Il timore torna d’attualità. Occorre comunque monitorare sempre il proprio patrimonio (piccolo o grande che sia) in ottica di rischi improvvisi e magari imprevedibili. Come farlo con vecchi e nuovi beni rifugio, universo in piena evoluzione. Seppur contraddistinti da luci e ombre, che portano a una conclusione impietosa.
Il report della domenica
Immagine da Wikimedia Commons
Chi legge assiduamente i giornali o ascolta i talk show televisivi si rende purtroppo conto che un tema comincia a prendere il sopravvento: riguarda eventuali terremoti geopolitici ben più destabilizzanti delle pur terribili guerre in corso.
Domandiamoci allora: come mettere al sicuro i soldi nel caso qualche pazzo leader del mondo decidesse di soggiogare ancor più spazi da governare, oppure se qualche Cigno nero destabilizzasse il mondo finanziario. Un discorso complesso che porta ad analizzare i beni rifugio alla luce di un’epoca che sta cambiando tutte le regole nel concepire preziosi ripari da improvvisi e imprevedibili eventi.
● IL RECENTE PASSATO: i vincitori del post Covid
La pandemia è stata più Cigno nero di quanto non si sia detto. Ha determinato infatti la successiva ondata inflazionistica, colpendo pesantemente il rendimento reale di qualsiasi patrimonio. Questi gli asset che hanno vinto la battaglia contro il rialzo del costo della vita.
Immobiliare urbano da locazione (meglio se adeguato alle più moderne tecnologie costruttive) |
Boom delle vendite di monolocali e bilocali nelle grandi città. In ottica dei vari tipi di affitto (turistico, studentesco ecc.) |
Canoni in crescita dell’8% nel 2023, il che ha permesso di vincere la guerra contro l’inflazione |
Immobiliare di montagna |
Esplosione della domanda ma carenza di offerta: in testa le località di prestigio dell’Alto Adige, della Valle d’Aosta e di zone del Veneto |
In alcuni casi la redditività è esplosa, soprattutto nella stagione estiva, con la richiesta dei cittadini in fuga dalle calure urbane. Con questo asset l’inflazione è stata sbaragliata |
Bitcoin |
L’entrata in scena dei nuovi Etf “made in Usa” ha determinato la corsa degli ultimi tempi |
Ora si parla di target superiori ai 75.000 $. E l’idea che sia un nuovo bene rifugio comincia a farsi sempre più strada. Prudenza comunque si impone |
Sono loro che si sono confermati beni rifugio o meglio asset protettivi dall’inflazione e capaci in alcuni casi di garantire notevoli “capital gain”.
● IL FUTURO: si torna alla campagna anche con l’azionario
Facciamo adesso il punto sui beni rifugio - vecchi e nuovi - ma visti in un’ottica protettiva in senso più ampio rispetto al passato.
Quello che ora piace di più |
Alcuni report di Governi occidentali (finalizzati agli investimenti di lungo termine soprattutto per i sistemi pensionistici) guardano all’asset dei prodotti agricoli di base e quindi dei terreni loro destinati. Secondo il Financial Times si starebbero già muovendo influenti poteri forti che guardano al food come a un asset rifugio destinato a diventare l’oro del domani |
COME INVESTIRE? Se non si ha la possibilità o il desiderio di farlo direttamente c’è un’alternativa ben più semplice, quella di utilizzare degli Etf specifici. Vediamoli (quotazione su Borsa Italiana): 1 - iShares Agribusiness (Isin IE00B6R52143 – valuta di denominazione Usd – sottostante: azioni del settore agribusiness di tutto il mondo. Performance a un anno -14,8%) 2 - Ossiam Food for Biodiversity (Isin IE00BN0YSK89 – valuta di denominazione Eur – Etf a gestione attiva che investe in società attive nell’agricoltura e nella biodiversità. Performance a 1 anno +6,2%) 3 - Rize Sustainable Food (Isin IE00BLRPQH31 – valuta di denominazione Usd – sottostante: azioni del settore agribusiness attive nella produzione di alimenti sostenibili. Performance a 1 anno -10,9%) 4 - Lyxor Stoxx Eu600 Food&Beverage (Isin LU1834985845 – valuta denominazione Eur – sottostante: replica le maggiori 600 aziende del settore alimentare europeo. Performance a 1 anno -5,3%) |
