La vera notizia non è la recente rottura dei 400 $! No, è quella – poco conosciuta – dei pesanti buy back realizzati dal 2018 dal guru di Wall Street. Che è una conferma della fiducia sulla propria società ma anche un segnale di sfiducia – almeno così qualcuno dice – su tutto il resto della Borsa Usa.
Buy or sell
Autore: Fortune Live Media - Copyright: Asa Mathat
Siccome nelle nostre valutazioni ci basiamo soprattutto sui numeri ce n’è uno che costituisce un benchmark per chiunque investa in Borsa. Eccolo: da quando Buffett si è messo alla guida di Berkshire Hathaway, alla metà degli anni ’60, la sua società ha realizzato un rialzo del 5.000.000% contro il 33.000% - compresi i dividendi – dell’indice di riferimento, ovvero l’S&P 500. Quanti l’hanno seguito da allora? Certamente nessuno in Italia. Quanti lo seguiranno in futuro? Difficile dirlo, per un motivo: Buffett avrà 94 anni il 30 agosto prossimo. In effetti il suo erede è già noto: si tratterà di Greg Abel, attuale Presidente e Ceo di Berkshire Hathaway Energy.
Perché è azione del giorno? |
E’ il titolo di Wall Street da sempre più regolare nella propria crescita e soprattutto ha superato di recente i 400 $, relativamente alla versione B, quella per il “popolo”, grazie appunto a un prezzo democratico contro i 604.660 $ della A. Forse più che azione del giorno è azione del secolo! |
Cosa si dice di Berkshire sui mercati? |
Si dice molto ma c’è un aspetto che va preso in considerazione più di quanto la gente di Borsa non abbia finora fatto. Prima di dirvelo ecco le principali partecipazioni di Berkshire: Apple, Bank of America, American Express, Coca Cola, Chevron e Occidental Petroleum. La lista potrebbe proseguire e non di poco ma – come noto – il peso più rilevante è relativo ad Apple, che incide sul patrimonio globale di Berkshire per il 50%. Quasi sempre non si tiene però conto di un altro aspetto, quello dei buy back. Nell’ultimo trimestre del 2023, Berkshire ha riacquistato 3.623 azioni di classe A ma 660.585 azioni di classe B, per un costo totale di 2.147.823.075 $! Ciò ha costituito il 22esimo trimestre consecutivo in cui la società di Buffett ha ricomperato proprie azioni, portando il totale complessivo dei buy back da luglio 2018 a oltre 74 miliardi di dollari. Per quantificare meglio questo dato, Buffett e il defunto Charlie Munger - suo ex socio - hanno speso quasi il doppio rispetto all’acquisto di azioni Apple. La vera notizia è questa. Tutto il resto è solo contorno! |
Isin |
US0846707026 |
Ultima quotazione |
400,74 $ |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Un po' di debolezza su base “daily” ma un incessante “strong buy” sulle periodicità più lunghe. E’ così è da talmente tanto tempo che gli azionisti di Berkshire non seguono più le avvertenze degli oscillatori di Borsa |
Cosa dice l’analisi grafica |
Dopo l’accelerazione iniziata a metà gennaio, che qualcuno attribuisce anche al fattore magnetico dei 400 $, superati il 15 febbraio scorso, con il massimo a 430 $ del 26 febbraio, si sono manifestate alcune sedute negative, con un ritorno ai 400 $, che ora rappresentano di nuovo la calamita di riferimento. Decisivo allora cosa succederà nelle prossime ore e anche sedute |
Prima resistenza importante |
422 Usd |
Primo supporto importante |
Ce ne sono vari ma considerando le evoluzioni delle scorse settimane meglio lasciare un po' di spazio e scendere ai 359,6 Usd |
Rilevatore di rischio |
Wall Street e lo stesso Buffett considerano il titolo a buon mercato. In effetti il dato relativo al p/e (prezzo/utili) si attesta sui 9,2. Se iniziasse a salire la situazione inevitabilmente cambierebbe |
Segnale di forza |
Molto semplice da identificare: si manifesterebbe in presenza di una decisa rottura dei 425-430 Usd |