segmento, i fondi statunitensi a bassa capitalizzazione hanno ricevuto ben 2,14 miliardi di dollari, anche se dopo tre settimane consecutive di deflussi.

Anche i fondi a grande capitalizzazione hanno assicurato afflussi di 757 milioni di dollari, ma i fondi a media e multi-capitalizzazione hanno dovuto affrontare uscite rispettivamente di 1,04 miliardi di dollari e 484 milioni di dollari.

In controtendenza, i fondi settoriali statunitensi hanno registrato deflussi per 1,08 miliardi di dollari durante la settimana, con gli investitori che hanno scaricato fondi del settore immobiliare e tecnologico rispettivamente per 709 milioni e 458 milioni di dollari (v. grafico):

I fondi obbligazionari statunitensi hanno registrato acquisti netti per 8,16 miliardi di dollari, l’importo più grande in una settimana dal 6 marzo.

Il reddito fisso imponibile nazionale generale e i fondi di partecipazione ai prestiti hanno aperto la strada, ricevendo rispettivamente la massiccia somma di 2,61 miliardi di dollari e 2,04 miliardi di dollari.

Anche i fondi governativi e del Tesoro a breve/intermedio e i fondi di debito municipali hanno attirato afflussi notevoli, per un valore rispettivamente di circa 1,38 miliardi di dollari e 1,05 miliardi di dollari (v. grafico):

Infine i fondi del mercato monetario, nel frattempo, hanno registrato acquisti netti per un valore di 24,19 miliardi di dollari, il terzo afflusso settimanale consecutivo.

Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.

L'evento clou della settimana era il meeting della Bank of England. Ma anche qui la spettacolarità è stata ridotta al lumicino. I tassi sono stati lasciati invariati, ma 2 membri su 9 hanno votato per un taglio, uno in più rispetto al precedente meeting. Bailey ha poi dichiarato che un taglio arriverà "nel corso dei prossimi trimestri", ed ha aggiunto che un taglio al meeting di giugno non è né garantito, né da escludere. Negli USA un po' di impatto lo ha avuto la pubblicazione dei sussidi di disoccupazione settimanali, in quanto il dato settimanale ha marcato il massimo dal 25 agosto 2023 ma, sostanzialmente, il Treasury 10 anni dopo una breve discesa intorno al 4.45%, con la collaborazione di un’asta Treasury a 30 anni che coerentemente ha mostrato forte domanda, alla fine ha recuperato un po' di quello perduto. Come rimarcato negli ultimi due articoli, il tono dei dati in USA ha preso di recente la via del deterioramento, in maniera significativa. Abbiamo avuto tra gli altri:

- un ISM manifatturiero aprile (49.2 da 50.3 e vs stime per 50) e ISM servizi (49.4 da 51.4 vs stime per 52) che hanno deluso, il secondo significativamente, tornando sotto la soglia di contrazione;

- un report sul mercato del lavoro di aprile uscito sotto attese, sebbene comunque coerente con un mercato del lavoro decente.

- sussidi di disoccupazione in rialzo come non si vedeva da agosto 2023;

- una Consumer Confidence e un report dell’Università del Michigan sentiment che hanno deluso, la prima ai minimi da metà 2022.

A bilanciare un po' la discesa dei rendimenti ci sono state le dichiarazioni tendenzialmente hawkish da parte di membri della FED. Così la curva USA ha restituito un po' delle attese di taglio accumulate negli ultimi giorni. I mercati attendono sia l'indice dei prezzi alla produzione che l'indice dei prezzi al consumo di questa settimana per segnali che l'inflazione statunitense abbia ripreso la sua tendenza al ribasso verso l’obiettivo del 2% della FED.

Andiamo ora a vedere nello specifico lo scenario che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024 e sui rendimenti dei Treasury.

Saltando la successiva riunione del 2024 in programma il 12 giugno, in quanto lo strumento FedWatch del CME Group mostra come i mercati prezzino una probabilità del 96,5% di mantenere i tassi fermi, passiamo direttamente a vedere come i mercati prezzino le probabilità per la riunione del 31 luglio 2024. Continuano ad alzarsi le probabilità di nessun taglio che passano dal 65,1% di due venerdì fa all’attuale 74,6%, ovviamente a scapito delle probabilità per un taglio di 25 bps che dal 32,5% di due venerdì fa si riducono al 24,6%. (v. grafico):

Il mese ‘clou’ per quanto riguardano le probabilità del primo taglio dei tassi rimane per la riunione del 18 settembre, nella quale le probabilità di un taglio pari a 25 bps rimangono stazionarie al 48,6% rispetto al 48,8% di due venerdì fa, mentre si alzano leggermente le probabilità di nessun taglio al 38,8% rispetto al 32,6% di due venerdì fa, a scapito delle probabilità di un taglio per complessivi 50 bps (1 da 0,50% o due da 0,25%) che dal 17,4% di due venerdì fa passano all’attuale 12,2% (v. grafico):

Continuiamo il percorso con la scadenza relativa alla riunione del 7 novembre, nella quale spiccano sempre le probabilità di un taglio pari a 25 bps in leggero aumento al 45,2% rispetto al 42,6% di due venerdì fa, mentre salgono di poco le probabilità di nessun taglio al 25,2% rispetto al 20,2% di due venerdì fa, a scapito delle probabilità di un taglio per complessivi 50 bps (1 da 0,50% o due da 0,25%) che dal 29,3% di due venerdì fa passano all’attuale 25,0% (v. grafico):

Infine, per l’ultima riunione del 2024, si pareggiano le probabilità tra le preferenze di un taglio per complessivi 50 bps e quelle per un taglio di soli 25 bps. Nel caso di un taglio per complessivi 50 bps si passa dal 37,0% all’attuale 35,3%. Mentre si alzano di poco quelle relative al taglio di soli 25 bps che dal 29,7% passano all’attuale 35,0%. Ritornano nell’oblio, o quasi, la probabilità per un taglio complessivo di 75 bps che dal 20,1% di due venerdì fa passano all’attuale 14,9%. (v. grafico):

Sostanzialmente stabili i rendimenti dei titoli di Stato americani della scorsa settimana, in mancanza di notizie importanti che potessero smuovere i mercati obbligazionari. Mentre lo scenario potrebbe subire importanti movimenti nel corso di questa settimana dopo la pubblicazione dei prossimi dati sui prezzi USA, che inizieranno da mercoledì 15 maggio. Nello specifico la scadenza corta costituita dal Treasury 2Y è passata dal 4,82% di due venerdì fa, all’attuale 4,846%. Stessa situazione per il Treasury 10Y che dal 4,512% di due venerdì fa passa all’attuale 4,485% e per la scadenza lunga del 30Y, che passa dal 4,668% di due venerdì fa all’attuale 4,63%. Alle quotazioni odierne, lo spread 2Y-10Y si alza leggermente a 36,4 bps rispetto ai 30,2 bps di due venerdì fa.

Stabili i tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione, in attesa dei dati sull’inflazione di questa settimana. Come mostrato dal grafico del breakeven inflation a 10 anni in chiusura di ottava, scende di nulla al 2,34% dal 2,35% di due venerdì fa (v. grafico):

Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Nel corso della scorsa settimana è continuato il recupero dell’indice tecnologico con una ulteriore apertura in gap up nella giornata di lunedì. Le buone notizie provenienti dalle trimestrali economiche e da quelle con ALPHABET che ha annunciato il suo primo dividendo in quanto la società madre di Google ha superato le stime di vendite e profitti, mentre APPLE ha presentato un piano di riacquisto di azioni proprie da 110 mld $, la più grande autorizzazione mai ottenuta da una società statunitense. Con NVIDIA l'ultima del gruppo ‘Magnificent Seven’ a pubblicare il 22 maggio gli utili, il gruppo è sulla buona strada per aumentare del 49,4% gli utili trimestrali. Le azioni NOVAVAX sono aumentato del 98,7% sulla scia dell’accordo di licenza del valore di 1,2 mld $ tra il produttore di vaccini e SANOFI. MICRON TECH è aumentata dopo che un rapporto ha affermato che Baird ha alzato le previsioni sul titolo, AMD e SUPER MICRO COMPUTER hanno guadagnato nel corso della settimana recuperando il terreno perduto dopo gli utili deludenti di entrambe. Con le ‘big cap’ che tirano, si amplia sempre più la forbice dei rendimenti tra l’indice Nasdaq100 equal weighted e quello ‘pesato’. Nella settimana appena trascorsa, il guadagno del primo è stato di quasi mezzo punto percentuale inferiore rispetto a quello dell’indice ‘pesato’, ampliando ulteriormente il rendimento da inizio anno con l’equal weighted che guadagna un misero 2,42% rispetto a quasi l’8% di quello ‘pesato’.

Graficamente notiamo come il rimbalzo dai minimi del 19 aprile abbia recuperato tutte le perdite posizionandosi nuovamente tra l’area 18000 ed il massimo storico a 18464 punti. Cinque sedute giornaliere consecutive sopra tale area dovrebbe poter significare che un test del massimo storico è a portata di mano, ma la pubblicazione in settimana degli importanti dati di aprile sull’inflazione potrebbe favorire o ribaltare lo scenario che noi tutti ci auguriamo. L’RSI a 14 periodi a 58 indica che lo spazio per andare a testare e superare l’area dei massimi storici ce n’è in abbondanza. Viceversa, sappiamo che ci sono due gap da chiudere a cavallo tra la M.M. a 50 periodi e il supporto dell’area 17700/17600. Staremo a vedere. La settimana si è chiusa a 18161.18 17890.80 con un guadagno del + 1,52% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 7,94% rispetto alla chiusura del 2023.  

