Le borse europee hanno regalato agli investitori una settimana di forti emozioni, guidate dal poderoso slancio del DAX tedesco, che ha guadagnato ben 1000 punti in un movimento fulmineo dal venerdì ad oggi giovedì mattina del 5 dicembre. Questo exploit, benché improbabile solo pochi giorni fa, conferma la forza del trend rialzista, portando l’indice a segnare nuovi massimi storici oltre i 20200 punti, superando di 100 punti il target di breve che avevamo individuato due settimane fa. (leggi qui di fianco: https://www.lombardreport.com/2024/11/24/oro-in-ritracciamento-e-borse-europee-in-focus-cosa-aspettarsi-dai-mercati/ ) . Onestamente, non pensavo questo quadro si sarebbe davvero realizzato visti i dati macro provenienti dalla Germania. Queste considerazioni, tuttavia, al momento di trading attuale, non devono essere motivo di blocco nell'operatività intraday, poiché a vincere sono le impostazioni di trading con cui sono settati gli algoritmi dell'Intelligenza Artificiale che stanno leggendo esclusivamente i grafici di trading a vari timeframe, e l'esito ne da una conferma evidente.
Personalmente opero con stop loss adeguati al mio profilo di rischio perchè non ripongo cieca fiducia in questa modalità di trading pseudo-moderno e vi esorto a fare la medesima cosa.
Per l'indice DAX, il raggiungimento del Target 1 di 21.000 punti, non appare quindi più così improbabile. Il movimento rialzista, sostenuto da forti acquisti e da una rinnovata fiducia degli investitori, potrebbe trovare ulteriore slancio se il contesto macroeconomico europeo mostrasse segnali di miglioramento, o se la politica monetaria della BCE rimanesse accomodante.
Un secondo target, qualora il valore del Target 1 venisse raggiunto e infranto, possiamo fissarlo, ai dati di oggi, ai 21500 punti.
Ferme restando le condizioni attuali, il livello appena centrato ai 21100, seppur superato di pochi punti, conserva le caratteristiche di limite di breve raggiunto per cui, finchè non confermata la rottura rialzista, il punto di rientro per noi trader è fissato ai 18850 e l'operatività short tornerà in termini probabilistici, più premiante sotto i 20100.
Un trend inarrestabile nonostante le difficoltà macro
Ciò che rende questa performance ancora più straordinaria è il contesto macroeconomico tedesco, caratterizzato da dati economici tutt’altro che brillanti. Il DAX, però, ha dimostrato ancora una volta di saper anticipare il futuro, mostrando una resilienza impressionante e diventando il simbolo del rally europeo.
FTSE MIB: Un protagonista più appesantito
A fare da contraltare al DAX è stato il FTSE MIB italiano, che si è mostrato più appesantito e incapace di replicare la stessa dinamica esplosiva. Nonostante ciò, il listino milanese ha mantenuto una discreta solidità, restando comunque all’interno di un trend positivo ma meno vigoroso rispetto agli indici dei principali Paesi europei.
Il FTSE MIB, invece, sembra aver bisogno di un catalizzatore più forte per rompere la fase di stagnazione. Per tornare a essere competitivo, sarà fondamentale che l’indice riesca almeno a superare i 35.500 punti nel breve termine, aprendo così la strada verso i 36.900 punti. In mancanza di questo segnale tecnico, il rischio è che continui a muoversi in un trading range privo di spunti significativi.
Borse americane in pausa per le festività
Nel frattempo, gli indici americani hanno continuato a oscillare attorno ai livelli della settimana precedente, complice il rallentamento dettato dalle festività salvo poi, lentamente, andare a registrare dei nuovi massimi storici, ma niente a che vedere con la propulsione e l'incisività del Dax. La mancanza di spunti significativi oltreoceano ha ulteriormente messo in luce il sorprendente dinamismo dell’indice tedesco.
Bund Future di dicembre: il passaggio alla scadenza di marzo
Mentre il segmento azionario continua ad essere al centro dell’attenzione, il mercato obbligazionario vede il Bund Future di dicembre giungere alla scadenza, con il passaggio al contratto di marzo. Il nuovo future presenta, ai valori odierni, un effetto contango di circa 163 punti base. Questa differenza riflette principalmente il costo di carry e le aspettative di mercato, ed è un elemento importante da considerare per i trader durante la transizione tra contratti.
Sul Bund Future di marzo, il livello chiave da monitorare è 134,17 punti. Questo rappresenta uno switch direzionale: un supporto fondamentale per determinare il trend futuro. La strategia suggerita è quella di puntare a un ingresso long al tocco di questo livello, con uno stop loss calibrato sul proprio profilo di rischio. È inoltre essenziale seguire i pivot point giornalieri, come discusso nei precedenti articoli, per ottimizzare le proprie decisioni operative.
Per chi preferisce operare short, le soglie superiori individuate dai grafici rappresentano punti di inversione potenziali, ma con un rischio maggiore di stop loss. Operare short su questi livelli richiede sangue freddo, una strategia lucida e la capacità di reagire tempestivamente a eventuali cambiamenti di mercato. La scelta tra approcci long o short rimane quindi strettamente soggettiva e dipendente dall’esperienza e dalla propensione al rischio del trader.
Conclusioni: valutazioni sui mercati azionari e obbligazionari
La settimana ha messo in evidenza due realtà di mercato ben distinte. Da una parte, il DAX tedesco si è confermato il traino delle borse europee, dimostrando una forza che potrebbe portarlo verso nuovi massimi storici a 21.000 punti. Dall’altra, il FTSE MIB è rimasto al palo, più in linea con la prudenza delle borse statunitensi, senza riuscire a capitalizzare il rally europeo.
Sul fronte obbligazionario, il Bund Future di marzo offre opportunità interessanti, con livelli tecnici chiave che possono guidare le strategie operative sia per i trader più conservativi sia per quelli più aggressivi. La capacità di cogliere questi segnali e di gestire la transizione tra i contratti sarà cruciale per massimizzare i rendimenti e contenere i rischi.
In sintesi, sia il mercato azionario che quello obbligazionario offrono prospettive interessanti, ma richiedono un’analisi attenta, una gestione disciplinata del rischio e una visione strategica per navigare in modo efficace le dinamiche attuali. I prossimi sviluppi saranno determinanti per definire le opportunità di fine anno e le basi per il 2024.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)
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