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Le azioni del giorno – Comprare Tesla (e quindi Musk)? O comprare l’azienda di Trump? I numeri sono impietosi


Confronto in parallelo fra le due azioni che hanno “vinto” le elezioni presidenziali Usa. A poco più di un mese il verdetto è inesorabile e i motivi in parte evidenti. I livelli tecnici da seguire e le prospettive future.

Buy or sell

La sfida del 2025 potrebbe trasformarsi in quella del 2026 e poi magari del 2027, sempre che la quasi simbiosi fra Trump e Musk non finisca in qualche clamoroso divorzio. Il mercato si è innamorato del fronte imprenditoriale legato ai repubblicani Usa e si domanda se sia meglio puntare sull’uno sull’altro. Il verdetto per ora è implacabile.

Tesla sopra i 400 Usd fa paura ad alcuni investitori. Perché?

Perché c’è una specie di scaramanzia: i 400 Usd, dopo essere stati superati nel novembre 2021, avevano alimentato una reazione ribassista durata per lungo tempo. E questa volta? Il quadro è del tutto cambiato e la forza dell’azione risulta supportata da fondamentali migliori. Inoltre tre sedute sopra i 400 Usd non sono sufficienti per delineare un quadro anche solo di breve termine

Intanto l’Rsi è davvero tirato. C’è un iperacquistato, effetto del risultato delle elezioni presidenziali Usa, di cui occorre tenere conto. E’ corretto?

Molti indicatori tecnici segnalano in effetti un ipercomprato e quindi una fase di consolidamento non si può escludere. L’effetto Trump è stato vistoso e attualmente si specula sul fatto che il nuovo Presidente decida di semplificare le norme che regolano l’omologazione delle auto a guida autonoma. Se così fosse Tesla se ne avvantaggerebbe soprattutto in Borsa. Alcuni analisti sono però scettici sul fatto il costruttore sia effettivamente pronto a vendere questa tecnologia

Si attendono poi i risultati complessivi delle vendite per il 2024. Quali le previsioni?

Di un calo delle immatricolazioni sia negli Usa sia in Europa, mentre Tesla ipotizza un leggero incremento a livello mondiale. Per il 2025 molto dipenderà dal fatto se riuscirà a proporre sul mercato una nuova versione “economica” da 30.000 Usd

Tutti parlano di Musk come del padrone di Tesla ma non è vero. Lui detiene solo il 13% della società. Chi la controlla quindi?

È vero ma questa è una consuetudine Usa. I maggiori azionisti sono gli istituzionali, quali Vanguard, BlackRock, State Street e JP Morgan. Il suo peso politico è però enorme e c’è chi valuta che gli interventi possibili di Trump a favore della guida autonoma e di altre novità porterà a liberare cifre enormi a favore di Tesla

Si è detto dei 400 Usd. Quali sono gli altri riferimenti grafici da seguire?

Considerando la chiusura ieri a 418,1 Usd (-1,57%), il titolo si è riportato su una trendline rialzista iniziata ad aprile. È un segnale di forza di tutto rilievo, confermato anche dal fatto che è stata rotta al rialzo la resistenza dei 410 Usd, livello diventato ovviamente supporto. Il quadro appare ultra favorevole ma un po' instabile e ora si ipotizza una fase di volatilità. Le quote da monitorare sono appunto in progressione i 410 Usd, poi quella psicologica dei 400 Usd e infine i 382 Usd

Passiamo sul fronte Trump. Qui il quadro è del tutto diverso?

Sì. La Trump Media & Technology Group Corp (acronimo TMTG) opera con il social network Truth Social. È diventata una società per azioni il 26 marzo 2024, dopo la fusione con Digital World Acquisition Corp. Quotata sul Nasdaq, è vicina ai 36 dollari, il che posiziona il valore di mercato sui 7 miliardi di dollari, cioè circa mille volte il fatturato annuale stimato. Dopo il botto oltre i 50 Usd post elettorale, il titolo si è sgonfiato, a causa anche di un numero di iscritti non significativo, confrontandolo con i grandi social Usa

Un vero campione di volatilità. È solo in tale ottica che il titolo va considerato?

In realtà si caratterizza per una volatilità a fasi alterne, o estrema o molto bassa, da mettere in relazione alle vicende politiche di Trump. Ormai che è presidente, la società sta perdendo buona parte del suo ruolo. Ne consegue che l’azione si sta assestando appunto sui 36 Usd ma allineandosi su trendline ribassiste. Graficamente affronta la media a 200 (ieri a 33,63 in chiusura), che è il riferimento da seguire. Attenzione al fatto che la stessa 200 sta entrando in contatto con la 20 e la 50, confermando la debolezza del titolo. Dei supporti da monitorare sono in questo momento quelli di 29,1 Usd e poi di 22,7 Usd

Trump ha comunque tutto l’interesse a sostenere il business di questa società?

Certamente ma potrà farlo solo nel tempo. Sicuramente nella fase in corso preoccupano un business ancora fiacco e una quotazione esagerata rispetto al fatturato. Il vero motivo di interesse resta quindi l’intrinseca volatilità dell’azione, che è da pura speculazione

In sintesi?

Tesla – pur con un business che sta risentendo della crisi del settore auto – è una realtà importante dell’economia Usa. Confrontarla con la Trump Media & Technology Corp. non ha senso. Sono infatti due società dai fatturati e dai ruoli completamente differenti. I media di tutto il mondo continuano però a farlo. Scusateci quindi se l’abbiamo fatto anche noi