Il titolo di questo articolo non è assolutamente ironico ma serve a far capire che la Borsa non è un gioco o una semplice scommessa sul "sale o scende". Il caso eclatante di questa settimana è quanto successo al titolo Banca Farmafactoring dopo la pubblicazione dei dati nella seduta di giovedì, col titolo che ha vissuto una prima fase della seduta senza muoversi e poi all'improvviso a mercati aperti (perché diffondere notizie price sensitive a mercati aperti ????) dopo la pubblicazione dei dati ecco che si sono scatenate le vendite anche grazie ai software che hanno innescato un vero e proprio panic selling. La motivazione alla base delle vendite è stato il blocco del dividendo e le modalità di classificazione dei crediti verso la Pa. Grazie ai software inizialmente il titolo è stato mandato direttamente a -10% e poi, quando cercava di riaprire in area -10%, Borsa Italiana non ha allargato i parametri di negoziazione (avrebbe infatti riaperto in un intorno di -10%) così i software e quotatori rimastri "incastrati" hanno alimentato il sell off del titolo portandolo mano a mano ad un teorico di chiusura attorno a 7-8 euro (vado a memoria) e così l'asta di chiusura non è stata validata a -40%. Questa mossa, che a mio parere poco ha a che vedere con la tutela di un azionista, ha poi permesso nella seduta di venerdì di far aprire il titolo a -30% circa e di ingenerare ancor più il panico spingendo le quotazioni da 7.80 euro a 7 in un brevissimo lasso di tempo. Grazie poi ad alcune dichiariazioni del management la situazione si è parzialmente rasserenata ma il calo a fine seduta è stato del -26%. Personalmente benedico queste situazioni ma poi la parte buona di me pensa al fatto che sarebbe stato più logico far negoziare il titolo il giorno precedente permettendo, al limite, una discesa graduale. Un conto è far fare -40% ad un titolo in gap down, un conto è portarlo "passo dopo passo" a fare -40%. Con una metafora è come se noi dovessimo scendere due piani di un palazzo. Se ci buttassimo giù dalla finestra ci verrebbero a prendere direttamente con l'ambulanza (o con un carro funebre se preferite), se scendessimo le scale saltando tre gradini alla volta alla mala parata ci slogheremmo una caviglia e il punto di arrivo sarebbe lo stesso ma meno traumatico. Credo che il paragone renda bene l'idea.
Detto questo e ringraziando da un lato la non negoziazione nella seduta precedente, di prima mattina ho impostato uno short anche se il titolo apriva a -29%, proprio per sfruttare i software in----CASTRATI. Purtroppo la quantità con la quale ho operato (1000 pezzi) è stata esigua ma questo ha comunque permesso una buona operazione durata una decina di secondi e soprattutto un buon inizio di giornata con un profitto sul singolo trade attorno al 2.4%. Naturalmente mi auguro che il titolo si riprenda perché ho a cuore tutti i risparmiatori che -magari- lo hanno mantenuto e non sono stati in grado di vendere.
Questo esempio mette nuovamente in luce il famoso detto che in Borsa si sale dalle scale ma si scende con l'ascensore: in una seduta il titolo si è rimangiato il rialzo di un anno!!!!
Adesso torniamo alle nostre consuete analisi dei mercati. Prima di tutto la mia osservazione è che in settimana ci sono state vendite sui titoli bancari che mi sembrano meno "spensierati" nella loro salita. Insomma quello che ho notato è che è venuto a mancare l'effetto WOW come lo chiamo io. Trimestrali buone, forse ottime....ma il fiato è corto e la voglia di fare cassa tanta, almeno questa è la mia sensazione di breve.
Questo aspetto l'ho visto dopo i dati di BAMI della scorsa settimana e quelli di BPER giovedì....ma anche con Intesa piuttosto che con Sondrio. Al momento l'eccezione è stata Mediobanca. Tecnicamente il nostro Future FTSEMIB40 rimane oggettivamente ben impostato ed è tornato sui massimi assoluti: al momento le medie mobili a 20 e 50 periodi hanno tenuto millimetricamente i minimi delle barre giornaliere e sono state un ottimo supporto. Dal momento che i minimi delle sedute di mercoledì e giovedì sono allineati, per la settimana entrante credo sia importante che non vengano rotti per mettere in dubbio la view ancora rialzista.
