Questa settimana un lettore -che ringrazio- mi ha posto un quesito relativamente al mio ultimo articolo (link: https://www.lombardreport.com/2024/2/6/azioni-interpump-2/) che riporto testualmente:
....."cose davvero assurde (boh … sarà corretto usare ancora questo aggettivo ?) in questa nostra borsa sempre più in mano a macchinette che non a trader in carne ed ossa.Che dire quindi di Racing Force (azienda che sta continuando a stringere accordi profittevoli con i principali team del motorsport) che ieri ha aperto in gap up per sparare subito un +4,4% e poi tracollare a -15% in preda a movimenti tanto nevrotici quanto irrazionali ?Domanda provocatoria … ma forse neppure tanto : quanto vale ancora mettersi a fare dell’analisi tecnica e dell’analisi fondamentale quando poi tutto viene stravolto da software governati da numeri e parametri letti e recepiti in maniera asettica ?"
La mia risposta è stata onesta e sincera come sempre: come dargli torto? Credo abbia pienamente ragione sulla nostra Borsa, soggetta a software che manipolano in continuazione le quotazioni e che fanno apparire una cosa per un'altra. Un metti e togli continuo da parte di algoritmi, quotatori che improvvisamente spariscono...su tutto, indistintamente. Incroci a dir poco ambigui per far vedere volumi che non esistono e manipolare le quotazioni in un verso o in un altro. Del resto abbiamo una totale dicotomia tra quello che esprime la finanza e quello che ci mostra l'economia reale: i software non ragionano e se comprano continuano a farlo. Se vendono faranno sprofondare i titoli. Basta una notizia su uno specifico terminale (ovviamente non dico il nome), talvolta una fake news da parte di un utente molto seguito su un social, un ticker agganciato a una parola chiave, ed ecco che i software comprano o vendono come se non ci fosse un domani e questo processo è istantaneo perchè fatto appunto da algoritmi creati ad arte. Per carità, vi garantisco che c'è anche chi vende abbonamenti annui ad altissimo prezzo (non dico la valuta (non sono euro) ma potreste tranquillamente comprare un'auto nuova ogni anno con la spesa dell'abbonamento !!!)....ebbene, questo sito non europeo ma che "copre" tutti i mercati azionari del mondo, (preciso che NON sono mai stato abbonato) è specializzato in operazioni straordinarie. Credo abbia contatti con fondi -specialmente oltreoceano- (fondi che secondo me non forniscono le informazioni gratuitamente; una sorta di "do ut des" ma è solo una mia supposizione) e quindi sa anticipatamente se gli stessi aderiranno o meno ad eventuali operazioni straordinarie conferendo le proprie azioni. E poi naturalmente butta in pasto al mercato (su qualunque mercato azionario mondiale) la notizia di tali informazioni derivanti dalla sua "intelligence" e i titoli "coperti" hanno impennate ISTANTANEE, quindi NON sfruttabili, indipendentemente dalla loro capitalizzazione che può essere di svariati miliardi (non milioni) di euro. E mi domando: ma chi "vende" questo servizio fuori dall'Europa non turba il mercato? Chi pubblica voci e rumors sui nostri quotidiani non turba in qualche modo il mercato seppur in modo decisamente più trasparente e corretto? Cosa voglio dire? Che purtroppo operiamo in un contesto di continue scorrettezze che sono di svariati tipi. Possono essere informative (perché le notizie ufficiali di Borsa Italiana escono in ritardo rispetto a certi terminali?), scorrettezze da parte dei software e dei quotatori che manipolano i book a seconda di come vengono colpiti svuotando una parte o l'altra (da un lato sono un vantaggio ma agiscono a mio avviso in modo poco corretto (penso ad esempio ai software che scavallano sempre il primo bid o il primo ask))....insomma, basterebbe ad esempio tassare di un euro ogni ordine immesso e revocato oppure cancellato o soprattutto modificato, immettere nuovamente i tick vecchi di negoziazione (si ridurrebbe la volatilità a costo di ingessare il mercato), eliminare gli ordini asteriscati (la definizione stessa di ordine asteriscato o iceberg rende l'idea di qualcosa di poco trasparente che fa vedere ciò che si vuol far vedere e non tutto quello che sta sotto), eliminare ordini "esegui o cancella" (sfruttati spesso su top e bottom), permettere alle azioni di contrattare sempre e non di rimanere sospese per ore come capita da noi, imporre la pubblicazione di dati sensibili (penso ai dati di bilancio) SOLO a mercati chiusi (così facendo l'informazione sarebbe un po' più equa e trasparente per tutti gli operatori, software compresi, e non per chi può permettersi di pagare 25mila dollari all'anno per avere un terminale). Aggiungo tuttavia che FORTUNATAMENTE abbiamo degli organi di vigilanza (CONSOB in primis) che in qualche modo e purtroppo con i pochi mezzi a disposizione (mezzi e risorse che andrebbero a mio avviso implementate) cercano di operare a tutela degli investitori, ma il fenomeno che si è creato è a mio avviso un Far West finanziario in cui regna la legge del più forte e non quella dell'operatore corretto. E se questo capita sui mercati regolamentati pensate a chi opera nel mondo cripto: mercati magari profittevoli ma dove la tutela è nulla (conti hackerati, monete virtuali create dall'oggi al domani da qualche truffatore che poi sparisce nel nulla...i casi statunitensi ne sono un esempio).
