In parole povere non sembra che la vendita della rete fissa rinsalderà il gruppo. Di qui timori ancora una volta sul debito e sugli effetti del matrimonio Fastweb-Vodafone. Il titolo ha rotto al ribasso un bel triangolo. Forse il mercato ha esagerato nel “sell off”? Se così fosse ci sarebbe da deliziarsi nelle prossime sedute.
Buy or sell
Chi segue l’azione Telecom Italia è cosciente che la sua volatilità è una delle più elevate del listino italiano. Da tempo infinito. Ieri però è successo qualcosa che va oltre gli alti e bassi di un titolo che soffre per complesse vicende societarie. Quando si perde infatti in una sola seduta il 24% bisogna analizzare il perché e il per come di un episodio così violento.
Perché è azione del giorno? |
Non possono essere solo i titoli che guadagnano a meritarsi una simile designazione. Talvolta avviene anche per quelli che perdono e non poco. E’ il caso appunto di Telecom Italia. Cosa è successo? I dati del quarto trimestre 2023 hanno seguito le prospettive degli analisti. I problemi vengono invece dal piano industriale al 2026, che il mercato non ha capito. Si basa sul fatto che la vendita, probabilmente a giugno, della rete fissa (NetCo) a KKR permetterà a Tim di muoversi sul mercato con minori vincoli finanziari e regolatori e con un focus maggiore sulle componenti industriali. Gli investitori si attendevano però di più e soprattutto una maggiore riduzione dell’indebitamento, nonché parole coraggiose sui conti futuri e sui ricavi, previsti in crescita solo del 3% come media annua fino appunto al 2026 |
Cosa si dice del titolo sui mercati? |
Pietro Labriola, numero uno di Tim, ha sostenuto in un incontro con gli analisti di non temere il possibile matrimonio Fastweb-Vodafone ma il mercato è di opinione opposta e paventa che una simile integrazione costituirà un motivo di pressione sui margini per Telecom Italia. Da notare poi come il management abbia detto di voler cercare di capire perché il mercato dei bond non abbia reagito negativamente e l’azionario invece sia crollato tra volumi di scambi pari a 12 volte il valore medio |
Isin |
IT0003497168 |
Ultima quotazione (chiusura 7/3/2024) |
0,2118 Eur |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
E’ uno “strong sell” su tutta la linea, inevitabile conseguenza di quanto avvenuto nell’ultima seduta |
Cosa dice l’analisi grafica |
Un bel triangolo, formato da un lato superiore iniziato a fine settembre e da uno inferiore partito dai minimi di ottobre, è stato rotto ieri al ribasso violentemente, con una discesa che ha riportato il titolo sotto 0,22 Eur, cioè ai livelli della massima incertezza sul futuro della società. Infranta inoltre la media a 200, che da inizio anno sosteneva l’andamento del titolo in una lateralità senza fine. C’è chi sostiene che era già questo un segnale di scarsa fiducia su una ripresa del trend ascendente, indicata negli ultimi mesi con insistenza da non pochi analisti, convinti di target sui 0,40 Eur, che la realtà rende ancor più inattendibili |
Prime resistenze importanti |
Un sell off così violento riporta a dover considerare i 0,238 Eur, poi 0,249 e infine 0,267, che si pensava appartenere al passato |
Primo supporto importante |
0,202 Eur |
Rilevatore di rischio |
Sta nel capire se la frenata di ieri è stata momentanea e accentuata dalle vendite automatiche oppure se frutto di una pesante opinione negativa nei confronti del titolo. Nel primo caso ci sarà da divertirsi! Da notare intanto che Vivendi ha svalutato la propria partecipazione in Tim di 1,347 miliardi di euro. Lo si è letto in una nota, in cui viene indicata una perdita netta di 393 milioni derivante da tale decisione |
Segnale di forza |
Solo in presenza di un ritorno sopra 0,28 Eur |