C'è chi vende ma c'è ancora chi compra


Di certo mi sbaglierò come molte altre volte, ma i mercati sono tirati. Troppo troppo tirati. In settimana abbiamo assistito a tre grossi collocamenti azionari, i cosiddetti accelerated book building. Per chi non lo sapesse si tratta della vendita di pacchetti azionari ad un prezzo scontato in modo tale da potersi sbarazzare del malloppo e fare cassa. Così è stato ad esempio per Lottomatica la cui controllante Gamma Intermediate ha collocato 20 milioni di azioni (circa il 7.9% del capitale sociale) a sconto del 7.6% piuttosto che Moncler dove la famiglia Rivetti ha ceduto 3.23 milioni di titoli al prezzo di 67 euro con uno sconto del 3.21%. Poi è stata la volta di Nexi che ha collocato 28.8 milioni di azioni (circa il 2.2% del capitale o il 5.3% del flottante) con uno sconto del 3.92% ed infine venerdì Webuild dove Unicredit ha ceduto il 4.99% al prezzo di 2.20 euro con uno sconto di circa il 9%. Se andassimo in America, come avevo già scritto qualche settimana fa, le cose non sono così diverse: Bezos circa un mese fa ha venduto 8.6 miliardi di $ di Amazon mentre Warren Buffet recentemente ha ridotto la sua partecipazione in Apple. 

Insomma per farlvela breve il mercato è molto bullish, ma gli insider stanno facendo cassa il che non è un buon segnale proprio perché nessuno meglio di loro conosce il valore o le prospettive della propria azienda. 

Procediamo con l'analisi degli indici statunitensi partendo dall'S&P500 che continua a mostrare divergenze di forza relativa tra RSI ed indice ma è innegabile che ci sia una serie lunghissima di massimi e minimi crescenti sul grafico giornaliero. Mettersi short? Nemmeno per scherzo, al limite si alzano gli stop.

Diversa la situazione sul Nasdaq Composite che ha sì bucato i massimi storici ma mostra maggiore incertezza. La mia idea è che il denaro si stia spostando dalla parte più speculativa e volatile (Nasdaq appunto) verso la parte value e meno volatile (S&P500 e Dow Jones) e questo fattore mi fa pensare ad una correzione. Viceversa, come era accaduto nel periodo Covid, laddove c'è una inversione di mercato (da ribassista a rialzista) la parte più speculativa inverte PRIMA di quella più difensiva.

Il denaro sa anticipatamente come e dove muoversi per ottenere la remunerazione maggiore.

Molto forte il Dax, indice total return nel quale confluiscono al suo interno i dividendi a differenza del nostro FTSEMIB che tiene conto degli stacchi e quindi ha dei gap. Massimi storici anche qui: calcolare un punto di arrivo senza avere target è impossibile. Siamo a 18205 punti, attenzione alla tenuta di 17900 (linea orizzontale più alta sul grafico daily).

Il nostro FTSEMIB40, proprio per il fatto di non essere total return, ha risentito dello stacco del dividendo di ENI ed STM ed è rimasto leggermente indietro pur avendo di fatto ritoccato i massimi recenti nella seduta di giovedì. Supporto a 33100 rispetto ai 33820 di chiusura ottava.

Se la situazione generale rimane apparentemente positiva, penserei a tirare i remi in barca: ci troviamo infatti completamente fuori dalla statistica di periodo dal 1949 ad oggi (linea verde) che vede un indebolimento del trend con conseguente perdita di momentum. Questo non significa avere un crollo di mercato ma un assestamento delle quotazioni.

Fronte watchlist...

Lo short non paga o paga troppo poco quando il mercato è così bullish nonostante brutti dati pubblicati da diverse società. Detto questo si può pensare di operare sui ritracciamenti di titoli che hanno avuto salite "estreme" magari frutto di short covering. Una di queste è stata certamente El.En che è passata da 8.24 euro a 10.68 in una settimana. "That's insane" direbbero negli Stati Uniti.

