Il forte calo delle vendite di Gucci in Asia anticipa una crisi economica? Opinioni discordanti in merito. C’è infatti che attribuisce lo scivolone di ieri, che viene dopo una prolungata fase negativa del titolo, solo a fattori interni. Si tenga comunque conto della sua congenita volatilità.
Buy or sell
Foto di Sarah Meysonnier – Si ringrazia Reuters
Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Brioni, Boucheron, Pomellato, Ginori 1735 e altro ancora: i marchi del gruppo francese Kering ne fanno una leader del lusso a livello mondiale. Non solo: sono anche un termometro della propensione della clientela top a spendere su prodotti di altissima classe e quindi a fare i conti o meno con i propri pur ricchissimi portafogli. Ebbene Kering ha confermato che qualcosa non va nel settore e di fatto ha indirettamente lanciato un allarme, con il titolo crollato alla Borsa di Parigi dell’11,9%.
Perché è azione del giorno? |
Lo è in senso negativo ma non per questo il fatto è da trascurare: il gruppo infatti ha dichiarato che i ricavi del primo trimestre si contrarranno del 10%, a causa di un calo del 20% delle vendite della griffe di punta, Gucci, su cui pesa la performance negativa nell'area dell'Asia. Ciò è avvenuto a circa un mese dalla prossima diffusione (23 aprile) dei risultati finanziari del primo trimestre 2024. Il profit warning ha affossato tutto il settore del lusso a livello europeo |
Cosa si dice del titolo sui mercati? |
Che Kering è troppo concentrata su Gucci e che quindi quando quest’ultima va male l’effetto risulta devastante. Già nel 2023 le vendite erano calate e subito si è parlato della necessità di nuova energia per la società fiorentina. Gli analisti ritengono comunque che la redditività del gruppo nel 2024 sarà sotto pressione e temono che si tratti di un segnale di contrazione dell’economia del lusso a tutto tondo. E’ pur vero che c’è chi si oppone a questa visione e attribuisce la crisi di Kering a fattori puramente aziendali |
Isin |
FR0000121485 |
Ultima quotazione |
375,2 Eur |
Cosa dice l’analisi grafica |
È dall’aprile del 2023 che il titolo scende: allora aveva quasi toccato i 600 Eur. Dopo i minimi sui 350 Eur di gennaio 2024 si era assistito a un buon recupero, con sedute anche molto positive. Il tutto è avvenuto però con una permanenza sotto la media mobile a 200 sedute, trend costante dal maggio 2023. Ieri poi la rottura al ribasso di un triangolo dentro cui il titolo si è mosso dall’8 febbraio |
Prima resistenza importante |
A 396,4 Eur |
Primo supporto importante |
A 346,1 Eur |
Rilevatore di rischio |
Il 23 aprile, con i risultati del primo semestre 2024, sarà la cartina di tornasole dello stato di salute del gruppo. Le previsioni in merito non sono ottimistiche ma il mondo della moda ha più volte sorpreso con eventi insperati dell’ultima ora. Che ciò avvenga nel caso di Kering appare comunque poco probabile, date le notizie diffuse martedì sera |
Segnale di forza |
Solo in presenza di una rottura al rialzo della media a 200 e con la successiva risalita verso i 500 Eur |