Gran bel recupero anche per l’indice S&P500 che in chiusura di ottava ha fatto registrare la settima seduta consecutiva senza perdite (mercoledì scorso ha chiuso in pari). Il rialzo dai minimi del 19 aprile si è fermato proprio sulla resistenza a 5.230 punti, chiudendo la settimana appena sotto a 5222 punti. Manca appena lo 0,81% per andare a fare registrare un nuovo record. L’RSI a 62 indica che spazio per testare e superare tale record ce n’è. Ce la farà, dati macro permettendo ? Viceversa, troviamo sempre un forte supporto in area 5100 costituita dal 27,2% di onda 3 di (5) coincidente 5100 con la M.M. a 50 periodi.

Per quanto riguarda l’indice S&P500 ‘equal weighted’, la scorsa settimana ha guadagnato qualcosa più rispetto all’indice ‘pesato’ nonostante le non buone notizie provenienti da alcuni titoli componenti l’indice, come PARAMOUNT GLOBAL ha riportato delle perdite dopo che la società di media ha concluso le trattative esclusive con Skydance Media senza un accordo, consentendo al comitato speciale di prendere in considerazione altre offerte di offerenti rivali. Calo delle azioni di UBER che ha registrato una perdita trimestrale a sorpresa e ha emesso previsioni negative. Mentre LYFT, rivale di UBER, è salita dopo aver previsto prenotazioni lorde superiori alle attese e un profitto ‘core’ per il trimestre in corso. TESLA è scesa dopo che i dati hanno mostrato che la casa automobilistica statunitense ha venduto 62.167 veicoli elettrici fabbricati in Cina ad aprile, in calo del 18% rispetto all’anno precedente. Il gap tra i due indici si riduce al 4,37% da inizio anno a favore di quello ‘pesato’.

Il breve periodo di preoccupazione del mercato sui tassi di interesse e sulla geopolitica lo scorso mese si è rivelato fugace, e l'autocompiacimento è in gran parte tornato. Il continuo rimbalzo dei titoli azionari ha riportato i valori dell’indice Cboe Volatility Index (VIX) a livelli più bassi degli ultimi anni a 12,55 livello che, ad eccezione della brevissima puntata a 11,81 di dicembre scorso, non si vedeva dal gennaio 2020. Solo tre settimane fa il valore era oltre i 21 punti. Stessa sorte del VIX, la situazione sull’indice della ‘paura’ e parliamo dello skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – che staziona sempre tra i 130 e i 137 punti con i trader che stanno ancora una volta evitando le put ribassiste preferendo invece le call rialziste. Tutto tranquillo. La settimana si è chiusa a 5222.69 con un guadagno del + 1,85% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 9,50% rispetto alla chiusura del 2023.

Gran risveglio delle quotazioni del listino delle major, il DOW JONES, che chiude l’ottava in buon guadagno e nettamente superiore agli altri due indici maggiori, registrando il suo ottavo rialzo giornaliero. Graficamente notiamo la forza del rimbalzo dai minimi del 30 aprile, area di supporto dei 37700/37800 punti costituita dal ritracciamento del 27,2% della lunga onda 5 che ha retto bene i vari tentativi di discesa, che si è lasciato alle spalle la M.M. a 50 periodi, il gap del 3 maggio e la resistenza posta in area 39200, per chiudere l’ottava in area 39500 a 0,95% di distanza dal precedente record del 21 marzo scorso. Rispetto agli altri due indici maggiori, il livello di RSI è più alto a quasi 66, ma un test dei massimi è plausibile specie se, prima dei dati macro della settimana, non dovesse ritracciare sotto l’area dei 39200 punti. La settimana si è chiusa a 39512.85 con un guadagno del + 2,17% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 4,84% rispetto alla chiusura del 2023.

ORO INDEX

Le banche centrali hanno mantenuto le porte aperte ai tagli dei tassi, astenendosi dal chiarire le date. I tiepidi dati relativi all’occupazione negli Stati Uniti mettono sotto pressione il Dollar Index con le quotazioni dell’Oro che diventano rialziste e potrebbero sfidare il record a 2.448,80 $/oz. del 12 aprile scorso.

Nel corso della scorsa settimana, in assenza di dati rilevanti, l'interesse speculativo ha tratto indizi dagli annunci di politica monetaria delle banche centrali e dai dati relativi all'occupazione degli Stati Uniti.

La Reserve Bank of Australia (RBA) si è riunita la scorsa settimana per decidere sulla politica monetaria e, come ampiamente anticipato, il Consiglio ha mantenuto il tasso ufficiale (OCR) al 4,35%, il massimo degli ultimi dodici anni. Soprattutto, il Consiglio non ha introdotto modifiche rilevanti alle dichiarazioni politiche, nonostante le preoccupazioni degli investitori riguardo ad un cambiamento aggressivo. Nella riunione precedente, la RBA aveva abbandonato l’impostazione restrittiva e si era astenuta dal ripristinarla a maggio. Tuttavia, il governatore della RBA, Michele Bullock, ha ribadito che i politici sono pronti ad agire se l’inflazione, in particolare nel settore dei servizi, dovesse rimanere ostinatamente elevata.

Anche la Banca d’Inghilterra (BoE) ha reso nota la sua decisione di politica monetaria e ha annunciato che il tasso di interesse di riferimento rimarrà stabile al 5,25%. Oltre all’annuncio, la banca centrale ha pubblicato il rapporto sulla politica monetaria, che ha portato alcune sorprese interessanti. Le previsioni di crescita sono state riviste al rialzo, mentre l’inflazione è ora vista al ribasso. Si prevede che il PIL del Regno Unito sarà dello 0,2% nel secondo trimestre, per salire allo 0,9% tra un anno, poi all'1,2% nel 2026 e all'1,6% nel 2027. Le nuove proiezioni vedono il tasso di inflazione annuale all'1,9% tra due anni e all'1,6% in tre anni, al di sotto del target del 2% della BoE. Il governatore Andrew Bailey, ha addirittura affermato che i tagli dei tassi potrebbero essere più drastici di quanto previsto dai mercati.

In entrambi i casi, le valute locali hanno perso valore rispetto al Dollaro USA, dando respiro a quest'ultimo.

Tuttavia, le cose sono cambiate giovedì scorso quando sono state pubblicate le richieste iniziali di disoccupazione negli USA per la settimana terminata il 3 maggio. In assenza di dati più rilevanti, gli investitori hanno trovato indizi di segnali di allentamento del mercato del lavoro, poiché le richieste iniziali di disoccupazione sono balzate a 231.000 nel mese di aprile, il dato più alto da novembre 2023. Gli operatori del mercato hanno iniziato ad accumulare scommesse sui tagli dei tassi della FED e hanno lasciato scendere le quotazioni del biglietto verde, conseguentemente i prezzi del metallo giallo hanno ripreso a salire.

Nel corso di questa settimana, l’attenzione sarà focalizzata sui dati dell’inflazione americana. Infatti verranno pubblicati i dati dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) di aprile, previsto allo 0,3% su base mensile, in calo rispetto al precedente 0,4%, e l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) per lo stesso mese. Nonostante la FED abbia basato la sua decisione su una misura alternativa dell’inflazione, queste letture tendono ad avere un grande impatto sul Dollaro. Il calendario macroeconomico statunitense includerà anche le vendite al dettaglio di aprile.

Altrettanto rilevante è il fatto che la Cina pubblicherà una serie di dati venerdì prossimo, tra cui le vendite al dettaglio di aprile, la produzione industriale e l'indice dei prezzi delle case.

Prospettive tecniche dell’Oro.

In apertura della scorsa settimana i prezzi dell’Oro sono subito rimbalzati dai minimi del venerdì precedente con l’area psicologica dei 2300 $/oz. che ha sempre tenuto la discesa in chiusura di giornata. Nel corso della settimana i prezzi hanno ripreso l’area dei 2325 $/oz. (ritracciamento del 27,2% della gamba rialzista dal 14 febbraio 2024), spingendosi fino ad un massimo di 2385 $/oz. per poi ripiegare in chiusura di ottava a 2366,9 $/oz.

Pertanto con un RSI a 59 nulla osta a proseguire il rimbalzo per un test in area 2400 $/oz. per poi tentare l’attacco al massimo storico.

Passando agli altri due metalli preziosi, finalmente si sono svegliati i prezzi del Platino che superano con convinzione la resistenza in area 960 $/oz. andando, addirittura, a chiudere l’ottava sopra l’area 1000 $/oz. E’ presto per cantare vittoria, in quanto sono 11 mesi che i prezzi si muovono lateralmente in un range tra 1020 e 860 $/oz., ma il trend sembra forte con massimi e minimi crescenti, quindi un test sul massimo relativo del 28 dicembre scorso, a 1031 $/oz. diventa molto probabile.  

Settimana calda anche per quanto riguarda le quotazioni dell’Argento, dopo la correzione di due settimane fa sul supporto in area 26,50 $/oz. coincidente con la M.M. a 50 periodi, è avvenuto un bel rimbalzo che ha portato le quotazioni a toccare la resistenza in area 29 $/oz. per poi chiudere l’ottava a 28,395 $/oz. Con un livello di RSI a 60, anche su questa commodity nulla osta ad un re-test dell’area 29 $/oz. per poi tentare l’attacco al precedente massimo relativo di 29,905 $/oz. del 12 aprile scorso.