Per questo il mercato italiano è diventato un mercato "all'americana" come lo chiamo io, naturalmente grazie all'utilizzo dei software e dei quotatori. Torniamo ad El.En che ha chiuso l'ottava a 10.31 euro. I supporti solo per la settimana entrante (che sarà di sole quattro sedute in quanto il Venerdì Santo Borsa Italiana resterà chiusa) sono collocabili a 9.88-9.90 e a 9.63 euro. Size leggera: essendoci due supporti l'idea può essere quella di ipotizzare due ingressi con un prezzo medio di carico potenziale attorno a 9.76 circa. Sotto 9.40 stop. 

Altra salita fulminante (senza notizia) è stata quella di Seri Industrial, passata in DUE giorni da 2.28 euro a 3.09: +35% abbondante. Brutta la shooting star di venerdì, segno di possibile "raffreddamento" del possibile short covering. Per il giocatore d'azzardo che non punta fiches grosse (e punta a "guadagnarsi" un potenziale pranzo gratis), area supportile a 2.66 prima e a 2.60 poi con stop sotto 2.50 market on close. Venerdì il titolo ha chiuso a 2.785 euro. Anche in questo caso l'idea è quella di puntare ad un rimbalzo magari fino all'area 2.80-2.90.

Sempre interessante Banca Ifis che ha fatto una inside bar sul daily mentre su scala settimanale si presenta con massimi allineati e minimi crescenti e su una bella resistenza in area 17,45-17,50. Forse un triangolone? Movimento invalidato sotto 16.60.

Cementir al momento è ben impostata su scala mensile (anche se mancano ancora quattro sedute) ed è possibile un test dei massimi collocati in area 10.20. Target teorico verso i massimi storici a 11.60 ma chiaramente è un target troppo ambizioso per essere raggiunto senza sofferenza: "no pain no gain" dicono negli Stati Uniti. Considerando il rally di Buzzi Unicrem si è creato un pò di spread sul titolo in questione. Al momento sotto 9.20 la view rialzista verrebbe invalidata.

Costruttivo il grafico di D'amico Shipping che pare abbia rotto la resistenza di area 6.55 con una chiusura settimanale a 6.68 dopo aver toccato un massimo daily a 6.815. Sotto 6.40-6.50 il movimento rialzista verrebbe messo in discussione. Sul daily oltre al breakout è stato rotto un triangolo con massimi allineati e minimi crescenti.

Datalogic ha pubblicato recentemente i dati di bilancio che logicamente non sono stati presi affatto bene dal mercato: ricavi in flessione del 18% a 536,62 milioni di euro, margine operativo adjusted diminuito del 38.4% a 49,46 milioni e utile di 9,49 milioni in calo del 68.5%. L'esito di tali dati aveva provocato un ribasso da 5.78 del 14 marzo ad un minimo a 4.956 del 15 marzo. Ora il titolo sta recuperando terreno ed ha chiuso l'ottava a 5.345. Che voglia andare a coprire il gap down o una sua parte? Questo è il classico esempio che gli short pagano troppo poco e non permettono una continuazione del movimento. View a rischio in caso di discese sotto 5.15-5.18. 

Emak è stata protagonista di un ottimo rialzo weekly: da 0.976 euro a 1.14. Aree di supporto per la prossima settimana a 1.08, 1.06 ed infine a 1.035. Stop sotto 1. 

Nonostante qualche presa di profitto sul sistema bancario, sul quale non mi stupirebbe nei prossimi mesi un cambio di narrativa, monitorerò Banca Sistema che sul settimanale sta cercando di formare un bottom ed è stata oggetto di acquisti "mirati" nell'ultima ottava. View invalidata sotto 1.15 euro e resistenza chiave a 1.33. dove passa anche una trendline dinamica discendente di medio periodo.

Per oggi è tutto. Buon weekend!

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)