La riunione della Banca Centrale Europea (BCE) si è conclusa con un taglio di 25 punti base al tasso di interesse, una decisione ampiamente anticipata e già scontata dai mercati finanziari. L'azione della BCE, pur attesa, rappresenta un ulteriore tentativo di stimolare l'economia in un contesto di incertezza macroeconomica persistente. La prossima settimana sarà invece il turno della Federal Reserve (Fed), che potrebbe fornire ulteriori indicazioni sulla direzione della politica monetaria globale. Questo evento chiave è atteso con grande attenzione dagli operatori, poiché influenzerà sia il mercato obbligazionario sia quello azionario, con possibili ripercussioni anche sul mercato valutario.
Bund Future: conferme sul nuovo contratto
Come già analizzato nella scorsa settimana, l'attenzione degli operatori è ora concentrata sul Bund Future di marzo. I segnali tecnici rimangono invariati, con il livello chiave a 134,17 che continua a fungere da riferimento cruciale per le strategie operative.
La presenza di un contango di 163 punti base rimarca l'importanza di un'attenta gestione del rischio, soprattutto in un contesto di politica monetaria espansiva.
T-Bond: dinamiche divergenti
Anche il T-Bond, future sulle obbligazioni USA, vedrà la scadenza del contratto il 19 dicembre prossimo. A differenza del Bund, non si registrerà alcun effetto contango. La soglia switch fondamentale continua a essere posizionata ai 123 punti, un livello che rimane debole.
Nonostante sia stato superato temporaneamente in alcune sedute, è stato nuovamente bucato al ribasso. Questo riflette la dinamica dominante del mercato tecnologico statunitense, che alimenta una corsa ai rendimenti. Di conseguenza, il T-Bond deve offrire rendimenti elevati per competere con un settore azionario ancora in forte crescita, come dimostrato dai nuovi massimi storici registrati dal principale indice super tecnologico.
La prossima setimana sarà la volta della Fed, ragion per cui una successiva analisi contemplerà anche l'effetto delle nuove decisioni di politica monetaria.
Mercati azionari: contrasti tra Europa e USA
Le borse azionarie hanno reagito in modo diversificato alle notizie. Il Dax, dopo aver dominato la scena la scorsa settimana con un rally significativo, è rimasto fermo sui livelli precedenti. A pesare sul principale indice tedesco è stata la mancanza di volumi significativi di scambio, segno di un mercato in attesa di ulteriori sviluppi. Inoltre, la prossima settimana, ovvero il 20 dicembre, scadranno i future sull'indice Dax. Anche in questo caso si osserva un effetto contango di circa 180 punti, che riflette le dinamiche di mercato legate al passaggio di contratto. La settimana appena terminata ha vissuto un comportamento attendista da parte degli operatori, complice non solo l'imminente scadenza del future ma anche la riunione della BCE di giovedì 15 dicembre, che ha deciso per un taglio di 25 punti base. Questa combinazione di fattori ha portato a bassissimi volumi di contrattazione e range di oscillazione stretti in un fazzoletto di punti.
Dall'altra parte dell'Atlantico, il Nasdaq ha invece registrato nuovi massimi storici, spinto dall'ottimismo sugli utili tecnologici e dalla persistente liquidità immessa sul mercato. La performance del Nasdaq evidenzia come gli investitori stiano continuando a puntare sui settori con maggiore potenziale di crescita, nonostante i timori di recessione globale.
Il Dow Jones, al contrario, ha vissuto giornate di correzione. Il calo dell'indice industriale riflette un sentiment più prudente da parte degli investitori, probabilmente legato a prese di profitto dopo i recenti guadagni e a un ridotto appetito per i titoli ciclici.
Iveco
Tra i titoli azionari di interesse, Iveco si trova attualmente a ridosso di una zona tecnica cruciale. Il superamento della barriera posta a 10,20 euro potrebbe innescare un ciclo di giornate positive, con un target tecnico fissato a 12 euro. Su questo livello si prevede l’emergere di numerose uscite di portafoglio, rendendo cruciale il monitoraggio di tale resistenza.
Tuttavia, è fondamentale attendere una rottura vigorosa del livello attuale prima di prendere posizioni, poiché il parametro rischio-opportunità appare al momento bilanciato, non rendendo conveniente anticipare il movimento.
Officine Stellari
Le commesse in arrivo, anche da un colosso come Leonardo, confermano il quadro tecnico positivo del titolo Officine Stellari, già impostato favorevolmente con il superamento del valore chiave di 10,40 euro, considerato il livello switch attuale. Questo livello rappresenta il punto di ingresso principale per eventuali strategie di trading, con target successivi distribuiti in maniera graduale. Il primo supporto significativo è ora posizionato ai 12 euro, seguito da un ulteriore supporto tecnico a 13,20 euro superato qualche seduta fa.
Attualmente, il titolo punta verso i 14,66 euro, un livello che potrebbe aprire la strada a un target finale a 16,10 euro. La strategia suggerita prevede uscite e rientri progressivi sui livelli chiave, con l’impostazione di stop loss personali per mitigare il rischio. La gestione accurata dei livelli è fondamentale per ottimizzare le opportunità senza esporsi eccessivamente.
Concludendo, la BCE conferma il suo approccio accomodante, ma l'effetto sui mercati è stato per lo più già digerito. Il Dax rimane in una fase di consolidamento, mentre il Nasdaq prosegue la sua corsa verso nuovi massimi. Le divergenze tra mercati europei e americani sottolineano l'importanza di strategie differenziate, con un focus sui livelli chiave come quelli indicati per il Bund Future. Per il Dow Jones, la recente correzione potrebbe offrire opportunità di rientro, ma è fondamentale monitorare i dati macroeconomici e le prossime mosse delle banche centrali in questo finale di anno finanziario.
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