La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2366.90 $/oz. con un guadagno del + 2,46% rispetto alla precedente settimana che porta ad un guadagno da fine anno del + 14,25%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 2360.45 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES GIUGNO 2024:

POLITICA USA

Mike Johnson resta in carica nel ruolo di speaker della Camera. Niente da fare, infatti, per il tentativo della repubblicana della Georgia, Marjorie Taylor Greene, di far passare la mozione di sfiducia nei confronti di Johnson, anche lui repubblicano. Già da alcune dichiarazioni rilasciate prima dell’arrivo in aula della mozione, si era capito che difficilmente si sarebbe concretizzata e così è stato. I voti di opposizione alla mozione di sfiducia sono stati 359, mentre 43 i favorevoli. Anche l’ex Presidente Donald Trump si è espresso contro la mozione e mercoledì scorso, in seguito alla votazione, con un post social ha detto non è il momento per i repubblicani di provare a cacciare il loro stesso speaker; una situazione simile si era verificata con il predecessore di Johnson, Kevin McCarthy, in quel caso però la mozione di sfiducia era stata approvata su iniziativa dei repubblicani conservatori ed in seguito la Camera si era trovata per tre settimane in una situazione di stallo, alla ricerca del nuovo speaker. Mercoledì scorso nel suo post, Trump ha affermato: “I repubblicani devono combattere i democratici di sinistra radicale e tutti i danni che hanno fatto al nostro Paese”. “Non siamo in una posizione di votare una mozione di sgombero. Ad un certo punto potremmo benissimo esserlo, ma questo non è il momento”.

Sulla votazione, Johnson ha detto: “Apprezzo la dimostrazione di fiducia da parte dei miei colleghi per vanificare questo tentativo fuorviante”. 

L’azione di Marjorie Taylor Greene ha raccolto critiche dall’interno del suo partito. Il repubblicano centrista Marc Molinaro, riferendosi a Greene, ha detto: “Questo non è un individuo che sa come guidare”. “Lei non è una persona che sa come negoziare. E certamente non sembra avere alcuna preoccupazione per la stabilità del Congresso o per le persone che rappresentiamo”.

Nonostante lo stop su questo tentativo, Greene non ha escluso la possibilità di provare di nuovo a rimuovere Johnson dal suo ruolo. Invece, il leader della minoranza alla Camera, il dem Hakeem Jeffries ha rivolto un appello ad una parte dei colleghi dell’altro partito: “L’unica cosa che chiediamo ai nostri colleghi repubblicani della Camera è che i repubblicani tradizionali isolino ulteriormente l’ala repubblicana estrema MAGA (acronimo di “Make America Great Again”, lo slogan utilizzato dai sostenitori di Donald Trump, ndr) del GOP, che non ha fatto altro che caos e creato disfunzione sul popolo americano”.

La scorsa settimana lo speaker Johnson ha parlato in incontri a porte chiuse con Greene e Thomas Massie, anche lui repubblicano conservatore della Camera, ed in seguito ha detto che questi incontri fanno parte di una sua strategia volta a tenere insieme la conferenza repubblicana parlando con i membri. Lo speaker Johnson ha detto: “Bisogna letteralmente far lavorare tutti insieme”. “Prendo le idee di Marjorie, di Thomas e di tutti gli altri, e le valutiamo in base al loro valore”.

POLITICA USA – CINA

In una mossa che segna un ulteriore passo nell'intensificarsi delle tensioni tra le superpotenze globali, l'Amministrazione Biden si appresta a lanciare una nuova iniziativa normativa per proteggere le avanzate capacità di intelligenza artificiale degli Stati Uniti da potenziali minacce straniere, soprattutto da Cina e Russia. Al centro di questa strategia vi è l'obiettivo di limitare l'esportazione di modelli di intelligenza artificiale proprietari, considerati cruciali per mantenere il vantaggio tecnologico americano.

Secondo fonti vicine al Dipartimento del Commercio, che per ora hanno preferito rimanere anonime, si sta valutando un rafforzamento delle regole che regolano l'esportazione di software di intelligenza artificiale, soprattutto di quelli il cui codice e dati di addestramento non sono pubblicamente accessibili. Questo passo si aggiungerebbe a una serie di misure già introdotte negli ultimi due anni, che hanno visto gli Stati Uniti imporre restrizioni all'esportazione di chip di intelligenza artificiale di alta tecnologia verso la Cina, in un tentativo di rallentarne l'avanzamento tecnologico, in particolare per quanto riguarda le applicazioni militari.

Nonostante queste misure, il settore dell'intelligenza artificiale si evolve a un ritmo tale che regolamentarlo rimane una sfida considerevole. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere: l'ambasciata cinese ha etichettato le azioni americane come un "esempio di coercizione economica e bullismo unilaterale", mentre l'ambasciata russa non ha ancora rilasciato dichiarazioni. La Cina ha inoltre minacciato di adottare misure per salvaguardare i propri interessi.

Al centro del dibattito ci sono le preoccupazioni che i modelli di intelligenza artificiale avanzati, sviluppati da giganti tecnologici come Microsoft e supportati da conglomerate come Alphabet, possano finire nelle mani sbagliate. Si teme che questi strumenti, capaci di analizzare e generare contenuti su vasta scala, possano essere utilizzati per attacchi informatici avanzati o addirittura per lo sviluppo di armi biologiche.

Per affrontare queste sfide, gli Stati Uniti stanno considerando l'adozione di una soglia basata sulla potenza di calcolo necessaria per addestrare i modelli di intelligenza artificiale, come indicato in un ordine esecutivo sull'intelligenza artificiale emanato lo scorso ottobre. Questo potrebbe limitare l'esportazione di nuovi modelli ancora non rilasciati, che non hanno raggiunto la soglia stabilita.

Tuttavia, il controllo delle esportazioni dei modelli di intelligenza artificiale rimane un'area complessa e in rapida evoluzione, con molti modelli già disponibili in open source, rendendo difficile imporre restrizioni efficaci. Inoltre, stabilire criteri chiari su quali modelli debbano essere soggetti a controllo si rivela una sfida significativa, data la rapidità con cui la tecnologia continua a progredire.

In questo contesto dinamico e incerto, l'approccio degli Stati Uniti all'esportazione di tecnologie di intelligenza artificiale si trova ancora in una fase di definizione. Mentre il governo cerca di colmare le lacune nella regolamentazione di una tecnologia che si evolve rapidamente, le discussioni continueranno su come bilanciare la protezione della sicurezza nazionale con la promozione dell'innovazione e del commercio internazionale.

POLITICA DELLA FED

Lunedì scorso il presidente della FED di Richmond Thomas Barkin, ha sottolineato come l’anno scorso sul lato dell’offerta ci siano stati molti benefici, osservando come l’aumento dell’immigrazione ed un balzo nella produttività abbiano permesso all’economia di crescere velocemente ed aggiungere posti di lavoro consentendo al contempo un calo rapido dell’inflazione. Per Barkin, considerato un ritmo degli aumenti dei prezzi che potrebbe essersi fermato ad un tasso superiore all’obiettivo della FED, potrebbe essere necessario un po’ più margine sulla domanda per raggiungere l’obiettivo. Il numero uno della FED di Richmond ha detto che non vede un’economia che si sta surriscaldando, ma ha anche spiegato che la percezione dei rischi che la banca centrale deve affrontare è ponderata verso l’inflazione, che si sta dimostrando più difficile da domare rispetto a quanto previsto. Considerato un tasso di disoccupazione al 3,9% ed una crescita dell’occupazione che forse comincia a scendere più in linea con i livelli pre-pandemia, Barkin ha spiegato che la FED può agire con cautela: “L’economia si sta muovendo verso un miglior equilibrio, ma nessuno vuole che l’inflazione riemerga. Abbiamo detto che vogliamo acquisire maggior fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo del 2%. E considerato un forte mercato del lavoro, abbiamo tempo per acquisire questa fiducia”.

John Williams, presidente della FED di New York, lunedì scorso ha detto che al momento la politica monetaria è in una “posizione molto buona”. Nelle dichiarazioni rilasciate, Williams non ha fornito tempistiche, tuttavia ha evidenziato come l’economia stia tornando ad un migliore equilibrio, in mezzo ad un passaggio ad un tasso di crescita più lento. Williams si aspetta che quest’anno il PIL cresca tra il 2% ed il 2,5%.

Perché possa sostenere un taglio dei tassi, il presidente della FED di Minneapolis Neel Kashkari martedì scorso ha detto che dovrà vedere diversi dati positivi sull’inflazione che suggeriscono che il processo di disinflazione è in atto. Sotto la lente d’ingrandimento per Kashkari anche il mercato del lavoro; una “marcata” svolta verso la debolezza potrebbe anche giustificare un taglio dei tassi. Dalla previsione di marzo di due tagli dei tassi per quest’anno, Kashkari nelle proiezioni che saranno rilasciate il prossimo mese potrebbe prevedere un solo taglio o nessuno, a seconda dei dati.

Per il presidente della FED di Boston, Susan Collins, affinché l’inflazione torni in modo duraturo all’obiettivo ufficiale, sarà necessario un rallentamento dell’attività per garantire che la domanda sia meglio allineata con l’offerta. Sulla politica monetaria, Collins ha espresso una posizione attendista: “Le recenti sorprese al rialzo dell’attività e dell’inflazione suggeriscono la probabile necessità di mantenere la politica al livello attuale fino a quando non avremo maggior fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%”. Per la Collins, la politica è in una buona posizione “per rispondere alle informazioni in arrivo, mentre valutiamo l’evoluzione delle prospettive e dei rischi” e si è detta ottimista circa la possibilità di raggiungere il livello di inflazione al 2% in tempi ragionevoli e con un mercato del lavoro che rimane sano. Tuttavia Collins ha anche osservato che per portare l’inflazione al 2% ci vorrà più tempo di quanto previsto in precedenza.

