Speculazioni su chi potrebbe essere la prossima preda dei giganti francesi del settore Lvmh e Kering. Che un trend alla concentrazione sia in corso è evidente da tempo. Valutiamo allora voci e trend grafici di tre player italiane del lusso.
Buy or sell
Immagine da Wikimedia Commons
All’inizio della seduta di ieri si è avuta qualche incertezza sul fatto che l’Opa su Tod’s lanciata da Della Valle e L Catterton (fondo di investimento controllato dalla francese Lvmh), con l’obiettivo del delisting, potesse andare effettivamente in porto. Poi – con il passare delle ore – si è registrato un allineamento della quotazione sul prezzo di 43 euro appunto dell’Opa. Non è però questo l’argomento che vogliamo trattare oggi, quanto gli effetti che ciò potrebbe comportare su altri titoli del settore, magari prossime prede della caccia alle leader della moda, dopo le tante operazioni che hanno già caratterizzato “the fashion”.
Chi ne ha risentito positivamente? |
Salvatore Ferragamo ha messo a segno un +6,13%, Brunello Cucinelli un +2,78%, e Moncler un +1,31%. Quindi tutto il comparto se ne è avvantaggiato |
Cominciamo da Ferragamo |
Da anni corrono voci di interessamento da parte di capitale straniero. Si era naturalmente detto di Lvmh. In realtà la famiglia ha smentito più volte una cessione ma nella fase di concentrazione dei brand in corso nulla può essere escluso. Il rating degli analisti specializzati nel titolo è posizionato sul “sell”, complici vari fattori, fra cui un p/e - rapporto prezzo/utili - molto elevato (sui 70) |
► Come si muove l’azione Salvatore Ferragamo |
Alla chiusura di ieri a 12,81 Eur corrisponde un importante livello, equivalente a un doppio massimo di breve periodo (15 dicembre e appunto 12 febbraio) nonché a un quasi accostamento alla media a 200, ancora sovrastante (13,34 Eur). Il supporto dei 10,7 Eur era stato una volta di più confermato a gennaio. Ora la chiusura di settimana rivelerà o meno se l’inversione rialzista del 2024 sarà destinata a proseguire |
Proseguiamo con Brunello Cucinelli |
Dalla quotazione nel 2012, in occasione di improvvisi balzi in Borsa si è pensato a manovre attorno alla società. L’upgrade al Ftse Mib rappresenta un passo significativo e proprio tale svolta potrebbe aver allontanato l’interesse nei suoi confronti da parte delle big estere dell’alta moda. In questo caso il consensus degli analisti è favorevole, sebbene anche per Cucinelli il p/e sia elevato (sui 73), seppur in presenza di un quadro di profitti in progressivo miglioramento |
► Come si muove l’azione Brunello Cucinelli |
Alla chiusura di ieri a 103,4 Eur corrisponde un massimo storico di tutto rilievo, effetto di ben 13 sedute positive e della rottura al rialzo dell’area dei 92 Eur. Qualcosa certamente sta succedendo ma – dal punto di vista tecnico – l’esasperato valore dell’Rsi a 87 suggerisce prudenza |
E infine Moncler |
Attorno a quest’azione sostantivi quali preda e caccia non sono mancati negli ultimi anni. Talvolta però con un abbinamento a un ruolo attivo della società. C’è chi dice: ”Se non sarà Moncler il prossimo obiettivo di Lvmh o di Kering quale altra società potrebbe esserlo?”. Sono comunque discorsi da modaioli. Con un p/e ratio sui 30 delle tre italiane prese in considerazione Moncler è quella che si inquadra meglio. Analisti favorevoli ma con target di poco superiori rispetto all’ultima quotazione |
► Come si muove l’azione Moncler |
Alla chiusura di ieri a 60,34 Eur coincide la conferma della rottura al rialzo della media a 200 (58,3 Eur) dopo 10 sedute positive, intervallate da due mini candele rosse. Il titolo sembra voler puntare verso la resistenza dei 67,84 Eur, corrispondente ai massimi del novembre 2021 |
In sintesi – Che forza questi tre titoli! Ben superiore a quanto i fondamentali lascerebbero intendere. Ciò non vuol dire che mani forti stiano acquistando in ottica di m&a ma certamente che il mercato guarda agli ultimi marchi indipendenti come a possibili prede future. Tuttavia ora molto care.