Questa almeno l’indicazione grafica in base agli ultimi movimenti. Il titolo conferma un’elevatissima volatilità. Che la prossima cessione di una seconda quota da parte del Tesoro e le indiscrezioni sul possibile successivo merger non potranno che avvalorare.
Buy or sell
"I risultati del 2023 rappresentano un punto di svolta, che determinano il passaggio decisivo di Mps nei confronti degli stakeholder, degli azionisti, dei dipendenti e delle persone con cui lavoriamo". L’ha affermato Luigi Lovaglio, amministratore delegato del gruppo, durante la conference call con gli analisti. L’enfasi è evidente ed era inevitabile ma non bisogna dimenticare quante amarezze l’azione ha causato ai piccoli e medi investitori italiani. Una storia dolorosa, che un giorno o l’altro dovrà essere raccontata nei dettagli più occulti. Questo però è il passato. Vediamo l’oggi e ipotizziamo il futuro.
Perché è azione del giorno? |
La banca senese ha chiuso il 2023 con un utile di 2,052 miliardi di euro, che si confronta con la perdita di 205 milioni conseguita nel 2022, esercizio che spesava costi di ristrutturazione per 931 milioni. Il risultato è superiore agli 1,344 miliardi attesi e consente a Mps di tornare a pagare un dividendo (0,25 Eur) dopo tredici anni, in anticipo rispetto alle previsioni |
Cosa si dice del titolo sui mercati? |
Si stempera un po' la ridondanza delle dichiarazioni, ricordando che il merito dei profitti va attribuito in buona parte alla politica monetaria della Bce. Certamente c’erano rischi legali non trascurabili ma ormai si guarda a due avvenimenti importanti: dopo la vendita del 25% del capitale da parte del Tesoro toccherà a un’altra quota (dall’8 al 10%) del 39,2% di capitale detenuto dallo Stato; poi si passerà a qualche merger o meglio – si dice sempre più – a un’operazione di sistema, tale da far confluire assieme diverse realtà. Niente cavaliere banco allora? Nulla si esclude, mentre tornano a circolare i soliti nomi: Unicredit, Banco Bpm e Crédit Agricole. Qualcosa certamente si sta muovendo ma – come spesso succede – le previsioni potrebbero essere smentite dai fatti |
Isin |
IT0005508921 |
Ultima quotazione (chiusura 6/2/2024) |
3,56 Eur |
Cosa segnala la sintesi degli indicatori |
Su base “daily” è inevitabilmente un buy ma su periodicità più lunghe si evidenzia una certa perplessità, dovuta a una volatilità su base annua del 50%, valore elevatissimo e che impone prudenza a esporsi senza adeguati airbag. Basta poco perché si innesti una veloce fase correttiva |
Cosa dice l’analisi grafica |
E lo dimostra un fattore tecnico significativo: quando si manifesta una candela rossa ha dimensioni ben maggiori rispetto a quelle verdi. È pur vero che ieri il titolo ha chiuso un vecchio gap ribassista di ottobre 2022, lasciando intendere come una fase “short” sia terminata. Quella “long” è iniziata? Malgrado l’accelerazione al rialzo degli ultimi mesi va ribadito quanto detto qui sopra: Mps è un titolo da gestire con una certa accortezza, su cui i livelli tecnici tornano comunque a svolgere un ruolo pilota |
Prima resistenza importante |
Si deve andare troppo indietro per avere indicazioni. Di fatto quindi si viaggia nella nebbia |
Supporto importanti |
Su questo fronte invece i suggerimenti grafici risultano affidabili. Importante la tenuta dei 3,39 Eur e poi quelle dei 2,94 e dei 2,57 Eur |
Rilevatore di rischio |
E’ tutto correlato alle notizie sulla nuova cessione di quote da parte del Tesoro e in particolare a quale prezzo si concretizzerà, nonché alle indiscrezioni sul futuro della banca |
Segnale di forza |
Sopra i 4 Eur, dove però si collocano alcuni target degli analisti, in realtà prudenti su questa azione |