Emilio Tomasini scrive regolarmente per:

Le azioni del giorno – In Italia sempre le banche, ancor più le banche. Un rush senza fine!


Il mercato si chiede quando terminerà il trend positivo del settore e tutte le risposte vengono continuamente smentite da nuovi massimi. News e quadro grafico di quelle protagoniste anche ieri di una seduta bollente. Ovvero Unicredit, Bper e Banco Bpm.

Buy or sell

Il mondo bancario sta cambiando e continuerà a cambiare ancora per tanto tempo. Per due motivi determinanti: ● primo: le aggregazioni; ● concluse queste, seguiranno le rivoluzioni tecnologiche, che imporranno mutazioni ancor più scompiglianti. Il tutto avviene mentre finisce la manna degli alti tassi di interesse, che hanno premiato finora la redditività del comparto. Ecco perché proprio a Piazza Affari le banche sono di giorno in giorno protagoniste degli alti (prevalenti) e dei bassi (marginali) degli scambi e quindi delle quotazioni. Torniamo sul tema approfondendo i movimenti e il quadro grafico delle protagoniste di ieri.

Il +5,03% di Unicredit e il +4,2% di Bper sono la fotografia dei due maggiori conflitti in corso sul fronte del risiko bancario nazionale. Quali le evoluzioni degli ultimi giorni?

Sulla linea di fuoco di Unicredit il mercato, che è stato scettico nei giorni scorsi in relazione all’Ops su Banco Bpm, è passato all’attacco, puntando su un possibile rilancio che non preveda solo il carta contro carta ma anche una dote in liquidità. Secondo l’investment bank Intermonte si tratterebbe di 3,7 miliardi di euro ma a Piazza Affari c’è chi sostiene che la cifra sarà minore. Una scelta in tal senso avrebbe dovuto penalizzare l’azione di piazza Gae Aulenti. Invece il rimbalzo delle ultime sedute è un segnale di fiducia nelle potenzialità di Unicredit di portare a termine l’operazione, al contrario di quanto si era pensato inizialmente.

Nel caso di Bper situazione in parte simile, con preda – come noto – Banca Popolare di Sondrio, complice Unipol, sebbene il vero motivo del festeggiamento stia nel fatto che Bper ha ampiamente superato i requisiti di capitale stabiliti dalla Bce, con numeri di tutto rispetto: Eurotower ha chiesto un Common equity Tier 1 ratio dell'8,93%, mentre quello garantito dalla banca è del 15,8%. Non c’è altro da aggiungere!

Com’è la situazione grafica dell’azione Unicredit?

La chiusura a 39,455 Eur allontana il titolo dalla zona rossa dei 36-36,2 Eur, ovvero dal quasi contatto con la media mobile a 200 periodi. Si sta di fatto superando la brusca correzione iniziata venerdì 15 novembre e proseguita per otto sedute fino al minimo di 35,48 del 6 novembre. Di lì sette sedute in verde e il tentativo di tornare ora nell’area dei 40 Eur. Il rimbalzo è stato veloce e conferma come il mercato abbia adesso fiducia in un esito positivo della vicenda Banco Bpm, seppur in tempi non corti

Bper sta puntando a obiettivi di prezzo molto alti, che non vedeva dal 2008. Target possibili?

La chiusura ieri a 6,062 Eur riporta la quotazione sopra il livello psicologico dei 6 Eur, già debolmente superati di recente. Sembrava quasi un traguardo ma i target price degli analisti sono ben più ambiziosi: Jefferies ha ipotizzato i 7 Eur per poi alzarlo a 7,3. HSBC prevede i 7,2 Eur e Ubs addirittura i 7,8 Eur, così come Equita Sim. C’è insomma una positività diffusa ma una fase riaccumulativa appare al momento auspicabile, considerando lo slancio iniziato a ottobre e proseguito da novembre in poi. Importante comunque la tenuta dei 5,50 Eur

Inutile ricordare i motivi della forza di Banco Bpm. Ne abbiamo già detto parlando di Unicredit. Che c’è di nuovo?

C’è che si punta su un rilancio consistente – come sopra anticipato – di Unicredit relativamente all'offerta pubblica di scambio. Lo si dava per scontato fin dall’inizio della vicenda e le reazioni del Cda del Banco proprio in tal senso lo confermano. Con il passare dei giorni le cifre in gioco salgono e qualcuno ricorda come l’operazione di Banca Intesa su Ubi abbia nel 2020 decretato il successo solo dopo un rialzo del 13%

E l’ultima seduta non ha di certo smentito questa possibilità!

Tutt’altro. Ancora una bella candela verde con chiusura a 7,482 Eur, mentre graficamente parlando l’opzione 8 Eur è realistica. Ci si renda conto che l’offerta di Unicredit si era limitata a 6,657 Eur. Chi ha sbagliato? Unicredit nella proposta iniziale o il mercato nella successiva contro reazione? Potrebbe darsi che già prima di Natale si abbia la risposta

Infine il caso Mps. Qui cosa succede?

L’intreccio con l’operazione Unicredit-Banco Bpm è evidente, data la pesante entrata in scena di Caltagirone, che ha aumentato la propria quota azionaria dal 3,5% al 5%. Le indiscrezioni che circolano sono tante e talvolta così confuse da alimentare solo speculazioni di breve termine. È questo il maggiore pericolo che corre il piccolo e medio investitore, attratto magari dalle performance senza conoscere cosa sta determinando corse in Borsa non sempre giustificabili. Attenzione quindi ai facili entusiasmi!