L'inflazione torna a preoccupare


L'inflazione torna ad essere una fonte di preoccupazione.

Il dato uscito martedi 12 marzo ha rilevato un incremento dello 0.4% mensile rispetto alle previsioni che la vedevano allo 0.3%. 

Rialzo che ha riportato il dato annuale sul dato inflazione core a rialzare la testa portandosi al 3.8% rispetto ai 3.7% attesi dagli analisti.

La stangata però, in prospettiva è arrivata dal PPI (Producer Prices Index) uscito giovedì 14 marzo negli Stati Uniti e che ha rilevato un raddoppio passando da 0,3% a 0,6%!

Un piccolo segno di preoccupazione che riporta la decisione nelle mani della Fed che sarà chiamata a decidere in merito ai tassi di interesse proprio questo giovedì 20 marzo prossimo.

In ragione del quadro tecnico sui maggiori indici azionari mondiali, sostanzialmente immutato, volgiamo il nostro sguardo alle maggiori azioni del mercato statunitense per avere un colpo d'occhio puntuale prima della riunione della Fed, incontro che può modificare il quadro oppure fornire degli scossoni che potenzialmente possono offrire delle ghiotte opportunità di trading.

Come per il mercato italiano, anche nel mercato statunitense esistono molti gap up aperti che attendono solo di essere chiusi.

Personalmente mi riesce difficile pensare che durante la vita di questi nuovi, appena nati Futures sugli indici, che nei prossimi 3 mesi non vi sia neanche il minimo storno tecnico anche se siamo reduci dagli ultimi due futures che di correzioni ne hanno offerte davvero pochissime e l'ultimo addirittura nulla.

Quando si manifesta un pensiero come quello appena espresso la legge di Murphy affina gli artigli e per certo proverà ad applicare il "non c'è due senza tre" agevolato dal trend incessantemente rialzista, ma la bulimia di mercato degli operatori, ovvero quella voracità di acquisto è ormai sparita da tempo, impossibile non vederlo. 

Le vicende connesse ai gap verranno esposte come detto, nel caso in cui la Fed possa portare volatilità e i punti indicati rappresentano dei livelli interessanti per chi vuole rientrare sui treni in corsa mentre chi è già a bordo può continuare a perseguire sogni di gloria anche se è bene ricordare che molti grandi investitori stanno iniziando a fare notizia a causa dei report dell'autorità di vigilanza statunitense SEC che notifica le uscite dal mercato ovvero la vendita di pacchetti azionari come ad esempio recentemente accaduto per Jeff Bezos e quando grandi pesci iniziano ad uscire dall'acquario per mancanza di cibo che li soddisfi i pesci piccoli farebbero bene a seguirne le orme o meglio...le pinne.

Parlavamo di gap da chiudere perchè rappresentano delle ghiotte opportunità per il trading sia di breve che di medio periodo ed allora partiamo con Meta.

META

Il gap è enorme ed evidenziato dall'ellisse in foto.

La chiusura arriverà al tocco dei 406-407$ e si può sia spuntare immediatamente qualche dollaro di rimbalzo, ma sempre con gli stop loss attivati, sia fare cassetto ma tale scelta deve essere sempre connessa con le news che condurrebbero il prezzo a tornare su quei livelli.

TESLA

Situazione diversa per Tesla che da un pò di tempo continua a correggere al ribasso i propri prezzi ed ora si trova ad un livello importante, i 165$, poichè se rotto aprirebbe ad un percorso netto, che nel medio periodo, può condurla anche ai 107 $.

Importante la tenuta dei 165$ ultimi.

NETFLIX

 

Qui il gap è ai 504-505$ anche se la dinamica rimane attualmente rilazista senza troppi intoppi.

Tuttavia un rientro ai 500 $ ha potenzialmente un rimbalzo di circa 30$ in "canna".

ADOBE

Adobe ha fallito gli EPS dettati dagli analisti ed è crollata oltre il 13% nell'ultima seduta della scorsa ottava e qualcuno ha persino parlato di una prima bandierina rossa per i titoli connessi con l'intelligenza artificiale.

Forse è troppo spinta come ipotesi, ma questa correzione ha pur denotato la prima nota stonata in una sinfonia eccelsa, sino ad ora.

Tecnicamente abbiamo due gap ma differenti: Un gap down aperto proprio ora tra i 500 e i 540$ ed un gap up aperto a giugno 2023, tra i 440$ e i 451$.

Il valore dei 500$ rappresenta anche uno switch di medio periodo, ovvero, importantissimo che continui a navigare oltre i 500$ per vederla risalire.

Il primo si attaccherebbe in short mentre il secondo, canonicamente in long ma da quest'ultimo personalmente, se provato, mi vedrebbe uscire con una certa fretta e sicuramente molto prima dei 451-458$, proprio in ragione dello scossone provocato dagli EPS deludenti.

AMAZON

Con un tetto che rappresenterebbe il terzo massimo ai 190$ ed un gap up tra i 152 e i 156 $ è l'azione con il gap più contenuto da chiudere.

Una piccola occasione ad ogni modo, per scalper.

Sul versante obbligazionario prendiamo una piccola pausa poichè il Bund sotto i 133-134 punti non suggerisce ingressi in questo momento poichè potrebbero spuntarsi prezzi e rendimenti migliori ed in ogni caso si sarebbero attese le indicazioni provenienti dalla Fed in settimana, ragion per cui, immediatamente dopo provvederemo a fornire nuovi studi e nuove indicazioni anche sul trading di breve e di medio periodo nel segmento obbligazionario. 

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)