Massimi storici per il Dax Future: il box costruito la scorsa settimana dopo la formazione della "famosa" dragonfly del 19 aprile ha fatto sì che i corsi congestionassero per qualche seduta tra 18000 (soglia psicologica) e 18400. La geometria dell'analisi tecnica classica impone che se un rettangolo ha altezza di 400 punti, l'uscita al rialzo o al ribasso "prevede" un target potenziale di 400 punti in su o in giù. Stranamente così è stato dal momento che si sono raggiunti i 18800 punti (18400+400=18800). Il close settimanale è stato a 18894, quindi poco sopra. Cosa fare adesso? Francamente non ho idee precise e quindi mi astengo. Mi limito a dire che non entro long sul mercato e che il teorico supporto del movimento in atto è attorno a 18400-18500, almeno per la prossima settimana.
Dalle parti dello Zio Sam il Dow Jones si trova nuovamente in area massimi storici. Area di supporto a 38600 che dubito verrà toccata la prossima settimana. Area calamita a 39900 ma siamo vicinissimi dal momento che il close è stato a 39512.
Nasdaq Composite nuovamente sui massimi storici a 16550: la chiusura di ottava è stata a 16340. Come sempre pochi titoli sostengono l'indice, ma il 22 maggio riporterà Nvidia e questo sarà sicuramente un driver di rialzo o di ribasso.
La situazione generale che vediamo è espressa sinteticamente dal VIX che si è "schiantato" nuovamente sui minimi di periodo a 12.55. Al di sotto di questo livello si può peggiorare la situazione andando a rivedere gli 11.90 punti toccati nel 2017. Quando parlo di peggiorare natualmente mi riferisco al fatto che è bello operare con volatilità e non con mercati monodirezionali al rialzo senza volumi. E' la volatilità che crea opportunità.
Nonostante tutto questo apparente ottimismo bisogna stare in guardia. Sapete il motivo?
Le tempeste magnetiche.
Per chi non lo sapesse, in questi giorni è in atto la tempesta solare più intensa degli ultimi 21 anni e questo ha permesso di vedere l'aurora boreale anche in Italia. Esiste una influenza delle tempeste magnetiche sui ritorni azionari. Le tempeste magnetiche hanno impatto anche sugli esseri umani, sul loro comportamento e sulle loro abitudini nonché sulle decisioni che riguardano il rischio finanziario. Nel caso specifico le persone che subiscono un influsso da questo evento sono inclini a vendere più che a comprare nei giorni seguenti a questo fenomeno. Di fatto quindi le tempeste solari tendono ad avere un effetto negativo statisticamente ed economicamente parlando nelle settimane successive al loro manifestarsi. Nel momento in cui si verifica una attenuazione dell'intensità ecco che i ritorni azionari fanno nuovamente capolino. Gli autori di questo studio? Anna Krivelyova del Boston College e Cesare Robotti della Federal Reserve Bank di Atlanta (se qualcuno fosse interessato allo studio può scrivere in redazione e vi invierò il paper di 53 pagine in inglese). In estrema sintesi posso dire questo: il numero di tempeste solari tende ad essere maggiore nei mesi di marzo e di aprile così come in quelli di settembre ed ottobre come mostra il grafico successivo. Questi dati sono scaricabili dal sito NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration).
Ora vi faccio una domanda. Non è singolare che il picco di tempeste sia proprio alla fine dei migliori mesi per investire ("Sell in May") e a settembre/ottobre (due mesi in cui abbiamo avuto statisticamente fortissime discese o comunque bottom importanti di mercato. Penso al lontanissimo 29 ottobre 1929, crack dell'87, alla crisi asiatica del '97, a settembre 2001, alla crisi Lehman piuttosto che alla crisi del debito). Direi che è un pattern stagionale molto interessante specialmente se lo si raffronta con la tendenza stagionale di tutta la storia del Dow Jones espressa nel grafico seguente. Il punto "1" è attorno ad aprile, il punto "2" è attorno a ottobre.
Come ho appena scritto, i ritorni nei giorni normali senza fenomeni magnetici tendono ad essere maggiori rispetto a quelli in cui gli stessi si manifestano. L'istogramma in blu rappresenta i giorni normali delle attività magnetiche mentre l'istogramma marrone rappresenta i ritorni nei giorni successivi. Di fatto è come se i mercati si comportassero male nelle settimane successive al manifestarsi del fenomeno, ovvero si comportano meglio prima/durante la tempesta stessa. Più precisamente dopo 6 giorni dall'evento magnetico si tendono ad avere brutti ritorni.
Fronte watchlist...