Lisa Cook, membro del consiglio direttivo della FED, mercoledì scorso ha fatto il punto sulla stabilità finanziaria (lei è anche presidente della commissione della FED dedicata a questo tema). Cook ha osservato che famiglie, banche ed imprese statunitensi in gran parte sono in uno stato di forma solido dal punto di vista finanziario, hanno a disposizione i mezzi per coprire i pagamenti del debito ed hanno riserve abbastanza forti da assorbire potenziali choc. La situazione degli immobili commerciali, dopo aver visto un calo del valore con il ricorso al lavoro da casa durante la pandemia, pone rischi “considerevoli, ma gestibili” per il gruppo di banche, per lo più piccole, con grandi concentrazioni di prestiti correlati.

Giovedì il presidente della FED di San Francisco, Mary Daly, ha sottolineato lo stato di incertezza in merito alla situazione inflazionistica. Daly ha parlato di incertezza in merito a come potrà essere l’inflazione dei prossimi mesi. Per quanto riguarda i movimenti dei tassi d’interesse due i possibili scenari delineati: uno nel quale l’inflazione riprende a scendere, con un mercato del lavoro in raffreddamento e che renderebbe appropriato abbassare i tassi; un altro nel quale l’inflazione resta in stallo come nei primi tre mesi di quest’anno, situazione nella quale non sarebbe appropriato tagliare i tassi a meno che il mercato del lavoro non dovesse vacillare. Per Daly al momento il mercato del lavoro è in salute, mentre l’inflazione resta troppo alta.

Per Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED “è della massima importanza mantenere la credibilità nel portare avanti la nostra lotta contro l’inflazione procedendo attentamente e deliberatamente per raggiungere il nostro obiettivo del 2%”. Bowman in un’intervista a Bloomberg ha fatto sapere che per ora non ha previsto alcun taglio per il 2024 ed ha spiegato che, dopo tre o quattro mesi di delusioni in tema inflazionistico, servirà un lungo periodo di tempo per raggiungere la sicurezza circa il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2%.

Venerdì scorso il presidente della FED di Chicago, Austan Goolsbee, ha detto che pensa che la politica monetaria sia “relativamente restrittiva”, ovvero che i costi di finanziamento stanno esercitando pressioni ribassiste sull’inflazione. Goolsbee ha osservato che l’aumento dell’offerta, anche per quanto riguarda il lavoro, rende complicato capire se il forte aumento dei posti di lavoro e la crescita economica siano segnali preoccupanti di surriscaldamento. Per il presidente della FED di Chicago a delineare i prossimi passi della banca centrale in materia di politica saranno i prossimi dati ed in particolare quelli riguardo l’inflazione immobiliare. Inflazione immobiliare che per Goolsbee rimane “un enigma ed una sfida significativa” in quanto non è calata così rapidamente come il mercato degli affitti.

Infine il presidente della FED di Dallas, Lorie Logan, venerdì scorso ha affermato che ci sono ancora ragioni per pensare che l’inflazione raggiungerà il 2% nei prossimi anni ed ha anche evidenziato che ci sono rischi al rialzo che riguardano l’inflazione, così come la presenza di incertezze su quanto sia restrittiva la politica. Logan ha anche detto che ritiene sia troppo presto per pensare a tagli dei tassi. In merito ai dati sull’inflazione, ed in particolare quelli del primo trimestre, il presidente della FED di Dallas ha detto che sono stati “un po’ deludenti per noi” e si è riferita ad essi come “un buon promemoria” del lavoro da fare ancora.

DATI MACROECONOMICI

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 4 maggio sono state 231 mila (dato più alto da agosto), rilevazione che segna una crescita rispetto alle 209 mila richieste della settimana precedente (riviste da 208 mila) marcando il massimo dal 25 agosto 2023. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Davvero orrendo il dato preliminare di maggio dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan che si attesta a quota 67,4 punti, in calo rispetto ai 77,2 punti di aprile e decisamente sotto al consensus di 76,0 punti. Inoltre, sia il dato aggregato che la situazione corrente sono crollati in media di oltre 10 punti registrando la rilevazione più bassa da novembre 2023.

PORTAFOGLI AZIONARI

Scorsa settimana priva di dati macro e spunti importanti sui mercati azionari anche se gli indici hanno continuato il loro recupero dalla fase discendente, riportando discreti guadagni. Operativamente i nostri Portafogli non hanno riportato nuovi acquisti (non poteva essere altrimenti visti i prezzi più bassi del mercato, immessi), e i titoli presenti hanno recuperato qualcosa ma sempre ben distanti dai rispetti target ad eccezione di HONEYWELL che pare riprovarci per la seconda volta. Ovviamente senza uscite non possiamo dare ulteriore spazio agli acquisti se non centellinandoli come fatto per questa settimana con un solo ordine su FORTINET.  

Sul Portafoglio “The Challenge” BREMBO ha riportato dei dati economici in aumento ed in linea con le previsioni e con le attese degli analisti. Avete visto tutti che fine gli ha fatto fare il mercato. E’ molto difficile operare in questa fase di mercato, nonostante i massimi storici raggiunti dagli indici di diversi Paesi europei. Società solide dal punto di vista economico sono soggette ad improvvisi sali e scendi di diversi punti percentuali nel giro di pochi giorni se non di ore, mentre altre società con indebitamenti pazzeschi vengono premiate dagli investitori e non parliamo di aziende sottoquotate, visto che viaggiano verso i rispettivi massimi storici o relativi. Bahhh…!! Infine per quanto riguarda gli ETF abbiamo deciso di vendere il VANECK JUNIOR GOLD MINERS in lieve perdita, modificando il livello di target riportato in rosso nel portafoglio. Abbiamo inserito un livello di target di 36,48 €, ma credo che riuscirlo a vendere a 36 $ possa essere un ‘buon affare’ visto che, nella giornata di venerdì scorso, mentre i futures di oro, argento e platino salivano ed anche per bene, l’ETF perdeva oltre un punto e mezzo percentuale dal giorno precedente. OK parliamo di futures e non di azioni sottostanti, ma non è che quest’ultime estraggono e vendano acqua o argilla.

Sempre fermi sulle nostre posizioni per quanto riguarda il secondo lotto del titolo francese KERING !

Alla prossima.

FOCUS SU AZIONI

BREMBO -  La società ha comunicato i risultati finanziari del 1° trimestre 2024. Nel dettaglio, la società bergamasca ha chiuso il periodo gennaio-marzo con ricavi per un miliardo di euro, in aumento del 4,4% rispetto ai 961,9 milioni realizzati nei primi tre mesi dell’anno precedente; a cambi costanti l’incremento del fatturato sarebbe stato del 5,3%. Il margine operativo lordo è aumentato del 5,1%, passando da 168,3 milioni a 176,8 milioni di euro; di conseguenza, la marginalità è passata dal 17,5% al 17,6%. Brembo ha chiuso i primi tre mesi del 2024 con un utile netto di 75,2 milioni di euro, in calo del 2,2% rispetto ai 76,8 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno, in seguito a maggiori oneri finanziari. A fine marzo 2024 l’indebitamento netto del gruppo ammontava a 529,5 milioni di euro. Nei primi tre mesi del 2023 Brembo ha investito 75,2 milioni di euro. Il management di Brembo prevede di chiudere l'anno con una moderata crescita dei ricavi, mantenendo i margini percentuali in linea con quelli del 2023.

UNITED AIRLINES Come riporta Reuters, l’Ufficio dell’Ispettore Generale del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti (DOT OIG) verificherà la supervisione della Federal Aviation Administration sulle pratiche di manutenzione di United Airlines. DOT OIG ha dichiarato: “Valuteremo le azioni della FAA per affrontare le non conformità e le violazioni della manutenzione presso il vettore aereo”. FAA a marzo aveva fatto sapere che stava aumentando la propria supervisione su United a seguito di incidenti di sicurezza. Il DOT OIG giovedì ha affermato: “i recenti eventi di sicurezza con la United Airlines, come deviazioni di volo che possono essere ricondotte a problemi meccanici, servono a ricordarci che la supervisione della FAA sui programmi di manutenzione è fondamentale”.

APPLE Secondo quanto riportato giovedì scorso da Bloomberg News, Apple quest’anno fornirà alcune delle sue prossime funzionalità di intelligenza artificiale attraverso data center alimentati da propri chip interni. Stando al rapporto, che cita persone con familiarità con la questione, l’azienda starebbe inserendo i suoi chip in server di cloud computing in grado di elaborare attività avanzate di intelligenza artificiale in arrivo su dispositivi Apple.

WALT DISNEY Mercoledì scorso Walt Disney e Warner Bros Discovery hanno fatto sapere che a partire da quest’estate offriranno negli USA un pacchetto dei servizi streaming Disney+, Hulu e Max. Non sono stati resi noti i prezzi. Il pacchetto vuole fare in modo che gli utenti non debbano sottoscrivere diversi abbonamenti. Le aziende hanno detto che ulteriori dettagli sul tema saranno resi noti nelle prossime settimane.

