L’ultima fase avverrà quasi di certo nel 2024. Dopo il rush del titolo (+105% in un anno) si valutano ora la possibile quotazione di vendita e anche i verosimili partner. Sempre che alla fine non si riesca a realizzare una specie di “standing alone” del gruppo senese. Soluzione che in realtà non coinciderebbe con le intenzioni del Governo.
Buy or sell
“La scarpetta è pronta e il 2024 potrebbe essere l'anno buono". Di chi è la scarpetta della Cenerentola bancaria? Inevitabilmente di Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps). Chi lo dice? Niente meno che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che tiene le redini dell’operazione, in quanto destinato a dismettere la partecipazione pubblica, realizzatasi con il salvataggio del 2017. Da altre fonti si apprende che effettivamente l’ultimo atto della cessione sta procedendo. Vediamo allora di scovare qualche notizia in più.
Perché è azione del giorno? |
Perché ieri all’improvviso si è venuti a sapere – in base a indiscrezioni – che in occasione di un meeting pre assemblea (che si terrà giovedì prossimo) è stata fornita un’indicazione interessante sul possibile prezzo di vendita: consisterebbe nel corso di borsa - e questo è assodato - cui si aggiungerebbe “eventualmente” un premio di controllo. Quando circa un anno fa si cominciò a fare i primi passi della cessione di Mps le congetture erano meno generose. Da allora però i conti della banca sono nettamente migliorati e ora il capitale in eccesso viene stimato sui 2,2 miliardi di euro. Le valutazioni quindi per un “merger” sono più munifiche |
Ipotesi di prezzo? |
Tutto dipenderà dai mercati. Al momento un’ipotesi appunto si aggira sui 4,30-4,40 Eur ma è una nostra supposizione basata solo sul trend grafico, perché di cifre esatte finora non si è parlato e non si parla. Segnaliamo tuttavia che alcuni analisti vedono Mps oltre i 5 Eur. Prima dell’m&a o dopo? Quasi certamente dopo |
Chi potrebbe essere l’acquirente? |
Lo Stato detiene ancora il 26,73% del capitale della banca senese, contro il 64% iniziale dell’operazione di salvataggio pubblico. Chi comprerà? I nomi per l’m&a sono sempre gli stessi: UniCredit, Banco Bpm e Bper Banca, tutti già protagonisti nei mesi scorsi di ampie smentite. Nelle ultime sedute si sono aggiunte ipotesi di interventi da parte dei leader assicurativi, ovvero Generali e Unipol, ma si è anche fatta sentire la voce di chi sostiene che Mps potrebbe ormai essere lei a mischiare le carte per imporsi. Le evoluzioni risulteranno quindi davvero interessanti. Ci sarà da guadagnare per i piccoli risparmiatori dalla cessione? Le possibilità aumentano, salvo che alla fine si preferisca una specie di “standing alone” per il gruppo senese |
Isin |
IT0005508921 |
Ultima quotazione (chiusura 9/4/2024) |
3,975 Eur |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
C’è molta confusione sotto il cielo di Mps da questo punto di vista: su base “daily” si avverte una certa neutralità utilizzando soprattutto le medie mobili; su base “weekly” la situazione migliora un po'; su quella “monthly” si avverte di nuovo non poca indecisione |
Cosa dice l’analisi grafica |
La discesa sotto i 4 Eur della chiusura di ieri può essere valutata come una necessaria fase riaccumulativa dopo l’ultimo gradino di un incessante rialzo. Si era determinato un eccessivo ipercomprato e una partecipazione decrescente del mercato appariva quasi inevitabile rispetto a un titolo molto speculativo |
Prima resistenza importante |
4,35 Eur |
Primi supporti importanti |
3,74 Eur e poi 3,38 Eur, in presenza dei quali la vicenda Mps cambierebbe di tono, sgonfiandosi in maniera rilevante |
Rilevatore di rischio |
Tutto dipende dalla privatizzazione, dai possibili partner e dalle scelte del Mef |
Segnale di forza |
Sopra i 4,35 Eur, il che è un po' scontato, data l’andamento del titolo nelle ultime settimane |