Partiamo dal silver che dopo il millimetrico test a 26,10-26,30 (preferico ragionare in termini di aree più che di livelli e vi rimando a quanto scritto sabato scorso al link https://www.lombardreport.com/2024/5/4/azioni-stellantis-cacao-azioni-bmps/) si è riportato a spron battuto verso i 29 dollari con una chiusura di ottava a 28,05 dopo il test di 28,75 usd. Che ci potesse essere il rimbalzo dal livello era quasi "scritto", ma che il rimbalzo potesse essere di 1,75$ non me lo aspettavo proprio. Qui si pone un punto fondamentale: se per caso l'argento riuscisse a riportarsi SOPRA 29,10-29,20 potrebbe essere la volta buona per l'attacco all'area 30. Il problema al momento è che il rimbalzo è stato molto veloce per riuscire a rompere i 29$: per l'ennesima volta si arriva col fiato corto. Se ci fosse un consolidamento vorrei che i valori rimanessero sopra 27,10-27,30$, quindi un dollaro sopra il precedente supportone che ha permesso quest'ultimo allungo. Di seguito il grafico daily.
Nella watchlist del sottoscritto è naturalmente rimasta DBA Group di cui avevo scritto la prima volta il 30 marzo come mid term idea (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/3/30/azioni-dba-group/). Al tempo il grafico si presentava così:
Successivamente avevamo individuato le aree di possibile pullback:
C'è stato il primo movimento esplosivo e poi ho centrato bene le aree di pullback a 2.20 e 2.12 (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/4/13/azioni-acea-azioni-stellantis-azioni-dba/). Bella la rottura di giovedì e ancor di più quella di venerdì tant'è che il titolo si è spinto fino a 2.60 euro ed una chiusura daily e weekly a 2.56. Ricordo che lunedì verrà staccato un dividendo pari a 0,09 euro ad azione. Titolo sempre ben impostato, del resto con quei dati non poteva essere altrimenti e software che si sono "ribaltati". La mia view al momento rimane sull' hold on.
Banca Ifis ha centrato al tick il target a 21.50 con un massimo a 21.54 euro (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/4/20/azioni-banca-ifis-azioni-mfea-azioni-mfeb/) e dopo il touch c'è stato il ribasso che ha portato il titolo a 19.95. Vedete qual è il problema su questo mercato? Se per caso si fosse entrati tardi (la mia prima segnalazione è stata quando valeva 16.94: link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/3/2/azioni-gvs-azioni-eurogroup-laminations-azioni-banca-ifis/) l'eventuale operazione sarebbe andata subito in stop loss del 5 o del 7% !!!!! Altro problema come mostrano i casi di BFF, Stellantis, Tenaris, Azimut etc... è che visto che il mercato è in monopolio ai software e agli algoritmi, bastano una o due sedute per azzerare i guadagni di un mese (o nei casi peggiori di enne mesi o di anni). La chiusura del titolo Banca Ifis non è comunque stata drammatica: 20.74 euro e pare abbia trovato momentaneamente supporto sulla media a 20 periodi, ma non entrerei in posizione.
Sempre buona l'impostazione di MFEA che però trova la sorellina MFEB leggermente indietro, ammesso e non concesso che una gemella debba necessariamente camminare sulle orme lasciate sulla sabbia dall'altra.
In watchlist è entrata anche Fineco Bank. Pur essendo un bancario pare si stia lasciando alle spalle una forte resistenza collocabile a 14,15 euro circa, anche se in realtà sarebbe meglio parlare di area (evidenziata dal rettangolo). Ora il titolo sembra diretto verso 15,50 euro dove chiuderebbe il gap creato a marzo dello scorso anno. La chiusura di ottava è stata a 15,15. Al momento sarebbe brutto un rientro sotto 14,60 in chiusura di seduta. Cautela dunque anche se il titolo mi sembra ben impostato per un allungo che potrebbe poi spingersi ben oltre i 15,50. Step by step, come sempre.
C'è poi Marr che è in fase di compressione di volatilità e potrebbe rompere presto, anche perché in settimana pubblicherà i dati. Quale migliore occasione per far muovere i titoli? Personalmente posizionerei lo stop sotto 11,60 euro in caso di entrata long. Area critica da bucare a 12,25-12,30. Qualora i dati fossero presi bene dai software (scrivo volutamente software e non mercato, tanto quest'ultimo è manovrato dai primi) il potenziale target successivo sarebbe verso i 13-13,50euro.
Prima di congedarmi, pubblico di seguito il calendario societario per la prossima settimana (Fonte dati: Borsa Italiana)
Dimenticavo....
Vi auguro di vedere una bella aurora boreale.....
....possibilmente senza aver bevuto due bottiglie di vino rosso!
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)