Nel frattempo sono stati pubblicati i dati trimestrali economici della società. Per il secondo trimestre, la Disney ha registrato ricavi pari a 22,1 mld $, un modesto aumento rispetto ai 21,8 mld $ dello stesso trimestre dell’anno precedente. In particolare, l’utile per azione ha mostrato una perdita di 0,01 $, in netto contrasto con l’utile di 0,69 $/az. del trimestre dell’anno precedente. Questa perdita è dovuta principalmente a significative svalutazioni dell’avviamento, anche se parzialmente compensate da un aumento del reddito operativo nei segmenti Intrattenimento ed Esperienze. L’utile rettificato, escluse alcune voci, è migliorato a 1,21 $ da 0,93 $, allineandosi strettamente alle aspettative degli analisti di 1,10 $ per il trimestre.

La società ha evidenziato un robusto aumento del 30% dell’utile rettificato anno su anno e ha fissato un nuovo obiettivo per la crescita dell’utile rettificato per l’intero anno al 25%. Disney rimane sulla buona strada per generare flussi di cassa sostanziali, prevedendo circa 14 mld $ dalle operazioni e oltre 8 mld $ di flusso netto di cassa per l’anno fiscale 2024.

Il segmento Intrattenimento ha dovuto affrontare un calo dei ricavi del 5% su base annua, con una particolare debolezza nelle reti lineari e nelle vendite/licenze di contenuti parzialmente mitigata dalla crescita delle piattaforme direct-to-consumer (DTC). Il segmento sportivo ha registrato un leggero aumento dei ricavi, anche se il reddito operativo è diminuito marginalmente a causa della tempistica delle partite dei College Football Playoff. Al contrario, il segmento Esperienze ha registrato ottime performance, con ricavi e utile operativo entrambi in crescita a doppia cifra, guidati dall’aumento della spesa dei consumatori e dalle efficienze operative.

Il CEO della società, Robert A. Iger, ha sottolineato i successi strategici, in particolare nel segmento Experiences e la redditività dei servizi di streaming di intrattenimento. La società prevede che la redditività continuerà ad aumentare entro il quarto trimestre dell’anno fiscale 2024, con ulteriori miglioramenti previsti nell’anno fiscale 2025. Nonostante l’utile rettificato positivo, Disney ha dovuto affrontare sfide tra cui una perdita nominale dell’utile a causa di svalutazioni dell’avviamento legate alle sue attività Star India e alle reti lineari di intrattenimento. La società prevede inoltre risultati più deboli nel segmento Entertainment DTC nel prossimo trimestre, guidato da Disney+ Hotstar.

Guardando al futuro, Disney si concentra sul miglioramento dei propri servizi di streaming, sfruttando la sua solida lista di contenuti e continuando ad espandere le sue esperienze nei parchi a tema. In sintesi, mentre Disney si trova ad affrontare alcuni ostacoli, in particolare con alcune performance di segmento e svalutazioni dell’avviamento, i suoi aggiustamenti strategici e il focus su aree chiave di crescita come lo streaming e le esperienze sembrano pronti a sostenere la sua traiettoria di crescita a lungo termine.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.

AIRBNB – 8,39%. Airbnb gestisce una piattaforma online per soggiorni ed esperienze per ospiti principalmente in camere private e ville di lusso in più di 220 paesi, ha riportato una utile nel primo trimestre 2024 pari a 0,41 $/az. su ricavi per 2,14 mld $. La stima degli analisti era per un utile pari a 0,23 $/az. su ricavi per 2,07 mld $. Il fatturato è cresciuto del 17,82% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi nel secondo trimestre 2024 tra 2,68 e 2,74 mld $ e l'attuale stima degli analisti è pari a 2,76 mld $.

In una nota la società ha dichiarato: “Airbnb ha avuto un ottimo inizio nel 2024. Abbiamo prenotato 133 milioni di notti ed esperienze nel primo trimestre 2024, segnando il nostro record nel primo trimestre. I ricavi, pari a 2,14 mld $, sono cresciuti del 18% anno su anno, principalmente grazie alla continua forza della domanda nel settore dei viaggi nel periodo pasquale. I costi totali sono stati pari a 2,041 mld $ rispetto a 1,823 mld $ del primo trimestre 2023. L’utile operativo è stato pari a 293 mln $ rispetto a 130 mln $ del primo trimestre 2023. L'utile netto è stato pari a 264 mln $, per un margine di utile netto del 12% rispetto a 117 mln $ del primo trimestre 2023. L’utile per azione è stato pari a 0,41 $ rispetto a 0,18 $/az. del primo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 1,923 mld $, il più alto di sempre, rispetto a 1,587 mld $ del primo trimestre 2023. Il nostro forte flusso netto di cassa ci ha permesso di riacquistare 750 mln $ delle nostre azioni nel trimestre. E alla fine del primo trimestre 2024, avevamo rimanenti 6 mld $ del nostro programma di riacquisto. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e liquidità vincolata pari a 16,529 mld $ rispetto a 15,872 mld $ del primo trimestre 2023.”

ANSYS + 2,74%. La società che sviluppa e commercializza software e servizi di ingegneria utilizzati da ingegneri, designer, ricercatori e studenti in un ampio spettro di industrie e università compresi i settori aerospaziale, automobilistico, manifatturiero, elettronico e biomedicale, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 1,22 $/az. su un fatturato di 466.61 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,92 $/az. su un fatturato pari a 549.27 mln $. I ricavi sono diminuiti del 8,41% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

In una nota la società ha dichiarato: “Nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato un fatturato pari a 466,6 mln $ in calo dell'8% rispetto a 509,447 mln $ del primo trimestre 2023. Un costo del venduto pari a 68,667 mln $ rispetto a 67,652 mln $ del primo trimestre 2023. Un utile lordo pari a 424,143 mln $ rispetto a 464,575 mln $ del primo trimestre 2023. Un utile netto pari a 121,996 mln $ rispetto a 161,763 mln $ del primo trimestre 2023. Abbiamo riportato un utile per azione pari a 1,39 $ rispetto a 1,85 $/az. del primo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 282,817 mln $ in aumento dell’8,5% rispetto a 260,766 mln $ del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2024 avevamo liquidità e investimenti a breve termine pari a 1,070 mld $.”

CDW + 1,32%. La società che fornisce soluzioni IT integrate a clienti di piccole, medie e grandi imprese, enti pubblici, istruzione e sanità negli Stati Uniti e in Canada, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 2,00 $/az. su un fatturato di 4,87 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,15 $/az. su un fatturato pari a 4,94 mld $. I ricavi sono diminuiti del 4,51% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Christine A. Leahy, Presidente e A.D. di CDW, ha affermato: "In un contesto costantemente difficile, il forte margine lordo rafforza i progressi significativi che continuiamo a fare nell'attuazione della strategia a lungo termine. In questo periodo, la necessità di un consulente di fiducia non è mai stata così grande e i nostri team stanno aiutando i clienti a superare la complessità e a massimizzare il ritorno sui loro investimenti Internet. Le condizioni del mercato IT nel primo trimestre sono state più deboli del previsto, con preoccupazione e complessità che hanno avuto un impatto negativo sulle decisioni di investimento di capitale dei clienti, allungando il processo decisionale. Il conseguente calo nella spesa per le soluzioni è stato parzialmente compensato dalla domanda di dispositivi ‘client’. Nel 2024 continueremo a ottimizzare la generazione di flussi di cassa attraverso una gestione efficace del nostro capitale circolante, fornendo flessibilità strategica per tutte le nostre priorità di capitale, comprese fusioni e acquisizioni strategiche e riacquisti di azioni. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: vendite nette pari a 4,873 mld $, rispetto ai 5,103 mld $ del primo trimestre 2023, con un calo del 4,5%; un utile lordo pari a 1,063 mld $, rispetto ai 1,089 mld $ del 2023, con un calo del 2,4%; un margine lordo del 21,8% rispetto al 21,3% del 2023; spese amministrative e di vendita sono state pari a 735 mln $ rispetto ai 734 mln $ del primo trimestre 2023, con un aumento dello 0,2%; un utile operativo pari a 404 mln $ rispetto ai 434 mln $ del primo trimestre 2023, con un calo del 7,1%; un margine operativo pari all’8,3% rispetto all’8,5% del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 261 mln $ rispetto ai 279 mln $ del primo trimestre 2023, con un calo del 6,4%; un utile netto per azione pari a 1,92 $, rispetto ai 2,03 $ del 2023, con un calo del 5,5%. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 440,0 mln $ rispetto a 365,4 mln $ del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 803,8 mln $ rispetto a 279,4 mln $ del primo trimestre 2023.”

CONSTELLATION ENERGY + 10,30%. L’azienda è un produttore indipendente di energia elettrica, gas naturale, energia elettricità rinnovabile e servizi di gestione dell’energia, ha riportato un utile nel primo trimestre 2024 pari a 1,82 $/az. su ricavi per 6,16 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,64 $/az. su ricavi per 7,86 mld $. I ricavi sono diminuiti del 18,56% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 7,23 e 8,03 $/az. L’attuale stima degli analisti è per utili pari a 7,43 $/az.