PUNTI FORTI E DEBOLI – Le performance globali degli ultimi 12 mesi sono state nel complesso negative, pur in presenza di mercati azionari in trend rialzista. Perché? Il settore ha risentito molto dell’inflazione, con margini in contrazione. Difficilmente lo si può quindi considerare un asset protettivo, salvo in presenza di Cigni neri che colpissero la produzione alimentare. Per esempio carestie da crisi ambientali in alcuni Continenti o eventi metereologici estremi o epidemie, tutte ipotesi comunque non trascurabili |
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● IL PRESENTE: beni rifugio, il punto sui classici e sul nuovo rivale criptovalutario
ASSET |
TREND E PROSPETTIVE |
GLI STRUMENTI |
IL PERCHE’ |
ORO |
Sui massimi storici. Le Banche centrali comprano da tempo e fanno il mercato. Rispetto ai 2.186 $ della chiusura di venerdì impossibile delineare target grafici al rialzo ma è ben chiaro un supporto difensivo sui 2.048 $ |
L’Etc più scambiato: l’Invesco Physical Gold (Isin IE00B579F325). L’Etc in euro: l’Xtrackers Physical Gold Eur Hedged (Isin DE000A1EK0G3). L’Etc più vicino a noi: WisdomTree Physical Swiss Gold (Isin JE00B588CD74) |
È il bene rifugio per eccellenza. Se il dollaro Usa si indebolisse di più l’oro si rafforzerebbe ulteriormente. Sta per iniziare una nuova “gold mania”? Netto lo scatto al rialzo dal 15 febbraio scorso. C’è chi dice che sia dovuto a timori di una crisi per il mondo finanziario |
ARGENTO |
Era atteso in forte “upside” nel 2023. Invece ha deluso. Da mesi si muove in una fase di lateralità. Chiusura venerdì a 24,5 $ e un segnale di forza oltre i 26,3 $ e soprattutto i 29,8 $ |
L’Etc più scambiato: WisdomTree Physical Silver (Isin JE00B1VS3333). L’Etc in euro: l’Xtrackers Physical Silver Eur Hedged (Isin DE000A1EK0J7) |
Le specifiche miniere si stanno esaurendo nell’estrazione: lo si segnala da tempo ma il mercato non sembra preoccuparsene |
PALLADIO |
Lo si considera solo in parte un asset protettivo. Intanto le quotazioni continuano a scendere, con il future approdato poco sopra i 1.000 $, su livelli del 2018. Un supporto sugli 850 $ |
L’Etc più scambiato: WisdomTree Physical Palladium (Isin JE00B1VS3002) |
La gerarchia dei metalli preziosi lo sta estromettendo dalla sua lista, perché sempre più destinato agli utilizzi industriali. E’ un bene rifugio quindi di riserva |
PLATINO |
Da un decennio si muove in un trading range abbastanza stretto, senza segnali significativi. Il future a 917 $ ha ritoccato al rialzo la media a 200 ma ci vuole ben altro per un netto rimbalzo |
L’Etc più scambiato: iShares Physical Platinum (Isin IE00B4LHWP62). L’Etc in euro: l’Xtrackers Physical Platinum Eur Hedged (Isin DE000A1EK0H1) |
La sua rarità e il processo di estrazione complesso, se paragonati a metalli come l'oro, in teoria ne dovrebbero aumentare l'interesse per gli investitori. Pur con prudenza |
TITOLI STATO GERMANIA |
Stanno perdendo un po’ il loro appeal, data la debolezza europea. La correlazione inversa con i tassi Bce ne fa però uno strumento attraente in ottica di futuri profitti in conto capitale |
Se si cerca la cedola: Bund 4,75% Lg40 Eur (Isin DE0001135366 – yield 2,4%). Se si cerca il capital gain: Bund 0% Ag50 Eur (Isin DE0001102481 – quotazione 53,5 Eur) |
La forza dell’economia tedesca è la locomotiva dell’Europa. Finora ci si è creduto. E se qualcosa cambiasse nei prossimi anni? |
TITOLI STATO USA |