Detto questo però penso anche che se è vero che la finanza è TOTALMENTE sganciata dall'economia reale (pensate alle valutazioni di Arm o Nvidia !!!! Come nella bolla del 2000 e le Autorità statunitensi non hanno fatto NULLA per impedire che si creasse la bolla...7 azioni che fanno salire o scendere un indice con multipli a tripla cifra non decimale). Condivido quanto detto da Davide Serra: una volta si parlava di metaverso e si è visto che fine ha fatto, un'altra delle crypto (truffe varie)...tra l'altro si parla tanto di green e le crypto assorbono INUTILMENTE energia (il bitcoin esiste da 15 anni peccato che io non abbia ancora visto il suo utilizzo nella quotidianità se non da qualche hacker per chiedere riscatti (malavita)... Ma perché creare e "legalizzare" un ETF ???). Ora tutti a parlare di intelligenza artificiale che non è altro che machine learning ovvero potenza di calcolo (=e vai che si assorbe altra energia), peccato che se è vero che l'AI è di grande aiuto (a differenza delle cripto) allo stesso tempo per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale è richiesta così tanta energia che anche in questo caso si va a "cozzare" col problema del climate change.
A cosa servono analisi tecnica e fondamentale se tutto è dominato da giochi scorretti? Personalmente ritengo che sia l'analisi tecnica che quella fondamentale siano due tools che ci permettono comunque di "scremare" molti possibili errori e ci permettono talvolta di entrare a mercato con un ottimo timing (mio segnale di exit dal mercato o comunque di forte alert la prima settimana di febbraio del 2020 (link articolo: https://www.lombardreport.com/2020/2/2/update-sul-mercato/) segnale di rialzo a marzo 2020 (https://www.lombardreport.com/2020/3/7/analizziamo-lucidamente-qualche-numero-e-qualche-grafico-diversi-dal-solito/ e link articolo: https://www.lombardreport.com/2020/3/29/situazione-potenzialmente-molto/) piuttosto che a fine settembre 2022 (vedere il mio video su youtube) oppure più recentemente a fine ottobre del 2023 (https://www.youtube.com/watch?v=qZDHOlkeqjA&t=6s). Certamente non sempre le cose possono andare bene perché sia l'analisi tecnica (e mi permetto di dire anche quella fondamentale) non sono scienze esatte (del resto se il valore di una azienda fosse "X" allora non esisterebbero i bid e gli ask sui book di negoziazione).
Fronte watchlist...
Visto quello che capita sul mercato mi prendo una piccola pausa fino a mercoledì. Penso a quanto successo su Interpump mentre venerdì è stata la volta di Saras: ipotesi di OPA con relative pseudo smentite da parte della società per tutelare gli azionisti, con un quotatore da 2100 pezzi (vado a memoria) che si divertiva su tutti i livelli... azione che apre a +15%, poi viene sospesa per eccesso di ribasso andando quasi a testare i massimi del giorno precedente...insomma, follia!
Detto questo asticella alzata sulle azioni GVS: meglio un pari e patta dal breakout di 5,85 che un loss. Stop a 6.02 valido anche per l'intraday.
Ad maiora!
PNA
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)