Joe Dominguez, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Abbiamo avuto un altro trimestre forte grazie al crescente sostegno all’energia nucleare come fonte affidabile e pulita per soddisfare la crescente domanda di veicoli elettrici, industria pesante e tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e le relative infrastrutture digitali. Stiamo anche aggiungendo ulteriore energia pulita alla rete, allungando la vita dei nostri impianti nucleari, aumentando la loro produzione ed esplorando le opportunità per localizzare reattori nucleari di prossima generazione nei nostri siti. Le industrie più grandi e critiche in America si rivolgono a noi per alimentare le loro attività con energia pulita in ogni ora di ogni giorno, offrendo opportunità di crescita sostenibile mentre guidiamo la transizione della nazione verso un’economia basata sull’energia pulita. La maggiore produzione del nostro parco di generazione, le politiche energetiche di sostegno e la forte performance delle nostre attività commerciali hanno contribuito ai nostri forti utili nel primo trimestre 2024. La società di rating del credito Moody's Investment Services ha riconosciuto la nostra performance finanziaria migliorando il nostro rating del credito a Baa1 e abbiamo emesso il primo green bond aziendale della nazione che include il nucleare. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi totali pari a 6,16 mld $ rispetto a 7,565 mld $ del primo trimestre 2023; costi operativi totali pari a 5,348 mld $ rispetto a 7,560 mld $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 813 mln $ rispetto a 31 mln $ del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 883 mln $ rispetto a 102 mln $ del primo trimestre 2023 per un utile per azione pari a 1,82 $ rispetto a 0,78 $/az. del primo trimestre 2023. Nel primo trimestre sono stati impiegati più di 500 mln $ per il riacquisto di azioni che portano complessivamente nel 2023 ad un riacquisto pari a 1,5 mld $. Nell'aprile 2024, il CdA ha autorizzato un ulteriore mld $ per il riacquisto di azioni nell'ambito del nostro programma.”

DATADOG – 4,27%. E’ una piattaforma di monitoraggio e sicurezza per le applicazioni cloud. La piattaforma SaaS integra e automatizza il monitoraggio dell'infrastruttura, il monitoraggio delle prestazioni, delle applicazioni e la gestione dei registri per fornire un'osservabilità unificata e in tempo reale dell'intero reparto tecnologico dei clienti, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,55 $/az. su un fatturato di 611,25 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,35 $/az. su un fatturato pari a 589,97 mln $. I ricavi sono cresciuti del 26,89% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il secondo trimestre 2024 compresi tra 0,34 e 0,36 $/az. su un fatturato compreso tra 620,0 e 624,0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,34 $/az. su un fatturato di 615,36 mln $. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 1,51 e 1,57 $/az. su ricavi tra 2,59 e 2,61 mld $. L’attuale stima degli analisti è per utili pari a 1,44 $/az e ricavi per 2,57 mld $.

Olivier Pomel, cofondatore e CEO della società, ha affermato: "Datadog ha ottenuto ottimi risultati nel primo trimestre, con una crescita dei ricavi del 27% su base annua e una continua innovazione della nostra gamma di prodotti. Le aziende di ogni settore e dimensione stanno implementando nuove tecnologie per offrire migliori esperienze ai clienti e risultati aziendali migliori. In Datadog, ci concentriamo sull'aiutare i clienti a osservare, proteggere e agire sui loro sistemi complessi, in modo che possano migrare al cloud e al moderno DevOps in tutta sicurezza. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 611 mln $ in aumento del 27% su base annua; un utile lordo pari a 508,9 mln $ rispetto a 387,6 mln $ del primo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 344,4 mln $ rispetto a 380,46 mln $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 164 mln $ rispetto a 86,37 mln $ del primo trimestre 2023; il margine operativo è stato del 27%; un utile netto pari a 157,6 mln $ rispetto a 80,39 mln $ del primo trimestre 2023; un utile netto per azione pari a 0,44 $ rispetto a 0,23 $/az. del primo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato di 212 mln $ rispetto a 133,787 mln $ del primo trimestre 2023; mentre il flusso netto di cassa è stato di 187 mln $ rispetto a 116,33 mln $ del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2024, liquidità, mezzi equivalenti e titoli negoziabili ammontavano a 2,8 mld $.”

DEXCOM – INV.%. La società progetta, sviluppa e commercializza sistemi di monitoraggio continuo del glucosio per uso ambulatoriale da parte di persone con diabete e per uso da parte di operatori sanitari in ospedale per il trattamento di pazienti diabetici e non, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,32 $/az. su ricavi per 921,0 mln $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,27 $/az. su ricavi per 911,2 mln $. I ricavi sono cresciuti del 24,21% su base annua. La società ha dichiarato che prevede un fatturato per tutto il 2024 tra 4,20 e 4,35 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 4,32 mld $.

Kevin Sayer, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Dexcom è partito alla grande nel 2024, offrendo un altro trimestre di ottimi risultati finanziari e portando avanti diverse iniziative strategiche chiave. Questo si preannuncia come un altro anno entusiasmante per Dexcom poiché lanciamo nuove innovazioni di prodotto e lavoriamo per migliorare l’accesso al CGM Dexcom in tutto il mondo. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi cresciuti del 24% raggiungendo i 921 mln $ rispetto a 741,5 mln $ del primo trimestre 2023; un costo del venduto pari a 359,1 mln $ rispetto a 278,9 mln $ del primo trimestre 2023; un utile lordo pari a 569,1 mln $, ovvero il 61,8% dei ricavi, rispetto a 469,8 mln $, ovvero il 63,4% del primo trimestre 2023; spese operative totali pari a 460,8 mln $ rispetto a 415,4 mln $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 140,2 mln $ o 15,2% dei ricavi, rispetto a 78,6 mln $ del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 128,2 mln $, ovvero 0,32 $, rispetto a 68,5 mln $, ovvero 0,17 $/az. del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2024, Dexcom deteneva 2,90 mld $ in contanti, mezzi equivalenti e titoli negoziabili e la nostra linea di credito revolving rimaneva inutilizzata.”

DIAMONDBACK ENERGY – INV.%. E’ una società indipendente impegnata nell'acquisizione, lo sviluppo, l'esplorazione e lo sfruttamento di riserve di petrolio e gas naturale non convenzionali nel bacino del Permiano nel Texas occidentale, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 4,50 $/az. su un fatturato di 2,23 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,29 $/az. su un fatturato pari a 2,10 mld $. Il fatturato è cresciuto del 15,69% su base annua.

In una nota la società ha dichiarato: “Durante il primo trimestre del 2024, Diamondback ha perforato 69 pozzi lordi nel bacino del Midland e dieci pozzi lordi nel bacino del Delaware. La Società ha trasformato in produzione 101 pozzi gestiti, tutti nel bacino del Midland, con una lunghezza laterale media di 11.463 piedi. I nostri azionisti hanno approvato la fusione con Endeavour Energy Resources il 26 aprile 2024. L'accordo rimane soggetto all'approvazione normativa e si prevede che si concluderà nel quarto trimestre del 2024. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: una produzione media di 273,3 MBO/giorno (461,1 barile equivalente di petrolio/giorno); un EBITDA pari a 1,6 mld $; spese in conto capitale pari a 609 mln $ dei quali 580 mln $ in perforazioni completamenti gestiti e non gestiti, 25 mln $ in infrastrutture e ambiente e 4 mln $ nel midstream; un utile netto pari a 809 mln $, ovvero 4,50 $/az. Il flusso di cassa operativo è stato di 1,4 mld $, mentre il flusso netto di cassa è stato di 791 mln $. Al 31 marzo 2024, avevamo 876 mln $ in contanti autonomi e nessun prestito nell'ambito della nostra linea di credito revolving, con circa 1,6 mld $ disponibili per prestiti futuri nell'ambito della struttura e circa 2,5 mld $ di liquidità totale. Al 31 marzo 2024, avevamo un debito totale consolidato di 6,8 mld $ e un debito netto consolidato di 5,9 mld $, in calo rispetto al debito totale consolidato di 6,8 mld $ e al debito netto di 6,2 mld $ al 31 dicembre. 2023. Il CdA ha approvato un dividendo in contanti per il primo trimestre 2024 di $ 0,90 per azione e un dividendo in contanti variabile di $ 1,07 per azione, in ogni caso pagabile il 22 maggio 2024; implica un rendimento annualizzato del 3,8% basato sul prezzo di chiusura delle azioni del 29 aprile 2024 pari a 205,86 $. Abbiamo riacquistato 279.266 azioni ordinarie nel primo trimestre del 2024 pari a 42 mln $ a un prezzo medio ponderato di 149,50 $/az.”

ELECTRONIC ARTS – 1,87%. La società che sviluppa, commercializza, pubblica e distribuisce software e contenuti per videogiochi, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 0,67 $/az. su un fatturato di 1,78 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,52 $/az. su un fatturato pari a 1,79 mld $. Il fatturato è diminuito del 5,07% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2025 tra 0,73 e 0,90 $/az. su un fatturato tra 1,575 e 1,675 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,79 $/az. su un fatturato di 1,44 mld $.

Andrew Wilson, CEO di EA, ha affermato: "Quest'anno EA ha offerto un intrattenimento più grande e audace di livello mondiale che ha coinvolto e connesso centinaia di milioni di giocatori e fan. Continueremo a sfruttare questo forte aumento attraverso un’incredibile gamma di nuovi prodotti, a partire dal College Football nell’anno fiscale 25, posizionandoci per una crescita accelerata nell’anno fiscale 26 e oltre. L'anno fiscale 2024 di EA è stato evidenziato da un flusso di cassa record e da una forte crescita degli utili guidata da EA SPORTS FC™ e Madden NFL. Con forte convinzione nel nostro futuro, stiamo annunciando un programma ampliato di riacquisto di azioni. Non vediamo l’ora di condividere di più sulla nostra strategia a lungo termine e sul quadro finanziario in occasione del nostro Investor Day questo autunno. Nello specifico a livello contabile nel quarto trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi netti pari a 1,779 mld $ rispetto a 1,874 mld $ dello stesso periodo 2023; un costo del ricavo pari a 357 mln $ rispetto a 448 mln $ dello stesso periodo 2023; un utile lordo pari a 1,422 mld $ rispetto a 1,426 mld $ dello stesso periodo 2023; spese totali pari a 1,188 mld $ rispetto a 1,251 mld $ dello stesso periodo 2023; un utile operativo pari a 234 mln $ rispetto a 175 mln $ dello stesso periodo 2023; un utile netto pari a 182 mln $ rispetto ad una perdita di 12 mln $ dello stesso periodo 2023; un utile per azione pari a 0,67 $ rispetto ad una perdita di 0,04 $/az. dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 580 mln $ rispetto a 617 mln $ dello stesso periodo 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 529 mln $ rispetto a 570 mln $ dello stesso periodo 2023. In tutto l’anno fiscale 2024, la liquidità netta fornita dalle attività operative ha raggiunto il record di 2,315 mld $, in crescita del 49% su base annua. Durante l'anno fiscale 2024, abbiamo restituito 1,505 mld $ agli azionisti attraverso riacquisti di azioni e dividendi. Il nostro CdA ha autorizzato un nuovo programma di riacquisto di azioni pari a 5 mld $ in tre anni. Infine ha approvato un dividendo trimestrale in contanti pari a 0,19 $/az. Il dividendo sarà pagabile il 19 giugno 2024 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività del 29 maggio 2024.”