L’indebitamento pubblico degli Stati Uniti continua a salire ma i Treasuries svolgono sempre un ruolo chiave per gli investitori di tutto il mondo. Soprattutto grazie a un rendimento del decennale al 4,07%. Nel 2024 la Fed però inizierà a tagliare i tassi. Dove si collocheranno a fine anno? I funds future forniscono una risposta ancora incerta |
Se si cerca la cedola: Usa 6,25% Mg30 Usd (Isin US912810FM54 – yield 4,1%). Se si cerca il capital gain: Usa 1,25% Mg50 Usd (Isin US912810SN90 – prezzo 52 Usd). Se si cerca una scadenza corta: Usa 1,75% Mz25 Usd (Isin US91282CED92 – prezzo 96,9 Usd) |
Un rapporto debito/pil al 125% è considerato gestibile. L’impennata del deficit non fa inoltre paura, data la forza dell’economia Usa. Il recente aumento dei tassi di interesse sta però portando a un incremento della spesa pubblica, suscitando preoccupazioni circa la capacità di Washington di gestirne i crescenti oneri |
TITOLI STATO AUSTRALIA |
Il rendimento del decennale al 4% è quasi un’occasione storica. Certamente c’è da valutare il cross Eur/Aud, che evidenzia una certa debolezza per la divisa australe. Meglio! |
Se si cerca la cedola: Australia 4,5% Ap33 Aud (Isin AU000XCLWAG2 – yield 3,9%). Se si cerca il capital gain: Australia 3% Mz47 Aud (Isin AU000XCLWAS7 – prezzo 80,8 Aud) |
Un Paese molto solido, con un debito pubblico basso e un ruolo importante nell’export di materie prime. Il rating AAA lo conferma |
FRANCO SVIZZERO |
Un segnale di preoccupazione per il futuro dei mercati finanziari è avvalorato dalla persistenza sotto la parità per il cross Eur/Chf |
Il modo più semplice, un bond: IntesaSanpaolo 1,05% Fb28 Chf (Isin XS2445142867 – prezzo 96,6 Chf) |
Che sia la valuta del forziere europeo è evidente a chiunque si occupi di finanza. E tale resta. Berna ha un debito pubblico fra i più bassi al mondo |
IMMOBILIARE |
Come prenderlo in considerazione? Con il possesso fisico o con quello finanziario (Etf, ecc.)? Il mercato per ora ha premiato il primo fronte in ottica però solo di acquisti per locazione |
L’Etf del mattone dei Paesi sviluppati: iShares Developed Markets Property Yield (Isin IE00B1FZS350 – yield cedolare 3,3%). L’Etf del mattone europeo: iShares European Property Yield (Isin IE00B0M63284 – yield cedolare 2,9%) |
Tutto è cambiato, complici la crisi Covid e soprattutto il boom AirBnb e colleghe. I prezzi delle prime case scendono ma quelli delle seconde case da locazione salgono |
BITCOIN |
Il rialzo del 2024 dipende in buona parte dai nuovi Etf quotati negli Usa. Il massimo storico della settimana fa ormai temere che sia entrato in bolla. Prudenza si impone |
L’Etc più scambiato, quotato su varie Borse europee ma non a Milano: Etc Group Physical Bitcoin (Isin DE000A27Z304) |
È considerato bene rifugio di ultima generazione, soprattutto negli Usa, dove i grandi gestori se ne stanno impossessando. Il trend durerà? |
In conclusione: abbiamo inevitabilmente indicato degli strumenti finanziari anche per investire su quelli che vengono considerati i più affidabili beni rifugio. È una scelta corretta? In merito ci sono luci ma anche tante ombre, perché comportano pur sempre molte incognite, pur avendo come sottostanti asset fisici o strutturalmente molto solidi. Senz'altro la volatilità di questi prodotti è inferiore rispetto a quella di azioni e di altre tipologie di obbligazioni ma non scompare. Una vera protezione si trova quindi solo in beni che non siano intaccati da eventuali violente fluttuazioni dei mercati. In altre parole che non siano quotati. Il che però comporta problemi di liquidità. In sintesi: che fatica proteggere realmente i propri risparmi!
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