Buon sabato a tutti. Si è chiuso il primo capitolo del 2024 con le scadenze tecniche di ieri. I mercati si trovano sempre a gravitare su livelli elevati, forse troppo elevati per giustificare tutto questo ottimismo ed il periodo migliore per la parte rialzista (quello che per intenderci va da novembre ad aprile) sta per terminare. La salita del nostro indice FTSEMIB40, dopo il breakout dei 31000, è stata a dir poco lineare ed attualmente ci troviamo a ridosso dei 34000 (33940 al close di venerdì). Il tutto in un mesetto o giù di lì. Su scala settimanale ci troviamo in fortissimo ipercomprato che sull'RSI non si verificava addirittura dal 2005 (linea verde nel grafico successivo). Ci troviamo poi a ridosso di una resistenza che era stata testata nel 2008, poco prima della crisi (ammesso che il mercato se ne ricordi). Insomma: siamo in un super trend ma entrare ora fa venire le vertigini, almeno al sottoscritto.
Situazione analoga anche sul Dax, sempre su scala settimanale: fortissimo ipercomprato che nella storia passata, sempre su scala settimanale, ha poi comunque portato quasi sempre a correzioni più o meno pronunciate come potete vedere nel grafico successivo (scala weekly).
Oltreoceano l'S&P500 si è appoggiato nuovamente alla trendline dinamica ascendente di medio periodo che dura da inizio anno. I supporti sono sempre quelli individuati la scorsa ottava (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/3/9/azioni-nvidia-azioni-ferretti-azioni-biesse/) vale a dire area 5050 e poi potenziale chiusura gap a 4980. Il close di questa settimana è stato a 5117.
Da notare che l'RSI sul daily presenta divergenza rispetto all'indice ma questo non succede su scala settimanale. Su scala giornaliera abbiamo infatti massimi crescenti dell'indice e massimi decrescenti sull'oscillatore. Questo potrebbe far pensare ad un pò di ripensamento o comunque a qualche presa di profitto di breve. Ricordo però che quando si è in forte uptrend, come in questo caso, anche le soglie di ipercomprato dovrebbero essere traslate verso l'alto in modo da lasciar correre i profitti ed uscire al primo storno. Una sorta di trailing stop.
Le scadenze tecniche del primo trimestre sono state spesso un giro di boa nel senso che i grossi operatori dovranno strutturare nuove strategie da qui al mese di giugno.
Fronte watchlist...
Nella settimana che si è appena conclusa abbiamo assistito alla pubblicazione di molti bilanci. Quello che mi ha più stupito è che spesso ci sono stati casi di dati che non mi sono affatto piaciuti con azioni che sono letteralmente schizzate all'insù nel corso della seduta. Penso ad esempio a Digital Bros che ha chiuso la semestrale al 31/12/2023 con ricavi a 47.1 milioni di euro (-21.2%), EBITDA sceso a 9.7 rispetto ai 18.6 milioni del 2022, indebitamento aumentato a 50.5 milioni rispetto ai 45.8 e perdita di 6.4 milioni rispetto all'utile di 11 milione del 2022. Risultato? L'azione è stata fatta aprire in leggero rialzo, veloce copertura del gap e poi spazzolate sulla lettera fino a portarla ad un guadagno superiore al 10% nel corso della seduta salvo poi spegnere la macchinetta e farla "sgonfiare" un pò sempre nella seduta di giovedì.
Un caso analogo, sul quale ho preso un piccolo stop data la size modesta dell'operazione, è stata El.En nella seduta di venerdì. Esercizio chiuso con ricavi a 692.29 milioni (+2.8% sul 2022), margine operativo lordo in discesa del 4.6% a 95.25 milioni e marginalità peggiorata dal 14.1% al 13.1%. Utile netto in calo a 48.24 milioni rispetto ai 55.11 del 2022. Qui i dati sono stati certamente migliori rispetto al caso precedente ma non li ho trovati comunque così entusiasmanti anche perché il management ha delineato nei primi due mesi del 2024 un rallentamento. Fatto sta che il rialzo a fine seduta è stato del 18%. Anche in questo caso, come nel precedente, gap up iniziale e salita verticale (non saprei usare un altro termine) da 8.48 fino a 9.30. Personalmente ho shortato pochissimi pezzi a 9.25 ipotizzando un secondo incremento a 9.49 (prezzo medio di carico totale a 9.37 ma, ripeto, con una quantità risibile: un totale di 200 pezzi a titolo di "scommessa") con stop "a tempo" in chiusura di seduta. Stoppato a 9.77. In questo caso il software era stato tarato con circa 375 pezzi asteriscati, che poi sono diventati 200 nel finale, ma la macchinetta non è mai stata spenta.
Cito volutamente questi esempi per far comprendere come ci si stia trovando in un mercato "americanizzato" nel quale il fatto di lasciar operare i software crea poi reazioni che raramente si sono viste prima. La size ridotta all'estremo (l'estremo è soggettivo per ciascuno di noi) permette di lasciar correre la posizione (ma non lo stop che diventa inevitabilmente più "largo" e nell'ordine di qualche punto percentuale).
Gli esempi appena citati mi fanno pensare che sia in atto una sorta di rotazione sui titoli rispetto a quelli che hanno corso molto, ma questa è giusto una idea, anche perché non necessariamente seguirò le azioni appena menzionate. Questi movimenti potrebbero anche essere il frutto di banali ricoperture: una sorta di short squeeze.