EXELON – INV.%. La società è una holding di servizi di pubblica utilità impegnata, tramite Generation, nel settore della generazione di energia; attraverso ComEd, PECO e BGE, nelle attività di fornitura di energia, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,69 $/az. su un fatturato di 6,04 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,70 $/az. su un fatturato pari a 5,72 mld $. Il fatturato è cresciuto del 8,63% su base annua. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2024 tra 2,40 e 2,50 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,41 $/az.

Il Presidente e CEO della società, Calvin Butler, ha affermato: "Durante il primo trimestre siamo sulla buona strada per un altro anno di eccellenza operativa, rispettando al tempo stesso le nostre linee finanziarie previsionali. Siamo incoraggiati dal fatto che stiamo facendo progressi sul fronte normativo, con il processo di revisione di ComEd completato con quasi due mesi di anticipo. Inoltre, il team Exelon è leader del settore con il nostro approccio innovativo alla sicurezza, misurando le nostre prestazioni attraverso un tasso di incidenza di infortuni gravi, riaffermando il nostro impegno per la sicurezza dei dipendenti e dei membri della comunità. Nonostante il clima mite e una stagione impegnativa delle tempeste, rimaniamo sulla buona strada per realizzare utili operativi in linea con le previsioni e continuiamo ad affermare la nostra crescita sostenuta nei prossimi anni per sostenere la trasformazione energetica nelle nostre comunità, prevedendo una crescita annualizzata degli utili per azione dal 5% al ​​7% fino al 2027. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 6,043 mld $ rispetto a 5,563 mld $ del primo trimestre 2023; costi operativi totali pari a 4,931 mld $ rispetto a 4,457 mld $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 1,114 mld $ rispetto a 1,106 mld $ del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 658 mln $ rispetto a 669 mln $ del primo trimestre 2023; per un utile per azione pari a 0,68 $ in diminuzione rispetto a 0,70 $ del primo trimestre 2023. Il 30 aprile 2024, il nostro CdA ha approvato un dividendo trimestrale pari a 0,38 $/az. per il secondo trimestre del 2024. Il dividendo è pagabile il 14 giugno 2024 agli azionisti registrati a partire da lunedì 13 maggio 2024. Il 27 febbraio 2024, abbiamo emesso 1,7 mld $ di obbligazioni, di cui 650 mln $ al 5,15% con scadenza il 15 marzo 2029; 650 mln $ al 5,45% con scadenza il 15 marzo 2034 e 400 mln $ al 5,60% con scadenza il 15 marzo 2053.”

GLOBALFOUNDRIES + 3,70%. La società è la terza fonderia di semiconduttori indipendente più grande al mondo, ha riportato un utile nel primo trimestre 2024 pari a 0,32 $/az. su un fatturato di 1,55 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,23 $/az. su un fatturato di 1,52 mld $. Il fatturato è diminuito dell’15,86% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato che prevede utili nel primo trimestre 2024 tra 0,24 e 0,34 $/az. su un fatturato tra 1,59 e 1,64 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,24 $/az. su un fatturato di 1,58 mld $.

Il Dott. Thomas Caulfield, Presidente e CEO di GF, ha affermato: "Nel primo trimestre, i team dedicati di GF in tutto il mondo hanno prodotto risultati finanziari che hanno superato il limite massimo delle previsioni fornite nella pubblicazione degli utili di febbraio. Mentre l'industria dei semiconduttori inizia a diminuire le forti scorte accumulate, i nostri team stanno guidando l'innovazione e la differenziazione delle fonderie per i nostri clienti nei loro mercati. Siamo lieti dei premi ricevuti sia dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che dallo Stato di New York per espandere la nostra capacità produttiva negli Stati Uniti, che completerà la nostra offerta unica di capacità globale. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 1,549 mld $ rispetto a 1,841 mld $ del primo trimestre 2023; un utile lordo pari a 405 mln $ per margine lordo del 26,1%, rispetto a 525 mln $ per un margine lordo del 28,5% del primo trimestre 2023; spese totali pari a 218 mln $ rispetto a 199 mln $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 187 mln $ per un margine operativo del 12,1% rispetto a 326 mln $ per un margine operativo del 17,7% del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 174 mln $ per un margine dell’11,2% rispetto a 290 mln $ con un margine del 15,8% del primo trimestre 2023; un utile per azione pari a 0,31 $ rispetto a 0,52 $/az. del primo trimestre 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 488 mln $ rispetto a 479 mln $ del primo trimestre 2023, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 261 mln $ rispetto ad una perdita di 374 mln $ del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e titoli negoziabili pari a 4,2 mld $.”

MERCADOLIBRE – INV.%. La società insieme alle sue controllate ospita la piattaforma di commercio online più grande dell’America Latina che si concentra sull'abilitazione dell'e-commerce e dei suoi servizi correlati, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 3,25 $/az. su un fatturato di 4,26 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 6,66 $/az. su un fatturato pari a 4,13 mld $. I ricavi sono cresciuti del 41,94% su base annua.

MICROCHIP + INV.%. La società che sviluppa, produce e vende prodotti semiconduttori utilizzati dai propri clienti per una varietà di applicazioni di controllo integrate, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 0,57 $/az. su un fatturato di 1,33 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,57 $/az. su un fatturato pari a 1,33 mld $. I ricavi sono diminuiti del 40,62% rispetto allo stesso trimestre 2023. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2024 tra 0,48 e 0,56 $/az. su un fatturato tra 1,22 e 1,26 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,58 $/az. su un fatturato di 1,34 mld $.

Ganesh Moorthy, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Abbiamo mantenuto l’impegno del nostro programma di restituzione del capitale, restituendo 1,89 mld $ attraverso dividendi e riacquisti di azioni proprie durante l'anno fiscale 2024, in crescita del 15,4% rispetto all'anno precedente, e stiamo procedendo verso il raggiungimento del nostro obiettivo di restituire il 100% del flusso netto di cassa agli azionisti entro la fine dell’anno fiscale in corso. Crediamo che siamo al di sotto della domanda dei mercati, poiché i clienti e i partner continuano a ridurre le scorte. Questa situazione ci ha richiesto di implementare misure di austerità in corso, inclusa l'adozione di azioni per ridurre l'utilizzo delle fabbriche, che persisteranno nel trimestre di giugno. Nonostante queste sfide, il nostro impegno nel mantenere il vantaggio competitivo e nel posizionarci per la futura crescita dei ricavi rimane costante. Continuiamo a concentrarci sull’innovazione, come dimostrato dagli importanti annunci di prodotti e dalle due acquisizioni tattiche che abbiamo effettuato durante il trimestre di giugno. Queste iniziative mirano ad espandere il nostro portafoglio prodotti e rafforzare la leadership nei diversi mercati che serviamo, contribuendo a garantire che siamo ben preparati a sfruttare le opportunità quando le condizioni di mercato miglioreranno. A livello contabile nel quarto trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: vendite nette pari a 1,326 mld $, in calo del 24,9% su base sequenziale e del 40,6% rispetto al trimestre dell'anno precedente. Le nostre indicazioni fornite il 1° febbraio 2024 prevedevano che le vendite nette diminuissero del 25% in modo sequenziale. Un utile lordo di 799,6 mln $ pari al 60,3% delle vendite; un utile operativo di 436,0 mln $ pari al 32,9% delle vendite nette; un utile netto di 310,3 mln $ pari al 23,4 delle vendite per un utile per azione di 0,57 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 430 mln $ per un flusso netto di cassa pari a 389,9 mln $. Al 31 marzo 2024 avevamo liquidità e investimenti a breve termine pari a 319,7 mln $. Abbiamo restituito agli azionisti la cifra record di 629,9 mln $ nel trimestre attraverso dividendi pari a 242,5 mln $ e al riacquisto di 387,4 mln $, ovvero 4,5 milioni di azioni ordinarie, a un prezzo medio di 85,38 $/az. nell'ambito del nostro programma di riacquisto di azioni da 4,0 mld $ precedentemente approvato. Negli ultimi dieci trimestri abbiamo riacquistato complessivamente 2,354 mld $, ovvero 30,4 milioni di azioni. Il nostro CdA ha approvato un dividendo trimestrale record in contanti sulle proprie azioni di 0,452 $, in crescita del 18,0% rispetto al trimestre dell'anno precedente. Il dividendo trimestrale sarà pagabile il 5 giugno 2024 agli azionisti registrati il ​​22 maggio 2024.”

MONDELEZ + 1,88%. La società che produce prodotti alimentari confezionati, inclusi biscotti, dolciumi, bevande, formaggi, pasti convenienti e vari prodotti alimentari confezionati, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,95 $/az. su un fatturato di 9,29 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,88 $/az. su un fatturato pari a 9,16 mld $. I ricavi sono cresciuti del 1,35% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 di circa 3,43 $/az. su ricavi compresi tra 37,10 e 37,82 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili di è di 3,51 $/az. su ricavi pari a 37,53 mld $.

Dirk Van de Put, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Abbiamo registrato solidi risultati di fatturato abbinati a robusti utili e generazione di flussi netti di cassa nel primo trimestre, guidati da un forte lavoro sui prezzi, da un’efficace gestione dei costi e dall’aumento nei mercati emergenti. Nonostante si trovino ad affrontare un ambiente operativo stimolante e dinamico, i nostri team sono rimasti concentrati e agili nell’attuazione della nostra strategia di crescita a lungo termine. Continuiamo a reinvestire nei nostri marchi, a incrementare i guadagni nella distribuzione e ad acquisire sinergie dalle risorse recentemente acquisite per promuovere una crescita sostenibile a lungo termine. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi netti pari a 9,29 mld $ in aumento del +1,4% su base annua; un utile lordo pari a 3,629 mld $ in aumento dell’11,6% su base annua e un margine di profitto lordo al 39,2% in aumento del 2,4% su base annua; un utile operativo pari a 1,710 mld $ in aumento del 16,8% su base annua e un margine di utile operativo del 18,5% in aumento del 1,6%; un utile netto pari a 1,294 mld $ in aumento del 9,8% su base annua per un utile per azione pari a 0,95 $, in crescita del +10,5% su base annua. La liquidità generata dalle attività operative è stata pari a 1,3 mld $, in aumento di 0,2 mld $ rispetto all'anno precedente, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 1,0 mld $, in aumento di 0,1 mld $ rispetto all’anno precedente. Infine, abbiamo restituito 1,1 mld $ agli azionisti sotto forma di dividendi in contanti e riacquisti di azioni.”

SIRIUS XM HOLD – 2,89%. La società, tramite i propri sistemi radio satellitari proprietari, trasmette a pagamento tramite canone, canali di musica, sport, notizie, discorsi, intrattenimento, traffico e meteo negli Stati Uniti, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,07 $/az. su un fatturato di 2,16 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,06 $/az. su un fatturato pari a 2,13 mld $. I ricavi sono cresciuti dello 0,84% su base annua. La società ha detto che prevede un fatturato per tutto l’anno 2024 pari a circa 8,75 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 8,79 mld $ per l’anno 2024.

THE TRADE DESK – 1,50%. La società gestisce una piattaforma tecnologica basata su cloud che consente agli acquirenti di annunci pubblicitari di ottimizzare la propria spesa, mostrando attraverso l’Internet aperto come utilizzare i dati per ampliare il numero di utenti attraverso la più ampia gamma di siti Web, app, podcast, piattaforme TV in streaming e altro ancora, confrontando le prestazioni in modo aperto e obiettivo. Ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 0,21 $/az. su un fatturato di 491,25 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,21 $/az. su un fatturato di 479,63 mln $. I ricavi sono cresciuti del 28,33% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi un fatturato nel secondo trimestre 2024 di almeno 575,0 mln $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi di è pari a 568,03 mln $.

Jeff Green, cofondatore e CEO della società, ha affermato: “Il primo trimestre è stato un trimestre forte per The Trade Desk poiché abbiamo accelerato la crescita al 28% su base annua. La nostra eccezionale performance all’inizio dell’anno sottolinea il valore che gli inserzionisti stanno attribuendo all’inventario premium su Internet. Con la continua forte crescita di CTV, la crescente ubiquità di UID2, nuovi approcci all'autenticazione, una maggiore implementazione di dati proprietari e dati di vendita al dettaglio e con significativi progressi nell'intelligenza artificiale della nostra piattaforma Kokai, siamo meglio posizionati che mai per fornire servizi premium valore per gli inserzionisti e continuare a guadagnare quote di mercato. A livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 491,253 mln $ rispetto a 382,803 mln $ del primo trimestre 2023; costi e spese totali pari a 462,596 mln $ rispetto a 406,111 mln $ del primo trimestre 2023; un utile netto pari a 130,868 mln $ rispetto a 114,497 mln $ del primo trimestre 2023 per un utile per azione pari a 0,26 $ rispetto a 0,23 $/az. del primo trimestre 2023. Al 31 marzo 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti di breve termine pari a 1,492 mld $.”

VERISK ANALITICS + 4,63%. La società è un fornitore di informazioni sui rischi per i professionisti di assicurazioni, sanità, servizi finanziari, della catena di fornitura del governo e gestione del rischio, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 1,63 $/az. su un fatturato di 704.0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,52 $/az. su un fatturato pari a 699.93 mln $. I ricavi sono cresciuti del 8,04% su base annua. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2024 tra 6,30 e 6,60 $/az. su ricavi tra 2,84 e 2,90 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 6,48 $/az. su ricavi per 2,88 mld $.

Lee Shavel, Presidente e CEO di Verisk: "Sono molto lieto di condividere che il 2024 è iniziato bene per Verisk. Stiamo attuando la strategia di crescita con il nostro potente modello economico che crea valore attraverso investimenti in dati, nuove tecnologie e impegno strategico con i nostri clienti in tutto l’ecosistema assicurativo. Durante il primo trimestre abbiamo registrato solidi ricavi e una crescita dell'EBITDA, con conseguente sana espansione dei margini e forte crescita dell'utile a doppia cifra. Continuiamo a investire il nostro capitale per le opportunità di un ritorno più elevato sul capitale investito, restituendo al contempo l'eccesso di liquidità agli azionisti. Restiamo fiduciosi nella nostra capacità di portare avanti la strategia di crescita e gli impegni di espansione dei margini. Nello specifico a livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 704 mln $, in crescita dell'8,0%; un reddito operativo pari a 219 mln $, in aumento del 12,9%; un EBITDA pari a 380 mln $, in aumento dell'11,8%; un utile per azione pari a 1,63 $, in aumento del 26,4%. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 372 mln $, in aumento dell'1,9% mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 317 mln $, in aumento del 4,2%. Abbiamo pagato un dividendo in contanti di 0,39 $ per azione il 29 marzo 2024 e abbiamo riacquistato 200 mln $ delle nostre azioni durante il primo trimestre del 2024. Al 31 marzo 2024, avevamo ancora 1,442 mld $ rimanenti nell'ambito del nostro programma al riacquisto di azioni. Il nostro CdA ha approvato un dividendo in contanti di 0,39 $ per azione pagabile il 28 giugno 2024, un aumento del 15% rispetto al 2023.”

VERTEX PHARMA + 5,41%. La società che è impegnata nell'attività di scoperta, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci a piccole molecole per pazienti con malattie gravi, ha riportato utili nel primo trimestre 2024 pari a 4,71 $/az. su un fatturato di 2,69 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,08 $/az. su un fatturato pari a 2,41 mld $. I ricavi sono cresciuti del 13,30% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato per tutto il 2024 tra 10,55 e 10,75 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 9,98 mld $.

Reshma Kewalramani, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Abbiamo registrato un ottimo inizio per il 2024, con una crescita dei ricavi dei prodotti del 13% e un'esecuzione eccezionale in tutta l'azienda. In questo trimestre, abbiamo continuato ad espandere la nostra leadership nella FC, compreso il completamento delle richieste normative per il vanzacaftor triplo, abbiamo portato avanti il ​​lancio globale di CASGEVY ™ e abbiamo avviato la richiesta continua di suzetrigina nel dolore acuto da moderato a grave, mentre portavamo avanti la nostra ampia strategia e una profonda pipeline di farmaci potenzialmente trasformativi”, “ Abbiamo recentemente annunciato anche l’acquisizione di Alpine Immune Sciences, un’iniziativa strategica avvincente. Non vediamo l’ora di accogliere il team Alpine e insieme di accelerare lo sviluppo di povetacicept, un potenziale trattamento migliore della categoria per l’IgAN, e di esplorare appieno il potenziale di povetacicept come prodotto in fase di sviluppo. Nello specifico a livello contabile nel primo trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi dei prodotti sono aumentati del 13% a 2,69 mld $ rispetto a 2,374 mld $ del primo trimestre 2023; spese combinate del venduto e di ricerca e sviluppo sono state pari a 1,551 mld $, rispetto a 1,596 mld $ del primo trimestre 2023; un utile operativo pari a 1,139,5 mld $ rispetto a 779,0 mln $ ; un utile netto a 1,099 mld $ in aumento del 56% rispetto a 699,8 mln $ del primo trimestre 2023; un utile per azione pari a 4,76 $ rispetto a 3,05 $/az. del primo trimestre 2023. La liquidità, le disponibilità liquide equivalenti e il totale dei titoli negoziabili al 31 marzo 2024 ammontavano a 14,6 mld $, rispetto ai 13,7 mld $ al 31 dicembre 2023.”

WARNER BROS DISCOVERY + 2,26%. La società è una multinazionale statunitense operante nel settore dei media, con interesse nel settore cinematografico, televisivo, editoriale e nei media digitali. Il gruppo nasce dalla fusione di WarnerMedia, precedentemente parte del gruppo AT&T, e Discovery, ha riportato una perdita nel primo trimestre 2024 pari a 0,40 $/az. su un fatturato di 9,96 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 0,24 $/az. su un fatturato pari a 10,23 mld $. I ricavi sono diminuiti del 6,93% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

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