Di contro rispetto a quanto descritto sopra, se le società pubblicano bene ma non c'è l'"effetto wow" come lo chiamo io, ecco che vengono castigate. E' stato il caso di Brunello Cucinelli (ma potrei citarne altre): conti che hanno visto ricavi in aumento del 23%, MOL salito del 22.5% e utile netto di 114.62 milioni di euro rispetto agli 80.6 del 2022. Considerate tuttavia che la società capitalizza BEN 7.3 miliardi di euro, quindi il price earning come avevo già detto nel mio ultimo video è a mio avviso stratosferico a fronte dell'utile, ma nonostante ciò il titolo è salito come un palloncino. Ed è così che il mercato (o i software ??) hanno punito la società con un bel -8%. Personalmente avevo shortato una manciata di pezzi già il giorno prima (che però mi hanno permesso di fare la scommessa -persa- su El.En) e mi sono poi ricoperto venerdì facendo ancora uno short con un buon profitto complessivo.
Quello che mi sento di consigliare vivamente per chi opera con un orizzonte di breve (intraday o multiday per intenderci) è di utilizzare sempre size estremamente piccole vista la volatilità e la turbativa di mercato messa in essere dai software e quotatori di negoziazione che però possono essere "sfruttati" magari "sacrificando" una parte della posizione. Le macchinette si "nutrono" di liquidità e ne vanno alla ricerca. Con questa logica ad esempio se si fosse ad esempio short su un titolo e si comprasse qualche pezzo dal software (si ricopre ad esempio il 20% della posizione), lo stesso software sarà corto e quindi sarà incentivato ad abbassare ulteriormente il quotatore (viceversa in caso di rialzo). Ricordiamoci infatti che sono algoritmi che NON RAGIONANO e basati su formule e quindi sono ripetitivi. Noi interagiamo con loro ogni volta che facciamo un'operazione e quindi ne condizioniamo in qualche modo il funzionamento.
La scorsa ottava avevo analizzato la struttura grafica di Ferretti il cui ticker è YACHT (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/3/9/azioni-nvidia-azioni-ferretti-azioni-biesse/). Nell'analisi che avevo fatto era possibile il test di 3.10 con possibile estensione a 3.05. Il minimo settimanale, frutto di shakeout e caccia agli stop, è stato a 2.96 ma l'azione non ha mai chiuso sotto lo stop inizialmente proposto market on close. Personalmente sono entrato a 3.06. Utile a questo punto, per evitare ulteriore indebolimento, la rottura di area 3.30 per pensare ad un eventuale ritorno sui massimi attorno a 3.50. Al momento è buona la reazione dai minimi e la modalità con la quale tutto questo è avvenuto ma occorre un pò di slancio in più per pensare ad un movimento a "V". Solo il superamento di 3.27-3.30 market on close permetterebbe al SAR (di colore giallo sul grafico daily) di girarsi a potenzialmente rialzista. Sapete che mi piace osservare gli indicatori ma non sono questi la mia trigger nel processo decisionale. Stop in pari a 3.06 magari con un pò di money management per uscire comunque in utile.
Le azioni che monitorerò nella settimana entrante? Aeffe, Biesse e WIIT.
La struttura grafica di Aeffe si sta indebolendo su scala giornaliera. Siamo infatti su un supporto importante attorno a 0.87-0.88 euro la cui rottura confermata in chiusura potrebbe poi portare ad un ulteriore indebolimento fino a 0.75-0.80. I dati pubblicati in settimana hanno visto un calo dei ricavi del 9.5% a 318.62 milioni di euro, il MOL adjusted passato da 35.6 a 12.4 milioni di euro ed una perdita netta di 32.14 rispetto ai 9.04 del 2022. Indebitamento cresciuto a 253.47 milioni rispetto a 231.82 di inizio anno.
Biesse, di cui ho già scritto la scorsa settimana, ha rotto 11.50 nella seduta di venerdì. Possibile ulteriore indebolimento "a piacere" e sotto 11.00 in stop a 12 euro. La società ha visto ricavi in calo del 4.6% a 785 milioni di euro, il MOL sceso del 14.9% a 77.03 milioni di euro ed un peggioramento della marginalità. In discesa anche l'utile netto a 12.48 milioni rispetto ai 30.3 del 2022.. In discesa anche la posizione finanziaria netta a 92.95 milioni rispetto ai 116.65 di inizio anno.
Da guardare anche WIIT che ha visto ricavi in aumento del 9.5% a 130.11 milioni di euro, un MOL salito a 50.8 milioni (+20.3%) ed un utile netto salito a 15.1 milioni dai 13.1 precedenti. Indebitamento cresciuto a 202.2 milioni dai 180.8. Dopo la comunicazione dei dati mercoledì il titolo è salito a caccia di stop e poi è sceso. Ora si trova in un punto "delicato" ovvero un supporto collocabile attorno a 17.20-17.40 (17.36 la chiusura di venerdì). Un rottura di questi livelli potrebbe portare ad un ulteriore indebolimento del trend attuale. View ribassista rivista qualora il titolo riuscisse a risalire sopra 18 euro market on close.
Di seguito il calendario societario per la settimana entrante (fonte dati: Borsa Italiana)
Buon fine settimana a tutti.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)